GSC Game World ha annunciato una notizia che rallegrerà i fan dello studio di sviluppo ucraino. Con un post su Steam, la software house ha festeggiato i 6 milioni di giocatori su STALKER 2. Non sono stati rivelati ulteriori dettagli su questa statistica, ma si tratta in ogni caso di un successo che vale la pena riportare.
Queste le parole di GSC Game World:
La Zona non è mai stata così rumorosa! Nelle aree di sosta, gli stalker cantano canzoni e suonano la chitarra. Le risate si sentono ovunque: da Zalissya a Wild Island e oltre! A un certo punto anche il Quiet’s Camp si è trasformato in un ingorgo.
Oggi festeggiamo i 6 milioni di stalker che sono venuti a giocare a S.T.A.L.K.E.R.2: Heart of Chornobyl. Sei milioni! Una cifra difficile da comprendere, ma reale grazie a voi. Siamo incredibilmente grati e orgogliosi che ognuno di voi abbia lasciato un segno unico nella Zona.
Da quando è uscito, nonostante tutte le sue difficoltà dovute dall’invasione russa in Ucraina, STALKER 2 ha raggiunto ottimi successi sia in termini commerciali che di critica videoludica. Sei milioni di giocatori sono un numero importante considerando il livello di difficoltà di STALKER 2.
Il prossimo capitolo della celebre saga, Doom: The Dark Ages, promette di ampliare la sua narrazione con un maggiore focus sulla trama. Gli sviluppatori hanno confermato che il gioco includerà più cutscene rispetto ai titoli precedenti, rispondendo così alla crescente richiesta dei fan di un universo narrativo più strutturato. Se finora la serie si è sempre concentrata sull’azione frenetica, questa volta la storia avrà uno spazio più significativo.
Fin dai primi capitoli, Doom ha messo il gameplay al centro dell’esperienza, lasciando la trama spesso sullo sfondo. Con The Dark Ages, questa tendenza cambia: il gioco introdurrà più scene d’intermezzo per sviluppare meglio la trama, offrendo ai giocatori uno sguardo più approfondito sulla mitologia e sugli eventi che plasmano il mondo di gioco.
Il direttore creativo ha spiegato che questa scelta deriva dalla volontà di arricchire l’universo di Doom, senza tuttavia appesantire l’esperienza con troppi elementi narrativi. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra azione e storia, mantenendo il ritmo serrato tipico della serie.
Un’evoluzione dettata dai fan
A spingere gli sviluppatori verso questa direzione è stato l’interesse crescente della community per la lore della serie. I giocatori si sono dimostrati sempre più affascinati dai dettagli narrativi nascosti nei giochi precedenti, portando il team a dare maggiore spazio alla trama di Doom The Dark Ages. Questa evoluzione dimostra come il franchise continui ad adattarsi alle richieste del pubblico, senza snaturare la sua essenza.
Nonostante l’aggiunta di nuove cutscene, Doom: The Dark Ages rimarrà fedele alle sue radici: azione frenetica, combattimenti brutali e un’ambientazione oscura e coinvolgente. Il nuovo equilibrio tra gameplay e narrazione potrebbe rendere l’esperienza ancora più immersiva, attirando sia i veterani della serie che i nuovi giocatori.
Doom: The Dark Ages è atteso il 15 maggio 2025 su Xbox Series X/S, PlayStation 5 e PC.
Il 28 febbraio 2025, Capcom ha pubblicato Monster Hunter Wilds su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC. Il nuovo capitolo della serie, sequel del fortunato Monster Hunter: World, ha già superato ogni record di vendite e guadagni. Sia per quanto riguarda Capcom che per l’intera industria videoludica.
Sul proprio sito ufficiale, Capcom ha rivelato che Monster Hunter Wilds ha venduto, nei primi tre giorni, otto milioni di copie. Grazie a questo record, Monster Hunter Wilds è il videogioco Capcom più velocemente venduto nella storia dell’azienda. Un successo straordinario se pensiamo che sia riuscito a superare franchise iconici come Street Figther, Resident Evil e Devil May Cry.
