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Xbox Games Showcase 2024: una conferenza dirompente

La controversa scelta di chiudere, tra gli altri, Arkane Austin e Tango Gameworks ha portato una pessima pubblicità a Xbox, e probabilmente anche una certa tensione tra i corridoi degli uffici del colosso americano. Per scrollarsi di dosso il mood negativo dei fan e i pessimi risultati di vendita di Xbox Series X/S, era necessario dare una scossa che dopo quattro anni non è mai arrivato. La soluzione poteva, e forse doveva, passare per l’Xbox Games Showcase 2024 e così è stato.

Era dai tempi dell’E3 in presenza che non si assisteva a un evento videoludico così denso di contenuti. Questa volta però lo show di Microsoft ha superato le aspettative non solo per quantità, ma anche per qualità. Xbox Games Showcase 2024 è stato il miglior evento online di videogiochi di tutti i tempi e un’eventuale ascesa della console e soprattutto del Game Pass non potrà che passare da questa conferenza.

First Party

Tutto inizia e tutto finisce (o quasi) con il primo capitolo CoD targato Xbox. Call of Duty: Black Ops 6 è stato il primo gioco presentato durante la conferenza con il benestare del pubblico statunitense. Non entreremo nel dettaglio di Black Ops 6, perché ha ricevuto una propria conferenza successiva molto dettagliata che esula dall’evento principale. In generale ci è piaciuta la coraggiosa scelta di portare gli anni ’90, ancora così vicini a noi. D’altro canto, aprire la conferenza con Call of Duty è stato il miglior modo per mostrare in muscoli dopo aver duramente lottato per acquisire Activision Blizzard.

Se Black Ops 6 ha fatto felici i videogiocatori più giovani, il secondo ha entusiasmato i veterani del settore e la critica: Doom: The Dark Ages arriverà nel 2025 con uno stile meno “alieno” rispetto al passato e più vicino a un demoniaco medioevo. L’atmosfera è perfettamente spiegata nel titolo Dark Ages, cioè quell’oscurantismo impropriamente associato al medioevo, ma anche da una nuova freccia al nostro arco: uno scudo con lame rotanti capace di proteggerci dagli attacchi e, allo stesso tempo, in grado di far male al nemico.

Tralasciando Age of Mythology: Retold,Microsoft Flight Simulator 2024 e State of Decay 3 che per motivi diversi non abbiamo la necessità di spiegare in queste righe, i first party di Xbox hanno saputo divertire, anche se con motivazioni diverse.

Avowed, lo Skyrim di Obsidian Entertainment ambientato nel mondo di Pillars of Eternity, si è mostrato in un forma decisamente migliore rispetto al passato. Circa un anno fa, il gioco aveva diverse lacune tecniche che sembrano essere state colmate, soprattutto in termini estetici. Da fan di Pillars of Eternity ne siamo felici, anche se la mancanza di una definitiva (per ora un generico 2024) ci fa pensare che potrebbe essere necessario aspettare ancora un pochino prima di vedere Avowed sulle nostre piattaforme casalinghe. Medesimo discorso vale per Indiana Jones e il Grande Cerchio. Un videogioco molto ispirato al mondo di Indiana Jones, con cinematic ricchi di carisma, ma di cui manca ancora una data ufficiale.

Per il 2025 che probabilmente diventerà 2026 per alcuni titoli, invece abbiamo avuto la possibilità di sognare in un crescendo di ottime impressioni e aspettative. Nel nostro personale climax, partiamo con South of Midnight, il delizioso action-adventure di Compulsion Games pieno di carisma grazie anche alla scelta della ripresa a passo a uno. Per descriverlo, ci piace citare tre giochi da cui South of Midnight sembra prendere ispirazione: Forspoken nei movimenti dei personaggi, Prince of Persia: The Lost Crown nella veste grafica e Star Wars Jedi: Survivor nel battle system.

Il resto dei first party mostrati sono per lo più cinematic, con un piccolo accenno di gameplay stealth per Perfect Dark. Quest’ultimo probabilmente non il migliore ma quello che a noi nostalgici è piaciuto di più. Nonostante siamo ammaliati dal fascino di Joanna Dark, non possiamo che rimanere a bocca aperta per Fable e Gears of War: E-Day. Sappiamo ancora poco di questi due, ma sembrano determinati nell’uscire dalla mediocrità dell’attuale settore videoludico.

Third Party

Negli ultimi anni, Xbox ha subito molto la partnership che Sony ha istituito con le case di sviluppo giapponesi, in particolare Capcom. Videogiochi com Resident Evil portano stupore e voglia di possedere una PlayStation 5. Microsoft ha fatto tesoro delle sconfitte e ha rilanciato con titoli di grande effetto che hanno dato lustro al brand statunitense. I titoli più in vista sono importanti e in ottima quantità: Dragon Age: The Veilguard, Metal Gear Solid Δ: Snake Eater, Assassin’s Creed Shadows, S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, Life Is Strange: Double Exposure. Anche se non vogliamo approfondirli ora, pensiamo che la loro presenza sia sintomo di un Xbox Games Showcase vitale e importante per il panorama videoludico.

