Diciamoci la verità, nessuno il 18 giugno scorso nel, probabilmente ultimo anno di vita di Nintendo Switch, si aspettava un nuovo Zelda. Ma invece Nintendo, abituata a sorprendere il proprio pubblico, ci ha colti sia impreparati con un Direct improvviso, sia perché un nuovo Zelda, effettivamente, c’è stato. Uno Zelda atipico, se volete, nettamente in contrasto con gli ultimi due epici capitoli, ma c’è stato.
Zelda, la nuova protagonista
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è l’ultima avventura Nintendo ambientata nel mondo di Hyrule che ha per protagonista, per una volta, proprio la principessa Zelda. Improvvisi squarci si sono aperti nel regno, squarci che sono causa della sparizione dei cittadini, e la prima vittima è proprio il nostro eroe Link, che prima di essere inghiottito riesce a distruggere il cristallo che imprigionava Zelda, liberandola.
Questo nuovo punto di vista comporta sicuramente un cambiamento netto al taglio narrativo modificando, di riflesso, il gameplay. Basta farsi strada a suon di spada! Ma ecco che la nuova arma, utilizzabile sin da subito da Zelda, è il bastone Tri, un bastone magico (non a caso donatele dalla fata Tri) che consentirà di creare repliche degli oggetti e dei personaggi incontrati.
Il potere della replica
Ed ecco allora che un tavolo può diventare un’arma, cosi come una sedia o una cassa che, se replicata, permetterà di raggiungere altezze altrimenti irraggiungibili o ancora il proprio peggior nemico, se replicato, potrebbe diventare il nostro migliore alleato. Un gameplay nuovo, fresco, imprevedibile che, si spera, darà nuova linfa al titolo appassionando sia vecchi fans della saga ma anche coloro che si stanno avvicinando per la prima volta al mondo di Hyrule.
Scorci di gameplay
Sappiamo anche, dal sito ufficiale nipponico del gioco, che la nostra eroina non sarà sola, ma avrà almeno 5 alleati, che sono stati svelati dalla casa nipponica: il Re di Hyrule e padre di Zelda, il Ministro Sadari del Governo di Hyrule, il Generale Ugi dell’esercito di Hyrule, la saggia Impa e Ruberi, fratello maggiore di Impa e ricercatore di portali.
La visuale del titolo, atipica per la saga, varia dall’ isometrico alla vista dall’alto (ricorda vagamente Cult of the Lamb). Gli enigmi sembra abbiano più punti in comune con i recenti Zelda che con quelli bidimensionali e il gameplay mette al centro dell’attenzione la creatività del giocatore consentendo probabilmente più strade per poter proseguire nel gioco.
Conosciamo il potere della replica ma ancora non sappiamo se sarà l’unico potere a disposizione della protagonista.
Echoes of Wisdom sarà disponibile per Nintendo Switch a partire dal 26 settembre prossimo ad un prezzo medio di 60 euro. Dal sito Nintendo è già in preordine con portachiavi omaggio, al costo di 13 euro in più si può prenotare la versione con pergamena dedicata da parete.
Infine, per i collezionisti è disponibile una versione di Switch Lite completamente dedicata al nuovo Zelda al prezzo di 229 euro.
Non ci resta che aspettare di poter tornare nel regno di Hyrule, stavolta nei panni di Zelda!
Ci aspettiamo che più di qualcuno di voi sentirà questo nome per la prima volta, ma ci sarà sicuramente una nicchia interessata a sapere che i primi tre capitoli di Desentsu No Starfysono ora disponibili su Nintendo Switch Online. Si tratta di una serie è composta da cinque episodi, usciti dal 2002 al 2009 su Game Boy Advance e Nintendo DS, con protagonista Starfy, una stella marina (e nel terzo episodio Starly, sua sorella) intenta ad attraversare diversi mondi sottomarini e a incontrare numerosi amici (e nemici) acquatici. Sviluppati dalla TOSE, si tratta di platform bidimensionali con uno stile e gameplay che ricordano molto Kirby.
