Ricordo ancora quel 1989, io appena dieci anni, usavo l’Amiga 500, con ben 1 mb di RAM di espansione. Invidia dei miei amici, altri tempi. Tempi andati, tempi lontani, quel tempo che è stato protagonista di una saga di videogiochi ancora oggi nota: Prince of Persia; una serie che proprio nel 1989 ha visto la luce, ed è stato subito amore a prima vista, oltre che, a conti fatti, un grande successo.
Prince of Persia è una serie di videogiochi che ha avuto inizio nel 1989 con il primo capitolo omonimo, creato da Jordan Mechner. Da allora, la serie ha conosciuto diverse evoluzioni e trasformazioni, sia dal punto di vista grafico che narrativo. In questo articolo, cercheremo di analizzare le principali differenze tra i vari Prince of Persia, suddividendoli in quattro categorie: la trilogia classica, la saga delle Sabbie del Tempo, la saga di Ahriman e il reboot del 2008.
La trilogia classica
La trilogia classica comprende i primi tre capitoli della serie, usciti tra il 1989 e il 1999. Questi giochi sono caratterizzati da un gameplay a piattaforme in 2D, con elementi di azione e avventura. Il protagonista è un giovane senza nome che deve salvare la principessa dal malvagio Visir Jaffar, affrontando ostacoli, trappole e nemici con la spada. Il primo Prince of Persia è considerato un capolavoro assoluto del genere.
Il secondo capitolo, Prince of Persia 2: The Shadow and the Flame, mantiene lo stesso stile del precedente, ma introduce una grafica migliorata, una trama più articolata e nuove ambientazioni.
Il terzo capitolo infine, Prince of Persia 3D, segna il passaggio alla grafica tridimensionale, ma non riesce a convincere la critica e il pubblico, a causa di numerosi difetti tecnici e di gameplay.
La saga delle Sabbie del Tempo
La saga delle Sabbie del Tempo è una trilogia di giochi usciti tra il 2003 e il 2005, tutti sviluppati da Ubisoft. Questi giochi sono ambientati in un’epoca diversa da quella della trilogia classica, e presentano un nuovo protagonista, il principe di Persia, che deve affrontare le conseguenze di aver liberato le sabbie del tempo, un potente artefatto magico che può alterare il corso degli eventi.
Il gameplay di questi giochi è basato sull’azione, sull’esplorazione e sulla risoluzione di enigmi, con la possibilità di usare le sabbie del tempo per manipolare il tempo, ad esempio per tornare indietro, rallentare o congelare gli avversari. A massicce dosi viene inserito il parkour rendendo il titolo molto simile ai contemporanei primi capitoli di Assassin’s Creed.
Il primo capitolo, Prince of Persia: Le sabbie del Tempo, è stato acclamato dalla critica e dal pubblico, per la sua grafica, la sua storia e la sua innovazione. La trama si svolge 1000 anni dopo il primissimo titolo e dà il via ad una serie di eventi derivati fondamentalmente da avidità egoistica volendo, il protagonista, piegare le sabbie del tempo per prolungare la sua vita.
Il secondo capitolo, Prince of Persia: Spirito Guerriero, ha introdotto un tono più oscuro e violento, con una maggiore enfasi sul combattimento e sulle acrobazie. Ambientato sette anni dopo le sabbie del tempo, il nostro protagonista è braccato dai Dahaka. Chiesto consiglio ad un uomo saggio, quest’ultimo gli rivelerà che per porre fine a questa fuga il Principe dovrà morire…
Il terzo capitolo, Prince of Persia: I due Troni, ha concluso la trilogia, riprendendo alcuni elementi dei precedenti, come la possibilità di alternare tra due personalità del principe, una normale e una corrotta dalle sabbie del tempo. Tornato a Babilonia e dopo che il Visir si è reso immortale grazie alle Sabbie del Tempo, queste ultime “infettano” le ferite del Principe donandogli nuovo potere.
La saga di Ahriman
La saga di Ahriman è composta da due giochi usciti nel 2008 e nel 2010, sviluppati da Ubisoft. Questi giochi sono ambientati in un universo alternativo rispetto a quello delle sabbie del tempo, e presentano un nuovo protagonista, semplicemente chiamato il principe, che deve combattere contro Ahriman, il Dio dell’oscurità, che minaccia di distruggere il mondo.
Il gameplay dei due titoli è focalizzato sull’esplorazione e sul platforming, con la possibilità di usare le abilità magiche di Elika, una principessa che accompagna il protagonista nella sua avventura.
Il primo capitolo, Prince of Persia, ha proposto una grafica in stile cel-shading, che ricorda i fumetti e le illustrazioni, e una struttura da metroidvania, in cui il giocatore può esplorare liberamente i vari scenari e scoprire i numerosi segreti sparsi per la mappa di gioco.
Il secondo capitolo, Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate, concepito come un episodio intermedio tra Le Sabbie del Tempo e Spirito guerriero, ha ripreso alcune meccaniche dei precedenti giochi della saga, come la manipolazione del tempo e il combattimento con la spada.
Il reboot del 2008
Il reboot del 2008 è un gioco uscito nello stesso anno, sviluppato da Ubisoft. L’opera è ambientata in un universo completamente diverso da quello delle altre saghe, e presenta un nuovo protagonista, un avventuriero senza nome che incontra una misteriosa donna di nome Farah, che lo coinvolge nella sua missione di salvare il mondo da un’antica minaccia.
Anche il gameplay di questo gioco è basato sull’azione e sul platforming, con la possibilità di usare le abilità di Farah, che può creare piattaforme, teletrasportarsi e lanciare proiettili magici. Il gioco ha una grafica realistica e dettagliata, e una trama che si sviluppa attraverso i dialoghi tra i due protagonisti.
Altre uscite
A completezza di informazione, sono usciti anche altri videogiochi di Prince of Persia per console mobile e portable. Uno di questi è lo strategico a turni per Nintendo DS, Battle of Prince of Persia, ambientato tra Le Sabbie del Tempo e Spirito Guerriero, un gioco basato sull’utilizzo delle carte che ben si adattava al doppio schermo del Nintendo DS.
Infine sono presenti un paio di giochi per mobile, il primo, sviluppato da Ketchapp denominato Prince of Persia Escape, un titolo con livelli pressochè infiniti che facevano risaltare le caratteristiche del mobile: L’altro invece è Prince of Persia Classic di Gameloft, famosa per le trasposizioni su mobile di titoli come Tom Clancy’s Splinter Cell e Assassin’s Creed 2 oltre che quella del Principe di Persia.
Conclusioni
Prince of Persia è una serie di videogiochi che ha saputo rinnovarsi e adattarsi ai cambiamenti del mercato e delle tecnologie, offrendo esperienze di gioco diverse e originali. Ogni saga ha le sue caratteristiche distintive, che la rendono unica e apprezzata dai fan. Redivivo circa ogni decennio, il titolo incanta i videogiocatori per poi sparire di nuovo per anni e anni. E infatti, nonostante il successo di critica e di pubblico, la serie ha preso una pausa di diversi anni senza annunci ufficiali e ora spera di replicare i successi passati con Prince of Persia: The Lost Crown uscito il 18 gennaio. Riuscirà ancora una volta il nostro principe a far battere i cuori di tutti i videogiocatori?
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