A questo traguardo se ne aggiunge anche un altro dichiarato da GameDiscoverCo: Monster Hunter Wilds ha generato entrate per oltre 69 milioni di dollarinelle prime 24 ore su Steam. Il valore è poi raddoppiato già a partire dal 2 marzo: 150 milioni di dollari di entrate su Steam.
Record straordinari che dimostrano l’amore del pubblico verso la serie e il divertimento che Monster Hunter sta dando, e ha dato in passato, a tutti i suoi videogiocatori.
La storia è ciclica, in particolare quella cinematografica. Così come Star Wars, anche il franchise di Indiana Jones è approdato tra le braccia di Topolino e questo movimento finanziario ha riportato in auge il personaggio cinematografico più iconico di sempre. Sin dagli anni 80, il successo di Indiana Jones si è riversato anche sugli altri medium, con particolare fortuna per quello videoludico dove l’archeologo americano è stato particolarmente produttivo. Abbandonata dunque la serie di LEGO, Indy torna nelle fattezze “umane” di Harrison Ford per una nuova avventura videoludica sviluppata da MachineGames (dal 2014 impegnati su Wolfenstein e Quake), guidati dall’esperto Todd Howard (produttore esecutivo del gioco). In questa recensione vi dirò se Indiana Jones e l’Antico Cerchio sia riuscito a fare meglio del suo coetaneo film del 2023.
Ritorno all’avventura
L’Antico Cerchio è tutto all’insegna del ritorno, sia dentro che fuori lo schermo. Il ritorno di Indiana Jones nel mondo videoludico passa proprio con il ritorno all’avventura di Indy. Tutto inizia infatti tra i corridoi del Marshall College, dove il nostro protagonista insegna archeologia. Il dottor Jones ha deciso, senza troppa convinzione, di abbandonare le ricerche sul campo a favore di una vita più tranquilla, ma si sa, se Indy non è alla ricerca dell’avventura, allora sarà l’avventura a cercare lui.
La trama prende il via con l’irruzione di un energumeno all’interno del museo universitario e il furto di un manufatto egizio. Il motivo è ovviamente collegato all’Antico Cerchio, un manufatto divino di cui non vi racconterò nulla, ma che ci riporta indietro all’epicità dei primi film di Indiana Jones.
Siamo nel 1937, dopo gli eventi dell’Arca Perduta, ma prima dell’Ultima Crociata. La seconda guerra mondiale è alle porte e gli indizi a seguito del furto conducono Indy in Italia, in particolare a Città del Vaticano, dove una cospirazione ha dato libero accesso ai fascisti tanto alla Città quanto al suo tesoro culturale. Tanto basterebbe per rendere affascinante il viaggio di questo nuovo Indy, ma MachineGames è andata oltre le mie aspettative.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è un viaggio in un mondo che teme una nuova Grande Guerra. E tutte le mete del gioco sono eccezionali nella loro cura: Italia, Egitto, le giungle del Siam (Thailandia), Himalaya e qualche altra piacevole sorpresa che sarete voi a scoprire. E con loro i personaggi, reali e di fantasia, che hanno fatto la storia del globo e di questo titolo. Tra questi anche Mussolini, che fornirà il massimo supporto all’arcinemico del gioco, ovviamente nazista, Emmerich Voss.
Un particolare plauso va fatto agli attori dell’Antico Cerchio tanto per la qualità attoriale quanto per il doppiaggio. I complimenti non sono solo per Troy Baker, interprete di Indy applaudito anche da Harrison Ford, ma anche e soprattutto Marios Gavrilis, che impersona Voss, un occultista nazista senza scrupoli che ci riporta al nefasto periodo dell’Ahnenerbe. Per fortuna non saremo soldi a fronteggiare i nazisti. L’Indy Girl prescelta per questa avventura è la giornalista Gina Lombardi, magistralmente interpretata da Alessandra Mastronardi.
