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Astro Bot è il GOTY 2024: il videogioco platform ha conquistato i Game Awards

Astro Bot è il GOTY 2024. Alla cerimonia dei Game Awards, il platform targato Sony ha vinto la statuetta di Game of the Year, lasciandosi alle spalle concorrenti del calibro di Balatro, Black Myth: Wukong, Elden Ring Shadow of the Erdtree, Final Fantasy VII Rebirth e Metaphor: ReFantazio. Il successo ha confermato la qualità e l’impatto del titolo, capace di combinare gameplay intuitivo, grafica eccellente e un design di livello assoluto.

La serata è stata un trionfo totale per il piccolo robot di casa Sony. Astro Bot ha infatti conquistato anche i premi per Best Direction Game, Best Action/Adventure Game e Best Family Game, dimostrando la sua versatilità e il suo valore come esperienza di gioco universale.

Il platform del momento

Astro Bot non è semplicemente un gioco: è una celebrazione del genere platform, capace di unire innovazione e tradizione in un equilibrio perfetto. Con meccaniche raffinate e una cura nei dettagli che non lascia nulla al caso, il titolo si è affermato come uno dei giochi più memorabili degli ultimi anni.

Il team di sviluppo ha saputo reinterpretare il genere, mantenendone gli elementi classici e introducendo al contempo nuove idee che hanno reso il gameplay fresco e sorprendente. La varietà dei livelli, l’interazione con l’ambiente e l’iconico protagonista hanno catturato l’attenzione di giocatori di tutte le età.

Il GOTY 2024 non è solo un riconoscimento per Astro Bot, ma anche una dichiarazione d’intenti per l’intera industria videoludica. In un’epoca dominata da open world e RPG monumentali, Astro Bot dimostra che il platform può ancora competere al massimo livello, offrendo esperienze che rimangono nel cuore dei giocatori.

Con questo trionfo, Astro Bot si consacra come uno dei simboli del gaming contemporaneo, pronto a ispirare una nuova generazione di sviluppatori e appassionati.

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The Thaumaturge arriva su PS5 e Xbox Series X/S

The Thaumaturge è finalmente disponibile, portando la sua trama ricca e carica di tensione anche su console. Il gioco, sviluppato da Fool’s Theory, ti immerge nella Varsavia del 1905, un luogo dove la realtà storica si mescola a misteriose entità sovrannaturali e poteri arcani. Disponibile su PS5 e Xbox Series X/S, The Thaumaturge offre un’esperienza profonda che unisce narrativa, combattimenti a turni e scelte morali.

Vestirai i panni di Wiktor Szulski, il taumaturgo protagonista, dotato di abilità uniche per influenzare le persone e sfruttare i poteri dei salutors, misteriosi demoni ispirati al folklore slavo. La tua missione ti porterà a esplorare una Varsavia vibrante e culturalmente diversificata, dove ogni decisione ha conseguenze. La trama di The Thaumaturge, che abbiamo recensito su PC, non si limita a raccontare una storia, ma ti invita a immergerti in dilemmi morali che mettono alla prova i tuoi valori.

Un mix di storia e sovrannaturale

La forza di The Thaumaturge PS5 sta nel suo equilibrio tra narrativa e gameplay. Il sistema di combattimento a turni richiede strategia, mentre le interazioni con i salutors aggiungono un livello di profondità unico. I giocatori affronteranno temi complessi come il potere, l’identità e la moralità, immersi in un contesto storico rappresentato con grande cura.

Con una combinazione di folklore e ricostruzione storica, The Thaumaturge promette di essere una delle esperienze RPG più originali dell’anno. L’attenzione ai dettagli nell’ambientazione di Varsavia, la ricchezza dei dialoghi e le molteplici scelte morali offrono un’avventura unica per i fan del genere.

Il gioco è ora disponibile su PlayStation Store e Xbox Store. Preparati a entrare in un mondo in cui realtà e soprannaturale si fondono in un’esperienza indimenticabile.

