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Star Wars Outlaws – Recensione

Un open world che cattura l’essenza del mondo di Star Wars

Ogni nuova trilogia cinematografica di Star Wars scatena una voglia irrefrenabile di viaggi nello spazio. La wanderlust cosmica risveglia gli appassionati, ma sopratutto i publisher che si fiondano a pubblicare quanti più contenuti possibili in tutti i medium disponibili. Vale anche per i videogiochi con decadi in cui la qualità è elevata come i primi anni 2000 (Star Wars: Knights of the Old Republic ma non solo) e periodi che è meglio non ricordare. Gli anni della trilogia di Walt Disney è per noi videogiocatori un momento d’oro, per fortuna. Tanti giochi, molti belli. E adesso ci prova anche Ubisoft con il suo marchio di fabbrica: gli open-world con componente stealth. Sarà vera gloria? Scopriamolo in questa recensione di Star Wars Outlaws.

Reputazione da difendere

Star Wars Outlaws si svolge tra gli eventi di L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi, e segue le avventure di Kay Vess, una ladra che cerca di cambiare la sua vita. Accompagnata dal suo fedele compagno Nix, un simpaticissimo animaletto tuttofare, Kay si trova a dover affrontare signori del crimine, pirati, mercenari e imperiali. I mercenari sono divisi in tre sindacati, i Pyke, gli Alba Cremisi e gli Hutt. Tutti e tre bramosi di denaro e di fama, tutti e tre pronti a tradirsi l’un l’altro.

La nostra Kay vive di espedienti e piccoli furti, ma dopo un colpo grosso andato male ai danni del potente Siiro a capo del sindacato criminale dei Zerek Besh e dopo essere stata marchiata col simbolo della morte, riesce a fuggire con Nix dopo aver rubato la nave Trailblazer. Essendo però braccata si schianta sulla luna selvaggia di Toshara e da lì Kay decide di ricominciare, decide di diventare una fuorilegge leggendaria e cambiare la propria vita.

Ed è proprio in questa spirale di tradimento e fedeltà che verrà gettata Kay, dovendo scegliere, più e più volte durante la storia, chi tradire e a chi restare fedele. Decisioni che aumenteranno o diminuiranno la reputazione di Kay agli occhi dei singoli sindacati. Una maggiore o minore reputazione consentirà a Kay di accedere o meno a determinati luoghi, di avere favori da un sindacato piuttosto che da un altro, ottenere lavori meglio o peggio retribuiti, acquistare a prezzi di favore o meno componenti dai venditori affiliati a questo o a quel sindacato.

Il sistema di reputazione ha effetti su più punti: la popolarità di Kay verso i singoli sindacati; scelte e conseguenze, ogni scelta di Kay avrà una conseguenza più o meno significativa; narrazione e percorsi alternativi, ogni scelta, anche morale di Kay porterà verso finali diversi rendendo ogni partita unica; interazioni con gli NPC, la reputazione di Kay influenzerà direttamente come gli NPC reagiranno a lei, bassa reputazione molto sospettosi se non aggressivi, alta reputazione ovviamente più accomodanti; ed infine libertà di azione, la possibilità di effettuare scelte porterà Kay a diramazioni nella storia dandole numerose possibilità di scelta.

La trama regala diversi momenti emozionanti per tutti gli amanti della saga e il sistema di reputazione contribuisce a rendere il tutto meno lineare, anche se il punto di forza, come quasi tutti i giochi di Guerre Stellari è l’ambientazione.

Gli sviluppatori hanno creato un mondo di gioco vasto e dettagliato, che permette ai giocatori di esplorare pianeti, città e luoghi iconici dell’universo di Star Wars. Molti ambienti sono ricchi di dettagli e offrono una grande varietà di missioni e attività da svolgere. La cura per i dettagli e la fedeltà all’universo di Star Wars rendono l’esperienza di gioco ancora più immersiva. Alcune critiche vanno mosse a determinati ambienti che non hanno la stessa “verve”, ad esempio alcune città che sembrano più spoglie e meno vive di altre, ma il mondo è molto vasto, qualche calo di attenzione ci poteva anche stare.

Prendiamo il mercato di Mirogana, mercato è sinonimo di interazioni, di compravendite, di vita ma purtroppo non in Star Wars Outlaws dove il mercato sembra un qualcosa di isolato, messo li per bellezza con una funzionalità meramente estetica. Gli NPC poi, in attesa di un input da parte del giocatore, non incidono mai sulla storia. (dimentichiamoci la bellezza inarrivabile di Red Dead Redemption 2 dove gli NPC vivono una vita propria e reagiscono autonomamente alle azioni del giocatore). Infine, se una nota di demerito può essere considerata, citiamo la bellezza ed il carattere quasi stereotipato di Kay, quasi spaccona, sprezzante e sarcastica, forse un qualcosa di già visto.

Ladra professionista

Il gameplay di Star Wars Outlaws combina esplorazione, combattimenti e missioni. Il mondo di gioco, vasto e dettagliato, offre molte opportunità per Kay di dimostrare le sue abilità e per raggiungere il colpo gobbo, il colpo del secolo che le permetterà di dare una svolta alla sua vita.