Sotto il punto di vista tecnico, lo stile e le texture grafiche sono di altissimo livello. La scelta di avere tantissimi intermezzi in stile cinematografico è vincente. Durante la mia partita sono stato un po’ protagonista del videogioco e un po’ spettatore di un film di Indiana Jones, ed è stato bellissimo, anche perché le musiche di Gordy Haab sono eccezionali e meriterebbero di stare in una sala cinematografica.
Il mondo di gioco è suggestivo, così come la resa grafica dei suoi personaggi. Indy è Harrison Ford e gli altri attori si distinguono per la loro bellezza. Sotto questo punto di vista, l’unica nota negativa è sulle animazioni. Più di una volta la Mastronardi della mia partita (ma non solo) ha sofferto movimenti e spasmi ben lontani dalla realtà.
Quello appartiene a un museo
Il canovaccio moderno dei videogiochi si adatta perfettamente a un titolo su Indiana Jones. Nonostante l’Antico Cerchio non sia un open world (ogni parte del mondo è un maxi-livello a sè stante), MachineGames mi ha permesso di gestire le missioni come avrei fatto in videogiochi come Skyrim o Cyberpunk 2077.
Di conseguenza, si può decidere se andare direttamente fino alla fine del gioco seguendo la missione principale oppure fermarsi ad aiutare i personaggi non giocanti e soprattutto esplorare e scoprire tutti i segreti, manufatti e perk che il gioco ci dona. Nello specifico, Indiana Jones non aumenterà di livello, ma potrà potenziarsi attraverso la lettura di libri, che troveremo in giro per il mondo o che potremmo acquistare da alcuni speciali negozianti. Inutile dire che fa parecchio comodo affrontare il finale con qualche abilità in più.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è un action in prima persona in cui è possibile combattere, ma decisamente sconsigliato. Negli scontri diretti, le armi principali sono due: i nostri pugni e un’arma speciale (il revolver di default). Come avrete già intuito, la scelta migliore è sempre quella che fa meno rumore. Sparare un colpo di pistola significa attirare l’attenzione di praticamente tutti. E morte spesso certa. D’altro canto le scazzottate sono abbastanza potenti già nella versione base, anche se in generale è sempre meglio essere furtivi.
L’Antico Cerchio è soprattutto un videogioco in cui conta la furtività, anche se molto diluita. I nemici hanno un indicatore sopra la testa che si riempe abbastanza lentamente. Non sarà troppo difficile passare inosservati e sarà sempre possibile cogliere di sorpresa i nemici alle spalle colpendoli alla testa con praticamente qualsiasi oggetto immaginabile (con effetti esilaranti, come i film insegnano).
Le fasi stealth, e la loro importanza, mi portano a parlare del punto più negativo del gioco. Nella mia esperienza, l’intelligenza artificiale è stata sotto la media per la maggior parte del gioco con un netto miglioramento solo nei livelli conclusivi. Più di una volta, in Città del Vaticano, sono riuscito a superare interi pezzi gremiti di fascisti semplicemente correndo fino alla porta che faceva scattare un cinematic. Per fortuna stiamo parlando di un videogioco estremamente ironico dove anche questi problemi passano in secondo piano, ma sono stato sorpreso, in negativo, dai pattern dei nemici.
Non fatevi però trarre in inganno: Indiana Jones non è, e credo non voglia proprio essere, un FPS stealth. Anzi, la scelta è la più azzeccata possibile, ma quello che rende l’Antico Cerchio un’opera sopra la media è la possibilità di vivere in prima persona un film di Indy, da protagonista, e al massimo dell’esperienza. Ed essere Indiana Jones significa risolvere enigmi.
Gli enigmi ambientali sono il vero fulcro dell’Antico Cerchio ed è qui che ho dovuto pensare come l’archeologo più famoso al mondo. MachineGames ha voluto rendere il gioco accessibile a tutti, ma come insegna Super Mario, anche sfidante per i veterani. Gli enigmi della missione principale mi hanno messo in difficoltà in qualche punto e mi hanno costretto a usare la macchina fotografica di Indy per avere un indizio in più.