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Indiana Jones e l’Antico Cerchio: svelati dettagli sulla prima espansione e sul gameplay

Indiana Jones e l’Antico Cerchio si prepara a lasciare il segno con la sua imminente uscita su PC e Xbox il 9 dicembre. Durante una recente intervista, i director di MachineGames, Axel Torvenius e Jens Andersson, hanno rivelato nuovi dettagli sul gameplay e sulla prima espansione, intitolata “L’Ordine dei Giganti”. La l’Antico Cerchio espansione amplierà la trama principale, aggiungendo una significativa componente narrativa a quello che si prospetta come il titolo più ambizioso dello studio.

La visuale in prima persona sarà predominante, ottimizzata per meccaniche come l’uso della frusta e l’esplorazione. Tuttavia, scene d’intermezzo e alcuni momenti chiave passeranno alla terza persona, offrendo una prospettiva cinematografica. Un altro elemento interessante riguarda i livelli di difficoltà personalizzabili: la modalità “Adventure” si concentra sugli enigmi, mentre “Action” intensifica combattimenti e stealth.

Meccaniche innovative e attenzione al giocatore

Gli sviluppatori hanno sottolineato che il gameplay incentiva l’improvvisazione, permettendo ai giocatori di utilizzare oggetti dell’ambiente o rubati ai nemici. Questa libertà decisionale vuole rendere ogni approccio unico, puntando sull’autonomia del giocatore.

Dal punto di vista narrativo, il gioco includerà circa 4 ore di scene d’intermezzo, una scelta che mira a immergere i giocatori nella storia. La l’Antico Cerchio espansione, “L’Ordine dei Giganti”, promette di aggiungere ulteriore profondità al racconto, estendendo il già vasto universo narrativo del titolo.

Nonostante la macchina fotografica sia un elemento chiave dell’avventura, il gioco non avrà una modalità fotografica. Tuttavia, questa scelta punta a mantenere il focus sull’immedesimazione e sull’utilizzo pratico degli strumenti di Indiana Jones.

Con un mix di puzzle intriganti, combattimenti dinamici e una narrazione curata, Indiana Jones e l’Antico Cerchio si annuncia come una delle uscite più attese di fine anno. Disponibile su Xbox Game Pass al lancio, il titolo punta a conquistare appassionati e nuovi giocatori.

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Indiana Jones e l’Antico Cerchio, tutto quello che bisogna sapere in un unico video

A tre settimane dal lancio su Xbox Series X/S e PC (previsto per marzo 2025 su PlayStation 5), gli sviluppatori di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, MachineGames, hanno pubblicato su YouTube un video dettagliato che offre un’anteprima approfondita della nuova avventura dedicata al celebre archeologo. Il filmato si focalizza sulla trama, sul gameplay e sulle numerose attività che ci permetteranno di esplorare il mondo di Indy, andando oltre la narrazione principale.

Indiana Jones e l’Antico Cerchio ci trasporta negli anni ’30, in piena epoca nazista, dove l’archeologo più famoso del mondo affronta ancora una volta i suoi acerrimi nemici. L’antagonista principale è Emmerich Voss, incaricato di recuperare alcuni tra i più pericolosi artefatti per conto di Adolf Hitler. Questo incipit dà il via a una storia avvincente che il trailer approfondisce, introducendo anche diversi personaggi secondari, come Gina, una giornalista italiana destinata a svolgere un ruolo chiave nella trama.

Dal punto di vista del gameplay, il trailer mette in risalto l’iconica frusta di Indy, utilizzata sia in combattimento sia per risolvere enigmi ambientali indispensabili per progredire nella storia. MachineGames ha inoltre dato grande rilievo all’esplorazione libera delle varie ambientazioni, con la possibilità di risolvere enigmi in modi creativi e di scoprire elementi secondari e affascinanti, arricchendo l’esperienza narrativa e sbloccando trofei e segreti.