Non sappiamo bene i motivi per cui l’azienda di Kyoto abbia deciso di portare solo adesso questi titoli anche in Europa dato che solamente l’ultimo capitolo per Nintendo DS e Game Boy Advance, con il nome di The Legendary Starfy, era riuscito a superare il confine nipponico nel 2009. Gli altri quattro, usciti tutti per Game Boy Advance, sono rimasti fino ad ora in Sol Levante (e il quarto sembra che momentaneamente ci rimarrà).
L’arrivo su Nintendo Switch Online, il servizio a pagamento di Nintendo che offre anche un vasto catalogo di titoli del passato, non ha portato alcun cambiamento al gioco, inclusa la lingua. Desentsu No Starfy 1, 2, 3 sono disponibili solo in lingua giapponese.
Luigi’s Mansion 2 HD è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente rilasciato nel 2013 su Nintendo 3DS, è stato rivisitato per Nintendo Switch. Il gioco d’avventura action vede Luigi esplorare e liberare cinque magioni infestate nella valle di Cupavalle, utilizzando il Poltergust 5000, un aspirapolvere speciale equipaggiato con uno strobobulbo per rivelare e stordire i fantasmi.
La versione per Nintendo Switch offre miglioramenti grafici e performance ottimizzate rispetto all’originale. Il gioco mantiene le sue caratteristiche distintive, tra cui la risoluzione di enigmi e la cattura di fantasmi, con l’aggiunta di funzionalità multiplayer che permettono di giocare in compagnia online o tramite la comunicazione locale della console.
Il lancio di Luigi’s Mansion 2 HD su Nintendo Switch rappresenta un’opportunità per riscoprire un classico della serie in una veste rinnovata. Luigi torna protagonista in un’avventura che combina elementi di azione e risoluzione di enigmi, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di gioco adatta alle nuove generazioni.
Per me, cresciuto nella gloriosa epoca dei cabinati, un titolo sopra chiunque altro rappresentava la compianta saletta giochi. Ovviamente parlo di Metal Slug, la leggendaria saga run and gunSNK nata nel lontanissimo 1996. Una saga tutta azione, esplosioni ed enormi boss di fine livello via via sempre più strani. E da una direzione artistica ricercatissima ed inconfondibile.
Capirete quindi la mia perplessità durante il reveal trailer di Metal Slug Tactics, un titolo che pare essere l’antitesi di ciò a cui la serie ci abitua da ormai 27 anni. Perplessità seguita poi da curiosità per il lavoro del team francese Leikir Studio, che ci prometteva di trasporre l’esperienza di Metal Slug in salsa strategica, per di più a turni.
Adesso però alcuni dubbi possono essere sciolti. Finalmente potuto sviscerare la demo di Metal Slug Tactics e voglio darvi le mie prime impressioni, da appassionato di strategici, roguelite e soprattutto della saga di Metal Slug.
Il ritorno dei Falchi
Anche stavolta i Falchi Pellegrini, gruppo di specialisti capitanati dal leggendario Marco Rossi, dovranno sventare i piani del malvagio Generale Morden, capo dei Ribelli ed antagonista storico della saga. Per farlo dovranno conquistare vari settori a suon di mitragliatrici, granate, fucili laser e quant’altro. La trama è tutta qua, ed onestamente a me va benissimo così, da Metal Slug mi aspetto esplosioni, tank sproporzionati e qualche sano scambio di battute, cose tutte presenti già dalla demo, che permetterà di cimentarsi nel deserto di Argum, primo dei settori da conquistare.
Partiamo da un presupposto, Metal Slug Tactics è un tattico con elemeti roguelite in tutto e per tutto. Nessuna strana commistione di generi, di meccaniche action o semplificazioni varie. Qui si ragiona tanto, si soppesa ogni singola mossa disponibile, si gestiscono le scarse risorse nel miglior modo possibile e si tenta di sopravvivere. Ed il tutto funziona dannatamente bene, ma andiamo con ordine.