Dove però le cose si fanno difficili è nelle secondarie e nella scoperta dei tanti misteri del gioco. Per trovare la maggior parte dei collezionabili, sarà necessario utilizzare la testa e soprattutto la frusta. Quest’ultima è appena utile durante i combattimenti, ma diventa fondamentale per gli enigmi ambientali.
Come avrete già capito, esattamente come in Skyrim dello stesso Todd Howard, la trama principale è solo una parte del divertimento e tutto il mondo vi spinge a divertirvi. Il level design è realizzato con la stessa qualità dei migliori Wolfenstein di MachineGames, poiché offre diverse strade per raggiungere lo stesso obiettivo. E qualora non vi bastasse, sappiate che Indy può camuffarsi. I travestimenti non solo vi daranno un’altra arma speciale in sostituzione al revolver, ma anche la possibilità di non essere (quasi completamente) avvistati dai nemici di estrema destra.
In definitiva, mi sono goduto fino all’ultimo centimetro di questo mondo perché è bello essere Indiana Jones: è bello esplorare il mondo, trovare gli artefatti più rari e collezionare mappe, libri e attrezzatura nazista. E il videogioco vi mette nelle condizioni di farlo nel miglior modo possibile. Per quanto io non sia un appassionato del platinare i giochi, una volta terminata questa recensione tornerò tra il deserto di Giza e i monumenti di Roma per scoprire ogni singolo mistero ancora da scoprire, perché del resto sono il miglior archeologo del mondo.
Conclusione
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è il miglior videogioco di Indy mai creato. Un’affermazione di gran valore se consideriamo la lunga lista di videogiochi sull’archeologo americano, di cui tante avventure grafiche di altissimo livello. MachineGames è riuscita nel miracolo di sfruttare un’IP così importante al massimo del suo potenziale, creando una storia credibile che potrebbe tranquillamente essere trasportata su pellicola. La scelta di un gameplay basato sugli enigmi e supportato da uno stealth in prima persona è vincente, nonostante l’intelligenza artificiale sia decisamente acerba. Tutto il resto invece è tremendamente bello. Un must play per chiunque, anche per chi non ha mai visto un film di Indiana Jones.
L’imminente lancio di Avowed, il nuovo gioco di ruolo di Obsidian Entertainment, ha suscitato notevole interesse nella comunità videoludica. In particolare, Digital Foundry ha elogiato Avowed definendolo: “Il trionfo tecnico di Obsidian”. Questo riconoscimento evidenzia i progressi significativi dello studio nell’ottimizzazione e nell’uso avanzato dell’Unreal Engine 5.
Avowed si distingue per la sua estetica unica, che combina elementi di The Elder Scrolls e Chrono Cross (il seguito spirituale di Chrono Trigger uscito nel 1999 su PlayStation), offrendo ambientazioni ricche di colori vivaci e strutture imponenti. Il gioco presenta un mondo aperto suddiviso in aree di dimensioni moderate, ognuna ricca di dettagli e atmosfera, invitando i giocatori a esplorare e immergersi nelle Terre Viventi.
Implementazione avanzata dell’Unreal Engine 5
Uno degli aspetti più impressionanti di Avowed è l’implementazione delle principali funzionalità dell’Unreal Engine 5: Nanite, Lumen e le mappe di ombre virtuali. L’uso di Nanite consente transizioni fluide tra diversi livelli di dettaglio, riducendo la percezione del “pop-in” e migliorando l’immersione nel mondo di gioco. Questo è particolarmente evidente nella resa degli alberi e delle strutture, che mantengono una qualità costante indipendentemente dalla distanza dell’osservatore.
Lumen offre un’illuminazione globale in tempo reale e riflessi realistici, adattandosi dinamicamente ai cambiamenti dell’ora del giorno nel gioco. Questo sistema illumina le scene in modo naturale, con ombre ricche e riflessi dettagliati su superfici lucide, contribuendo a creare un ambiente visivamente coinvolgente.