Non manca il classico revolver, ma gli sviluppatori hanno chiarito che gran parte dell’azione ruoterà attorno all’uso della frusta e al combattimento corpo a corpo. Tra l’altro, nel corso dell’avventura, Indy potrà acquisire nuove abilità che lo renderanno sempre più efficace, sia negli scontri a mani nude che nell’utilizzo della sua attrezzatura iconica.

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Red Dead Redemption II: un viaggio dal selvaggio west all’era contemporanea

Avete presente svegliarsi la mattina, uscire sul balcone e sentire l’odore di terra umida, qualche zoccolo di cavallo che echeggia nell’aria, quell’aria frizzantina tipica della mattina presto. I primi bottegai che aprono il proprio esercizio…maniscalchi, empori ed il saloon che probabilmente è rimasto aperto tutta notte. Vi affacciate, un paio di cavalli ad abbeverarsi, il sole che sorge da dietro le montagne e voi, con la vostra sigaretta, non ricordando come su quel balcone ci siete finiti, l’ultima cosa che ricordate è che la sera prima, in quel saloon proprio sotto di voi stavate scazzottando con un  tipo che aveva riso di voi e si era fatto sentire (cit). No, probabilmente non avete presente, a meno che non abbiate una macchina del tempo e siete Marty McFly o tranne che non abbiate giocato a Red Dead Redemption II!

Red Dead Redemption II, sviluppato da Rockstar Games, è stato acclamato come uno dei migliori giochi del decennio dal momento della sua uscita nel 2018. Ambientato nel 1899, alla fine dell’era del selvaggio West, il gioco segue le avventure di Arthur Morgan e della gang di Dutch van der Linde mentre cercano di sopravvivere in un mondo che cambia rapidamente.

Ma come possiamo attualizzare un titolo così specifico e storico ai giorni nostri? Esploriamo insieme come Red Dead Redemption II rimane rilevante nel contesto attuale, sia nel panorama dei videogiochi che nella cultura popolare. E soprattutto rispondiamo alla domanda delle domande: RDR II oggi, a distanza di oltre un lustro è ancora un titolo attuale? Non spoiler immagino non vi sorprender: sì, lo è. Ma scopriamo anche perché.

L’immersione nel dettaglio

Uno dei punti di forza di Red Dead Redemption II è la sua incredibile attenzione ai dettagli. Ogni aspetto del mondo di gioco è stato curato meticolosamente, dai paesaggi mozzafiato alle animazioni realistiche dei personaggi. Questo livello di dettaglio ha stabilito nuovi standard per l’industria dei videogiochi, influenzando titoli successivi e spingendo gli sviluppatori a investire maggiormente nella qualità visiva e nella narrazione interattiva.

Non possiamo non citare i muscoli del cavallo che si muovono fisicamente (inteso che la fisica è realistica) quando galoppa; non possiamo non citare le espressioni dei volti dei personaggi, giocanti e non; la barba di Arthur che col passare dei giorni cresce (ci si può anche radere si); l’intricata gestione del personaggio: Arthur deve mangiare e mangiare bene, riposare, stessa cosa il cavallo, insomma una gestione a 360 gradi dello sviluppo dei personaggi.

Non possiamo non citare la cura degli arredi e chissà quante cose ci siamo persi, RDR II è come un ottimo libro, più lo si gioca (o si rigioca) e più si scoprono dettagli.

In un’epoca in cui la realtà virtuale e aumentata stanno diventando sempre più popolari, la capacità di Red Dead Redemption II di immergere i giocatori nel suo mondo è più rilevante che mai. Anche se non è un gioco VR, la sua esperienza coinvolgente prefigura ciò che potrebbe essere possibile con tecnologie future.