Per noi, il third party più entusiasmante proviene dalle sapienti mani di perfetti sconosciuti: Clair Obscur: Expedition 33, titolo di debutto di Sandfall Interactive. Ambientato in una Parigi distorta, Clair Obscur è un gioco di ruolo a turni dal design pulito e terrificante allo stesso tempo, quanto di più vicino possibile a quel senso di vuoto dato da Elden Ring di Hidetaka Miyazaki. Un gradino sotto preferiamo l’avventura “sonora” Mixtape: Nothing But the Hits, Winter Burrow che siamo certi che ci sorprenderà e l’esotico hero shooter FragPunk.

Per dovere di cronaca ma senza scendere nel dettaglio citiamo anche la presenza di Atomfall, Flintlock, Mecha Break e Wuchang: Fallen Feathers.

Live Games

I First e Third Party presentati potrebbero essere sufficienti per far felici i fan di Xbox e, più in generale, dei videogiochi. In realtà, Microsoft ha anche fornito ulteriori novità per i titoli già sul mercato. L’annuncio più importante è stato Diablo IV: Vessel of Hatred, la prima espansione dell’hack’n’slash di Blizzard che vedrà la luce l’8 ottobre. E sì, il cinematic è stato incredibile, come tutti quelli delle tre saghe principali di Blizzard (Diablo, Starcraft, Warcraft).

Interessante anche il nuovo DLC di Starfield, Shattered Space che aggiunge un tocco di divinità aliene nel bestiario dell’opera di Bethesda e la nuova espansione dell’infinito World of Warcraft, The War Within. Il resto invece interesserà solo i fan più accaniti dei rispettivi Game as a Service e riguarda The Elder Scrolls Online, Fallout 76 e Sea of Thieves.

Hardware

Poco prima di Gears of War: E-Day, che ha concluso l’Xbox Games Showcase 2024, Microsoft ha presentato anche delle, scarne, novità in termini di hardware. Nello specifico si tratta di due nuove versioni di Xbox Series X e una nuova versione di Series S. Quest’ultima riceverà un aggiornamento con uno storage da 1TB. Xbox Series X sarà invece disponibile anche in all-digital e in una Special Edition: Galaxy Black da 2TB.

Niente di straordinario, ma in fondo non abbiamo ancora la necessità di aggiornare il nostro hardware quanto piuttosto di ampliare la nostra libreria. E crediamo che Xbox sia riuscito nel proprio intento di far parlare dei propri videogiochi.

E voi che ne pensate dell’Xbox Games Showcase 2024? Vi è piaciuto? Diteci la vostra qui sotto nei commenti.

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Dragon Age Dreadwolf cambia titolo: ecco il nuovo nome

Gary McKay, direttore generale di BioWare Studio e produttore esecutivo di Dragon Age, ha pubblicato questa mattina un post sul suo blog in cui condivide alcune nuove notizie sul prossimo capitolo di Dragon Age, tra cui anche il nuovo titolo, che sostituisce Dreadwolf. Inoltre, McKay ha anche annunciato un video gameplay in arrivo il prossimo 11 giugno.

BioWare, per mezzo del suo diretto generale, ha annunciato che il prossimo capitolo della serie si chiamerà Dragon Age: La Guardia del Velo. Inoltre, ha sottolineato che questo periodo di lavoro è stato necessario per dare allo studio la possibilità esplorare nuovi concetti di gioco, incluse nuove idee sul multiplayer.

La Guida del Velo ci metterà nei panni di sette personaggi. Gary McKay ha anche promesso un gioco di ruolo profondo in cui le relazioni tra i membri della compagnia saranno fortemente impattanti. Proprio questo legame ha spinto il team a cambiare nome al gioco che fino ad oggi era noto come Dragon Age: Dreadwolf. Secondo McKay: « Il titolo originale non mostrava quanto ci teniamo ai nostri nuovi eroi, alle loro storie e al modo in cui dovrete unirli per salvare tutto il Thedas».

Infine, il post si conclude con un promemoria: l’11 giugno alle 17:00 ore italiane sul canale YouTube di Dragon Age sarà presente un video con oltre 15 minuti di gameplay tratti dai momenti iniziali del gioco. Dragon Age: La Guardia del Velo non ha ancora una data d’uscita ufficiale, ma sappiamo che uscirà per PlayStation 5, Xbox Series X/S, PlayStation 4, Xbox One e PC.

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System Shock Remake – Recensione

Alcune software house hanno l’onore di essere ricordate per il genere videoludico che hanno, di fatto, inventato. Tra queste, non può non esserci Looking Glass Studios. Fondata da Paul Neurath nel 1990 e fallita appena dieci anni dopo, Looking Glass è stata una delle aziende più importanti – e anche una delle più sfortunate – degli ultimi 40 anni grazie alla produzione di ben quatto opere che hanno rivoluzionato i videogiochi e ispirato tanti altri professionisti del settore qualche anno dopo. Ultima Underworld, Thief, System Shock e System Shock 2 ha definito un genere, gli immersive sim. Oggi, trent’anni dopo, vi parliamo di uno di questi giochi, System Shock la cui versione Remake è appena approdata anche su console: questa è la nostra recensione.