Tattica e pallottole
Ad un primo sguardo Tactics propone il più classico dei combattimenti a turni. Ogni personaggio ha a disposizione un’azione di movimento ed una di attacco, come in un qualsiasi Fire Emblem. Ora però aggiungiamo delle variabili. Partiamo dagli attacchi sincronizzati, tecnica fondamentale per portare a casa la vittoria: per innescarli basterà bersagliare un nemico presente sulla linea di tiro di un altro nostro compagno. Così facendo entrambe le unità attaccheranno in sincronia. Già questo aspetto aggiunge enorme profondità al posizionamento del nostro team, poiché difficilmente riusciremo a far fuori i nemici in tempo utile non sfruttando la sincronia.
Interessante anche la meccanica dell’adrenalina e della schivata. La prima è la risorsa utilizzabile per attivare le abilità, mentre la seconda diminuisce i danni causati dai nemici. Entrambe vengono generate spostando i propri personaggi, e più lontano li si muove più adrenalina e schivata vengono generate. Questo scoraggia lo stile di gioco estremamente difensivo, mentre viene premiato il buon posizionamento delle truppe ed il saggio utilizzo della mappa di turno nella sua interezza.
Aggiungiamoci poi che tutti i personaggi sono equipaggiati con due tipologie di armi, standard e speciali. Le armi standard hanno munizioni illimitate, e comprendono pistole, bombe, pugnali e quant’altro. Le armi speciali sono molto più potenti delle standard, con danno più elevato, maggiore area d’effetto, status alterati, ma con numero di utilizzi limitato. Inoltre ogni personaggio ha un suo set di abilità passive ed attive.
Bene, unite entrambe le cose ed avrete un roster decisamente variegato. Marco ad esempio è il buffer della situazione, mentre Eri si specializza nel danno ad area e nella mobilità. Tarma è il “tank” del gruppo, possedendo abilità che ne aumentano la resistenza, mentre Fio è la classica unità da supporto che manipola la posizione dei nemici.
Già da questa breve introduzione capirete che il titolo è in realtà molto complesso. Metal Slug Tactics permette molteplici build per ogni personaggio e sinergie da creare tra i 3 membri del nostro team. E di variabili ce ne sarebbero tante altre, come le mod arma che modificano radicalmente l’utilizzo dell’equipaggiamento, o gli asset strategici. Insomma, di carne al fuoco ne troverete tantissima, anche considerando che parliamo di una semplice demo.
Anche Roguelite
Il titolo presenta anche vari elementi cari agli amanti dei roguelite, come il sottoscritto. Partiamo dal dire che le mappe vengono create in maniera procedurale, “incollando” vari tileset tra loro. Così come posizionamento e tipologia dei nemici, la presenza o meno di veicoli e tanto altro è lasciato al caso.
La demo offre varie tipologie di missione, che vanno dal classico “elimina tutti i nemici” a varianti survival in cui resistere per un certo numero di turni ad un’orda di avversari, o ancora proteggere un npc o raggiungere l’area di estrazione designata. Inoltre ogni missione presenta un obiettivo secondario, che se soddisfatto da’ accesso a ricompense fondamentali per il successo della campagna.
Come in ogni roguelite che si rispetti anche qui potremo decidere noi quale missione affrontare prima, pianificando il percorso che vogliamo seguire per raggiungere il boss di fine zona.
Immancabile poi la pletora di sbloccabili, che vanno da nuove abilità attive/passive di ogni singolo membro a loadout di partenza differenti, mod arma e tanto altro. Come già detto, il content sembra ricchissimo già dalla demo.
Ci ha convinti?
In breve, si, decisamente. Mi aspettavo uno strategico caciarone, vista anche la saga di appartenenza. Invece mi sono trovato davanti ad una sorta di Into the Breach in salsa Metal Slug. Il bilanciamento va un attimo rivisto, la demo presenta qualche bug ed a volte si fa fatica a capire dove i nemici potranno colpire, ma siamo di fronte ad un’ottima base, e non vedo l’ora di mettere le mani sul titolo completo. Promosso!