Abbiamo citato gli NPC. Incredibile quanto questi siano autonomi. Non vedrete mai un solo personaggio non giocante in attesa del vostro arrivo per “recitare la sua battuta”, come avviene negli action GDR più recenti e penso a Hogwarts Legacy e Starfield, solo per fare due esempi famosi (quello che più si avvicina a RDR II è probabilmente Cyberpunk 2077, dopo un inizio difficile, un piccolo capolavoro anche lui).

Gli NPC vivono di vita propria, sicuramente con routine pre impostate, ma routine complesse, molto complesse tanto che addirittura se salvate un NPC secondario nelle piccole missioni in lungo e largo per la mappa, potrebbe capitare di reincontrarlo in altro luogo con lui che si ricorderà di voi continuando a ringraziarvi. Uno spettacolo.

Red Dead Redemption II Saloon

La narrazione contemporanea

La trama di Red Dead Redemption II, nonostante sia ambientata più di un secolo fa, affronta temi universali e senza tempo come la lealtà, la redenzione e il conflitto tra modernità e tradizione. Questi temi risuonano ancora oggi, in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e sociali.

La storia di Arthur Morgan e della gang di Dutch potrebbe facilmente essere vista come una metafora delle difficoltà che molte persone affrontano nel cercare di adattarsi a un mondo in continuo cambiamento. Questo tema viene ripreso più volte nel gioco ed è sempre tremendamente attuale. I protagonisti, ad un certo punto, risultano quasi vittime di un sistema che sta cambiando e li sta travolgendo senza scampo.

E nella narrazione questo disagio si percepisce vivido. Tanto da spiazzare anche l’utente… ed a me è capitato, quando da un paesaggio tipico western, le città di legno, i saloon e tutto il resto, ci si immerge nella città di Saint Denis, in piena rivoluzione industriale, con fabbriche, elettricità, tram, cinema e tutto (o quasi) ciò che siamo abituati ad incontrare nelle moderne città.

Infine, la narrazione non lineare e le scelte morali del gioco permettono ai giocatori di riflettere sulle proprie decisioni e sulle loro conseguenze, rendendo Red Dead Redemption II un’esperienza profondamente personale e attuale.

Una esperienza, perché di esperienza si tratta, che può essere rigiocata infinitamente prendendo altre vie e facendo altre scelte. Certo, la narrazione non cambierà, le missioni principali quelle sono ed alla fine la storia vi porterà sempre al solito punto, ma come ci arriverete dipenderà solo da voi.

Red Dead Redemption II: Alba

L’impatto sulla cultura popolare

Red Dead Redemption II ha decisamente lasciato un’impronta significativa sulla cultura popolare. I suoi personaggi indimenticabili, le citazioni iconiche e le ambientazioni suggestive sono diventati punti di riferimento nel mondo dei videogiochi e oltre. Le comunità di fan sono ancora attive e ansiose di condividere gameplay e contenuti, teorie e racconti personali legati alle loro esperienze di gioco.

Anche al di fuori del mondo dei videogiochi, Red Dead Redemption II ha influenzato altri media. Film e serie TV hanno tratto ispirazione dalla sua estetica e dalle sue tematiche, dimostrando che i confini tra i diversi media stanno diventando sempre più fluidi.

Lezioni di storia interattiva

Un altro aspetto interessante di Red Dead Redemption II è il suo valore educativo. Il gioco offre uno spaccato della vita nel selvaggio West e delle sfide affrontate dalle persone dell’epoca. Anche se non sostituisce un libro di storia, può essere un complemento avvincente per chi è interessato a conoscere meglio quel periodo.

Le interazioni con i personaggi, gli eventi storici rappresentati e i dettagli culturali accurati permettono ai giocatori di immergersi in un contesto storico in modo coinvolgente. Purtroppo, il videogioco come strumento didattico in Italia, è ancora uno sconosciuto, tranne pochissimi casi sporadici.