System Shock del 1994

Prima di affrontare il remake, vale la pena soffermarsi sulla travagliata storia di System Shock. Il gioco di Looking Glass Studios esce nel 1994, pochi mesi dopo Doom di Id Software, in un momento in cui vedono la luce tantissimi firstperson shooter ambientati nello spazio più remoto e aggressivo. Il risultato è inaspettato: System Shock è acclamato dalla critica specializzata che lo definisce, a ragione, un’opera unica e innovativa; il pubblico lo snobba. System Shock non vende abbastanza, circa 170mila copie, e serviranno anni per capire l’importanza di un’opera seminale che ha permesso a giochi come Deus Ex e Bioshock di essere anche solamente pensati.

I videogiocatori contemporanei molto probabilmente ben conoscono il sequel capolavoro System Shock 2, ma quasi certamente non hanno mai giocato il primo capitolo. Almeno fino al 2023, anno in cui Nightdive Studios, oggi sotto la bandiera di Atari, ha pubblicato System Shock Remake su PC, e da qualche settimana anche su console, così da permettere anche a questa generazione di videogiocatori di provare uno dei titoli più belli e sottovalutati della storia dei videogiochi.

System Shock Remake: dito medio

Odissea nello Spazio

System Shock è ambientato nel 2072, anno in cui il nostro alter ego hacker, senza nome, viene catturato mentre cerca di accedere a file riguardanti la Cittadella, una stazione spaziale di proprietà di una corporazione: la TriOptimum. Ben presto falliamo nel nostro lavoro e siamo condotti davanti a un dirigente della stessa corporazione. Il patto è chiaro: l’azienda si offre di far cadere tutte le accuse in cambio di un hacking di SHODAN, l’intelligenza artificiale che controlla la stazione, per fini ben poco nobili.

Poco mossi dall’etica, ma interessati soprattutto ai beni materiali, accettiamo l’ultima proposta della TriOptimum: un prezioso impianto neurale militare. Già nell’incipit del gioco rimuoviamo i vincoli etici dell’intelligenza artificiale e finiamo in coma terapeutico per sei mesi. System Shock inizia quando ci risvegliamo dal nostro sonno e scopriamo che SHODAN ha preso il controllo della stazione. Tutti i robot a bordo sono stati riprogrammati per essere ostili e l’equipaggio è stato mutato, trasformato in cyborg o ucciso. E come se non bastasse, SHODAN vuole estendere il suo dominio sul pianeta Terra. Tocca a noi impedirlo e visto i danni che abbiamo fatto fino ad ora, sarebbe anche il minimo.

System Shock Remake: Shodan

Immersive sim

I giochi di Looking Glass Studios sono così importanti che tutte le loro opere principali sono racchiuse sotto un unico sotto-genere dei videogiochi di ruolo: gli immersive sim. In questo sub-genere, il videogiocatore ha la libertà di scegliere come raggiungere il suo obiettivo in un mondo limitato (non open world quindi) ma ricco di percorsi diversi. Una scelta coraggiosa per il tempo, che oggi è invece molto popolare e possiamo ritrovare in opere simili come Dishonored e Prey di Arkane Studios (ma anche se in forma di open world sulla serie di The Elder Scrolls o Cyberpunk 2077).

System Shock è uno degli immersive sim più sofisticati: abbraccia oltre al genere dei GDR, anche, e soprattutto, lo sparatutto in prima persona e il survival horror, nato appena un paio di anni prima con Alone in The Dark. System Shock Remake ripropone quanto già visto nel 1994 sotto una veste più snella, semplificata nell’utilizzo, ma ben ancorata al design – nel bene e nel male – dell’opera originale. In altre parole, System Shock Remake è complesso, difficile e a tratti tedioso esattamente come l’opera originale di cui sono stati smussati diversi angoli per renderlo, con successo, godibile anche per un pubblico abituato a giochi tripla-A in cui si è accompagnati per mano durante tutta l’avventura.

Nightdive Studios si è concentrata su un’interfaccia più pulita e su controlli più precisi. L’opera di Looking Glass Studios nasceva in un’epoca in cui le interfacce non avevano ancora uno standard ben delineato; di conseguenza, Doug Chuck e il suo team sperimentarono un sistema multi-tendina, così sovrapposte che causavono non pochi grattacapi ai videogiocatori. System Shock Remake rivede la user interface sostituendola con una tanto scontata per i giorni attuali quanto efficace: ogni cosa è al suo posto ed è possibile spostarsi tra mappa, inventario e registrazioni premendo, nel caso della versione console recensita, i dorsali del controller.

La console edition di System Shock Remake è particolarmente comoda. Il sistema di puntamento passa sui dorsali con il classico stile trigger-sinistro per puntare e trigger-destro per sparare. I comandi principali invece sono dedicati al salto, all’abbassarsi, al ricaricare le armi e ad attivare le interazioni (anche se la fantasiosa scelta di usare lo stesso tasto per attivare le batterie qualora presenti nel nostro inventario, è alquanto curiosa e dannosa).