Un fulmine a ciel sereno. Il Direct di Nintendo è finalmente giunto come un temporale estivo in questo 18 giugno 2024. A ventiquattro ore dall’annuncio, il Nintendo Direct arriverà sui nostri schermi e ci mostrerà le novità della società di Kyoto.
L’annuncio è arrivato via X (Twitter) e contiene tutti i dettagli necessari per seguire al meglio la conferenza. Il Nintendo Direct del 18 giugno 2024 si concentrerà sui videogiochi in arrivo nella seconda metà del 2024 per Switch. Come conferma il tweet: “La presentazione non conterrà alcuna informazione sul successore di Nintendo Switch“.
Alle ore 16:00 italiane, Nintendo svelerà in circa 40 minuti i giochi che ci porteranno fino al prossimo Natale. Come al solito, sarà possibile seguire l’evento sul canale YouTube di Nintendo, anche in italiano.
Paper Mario: Il Portale Millenario, remake per Nintendo Switch dell’originale classico per Gamecube, ha riportato di recente in auge uno degli spin-off più apprezzati di Super Mario. Per l’occasione, abbiamo deciso di proporvi una panoramica dell’intera saga di Paper Mario, dall’originale, uscito sul mitico Nintendo 64 nell’anno 2000, fino agli ultimi capitoli.
Sebbene la serie Paper Mario sia stata creata per una nicchia, questa stramba saga di RPG ha sempre potuto contare su una fanbase molto solida e accanita. Inoltre, tutti i titoli della saga vantano un livello qualitativo decisamente alto.
Prepariamoci dunque a trasformarci in coloratissime immagini di carta e tuffiamoci insieme nel mondo di Paper Mario!
Super Mario RPG: le origini della saga
Sebbene, come già detto, il primo titolo della saga Paper Mario sia uscito nell’anno 2000, occorre fare un ulteriore salto indietro nel tempo prima di analizzarlo. Paper Mario, infatti, non fu il primo JRPG con protagonista la mascotte Nintendo. Nel 1996, sul glorioso Super Nintendo, aveva infatti visto la luce Super Mario RPG, meravigliosa avventura in grafica isometrica nata dalla collaborazione tra Nintendo e Squaresoft.
Come saprà già chi ha letto il nostro articolo, nonostante fosse un gioco dalla qualità eccelsa, Super Mario RPG non raggiunse il successo che Nintendo sperava, soprattutto a causa di una pessima distribuzione. Nonostante questo parziale insuccesso, la formula di un RPG con battaglie a turni con protagonista Super Mario piacque molto a Nintendo.
La grande N decise dunque di avviare il progetto per un sequel di Super Mario RPG, che avrebbe dovuto uscire per la nuova console della casa di Kyoto, ovvero il Nintendo 64. Nel corso dello sviluppo, si decise di modificare il titolo originale, probabilmente proprio per via dello scarso impatto di Super Mario RPG nel mondo occidentale. Tra 2000 e 2001 la nuova avventura di Mario prese finalmente forma, col titolo di Mario Storyin Giappone e di Paper Mario nel resto del mondo.
Paper Mario: il primo episodio (N64)
Nel corso di questa prima avventura per Nintendo 64, Mario ha dovuto nuovamente affrontare Bowser. L’acerrimo nemico di Mario è infatti riuscito ad impossessarsi dello Star Rod, manufatto in grado di donargli un potere quasi illimitato. La missione del nostro idraulico consiste nel liberare i sette spiriti stellari, in grado di donargli il potere per sconfiggere nuovamente Bowser.
Il gioco, in maniera simile a quanto visto in Super Mario RPG, alterna fasi di esplorazione a battaglie a turni, tipiche dei giochi di ruolo di stampo nipponico. In entrambe le sezioni di gioco Mario può contare sull’aiuto di una serie di alleati, come Goombario e Bombette. Ognuno di questi personaggi dispone di abilità peculiari, che devono essere sfruttate da Mario per superare gli enigmi ed accedere alle varie località della mappa. Mario può essere accompagnato da un solo alleato alla volta, ma il giocatore ha la possibilità di cambiare accompagnatore in qualsiasi momento.