Evoluzione dell’industria dei videogiochi

Red Dead Redemption II ha anche avuto un impatto significativo sull’industria dei videogiochi stessa. Ha dimostrato che c’è un mercato per giochi di alta qualità con storie profonde e mondi dettagliati, incoraggiando altri sviluppatori a perseguire progetti ambiziosi. Inoltre, il successo del gioco ha evidenziato l’importanza di una buona narrazione, spingendo l’industria a investire di più in scrittori e sceneggiatori di talento. Personalmente credo che, altro che titoli quadrupla A dei nostri giorni (o presunti tali)… Arthur e i suoi avrebbero meritato la quadrupla A!

In un’epoca in cui i giochi multiplayer e free-to-play dominano, Red Dead Redemption II ha dimostrato che c’è ancora un pubblico appassionato di esperienze di gioco single-player, ben fatte e narrative. Questo equilibrio tra innovazione e tradizione è fondamentale per il futuro dell’industria dei videogiochi.

Red Dead Redemption II Online

Tecnologia ed innovazione

Dal punto di vista tecnico, Red Dead Redemption II ha introdotto diverse innovazioni che continuano a influenzare lo sviluppo di giochi contemporanei. Il motore grafico, la fisica avanzata e l’intelligenza artificiale dei personaggi non giocanti sono solo alcuni degli aspetti che hanno stabilito nuovi standard.

Il gioco utilizza tecniche avanzate di rendering per creare effetti visivi realistici, come la simulazione della luce e del tempo atmosferico. Queste tecnologie non solo migliorano l’estetica del gioco, ma aumentano anche il senso di immersione dei giocatori.

L’ecosistema online

Anche se Red Dead Redemption II è principalmente conosciuto per la sua campagna single-player, l’espansione online, Red Dead Online, ha creato un nuovo modo per i giocatori di vivere il selvaggio West. Questa modalità ha permesso di creare una comunità globale di giocatori, fornendo nuove avventure e contenuti regolari. Anche se Red Dead Online non ha avuto lo stesso impatto di GTA Online, è comunque un esempio.

Red Dead è un gioco completo sotto tutti i punti di vista. Errori tecnici e bug sono quasi infinitesimali. Una esperienza che consiglio a davvero tutti, giocatori maturi e non. Un gioco che non sente assolutamente il peso degli anni, che scalzerebbe tranquillamente un giocone dei giorni attuali e che regala ancora ore ed ore di divertimento.

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Metal Slug Tactics – Recensione

Metal Slug Tactics è un titolo che ha suscitato grande interesse tra i fan della storica serie Metal Slug e anche in redazione che ha voluto a tutti i costi farne una recensione e qualche mese fa anche un provato. Sviluppato da Leikir Studio e pubblicato da Dotemu, Metal Slug Tactics rappresenta una svolta significativa rispetto ai classici run ‘n’ gun della serie, poiché introduce un gameplay strategico a turni.

Chiunque abbia vissuto l’epoca d’oro delle sale giochi ricorderà con affetto il frenetico Metal Slug, un’esplosione di azione a scorrimento orizzontale che non lasciava un attimo di respiro. Ora, dimenticate quel ritmo adrenalinico. Metal Slug Tactics si reinventa completamente, adottando un gameplay che premia la pianificazione e la strategia.

La domanda sorge spontanea: questa trasformazione ha mantenuto lo spirito originale della serie? La risposta è un entusiastico “sì, con riserva”. Vediamo perché.

Hot Stuff

Metal Slug Tactics trasporta i giocatori in un mondo di strategia a turni appunto, dove ogni mossa deve essere pianificata con attenzione. Il gioco mantiene l’iconico stile artistico pixelato della serie, ma lo combina con una griglia tattica che ricorda titoli come XCOM per fare un esempio.

I videogiocatori controllano un gruppo di personaggi, ognuno con abilità uniche, e devono affrontare missioni che richiedono l’eliminazione di nemici, la conquista di obiettivi e la sopravvivenza in situazioni difficili.