Nightdive Studios ha reso i combattimenti meno noiosi rispetto al passato e decisamente più ostici, soprattutto se ci focalizziamo troppo velocemente verso la main quest senza esplorare la stazione spaziale con la calma e l’attenzione con cui è stata pensata l’esperienza videoludica. Nonostante non ci siano veri e propri cambiamenti nell’intelligenza artificiale, in questa versione del gioco i nemici sembrano più reattivi rispetto al passato. Questo rende il gunplay per nulla banale anche a livello di difficoltà normale (livello 2); nello specifico, System Shock Remake permette di impostare la difficoltà di gioco su tre livelli (1,2,3) modificando quattro parametri (combattimento, missione, cyber, puzzle).

Il gameplay di Sytem Shock si basa su un’esplorazione abbastanza spinta. Non avendo alcuna memoria degli ultimi sei mesi, dovremmo ricostruire l’intera vincenda della Cittadella ascoltando le registrazioni e leggendo e-mail di personaggi secondari ormai defunti. Questa scelta narrativa rende il gioco realmente immersivo e ci costringe a seguire gli indizi all’interno di una mappa composta da vari piani con differenti ambientazioni che ben rappresentano un’azienda futuristica (con tanto di centro ricerca e zona executive). Nell’esplorazione, System Shock Remake è rimasto molto fedele al passato, invecchiando anche un po’ male: il backtracking può essere molto noioso (soprattutto se costretti a recuperare vita o consumabili) e particolarmente complesso se non balza subito all’occhio un oggetto utile ai fini della missione principale.

Per quanto concerne la parte ruolistica, il nostro personaggi ha due barre: una dei punti vita e una dell’energia. La prima ci mantiene in vita ovviamente, mentre la seconda viene consumata da determinate armi a lungo e corto raggio. A queste, si aggiungono pistole e fucili con tante, troppe forse, munizioni diverse, che offrono vantaggio se usate sul giusto nemico (mutanti, cyberborg e droni per la maggior parte).

Infine, una delle parte più iconiche è il cyberspazio, una dimensione “neurale” in cui ci muoviamo come se fossimo una navicella all’interno di uno spazio tra l’onirico e il concettuale. Il cyberspazio permette di raccogliere potenziamenti unici. In System Shock Remake questo spazio è stato nettamente migliorato rispetto al passato, in quanto adesso è molto meno caotico, più comprensibile, ma comunque ancora decisamente snervante in quanto il livello di difficoltà per arrivare fino in fondo è spesso decisamente elevato.

System Shock Remake: ciberspazio

Remake all’avanguardia

Tecnicamente System Shock Remake è un ottimo lavoro. Il motore grafico è di assoluta qualità e la nuova veste grafica svecchia mantenendo le atmosfere horror sci-fi immaginate nel 1994. I colori e lo stile cyberpunk sono deliziosi e una menzione d’onore va fatta ai nemici, moderni e ben dettagliati. L’unica nota stonata che ci sentiamo di fare riguarda le animazioni e gli sprite: tutto molto ripetitivo e fin troppo legnoso.

D’altro canto il comparto sonoro ha ricevuto un deciso rework sia alle musiche, ma soprattutto ai rumori ambientali. Una mina piazzata dai nemici continua ad avvisarvi del pericolo emettendo un beep sempre più intenso man mano che ci avviciniamo, mentre tutti i (pochi) nemici hanno almeno una frase che li introduce.

La nostra prova è stata effettuata su Xbox Series X dove la resa grafica è particolarmente piacevole e i tempi di caricamento sono velocissimi. Giocare System Shock Remake con un controller è un’esperienza godibile e che ci sentiamo di consigliare a qualsiasi fan, anche a quelli che solitamente preferiscono giocare con mouse e tastiere, poiché l’esperienza rimane inalterata.

Conclusione

System Shock Remake è un titolo che siamo felici di aver giocato, perché ci ha permesso di rivivere le medesime emozioni di trent’anni fa con una veste tecnica decisamente moderna. Il remake è un successo sul comparto grafico e sonoro, ma anche le poche migliorie apportate sull’interfaccia e sui controlli hanno fatto la differenza, poiché trasformano il titolo da un videogioco del 1994 a un gioco contemporaneo.

La scelta di mantenere il gameplay così come quello originale ha i suoi pregi, perché permette di godersi il titolo con la lentezza con cui era stato pensato, ma ha il risvolto negativo di non essere adatto a tutti. Esattamente come l’originale, System Shock Remake è un gioco difficile, complesso e non adatto a tutti. Chi ha il coraggio di goderselo seguendo i tempi dell’opera però potrà scoprire, o riscoprire, una pietra miliare del genere e dei videogiochi in generale.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series X/S, , PC, PS4, Xbox One
  • Data uscita: 21/05/2024 su console
  • Prezzo: 39,99 €

Ho provato System Shock Remake a partire dal day one su Xbox Series X.