Le mappe di ombre virtuali migliorano ulteriormente la qualità delle ombre, eliminando i difetti tipici delle tecniche precedenti. Obsidian ha adottato un approccio ibrido, combinando mappe di ombre virtuali per dettagli più grandi e ombre in spazio schermico per elementi più fini, bilanciando così qualità visiva e prestazioni.
Prestazioni su console e PC
Avowed offre diverse modalità grafiche. Su Xbox Series X, sono disponibili le modalità Qualità (30fps), Prestazioni (60fps) e Bilanciata (40fps su schermi a 120Hz). La modalità Qualità offre la massima fedeltà visiva, mentre la modalità Prestazioni privilegia la fluidità a scapito di alcuni dettagli grafici. La modalità Bilanciata rappresenta un compromesso tra le due, offrendo un’esperienza visiva e di fluidità equilibrata.
Su PC, il gioco supporta sia Lumen hardware che software, con la versione hardware che offre riflessi e illuminazione globale più dettagliati. Tuttavia, queste funzionalità richiedono hardware potente per mantenere prestazioni ottimali. Il gioco include anche opzioni di upscaling come DLSS, FSR e TSR, permettendo ai giocatori di bilanciare qualità visiva e frame rate in base alle capacità del loro sistema.
Stabilità e ottimizzazione
Con Avowed, lo studio ha compiuto notevoli progressi anche per quanto concerne bug e problemi tecnici al day one, offrendo un’esperienza sorprendentemente stabile e ben ottimizzata. Sebbene possano ancora verificarsi occasionali problemi, come piccoli scatti dovuti alla compilazione degli shader su PC o rari crash su Xbox, il gioco rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai titoli precedenti dello studio.
In conclusione, Digital Foundry ha evidenziato come Avowed rappresenti un trionfo tecnico per Obsidian Entertainment. L’uso avanzato delle funzionalità dell’Unreal Engine 5, combinato con un design artistico ispirato e un’ottimizzazione solida, rende Avowed un’esperienza imperdibile per gli appassionati di giochi di ruolo e per chi cerca un’avventura visivamente stupefacente.
Il PlayStation State of Play ha permesso a Metal Gear Solid Delta: Snake Eater di mostrarsi ancora una volta. Un nuovo trailer ha confermato la data di uscita: il 28 agosto2025 Metal Gear Solid Delta arriverà su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.
Il video ci ha anche fatto conoscere, nuovamente, i membri dell’Unità Cobra e ha rivelato il ritorno dello special game: “Snake vs Moneky”. Quest’ultimo sarà disponibile, per ora, solo su PlayStation e PC (nuove comunicazioni arriveranno anche per la versione Xbox).
Lo showcase di PlayStation è servito anche per dare il via ai preordini per tutte le edizioni digitali e fisiche del gioco, che ricordiamo essere il remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater, l’opera di Hideo Kojima che debuttò nel 2004 su PlayStation 2.
Riportando i risultati finanziari del terzo trimestre terminato il 31 dicembre 2024, Rockstar ha confermato la data di uscita di GTA 6 per l’autunno 2025 su PlayStation 5 e Xbox Series X e S. Ciò significa che, almeno per il momento, GTA 6 è ancora in linea con la finestra di lancio precedentemente annunciata e non ha subito ritardi.
Parlando con IGN prima della pubblicazione del rapporto finanziario, il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, ha dichiarato che, sebbene ci sia sempre il rischio di uno slittamento, la società si sente “davvero fiduciosa riguardo all’uscita nell’autunno 2025”.
“C’è sempre il rischio di uno slittamento e penso che non appena pronunci parole come assolutamente, porti sfortuna”, ha risposto Zelnick quando IGN gli ha chiesto quanto fosse sicuro che Rockstar rispettasse la data di uscita di GTA 6. Ha poi aggiunto: “Quindi ci sentiamo davvero bene a riguardo”.