La gestione dell’equipaggiamento e delle abilità era affidato ad un particolare sistema di tessere, che garantivano ottime possibilità strategiche e di personalizzazione del proprio Party. Il titolo del gioco è invece dovuto allo stile grafico dell’avventura. Mario e tutti gli altri personaggi infatti sono realizzati come se fossero sottili silhouette, simili, appunto, a disegni realizzati su un foglio di carta.
Tutti questi elementi permisero a Paper Mario di ottenere un ottimo successo di pubblico e critica, spianando la strada per eventuali sequel e segnando la nascita di una nuova saga di successo per il nostro connazionale.
Il Portale Millenario (Gamecube)
Paper Mario: il Portale Millenario (titolo originale Paper Mario RPG), sequel diretto del primo titolo della saga, uscì nel 2004 per Nintendo Gamecube. In questa nuova avventura Mario era alle prese con gli incrociati, strambi personaggi guidati dal losco Giustignardo. L’intento di queste creature è impossessarsi delle sette gemme stella per aprire l’accesso al misterioso Portale Millenario che dà il titolo al gioco.
Il Portale Millenario ripropone in modo molto fedele la struttura del primo episodio, con l’alternanza tra battaglie e fasi esplorative e la possibilità di controllare, oltre a Mario, un buon numero di alleati, tra cui spiccano anche la Principessa Peach e persino Bowser. Questi ultimi sono anche protagonisti di una serie di sezioni di gameplay action a loro dedicate.
In generale, Il Portale Millenario appariva molto simile al suo predecessore. Le principali innovazioni, oltre che nel comparto tecnico rinnovato, consistevano nella presenza di numerosi enigmi legati alla fisica e alle dinamiche della carta, che devono essere sapientemente sfruttate per superare i numerosi enigmi.
Anche il battle system appare leggermente rinnovato, coi vari partner che ora svolgono la funzione di veri e propri personaggi giocabili e non di semplici supporti. Nel corso delle battaglie sono stati inseriti anche dei comandi di azione. Questi ultimi, se inseriti correttamente, avrebbero influenzato la buona riuscita delle nostre azioni e attutito i danni da parte del nemico. Anche Il Portale Millenario ottenne un ottimo successo, soprattutto a livello di critica. La saga di Paper Mario era ormai consolidata e Nintendo aveva tutte le intenzioni di mungere per bene la sua nuova vacca.
Super Paper Mario (Wii)
L’attesa per il terzo episodio della serie, tuttavia, fu più lunga del previsto. Super Paper Mario, originariamente previsto per il 2006 per Gamecube, vide infatti la luce nel nel 2007 su Wii.
Rispetto ai titoli precedenti, Super fa compiere alla serie una decisa virata verso il genere action. La trama del gioco vede Mario e i suoi amici impegnati a contrastare il malvagio Conte Cenere, il cui piano causa il risveglio della terribile entità nota come Cuore Oscuro. Mario e i suoi compagni dovranno viaggiare per le dimensioni alla ricerca dei cuori puri, indispensabili per arginare il potere del Cuore Oscuro.
Come accennato, il gameplay di Super Paper Mario risulta profondamente diverso dai suoi predecessori. Le battaglie a turni e le statistiche lasciano il posto ad una più tradizionale struttura a livelli, fatta di ostacoli da superare e nemici da abbattere con la tradizionale meccanica del salto in testa. Gli elementi GDR ancora presenti sono da individuare nell’attenzione posta alla trama e nella presenza dei pixl, spiriti in grado di donare nuove abilità a Mario e ai suoi compagni. Oltre al nostro eroe, infatti, nel corso del gioco avremo di nuovo la possibilità di controllare Luigi, la principessa Peach e Bowser.