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Top Spin 2K25 – Recensione

Top Spin si riaffaccia sul panorama videoludico dopo ben 10 anni di assenza, anni in cui viveva il dualismo tra Top Spin e Virtua Tennis, con il primo che vinceva a mani basse visto l’approccio più simulativo rispetto alla controparte di SEGA, ancora troppo legato ad un tipo di arcade degno di una sala giochi vecchio stampo. Ora Top Spin, passato nelle sapienti mani di 2K Games, che di giochi sportivi se ne intende, è pronto a regalare a tutti gli appassionati ore ed ore di sano Tennis. Vediamo in questa recensione di Top Spin 2K25 se 2K Games sarà riuscita nell’intento.

Top Spin 2K25: Gameplay

Ace

In questo lasso di tempo di assenza, di videogiochi di tennis non ne sono mancati. Due su tutti: Tennis World Tour e Matchpoint sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati, ma che per problemi vuoi tecnici, vuoi di gameplay, non sono riusciti a sfondare del tutto.

Top Spin 2K25 invece brilla sicuramente dal punto di vista del gameplay. Gli sviluppatori hanno preso ciò che di buono vi era nei capitoli precedenti, lo hanno affinato e reso “nextgen” creando una gestione della palla che è facile da imparare (basterà qualche ora per entrare nel meccanismo) ma difficile da padroneggiare, soprattutto contro giocatori umani o ai livelli più alti di difficoltà dove l’IA vi metterà a dura prova.

Il tempismo è tutto: una palla colpita con il giusto tempismo riesce a mettere in difficoltà l’avversario o realizzare un punto diretto. Inoltre è stata implementato l’indicatore della forza da imprimere alla pallina che aggiunge sia un tocco di realismo sia la possibilità di fare punto quasi certo ma non è sempre così, come nella realtà dopotutto. Ma bisogna fare attenzione: colpire forte, soprattutto da fondocampo, fa spendere energia, energia che a mano a mano che lo scambio si prolunga diminuisce, fino ad arrivare al punto critico in cui o si manca il colpo dell’avversario o si sbaglia tiro. Ovviamente, il discorso stanchezza varrà anche per il vostro avversario.

Riassumendo avrete a disposizione i quattro tipi di colpo classici: piatto, slice, top spin e pallonetto più la palla corta tramite uno dei tasti dorsali del pad, per ognuno dei sopra citati colpi potrete decidere se utilizzare il tiro controllato, meno potente ma più preciso oppure il tiro caricato, più potente ma anche più rischioso.

Top Spin 2K25: Roger Federer

Sembra difficile? In realtà non lo è, ma se fosse necessario, ci verrà in aiuto un vero mostro sacro del Tennis, John McEnroe con la sua Top Spin Academy, che ci porterà mano nella mano, attraverso una serie di lezioni ben studiate, a comprendere il sistema di controllo e farà anche di più, non si limiterà ad insegnarvi a come colpire la palla ma con le lezioni avanzate riuscirà nell’intento di spiegarvi i vari stili di gioco sia dal punto di vista difensivo che offensivo.

Tutto funziona a meraviglia e in men che non si dica sarete in grado di effettuare scambi spettacolari e soddisfacenti dal punto di vista del divertimento.

Modalità di gioco

Le modalità sono le classiche per un gioco di tennis. Il single player permette tutto quello che già conosciamo dall’esibizione alla carriera in solitaria. L’online invece permette di sfidare giocatori di tutto il mondo in due modalità: il Tour 2K giocheremo con, e contro, i tennisti professionisti presenti nel gioco; il World Tour in cui le sfide avvengono tra i tennisti creati dai videogiocatori. Presente anche il pass stagionale, che vi mette a disposizione, se deciderete di acquistarlo, una miriade di oggetti per personalizzare, a livello estetico, il vostro player.

La punta di diamante del gioco è la carriera. Un percorso che si sviluppa di anno in anno in cui dovrete portare il vostro tennista, sconosciuto all’inizio, ai vertici del Tennis mondiale. I tornei, oltre quelli inventati di sana pianta, sono quelli reali e si dividono in tornei 250, 500 e 1000, intervellati dai tornei del Grand Slam, quattro nell’arco della stagione, uno sul cemento, uno sul sintetico, uno sulla terra rossa ed ovviamente uno su erba. E a proposito di superfici, la fisica della pallina si è comporta bene su ogni tipo di superfice, rallentando sull’erba, “schizzando” sul cemento e risultando insidiosa sulla terra battuta.

La progressione del proprio tennista funziona come il più classico dei giochi di ruolo: ogni tipo di incontro o di allenamento porterà dei punti XP che vi faranno salire di livello. Ogni livello garantisce una manciata di punti abilità che sarà possibile distribuire tra varie caratteristiche (Diritto, rovescio, volee, servizio e così via) oppure assegnarle automaticamente scegliendo semplicemente il vostro stile di gioco. Si parte con 30 punti abilità per ogni caratteristica, il massimo raggiungibile è 70. Per andare oltre avrete bisogno di migliorare le dotazioni in vostro possesso (come corde e telaio, che si sbloccano vincendo incontri, ed assumendo un allenatore e completando i suoi incarichi.

Tecnica da amatore

Purtroppo, non mancano note negative. Se a livello di gameplay, e divertimento generale, Top Spin 2K25 svolge il suo compito a tutto tondo, lo stesso non si può dire per il comparto grafico, che nonostante sia stato presentato come next gen, la natura cross gen del gioco si sente e si vede.

