Nei videogiochi moderni, trattati sempre più come dei film (soprattutto i titoli narrativi), il doppiaggio diventa una parte fondamentale dell’opera e, in quanto tale, può aumentarne il valore o affossarlo. Generalmente, nel settore i professionisti non vedono alcuna scena e quindi si trovano a dover impersonare un personaggio senza avere il riferimento video della scena: si doppia basandosi sull’onda sonora dell’interprete originale. Questo ha quindi portato spesso a dei prodotti che potessero risultare un po’ deficitari dal punto di vista del doppiaggio. Nel corso del tempo le cose sono un po’ migliorate, tant’è che si fa ricorso non più solo a doppiatori che interpretano un personaggio, ma proprio ad attori che, oltre alla voce, con il motion capture possono effettivamente recitare le scene che poi verranno digitalizzate e trasposte all’interno del videogioco. Un anno fa sulle nostre pagine abbiamo già parlato della localizzazione, mentre questa volta ci focalizzeremo proprio sul doppiaggio, riportando alla luce alcune opere che potevano senza alcun dubbio avere una lavorazione più attenta. Nella nostra top 5 di videogiochi con i doppiaggi horror, confezionata proprio in occasione di Halloween, andremo ad ascoltare alcune opere che si sono distinte in negativo in questo ambito. E chissà che non fosse stato meglio parlare di occasioni mancate da inserire nella lista dei videogiochi che meritavano una traduzione ma che non l’hanno avuta.
Top 5 dei videogiochi con doppiaggio horror da giocare ad Halloween
Si tratta di prodotti nella maggior parte dei casi non recentissimi, quindi sviluppati in un periodo dove era più difficile arrivare sui singoli mercati. Dal lato dello sviluppo, ci si accontentava di un doppiaggio per nulla memorabile, praticamente con il solo obiettivo di tradurre i dialoghi in italiano a scapito di tutto il resto, non curandosi troppo dell’interpretazione e del risultato finale. Dopo queste premesse, andiamo a scoprire i doppiaggi più horror dei videogiochi!
Nocturne (1999)
In un videogioco, normalmente non ci si aspetterebbe una voce con un inconfondibile accento romagnolo, o almeno se non fosse contestualizzato in qualche modo. Tutto ciò non succede in Nocturne, dove in un momento molto cupo assistiamo a una scena che sembra essere stata doppiata senza avere idea del contesto in cui ci si trova. Oltre all’accento, però, stona proprio l’interpretazione, che risulta essere troppo pimpante. Nel video è inoltre possibile notare anche il mancato synch fra voci e sottotitoli.
Haven: Call of the King (2002)
Per quel che riguarda Haven: Call of the King, il mercato italiano forse non è stato ritenuto sufficientemente importante da meritarsi un doppiaggio ad hoc. Le voci sono chiaramente straniere, quindi presumibilmente sono stati “riciclati” gli attori originali. Non c’era strumenti come Google Translator o siti che potevano aiutare a capire la pronuncia delle parole, e quindi il risultato è un disastro: quella che doveva essere una scena in cui si spiegava qualcosa di importante non è chiara per nulla.
Call of Cthulhu: Prisoner of Ice (1995)
L’ambientazione lovecraftiana generalmente è facilmente affiancabile ai prodotti horror. Nel caso di Call of Cthulhu: Prisoner of Ice a spaventare non è quello che vediamo, ma quello che ascoltiamo. Una richiesta d’aiuto, che dovrebbe essere straziante, in realtà risulta così poco convinta che assume un aspetto comico. Abbiamo da una parte un personaggio ferito, presumibilmente disperato e spaventato, e al contempo gli viene affiancata una voce e un’intonazione da parodia. L’unica soddisfazione è che anche il doppiaggio originale non è che brilli particolarmente…
Alpha Prime (2007)
In Alpha Prime viene mostrato Bellini, lo stereotipo italiano all’estero: un inglese incerto in cui si pronuncia ogni singola lettera, parole italiane inserite fra una frase e l’altra, senza dimenticarsi dei gesti esasperati quando si parla. Probabilmente al pubblico internazionale può andare anche bene così, poiché magari veniamo visti così noi italiani e quindi la differenza non viene nemmeno percepita più di tanto. Per noi, che invece riusciamo a capire il miscuglio di parole inglesi e italiane, la scena risulta particolarmente comica. La tristezza più grande? Il doppiatore, che è italiano.
King’s Field IV (2001)
La cima della classifica dei videogiochi con i doppiaggi horror per Halloween è occupata da King’s Field IV. Valgono più o meno le considerazioni fatte per Haven: Call of the King, quindi doppiatori inglesi, pronuncia non perfetta. Ma ci sono delle aggravanti: il testo è molto velocizzato, manca un’intepretazione e, soprattutto, viene detta una parola che in italiano nemmeno esiste. Oltre agli accenti sbagliati, la parola “traccia” diventa “tracchia”. Oltre a questo, mettendo a confronto la versione inglese con quella italiana, si nota come il testo tradotto sia veramente troppo lungo, tant’è che in scene dove in originale c’è silenzio, il doppiaggio è ancora presente.