Una delle caratteristiche più interessanti è la varietà di personaggi disponibili. Ogni personaggio ha un set di abilità specifiche che possono essere utilizzate in combinazione per creare strategie complesse. Ad esempio, Marco è un combattente versatile con abilità di supporto, mentre Trevor è un attaccante potente ma fragile. Questa diversità permette ai giocatori di sperimentare diverse combinazioni di squadre e tattiche. 

Recensione Metal Slug Tactics: Nave

Un tuffo nella nostalgia

La trama di Metal Slug Tactics porta i giocatori ad affrontare il malvagio generale Donald Morden, che minaccia la pace mondiale con il suo esercito di soldati e macchine da guerra. La storia è raccontata attraverso cutscene animate e dialoghi tra i personaggi, che aggiungono profondità e contesto alle missioni. 

L’ambientazione è ricca di dettagli e richiami ai giochi precedenti della serie. I fan di lunga data riconosceranno molti elementi familiari, come i veicoli Slug, i prigionieri da salvare e i nemici iconici. Tuttavia, il gioco introduce anche nuove ambientazioni e nemici, mantenendo l’esperienza fresca e interessante ma soprattutto, direi, coinvolgente.

Uno degli aspetti più impressionanti di Metal Slug Tactics è la sua grafica. Il gioco utilizza una pixel art, tipica della serie, dettagliata e colorata che cattura perfettamente lo spirito dei giochi originali. Le animazioni sono fluide e i personaggi sono pieni di personalità e spesso, anche ironia. Ogni mappa è ricca di dettagli, con ambientazioni che spaziano da giungle lussureggianti a basi militari fortificate ad ancora deserti aridi.

Il comparto audio è altrettanto interessante, con una colonna sonora che mescola brani nuovi e remix di tracce classiche della serie. Gli effetti sonori sono soddisfacenti e contribuiscono a creare un’atmosfera coinvolgente. Le voci dei personaggi, sebbene limitate, aggiungono un ulteriore livello di immersione e di fedeltà ai titoli arcade.

Un viaggio per esperti

Metal Slug Tactics offre una sfida significativa, anche per i veterani dei giochi di strategia. Le missioni richiedono una pianificazione attenta e un uso intelligente delle abilità dei personaggi. La difficoltà aumenta progressivamente, con nemici più forti e situazioni più complesse man mano che si avanza nel gioco. 

La rigiocabilità è garantita dalla varietà di personaggi e abilità, nonché dalla presenza di missioni secondarie e obiettivi opzionali. Ogni partita può essere diversa a seconda delle scelte tattiche dei giocatori e delle squadre che decidono di utilizzare. Inoltre, il gioco include un sistema di progressione che permette di sbloccare nuove abilità e potenziamenti, incentivando i giocatori a tornare per migliorare le proprie prestazioni. 

Punti di forza

Uno degli aspetti più sorprendenti di Metal Slug Tactics è l’innovazione nel gameplay. Il passaggio dal classico stile run ‘n’ gun a un approccio strategico a turni è stato gestito con grande cura, preservando l’essenza dell’originale ma introducendo al contempo meccaniche nuove che arricchiscono l’esperienza. Questo cambio di genere non si limita a essere un semplice esercizio stilistico, ma trasforma il gioco in una sfida più profonda e appagante, senza mai perdere il fascino che ha reso celebre la serie.

Anche la varietà di personaggi gioca un ruolo fondamentale nel successo del titolo. Ogni membro del team possiede abilità uniche, offrendo ai giocatori la possibilità di esplorare diverse combinazioni strategiche. Che si preferisca un approccio più bilanciato o uno orientato all’attacco o alla difesa, il gioco invita a sperimentare e a scoprire la squadra perfetta per ogni stile di gioco. Questa flessibilità si traduce in una libertà creativa che mantiene l’interesse alto anche dopo molte ore di gioco.