I modelli poligonali, visti da vicino, sono veramente bruttini, animazioni a volte legnose (ndR: sviluppatori, vi prego, le scarpe vengono colpite dai tennisti con la racchetta solo sulla terra battuta per eliminare la terra in eccesso, non anche su erba e cemento) e il pubblico non è che sia dei più belli visti sinora (per restare in casa 2K, quello di NBA è nettamente ben fatto). Il tutto migliora sicuramente da una inquadratura stile televisiva, mentre gli stadi ufficiali sono davvero ben riprodotti.

Sul sonoro invece niente da dire, rumori ambientali perfetti e nei menù una colonna sonora di tutto rispetto, a volte monotona ma bella (la trovate anche su Spotify).

Conclusione

Un titolo quello di 2K Games e Hangar 13 che svolge bene il suo compito offrendo un titolo appagante, divertente e longevo. Purtroppo alcuni difetti ne minano il voto finale portandolo appena una spanna sopra la sufficienza.

Top Spin 2K25 è afflitto da problemi grafici e di animazione, una carriera a lungo andare noiosa e ripetitiva, un roster davvero risicato, in cui dei primi 10 tennisti al mondo non c’è quasi nessuno. In poche parole, si tratta di una mancata occasione per sfornare il titolo definitivo sul tennis, ma Top Spin 2K25 può definirsi comunque un ottimo punto di partenza per la serie e per le future stagioni.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series S|X e One, PC
  • Data uscita: 26/04/2024
  • Prezzo: 59,99 €

Ho provato Top Spin 2K25 su Xbox Series X

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Star Wars Outlaws: tutto quello che c’è da sapere

Era il 2021 quando Ubisoft svelò al mondo di aver stretto un accordo con la Disney per concentrare i suoi sforzi sull’universo di Star Wars, subentrando, di fatto, ad Electronic Arts. Il risultato di questi anni di sviluppo, e attesa per i fan, è Star Wars Outlaws: un’avventura nel selvaggio mondo criminale della galassia.

In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che già sappiamo e che bisogna conoscere sul prossimo videogioco di Guerre Stellari, Star Wars Outlaws.

Data D’Uscita, Versioni e Prezzi

L’universo di Star Wars sarà esplorabile da tutti gli appassionati a partire dal 30 agosto del 2024 su PC, PS5 e Xbox Series X/S al prezzo di 69,99 euro per la versione standard, 109,99 euro per la Gold Edition ed infine 129,99 euro per la Ultimate Edition.

La Gold Edition di Star Wars Outlaws contiene, oltre al gioco base, anche il Season Pass composto da due DLC post-lancio già annunciati più una missione e un personaggio extra. L’Ultimate Edition aggiunge al pacchetto altri due contenuti estetici e un Art Book Digitale formato da una selezione di illustrazioni, concept art e uno storyboard cinematografico.

Ubisoft ha anche confermato che Star Wars Outlaws sarà presente su Ubisoft+ Premium, il proprio abbonamento per gli utenti PC al costo di 17,99 euro al mese.

Star Wars Outlaws: Kay Vess

Trama

Ambientato tra gli eventi de “L’Impero colpisce ancora” e “Il ritorno dello Jedi”, Outlaws ci presenta una nuova protagonista: Kay Vess, una giovane fuorilegge che cerca la libertà e i mezzi per iniziare una nuova vita. Accompagnata dal suo compagno Nix, Kay si imbarca in una serie di missioni per sopravvivere e prosperare nei pianeti senza legge del Margine Esterno. Il suo obiettivo? Compiere un colpo leggendario, quello che ti cambia la vita.

Approfittando della World Premiere del trailer del gioco (del 9 aprile scorso), cerchiamo di sviscerare questo attesissimo gioco e le sue differenze con altri titoli dello stesso universo svelando ciò che, ad oggi, sappiamo.

Per il creative director di Massive Entertainment, Julian Gerighty, cimentarsi con una proprietà intellettuale come quella di star Wars è la realizzazione di un sogno.

Alla fine dei lavori su The Division 2 ci è stata data l’opportunità di collaborare con Lucasfilm Games per un gioco di Star Wars e ovviamente ci siamo parecchio entusiasmati. Ci siamo messi subito a pensare alle nostre esperienze e al nostro rapporto con Star Wars per capire cosa ci sarebbe piaciuto fare con quel mondo, individuando molto rapidamente che ciò che ci interessava di più era creare un Outlaw fantasy con tutti gli archetipi di Star Wars: è stato questo il nostro punto di partenza. Con un tempismo perfetto, perché abbiamo potuto parlarne con Lucasfilm Games poco prima del lockdown e sfruttare quindi quel periodo per la fase concettuale

Julian Gerighty, creative director di Massive Entertainment
Star Wars Outlaws: Grafite

Caratteristiche e gameplay

Star Wars Outlaws è mosso dal motore grafico Snowdrop, una soluzione tecnologica che ha consentito a Massive Entertainment di poter introdurre nel gioco praticamente qualsiasi cosa gli venisse in mente: dai viaggi spaziali alle corse frenetiche a bordo degli speeder, passando naturalmente per le fasi esplorative a piedi e gli spettacolari combattimenti che animano l’avventura.