L’elemento più caratteristico di questa nuova avventura è la capacità di “svoltare”. Nel corso dei livelli, il giocatore potrà passare in ogni momento da una prospettiva in 2d, tipica dei titoli originali della saga, ad una visuale a tre dimensioni posta alle spalle dei protagonisti. Questa possibilità, oltre ad aumentare molto la varietà del gioco, accresceva moltissimo le possibilità offerte al giocatore per il superamento degli enigmi. Anche questo nuovo prodotto targato Paper Mario, nonostante fosse molto differente dai suoi predecessori, riuscì ad ottenere un ottimo successo.
Paper Mario: Sticker Star (3DS)
Nel novembre 2012 apparve su Nintendo 3DS un nuovo capitolo della saga, ovvero Paper Mario: Sticker Star. In questa nuova avventura Bowser torna a rivestire il ruolo di antagonista principale. Dopo essersi impossessato dei poteri della cometa Sticker, il lucertolone rapisce per l’ennesima volta la principessa Peach, portando lo sconquasso nel Regno dei Funghi.
Mario, con l’aiuto delle fate Sticker, deve impossessarsi di tutti gli Sticker Reali, in modo da poter ripristinare la cometa Sticker e porre fine alla minaccia di Bowser. Sticker Star abbandona le meccaniche platform introdotte da Super per riproporre un sistema di gioco molto più incentrato sull’azione e la risoluzione degli enigmi. Tornano anche i combattimenti a turni, sebbene privi di molti elementi tipici dei GDR, come i punti esperienza da raccogliere.
La particolarità di Sticker Star è costituita proprio dagli adesivi, indispensabili sia per le battaglie che per la risoluzione dei vari enigmi ambientali presenti nel gioco. La raccolta di questi adesivi, dunque, risulta essere l’elemento centrale dell’intera esperienza.
Anche la carta riveste un ruolo centrale nell’estetica e nelle meccaniche principali su cui è costruita la fisica dei livelli. Non sono invece presenti alleati di nessun tipo ed anche la trama di gioco risulta essere molto meno profonda e coinvolgente rispetto ai precedenti episodi.
Il gioco, pur ottenendo un’accoglienza generalmente positiva, ricevette anche numerose critiche, soprattutto per l’eccessiva complessità di alcuni enigmi, la necessità di tornare continuamente sui propri passi per acquisire nuovi adesivi e per la quasi totale mancanza dei tipici elementi GDR.
Color Splash (Wii U)
Anche la Wii U, una delle più sfortunate console Nintendo, ha ospitato un episodio della saga di Paper Mario. Nell’ottobre 2016 vide infatti la luce Paper Mario: Color Splash. In questa nuova avventura Mario, Luigi e Peach, accompagnati dal loro nuovo amico Tinto, un secchio di vernice parlante, sono alle prese con il rapimento delle Vernistelle, evento che ha causato la totale scomparsa dei colori dall’ isola Prisma.
Il gioco propone un gameplay a livelli molto simile a quello del suo predecessore. Al termine di ogni livello sarà possibile ottenere una mini-Vernistella, sbloccando in questo modo l’accesso ai livelli successivi. Mario potrà contare anzitutto sul suo nuovo martellobaleno. Questo oggetto gli consentirà di ricorrere alla vernice, elemento alla base del gameplay. La vernice infatti consentirà a Mario di riempire gli spazi vuoti presenti all’interno dei livelli, al fine di risolvere enigmi o semplicemente di collezionare nuovi oggetti.
Le battaglie invece ripropongono il tradizionale sistema a turni, che vede questa volta l’utilizzo di una serie di carte. Ogni carta rappresenta un’azione, sia offensiva sia difensiva. Compito del giocatore è predisporre ed ordinare le carte nella maniera più efficace per ogni scontro. Il giocatore ha anche la possibilità di dipingere le carte per renderle più potenti, a patto di sacrificare una quantità extra di vernice, la quale viene a svolgere il ruolo solitamente tipico degli mp.