Un altro punto di forza è l’eccellente comparto grafico e sonoro. La pixel art, dettagliata e vibrante, è un omaggio agli episodi classici ma con un tocco moderno che la rende ancora più accattivante. Le animazioni fluide e la cura nei dettagli contribuiscono a immergere il giocatore in un mondo ricco di personalità. Sul fronte audio, la colonna sonora combina brani originali e remix delle tracce storiche della serie, mentre gli effetti sonori e le voci sporadiche dei personaggi rafforzano l’atmosfera nostalgica e coinvolgente.

Infine, la longevità di Metal Slug Tactics è garantita dalla sua rigiocabilità. Tra missioni secondarie, obiettivi opzionali e un sistema di progressione ben strutturato, Metal Slug Tactics offre ore di contenuti, incentivando i giocatori a tornare per perfezionare le proprie strategie e completare tutte le sfide. Ogni partita può essere diversa, grazie alla combinazione di personaggi e tattiche disponibili, rendendo l’esperienza sempre fresca e stimolante.

Recensione Metal Slug Tactics: Esplosioni

Debolezze

Nonostante i suoi numerosi pregi, Metal Slug Tactics presenta alcune criticità che potrebbero influenzare l’esperienza di gioco. La curva di apprendimento rappresenta una delle sfide maggiori, soprattutto per chi è abituato all’azione frenetica dei capitoli precedenti. Adattarsi al nuovo stile strategico richiede pazienza e un certo periodo di rodaggio, il che potrebbe scoraggiare i fan storici meno inclini a questo genere.

Un’altra nota dolente è la ripetitività che si manifesta nelle fasi più avanzate del gioco. Sebbene le missioni iniziali siano ricche di varietà e sfida, col passare del tempo alcune situazioni tendono a ripetersi, riducendo leggermente l’entusiasmo dei giocatori più esperti. Questa sensazione di déjà-vu è mitigata dalla rigiocabilità e dalla diversità di personaggi, ma rimane comunque un aspetto da considerare.

Infine, sul fronte tecnico, il gioco non è del tutto esente da piccoli problemi. Sebbene durante le nostre sessioni non siano emersi bug gravi, alcuni utenti hanno segnalato difficoltà legate alla performance, che potrebbero minare l’esperienza complessiva. Fortunatamente, questi inconvenienti sembrano essere sporadici e non compromettono in modo significativo il valore complessivo del titolo.

Conclusione

Metal Slug Tactics è un titolo che riesce a innovare pur rimanendo fedele alle sue radici. La combinazione di strategia a turni e l’iconico stile di Metal Slug crea un’esperienza unica. Nonostante alcune debolezze, come la curva di apprendimento e la ripetitività, il gioco offre una sfida appagante e una rigiocabilità elevata. I fan della serie e gli appassionati di giochi di strategia troveranno in Metal Slug Tactics un titolo che vale la pena esplorare.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S|X, Switch, PC, PS4, Xbox One e Game Pass
  • Data uscita: 05/11/2024
  • Prezzo: 24,99 €

Ho provato il gioco su Nintendo Switch grazie ad un codice fornito dal publisher

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Astro Bot, le vendite sono “solamente” 1,5 milioni di copie

Astro Bot, l’acclamato platform di Asobi Studio ha, fino ad ora, totalizzato vendite per 1,5 milioni di copie dal suo lancio il 6 settembre 2024. Un risultato che, pur lontano dai numeri delle grandi produzioni, rientra nelle previsioni di Sony. Il dato è stato comunicato con il recente resoconto fiscale trimestrale, che copre il periodo fino al 30 settembre 2024. Sebbene non si tratti di vendite eclatanti, sembra che Sony abbia calcolato questo risultato come soddisfacente per un titolo che non rientra tra le produzioni di punta della compagnia.

Astro Bot è stato accolto positivamente dalla critica, che ha lodato il gioco per la sua qualità visiva, il gameplay coinvolgente e i numerosi riferimenti alla storia di PlayStation. Tuttavia, a differenza di franchise ben più noti come God of War o Horizon, il titolo non ha la stessa portata di mercato e, di conseguenza, anche le aspettative di vendita erano più contenute.