Quando gli è stato chiesto un aggiornamento sullo stato dello sviluppo di GTA 6, Zelnick è rimasto piuttosto riservato: “Penso che il gioco sia atteso con impazienza sia internamente che esternamente”, ha detto. “Sappiamo che Rockstar punta alla perfezione. Non proclamo mai il successo prima che si verifichi. Mi piace dire che l’arroganza è il nemico del successo continuo, quindi siamo tutti vigili, guardandoci le spalle e consapevoli che la concorrenza non dorme. Tutta la nostra azienda è super entusiasta”.
Il 20 marzo2025, con il lancio di Assassin’s Creed Shadows, debutterà l’Animus Hub, una piattaforma progettata per offrire un accesso unificato ai giochi della saga. Scopriamo Animus Hub come funziona e quali funzionalità mette a disposizione dei giocatori.
Un’esperienza connessa e fluida
Animus Hub rappresenta un punto di ingresso immediato all’universo di Assassin’s Creed, consentendo ai giocatori di esplorare una linea temporale dei protagonisti della serie, sbloccare ricompense gratuite e accedere a missioni aggiuntive in Assassin’s Creed Shadows. L’interfaccia del Hub è immersa nel “Dark Animus”, un ambiente che introduce nuovi elementi narrativi.
Ubisoft ha progettato questa piattaforma per esaltare il ruolo dell’Animus, la tecnologia presente nella serie di Assassin’s Creed che consente di rivivere le memorie genetiche degli antenati, rendendola centrale sia nella narrazione della saga che nell’esperienza di gioco futura.
Le funzionalità principali dell’Animus Hub
L’Animus Hub si articola in quattro sezioni principali:
Memories: permette di accedere ai momenti chiave della serie e rivivere avventure passate.
Projects: introduce nuove missioni giocabili, con contenuti aggiornati e sfide inedite.
Exchange: offre uno spazio per ottenere e scambiare ricompense gratuite.
Vault: una raccolta di elementi della storia moderna, disponibile sia nel gioco che nell’Hub.
Accessibilità e supporto
L’Animus Hub sarà disponibile su tutte le piattaforme, tra cui Xbox Series X/S, PlayStation 5, Ubisoft+, Amazon Luna e PC, integrandosi completamente con Assassin’s Creed Shadows. Tuttavia, non sarà un launcher indipendente e non supporterà titoli della saga precedenti ad Assassin’s Creed Origins.
Tutti i contenuti del Hub, comprese le ricompense, saranno gratuiti e sbloccabili attraverso il completamento di missioni. Gli Animus Keys, necessari per accedere ad alcune funzionalità, potranno essere ottenuti solo giocando, senza necessità di acquisti in-game.
L’Animus Hub funziona anche offline, con alcune funzionalità limitate, mentre per accedere a contenuti in tempo reale come gli eventi e gli aggiornamenti, sarà necessaria una connessione a Internet.
Con il lancio di Assassin’s Creed Shadows, Ubisoft prevede di espandere ulteriormente l’Hub con nuovi contenuti e aggiornamenti costanti, rendendolo un punto di riferimento per tutti gli appassionati della saga.
Durante l’ultimo Xbox Developer Direct, il team di Team NINJA ha svelato nuovi dettagli su Ninja Gaiden 4, sottolineando che le avversità rappresentano il concetto chiave del gioco. Dalla fase iniziale alla conclusione di ogni livello, ogni elemento di gioco è stato progettato per mettere alla prova le abilità del protagonista, Yakumo, e mantenere alta la tensione.
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
Ninja Gaiden 4 introduce nuove meccaniche, come l’uso di fili e rotaie per la traversata, che arricchiscono l’esperienza senza compromettere l’essenza hardcore della serie. “Abbiamo voluto mantenere la tensione aggiungendo elementi ad alta velocità, come le azioni su rotaia e filo, per aumentare la sfida continua”, ha dichiarato il producer Nakao.
L’ambientazione cyberpunk di Tokyo, caratterizzata da una pioggia densa e carica di miasma del Dark Dragon, contribuisce a creare un’atmosfera cupa e intensa. Nakao ha sottolineato il lavoro svolto sugli effetti visivi, come la resa della pioggia sui personaggi e le superfici, per garantire un impatto visivo fedele allo stile della serie.