Tra le caratteristiche conosciute al momento possiamo annoverare sicuramente le ampie dimensioni dei pianeti, molto più grandi, ad esempio, di quelli visti su Star Wars Jedi: Survivor ed eplorabili liberamente dalla protagonista a bordo del suo speeder (utilizzabile nel gioco nè più nè meno che una moto da cross).

Il gioco si presenta come un titolo in terza persona con spiccati elementi di furtività. Si potrà quindi scegliere se agire in modo silenzioso, o affrontare i nemici a viso aperto (ricorda molto ovviamente Assassin’s Creed). Inoltre ci saranno anche numerose sparatorie che dovranno essere affrontate a bordo dello speeder o altri mezzi che vedranno un sistema di mira al rallentatore, soluzione conosciuta ed apprezzata già in altri titoli.

Il gameplay prevede infine anche meccaniche di gioco di ruolo, ormai tanto care, che consentiranno di migliorare le proprie attrezzature e le proprie abilità.

Scelte morali e grandezza del mondo

Ciò che intriga è la possibilità di scelta, anche morale, che rappresenta una peculiarità del gameplay. Si ha la possibilità di accettare incarichi per o contro le varie fazioni della galassia, aumentando (o diminuendo) la propria reputazione. Quindi scegliere saggiamente le proprie alleanze ed azioni sarà di importanza strategica.

Sulle armi sappiamo sicuramente che Kay sarà dotata di blaster, di cui una modalità ad esempio è quella di focus, più precisa ma più lenta. Inoltre, Ubisoft ha promesso che in Outlaws l’esplorazione spaziale sarà reale; infatti, si piloterà realmente la propria astronave, la quale sembra abbia la funzione di Hub, con la quale esplorare la galassia e partecipare a combattimenti spaziali.

Infine durante il gioco le scelte di dialogo effettuate influenzeranno la trama. Una scelta sbagliata può attivare una taglia da parte dell’Impero, quindi fate attenzione!

Per quanto riguarda i mondi disponibili, infine, parliamo di mondi predefiniti, per un’ampiezza di 2/3 zone della mappa di Assassin’s Creed Odyssey, quindi in netta contrapposizione con chi predilige la generazione procedurale dei mondi. In ogni caso Massive ha confermato che non ha voluto creare un mondo esageratamente grande per evitare che i giocatori non ne godano a pieno o che non venga completato per le innumerevoli missioni e sottomissioni.

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Dragon Ball Sparking Zero, svelati 11 nuovi personaggi

L’hype generato da qualsiasi cosa che riguardi Dragon Ball è sempre esagerato così come ogni episodio di manga, anime o videogioco inerente all’opera di Akira Toriyama, ma lo è ancora di più con la serie Budokai Tenkaichi. Attesa che Bandai Namco sta cavalcando egregiamente presentando un nuovo trailer di gameplay che mostra ben undici nuovi personaggi che saranno disponibile nel roster di Dragon Ball Sparking Zero.

Il trailer, che si è focalizzato sulla tematica “Velocità contro Forza”, ha mostrato ben 11 componenti giocabili del roster provenienti sia da Dragon Ball Z che Dragon Ball Super e che vi elenchiamo con il loro nome nel manga:

  • Super Trunks
  • Master Roshi
  • Max Power Nappa
  • Burter
  • Jeice
  • Super Saiyan Broly (Full Power)
  • Hit
  • Super Saiyan Kale (Berserk)
  • Toppo
  • Dyspo
  • Kakunsa

Dragon Ball Sparking Zero è il quarto capitolo della serie Budokai Tenkaichi, che per la prima volta arriverà in Europa con il titolo nipponico originale: Dragon Ball Sparking, per l’appunto. Bandai Namco non ha ancora rivelato la data di uscita del picchiaduro ma Sparking Zero ha già una classificazione ESRB per la pubblicazione negli Stati Uniti, che ci fa pensare che l’opera è pronta per essere lanciata sul mercato.

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Enotria: The Last Song ha una nuova data di uscita

Il team di Enotria: The Last Song ha annunciato la sua nuova data di uscita durante il Future Games Show: il soulslike italiano sarà lanciato sul mercato il 21 agosto 2024. Sarà disponibile su PC tramite Steam ed Epic Games Store e su PlayStation 5, mentre arriverà successivamente su Xbox Series X/S. Oltre a mostrare il trailer di gameplay che ha accompagnato l’annuncio, il team di sviluppo di Jyamma Games ha anche promesso che rilascerà presto una demo giocabile.

Il fondatore di Jyamma Games si è mostrato estremamente orgoglioso del lavoro svolto dal team, soprattutto considerando che sono una software house indipendente composta da soli 60 membri. Questo si discosta nettamente dalla tendenza attuale dei giochi soulslike che spesso coinvolgono centinaia di persone, compresi gli studi di outsourcing. Il passaggio a Unreal Engine 5 ha permesso di espandere il gioco in termini di contenuti e qualità, superando le aspettative dei classici giochi di fascia media. Attualmente, Enotria offre 3 Macro Regioni con oltre 40 ore di gioco, oltre a più di 100 nemici diversi e un sistema RPG profondo.