Sfruttare Nix permette di distrarre i nemici e recuperare e/o rubare oggetti oltre che attivare pulsanti altrimenti irragiungibili per Kay, aggiungendo così un elemento strategico al gioco. Tuttavia, Star Wars Outlaws rischia di diventare, e così è stato per me, ripetitivo nel lungo periodo a causa della meccanica delle missioni: agisci senza farti scoprire, impiega Nix per distrarre i nemici, usa i condotti d’aria per raggiungere le posizioni…alla bisogna, spara! La formula delle missioni più o meno è sempre questa. Al principio può sembrare anche divertente perché risulta vario come gameplay, ma alla fine potrebbe stancare, soprattutto in alcune missioni che sembrano un tantino lunghe.

Fortunatamente il sistema di combattimento è dinamico e offre una varietà di opzioni per affrontare i nemici. Kay può utilizzare diverse armi e abilità, e il giocatore può scegliere tra diversi ma alla fine limitati approcci.

Le missioni principali sono ben strutturate e offrono una buona varietà di situazioni che rendono la trama avvincente mentre le missioni secondarie e le attività opzionali permettono di approfondire ulteriormente l’esperienza di gioco da un lato, dall’altro rendono solo “il brodo più lungo” essendo queste missioni spesse volte avulse dal gioco.

Graditissima variante nel titolo, il gioco di carte del Sabacc, un gioco nel gioco, che in determinate missioni avrà anche la sua valenza ai fini della trama, ma che, in generale, potrete utilizzare per passare del tempo riposandovi tra una missione e l’altra.

Per quanto concerne l’esplorazione della galassia, vale la pena citare la modalità volo. A metà strada tra un arcade ed un simulatore, le sezioni di volo con la Trailblazer sono un vero piacere. La nave, completamente esplorabile, viene messa a disposizione di Kay appena dopo il prologo. La navicella è facile da pilotare, completamente customizzabile tramite potenziamenti che Kay potrà sbloccare nel corso del gioco, che riguardano l’armamento, la propulsione e gli scudi. Il combattimento in volo è divertente, con alcune navi più forti di altre e per spuntarla, a volta, si suderà non poco.

Ciò che invece non mi è piaciuto per nulla è il sistema di scalata, che influisce anche sulla modalità di fuga della protagonista. Mi spiego meglio. Io, sentendo mondo aperto e Ubisoft, già avevo pregustato una libertà massima nelle azioni di Kay (della serie vado dove voglio e mi arrampico dove voglio). Il pensiero, naturalmente, andava verso Assassin’s Creed. Ma così non è. Kay non può arrampicarsi ovunque, può farlo solo su determinate pareti e in determinati punti decisi dagli sviluppatori. Questa nota negativa stona davvero in un open world per grandi tratti davvero ben realizzato.

Qualità cinematografica

Dal punto di vista grafico, Star Wars Outlaws offre un’esperienza visiva impressionante. Le ambientazioni sono dettagliate e ricche di vita, con una particolare attenzione ai dettagli che rendono l’universo di Star Wars ancora più immersivo. Diciamoci la verità, scorazzare in lungo ed in largo per la galassia insieme a Kay Vess è un’esperienza, personalmente, piacevolissima. Ho molto apprezzato la scelta di non inserire caricamenti, come se il giocatore fosse all’interno di un lungo film di animazione che alterna fasi giocate a filmati. Graficamente, fidatevi, la differenza non si nota! Le versioni per Xbox Series X e PS5 offrono prestazioni solide, con differenze minime tra le due piattaforme.

Le animazioni dei personaggi sono fluide e realistiche, e gli effetti visivi, come le esplosioni e i giochi di luce, sono di alta qualità. Ho adorato il vento, o meglio, le piante sferzate dal vento in lontananza, una sensazione di realismo indescrivibile. La colonna sonora, composta da brani originali e temi classici di Star Wars, contribuisce a creare un’atmosfera coinvolgente e emozionante (per i suoni ambientali il classico suono della voce dei robot tipo R2D2 che si ascoltano in giro è davvero magnifico).

Anni Luce… ripetitivi

Uno degli aspetti più importanti di un gioco open-world è la sua longevità e rigiocabilitàStar Wars Outlaws offre una discreta quantità di contenuti, con una campagna principale che può durare diverse ore e numerose missioni secondarie e attività opzionali. Tuttavia, possiamo dire che il gioco può diventare ripetitivo nel lungo periodo, soprattutto per quanto riguarda le missioni secondarie.

La rigiocabilità è garantita dalla possibilità di affrontare le missioni in modi diversi e di esplorare il mondo di gioco in cerca di segreti e collezionabili. Inoltre, gli sviluppatori hanno promesso di rilasciare aggiornamenti e contenuti aggiuntivi nel tempo, che potrebbero aumentare ulteriormente la longevità del gioco.

Conclusione

Star Wars Outlaws offre un’esperienza open-world coinvolgente e ricca di avventura. Nonostante alcuni difetti nella scrittura dei personaggi e nella ripetitività del gameplay, il gioco riesce a catturare l’essenza dell’universo di Star Wars e a offrire ore di divertimento ai fan della saga. La cura per i dettagli, la qualità grafica e la varietà delle missioni rendono Star Wars Outlaws un titolo da non perdere per gli amanti dei giochi open-world e per i fan di Star Wars. Uno dei migliori giochi di questo 2024.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S|X, PC
  • Data uscita: 30/08/2024
  • Prezzo: 79,99 €

Ho testato il gioco dal day one su Xbox Series X

Di Corrado Fermariello

Primo computer? Commodore 64...ne è passata di acqua sotto i ponti, e io con lei, ritrovandomi oggi, superati gli anta ad amare ancora il videogioco come forma di intrattenimento

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