Sebbene Color Splash abbia ricevuto recensioni perlopiù positive, i fan lo hanno criticato duramente, imputandogli una somiglianza eccessiva col predecessore, la mancanza di una trama e di personaggi degni di nota e un’eccessiva lontananza dallo spirito dei primi capitoli della saga.
The Origami King
Ed eccoci arrivati a Paper Mario: The Origami King, ultimo capitolo della saga, uscito nel 2020 per Nintendo Switch. In questa nuova avventura Mario è alle prese col malvagio Re Olly, una sorta di Origami vivente. Durante la festa degli Origami, il nostro antagonista riesce a stregare la principessa Peach e a sigillare il suo castello. Accompagnato dalla sua nuova amica Olivia, anche lei un origami fatato, Mario avrà il compito di sciogliere il sigillo e fermare il malvagio monarca cartaceo.
Anche Origami King ripropone in gran parte la struttura già rodata dalla serie, con l’alternanza di esplorazione, enigmi e combattimenti. Sono però presenti diverse novità. Anzitutto, la struttura del gioco si presenta come una sorta di open world, con il villaggio centrale dei Toad a fare da hub e le varie aree del mondo che andranno progressivamente a sbloccarsi e saranno teatro delle varie fasi della trama. Il percorso resta dunque prestabilito, ma viene fornita al giocatore un’accessibilità molto maggiore alle varie aree di gioco. Per il resto Origami King ripropone un’esplorazione molto simile a quanto visto in Color Splash, con i coriandoli a fare le veci della vernice.
Molto diverso risulta invece il battle system, che unisce le meccaniche a turni ad una serie di puzzle. Prima di selezionare le azioni, infatti, Mario deve disporre nelle posizioni corrette i nemici. Essi appaiono su una serie di piattaforme mobili all’interno di un’arena circolare. Risolto il rompicapo, il giocatore può scegliere se attaccare con il martello, il tipico salto di Mario o attraverso una serie di oggetti. Sia in questa fase che durante il turno nemico, il giocatore può ricorrere ai classici comandi azione per limitare i danni subiti e massimizzare quelli causati.
Tornano anche i compagni di gioco, col compito di fornire a Mario una serie di abilità di supporto nell’esplorazione e nella risoluzione degli enigmi. Oltre ad Olivia, Mario incontrerà vari altri alleati, tra cui spiccano Kamek e lo stesso Bowser. Anche Origami King ha ricevuto un’accoglienza molto buona, realizzando ottime vendite sulla console ibrida della grande N.
Ora la parola passa a voi. avete giocato tutti i capitoli di questa particolare serie dedicata a Mario? Quali sono i vostri titoli preferiti? Avete apprezzato anche questo nuovo remake?
Il Portale Millenario, uno dei capitoli più amati della serie Paper Mario, è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente lanciato per GameCube nel 2004, questo gioco di ruolo ha catturato l’immaginazione dei giocatori grazie alla sua grafica unica a tema cartaceo, una trama avvincente e un sistema di combattimento apprezzato dalla critica già venti anni fa.
Il Portale Millenario segue le avventure di Mario mentre esplora il misterioso mondo di Fannullopoli per trovare i leggendari Cristalli Stellari e salvare la Principessa Peach, rapita da un’organizzazione malvagia. Con il suo mix di puzzle, piattaforme e battaglie a turni, il gioco offre un’esperienza di gioco ricca e coinvolgente.
La versione per Nintendo Switch di Paper Mario: Il Portale Millenario presenta una grafica aggiornata, una colonna sonora con nuovi arrangiamenti e nuove migliorie che rendono il titolo maggiormente contemporaneo come la nuova “Stanza dei Tubi” che che permette di ritornare velocemente alle aree già completate.
Manca ormai meno di un mese all’uscita di Paper Mario: Il portale millenario, remake del classico RPG uscito nel 2004 per Nintendo Gamecube. Già da qualche giorno, Nintendo ha confermato che il gioco girerà a 30 fps e non a 60. Come prevedibile, la notizia ha destato qualche perplessità nei giocatori.