Il focus principale si è concentrato sul diversificare le build e le armi, con un sistema di Skill Tree e Mask-switch che promette di rivoluzionare il genere. Inoltre, una demo sarà presto disponibile su PS5, Steam ed Epic Games Store, permettendo ai potenziali acquirenti di provare in anteprima il gioco e di fornire feedback utili al team.

Per quanto riguarda la data di uscita su Xbox, il team di Enotria ha specificato di volersi concentrare inizialmente su PC e PS5 per garantire un’esperienza di gioco ottimale, ma con un’ulteriore nota ufficiale Jyamma Games ha confermato che il titolo arriverà, anche se in ritardo, anche su Xbox Series X/S.

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Diablo 4 è ora disponibile su Xbox Game Pass

L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft ha portato i primi benefici per i fan di Xbox. Diablo 4 è infatti ora disponibile all’interno di Xbox Game Pass sia per gli abbonati console che PC.

Tra le altre novità, Blizzard ha anche annunciato che più avanti nel corso dell’anno verrà rilasciata la prima espansione del gioco, intitolata “Vessel of Hatred“. Questa espansione non solo continuerà la cupa storia di Diablo 4, ma approfondirà ulteriormente i loschi piani del Primo Maligno Mefisto, promettendo nuove sfide e avventure per i giocatori.

Diablo 4 è l’ultimo capitolo di una delle più importanti serie di Blizzard, insieme a Starcraft e Warcraft. Fondatore del genere hack’n’slash, Diablo è riuscito con il quarto capitolo a trasformarsi con successo in un live service, come abbiamo raccontato nella nostra recensione grazie anche a importanti feature che rendono il gioco in linea con le aspettative dei videogiocatori contemporanei come il cross-play e i progressi condivisi.

L’anno scorso, Diablo 4 ha stabilito un nuovo record come il gioco Blizzard venduto più rapidamente al momento del lancio, testimoniando l’enorme interesse e l’attesa dei fan per questo nuovo capitolo della saga.

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Simon the Sorcerer Origins, il Mago si mostra in un trailer

Simon the Sorcerer Origins, il prequel dell’iconica avventura grafica punta e clicca degli anni ’90, ha presentato nuovi contenuti durante il Future Games Show del 21 marzo. Nel video condiviso, sono state mostrate scene esclusive del gioco e abbiamo ascoltato per la prima volta il doppiaggio di Chris Barrie, l’attore e voce originale del protagonista. Con la partecipazione di 80 professionisti e collaborazioni con figure di spicco nel mondo della musica e dello spettacolo, Simon the Sorcerer Origins è un titolo molto atteso nel 2024.

Il trailer di Simon the Sorcerer Origins, con un taglio cinematografico e un lavoro di animazione caratterizzato da 15.000 frame disegnati a mano, anticipa un’avventura degna della sua leggendaria predecessora. L’impegno e la passione degli 80 professionisti coinvolti nel progetto sono evidenti fin dalle prime immagini, con Smallthing Studios che rende omaggio alla storia videoludica adattandola alle tecnologie moderne.

La partecipazione di Rick Astley con il suo celebre brano “Together Forever” è solo una delle testimonianze dell’attesa per Simon the Sorcerer Origins, uno dei titoli più attesi del 2024.

Il trailer ha entusiasmato sia i vecchi fan che i nuovi, anticipando l’uscita prevista nel 2024 su tutte le piattaforme e promettendo un’esperienza indimenticabile per i giocatori di tutte le età. Smallthing Studios presenterà ulteriori dettagli e anteprime al Game Developer Conference (GDC) di San Francisco, suggerendo un ritorno in grande stile per questa nuova avventura del giovane mago.

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Sand Land, pubblicata una demo e un trailer con un nuovo mondo

Bandai Namco ha mostrato una nuova zona di Sand Land, Forest Land, un mondo verde e rigoglioso immaginato appositamente per il videogioco e la serie animata dal compiato autore Akira Toriyama. In questo nuovo scenario, Belzebubù e i suoi amici si trovano ad affrontare un esercito spietato guidato da Muriel, dando vita a una serie di battaglie esplosive contro i generali di Forest Land. Per anticipare l’azione, un nuovo trailer ha svelato le incredibili sfide e i nuovi personaggi che i giocatori incontreranno in questo mondo affascinante.

Ma non finisce qui: per prepararsi a questa nuova sfida, i giocatori possono già immergersi nell’azione grazie a una demo di Sand Land, disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Steam. Nella demo, i giocatori possono esplorare una parte della mappa insieme a Belzebubù, lo sceriffo Rao e il Ladro, sperimentando le loro abilità uniche mentre attraversano le dune e affrontano i nemici. Inoltre, potranno provare la personalizzazione delle armi e gli upgrade per il proprio veicolo, aumentandone l’efficienza durante le battaglie e conducendo la propria squadra verso la vittoria.

Sia che si tratti di affrontare gli eserciti nemici o di personalizzare i propri veicoli, l’avventura promette di essere intensa e avvincente per tutti i fan del gioco e di Akira Toriyama.