Un livello di difficoltà senza compromessi
La difficoltà rimane un punto centrale in Ninja Gaiden 4, con un equilibrio tra attacco e difesa che premia la precisione e la strategia. Nakao ha affermato che il gioco trae ispirazione dal livello di sfida di Ninja Gaiden 2, integrando nuove dinamiche che renderanno l’esperienza più appagante per i veterani e accessibile ai nuovi giocatori.
“I nemici sono maestri della difesa e dell’aggressione implacabile, ma il giocatore non avrà mai la sensazione di uno svantaggio ingiusto”, ha spiegato Nakao, sottolineando la filosofia di bilanciamento che ha caratterizzato la saga sin dagli esordi.
Una delle novità più interessanti mostrate durante la presentazione è la Bloodraven Form, una tecnica che permette a Yakumo di manipolare il sangue proprio e dei nemici per creare armi letali. Questa trasformazione consente di effettuare mosse devastanti, come la Bloodbath Kill, capace di eliminare intere ondate di avversari con un solo colpo.
Ninja Gaiden 4 arriverà su Xbox Series X/S, PC, Steam e PlayStation 5, con disponibilità dal primo giorno su Game Pass.
Fin dalla sua prima apparizione all’Xbox Games Showcase, Clair Obscur Expedition 33 ha catturato l’attenzione per il suo stile visivo straordinario e le sue meccaniche di gioco diverse dal solito. Sandfall Interactive, il team dietro lo sviluppo, ha rivelato nuovi dettagli sul combat system durante il recente Developer Direct, sottolineando come ogni personaggio potrà essere giocato in modi differenti grazie a meccaniche uniche.
Un sistema di combattimento profondo e variegato
Clair Obscur Expedition 33 promette di offrire un gameplay strategico che combina elementi a turni con meccaniche in tempo reale come la parata e la schivata, garantendo un’azione dinamica e coinvolgente. Ogni personaggio dispone di uno stile di gioco specifico, con abilità e alberi di competenza personalizzabili.
“Non volevamo che il gioco fosse solo bello da vedere” ha dichiarato Guillaume Broche, CEO e Creative Director di Sandfall Interactive. “Ogni personaggio ha un proprio stile e può essere giocato in molti modi diversi, con meccaniche e alberi di abilità unici”.
Durante il Developer Direct, Sandfall Interactive ha mostrato come il sistema di personalizzazione permetta di configurare il proprio stile di gioco prima della battaglia. I Pictos, modificatori legati all’equipaggiamento, si evolvono in abilità passive chiamate Lumina, offrendo ulteriori opzioni tattiche dopo ogni quattro battaglie.
Personalizzazione e libertà strategica
Ogni personaggio introduce meccaniche esclusive che influenzano il gameplay. Lune, ad esempio, accumula “Stains” ogni volta che utilizza un’abilità, per poi sfruttarle in modi diversi durante il combattimento. Gustave, invece, possiede un braccio potenziato chiamato “Overcharged arm,” mentre Sciel utilizza cariche solari e lunari per potenziare le proprie abilità.
Broche ha spiegato come la varietà di equipaggiamenti e abilità permetterà ai giocatori di sperimentare combinazioni uniche, spingendoli a scoprire strategie sempre nuove. “Il sistema consente di creare build straordinarie, offrendo una profondità senza precedenti nel genere”.
Esplorazione e una mappa di gioco ispirata ai JRPG
Oltre al combattimento, Clair Obscur Expedition 33 presenta un mondo di gioco vasto e ricco di segreti. La mappa, ispirata ai classici JRPG, è stata progettata per offrire un senso di esplorazione e avventura. “Abbiamo voluto riportare la classica mappa di viaggio nei giochi di ruolo, dando ai giocatori la sensazione di intraprendere una vera e propria spedizione”, ha affermato Broche.
Clair Obscur Expedition 33 è atteso su Xbox Series X/S, PlayStation 5 e PC con un’uscita prevista nel 2025.