A spezzare una lancia a favore della scelta degli sviluppatori è intervenuto Abebe Tinari, game designer responsabile di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon. In una serie di tweet, lo sviluppatore ha spiegato come la scelta dei 60 fps spesso comporti il rischio di perdere la fedeltà visiva all’opera originale.
Tinari spiega come lui e il suo team avessero a lungo cercato di adattare il loro gioco ai 60 fps stabili, ma che questi rendevano lo scenario della foresta fin troppo diverso dalla versione originale. In pratica, la scelta dei 30 fps sarebbe una precisa scelta stilistica e non di semplice pigrizia o di limiti imposti dall’hardware. Come sintetizza bene Tinari:
La parte più difficile nello sviluppo di un gioco è scegliere a cosa dare la priorità. Tutto ha un costo, sia in termini di tempo per implementarlo, sia in termini di tempo di elaborazione quando il gioco è in esecuzione. Alla fine, semplicemente, non si può avere tutto.
Abebe Tinari
Non resta ora che attendere per sapere se la scelta effettuata da Nintendo incontrerà il favore dei fan, che potranno giocare Paper Mario: Il portale millenario a partire dal 23 maggio 2024 solo su Nintendo Switch.
Simon the Sorcerer Origins, il prequel dell’iconica avventura grafica punta e clicca degli anni ’90, ha presentato nuovi contenuti durante il Future Games Show del 21 marzo. Nel video condiviso, sono state mostrate scene esclusive del gioco e abbiamo ascoltato per la prima volta il doppiaggio di Chris Barrie, l’attore e voce originale del protagonista. Con la partecipazione di 80 professionisti e collaborazioni con figure di spicco nel mondo della musica e dello spettacolo, Simon the Sorcerer Origins è un titolo molto atteso nel 2024.
Il trailerdi Simon the Sorcerer Origins, con un taglio cinematografico e un lavoro di animazione caratterizzato da 15.000 frame disegnati a mano, anticipa un’avventura degna della sua leggendaria predecessora. L’impegno e la passione degli 80 professionisti coinvolti nel progetto sono evidenti fin dalle prime immagini, con Smallthing Studios che rende omaggio alla storia videoludica adattandola alle tecnologie moderne.
La partecipazione di Rick Astley con il suo celebre brano “Together Forever” è solo una delle testimonianze dell’attesa per Simon the Sorcerer Origins, uno dei titoli più attesi del 2024.
Il trailer ha entusiasmato sia i vecchi fan che i nuovi, anticipando l’uscita prevista nel 2024 su tutte le piattaforme e promettendo un’esperienza indimenticabile per i giocatori di tutte le età. Smallthing Studios presenterà ulteriori dettagli e anteprime al Game Developer Conference (GDC) di San Francisco, suggerendo un ritorno in grande stile per questa nuova avventura del giovane mago.
Princess Peach: Showtime segna un momento epico per la Principessa Peach, finalmente pronta a prendere il centro del palcoscenico come protagonista indiscussa. Disponibile in esclusiva su Nintendo Switch, il gioco, già disponibile, offre un’esperienza avvincente e innovativa in cui i giocatori vestono i panni della principessa più amata dei videogiochi.
In questo nuovo primo capitolo, il Teatro Splendente è in pericolo, minacciato da una misteriosa nemica mascherata e dalla Compagnia dei Mosti. Ma Peach non è più la damigella in pericolo: è pronta a sfoggiare il suo coraggio e la sua versatilità, trasformandosi in una serie di eroine diverse. Con ben 10 identità da assumere, dai ruoli di spadaccina e detective a quelli di ninja e pasticciera, il gioco offre una varietà di gameplay mai vista prima.
Grazie al potere del suo fiocco magico, Peach può interagire con il palcoscenico e cambiare forma a suo piacimento, portando nuova vita all’iconico personaggio. L’avventura si sviluppa attraverso scenari mozzafiato e colpi di scena, offrendo un’esperienza coinvolgente e avvincente per i giocatori di tutte le età.
Princess Peach: Showtime! è presente sul Nintendo eShop anche con una demo gratuita.
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