Un successo “di nicchia”

Il personaggio di Astro Bot, creato come simbolo di PlayStation VR, ha acquisito una certa popolarità negli anni grazie all’estetica simpatica e alla meccanica di gioco unica, ma si rivolge a una nicchia di giocatori specifica. La scelta di Asobi Studio di mantenere il titolo entro una produzione contenuta e il budget relativamente ridotto hanno probabilmente contribuito a rendere i 1,5 milioni di copie un risultato positivo.

Pur senza raggiungere numeri da capogiro, Astro Bot si conferma un ottimo prodotto di nicchia che arricchisce il catalogo di PlayStation. Il gioco riesce infatti a distinguersi grazie a elementi nostalgici, tra cui citazioni e riferimenti a celebri titoli e personaggi PlayStation, che hanno affascinato sia i nuovi giocatori che i fan storici della console.

Inoltre, la scelta di posizionare il gioco come esperienza premium per gli appassionati di platform 3D sembra aver ripagato Asobi Studio, permettendo al titolo di competere in una categoria meno affollata. Le recensioni (sul blog trovate anche la nostra) hanno enfatizzato la cura nella progettazione dei livelli e l’attenzione ai dettagli grafici, posizionando Astro Bot come un esempio eccellente nel suo genere.

Nonostante le vendite inferiori rispetto ai titoli più popolari, Astro Bot ha dimostrato che c’è ancora spazio per giochi che puntano alla qualità e al divertimento, e non necessariamente ai grandi numeri.

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Dragon Age: The Veilguard, la nuova avventura fantasy di BioWare è ora disponibile

Dragon Age: The Veilguard è finalmente arrivato, segnando un importante ritorno per il celebre studio BioWare, che punta a riportare il franchise al suo massimo splendore. Il gioco è attualmente disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC (incluso il supporto per Steam Deck), ed è accessibile attraverso le principali piattaforme di distribuzione digitale, come Steam, EA app ed Epic Games Store.

In questo capitolo, i giocatori si immergeranno in una storia epica ambientata nel mondo di Thedas, dove il protagonista Rook, un eroe completamente personalizzabile, si opporrà ai piani di Solas, il “Temibile Lupo”. Solas intende abbattere il Velo che separa il mondo mortale da quello dei demoni, ma un errore nel suo rituale scatena due antichi e potenti nemici. Per fermare questa minaccia, Rook dovrà riunire una squadra di compagni unici, ciascuno con abilità speciali e storie personali che influenzeranno il corso della narrazione e il destino dell’intero mondo.

BioWare ha dedicato grande attenzione ai dettagli tecnici e grafici: Dragon Age: The Veilguard promette un’esperienza visiva avanzata, con supporto al ray tracing, framerate illimitato su PC e funzionalità HDR10+ per migliorare la qualità dell’immagine. Il gioco è inoltre ottimizzato per PS5 Pro e disponibile in versione “Ultimate” tramite NVIDIA GeForce NOW, offrendo ai giocatori un gameplay ancora più fluido e immersivo.

Tra i punti di forza di questo capitolo ci sono le meccaniche di combattimento avanzate e una struttura narrativa che enfatizza le scelte e conseguenze. Ogni decisione influenzerà non solo il protagonista, ma anche le relazioni con i compagni e l’evoluzione del mondo circostante. Il sistema di creazione del personaggio è il più completo mai visto nella serie, consentendo ai giocatori di personalizzare profondamente il proprio avatar.

Il titolo è stato acclamato come “meritevole di un posto nel pantheon dei GDR”, ed è ora nelle mani dei giocatori, pronto a essere esplorato.

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Dragon Ball: Sparking! Zero – Recensione

Ci siamo. Dopo una lunghissima attesa Dragon Ball: Sparking! Zero è finalmente arrivato. Uscito ormai da alcune settimane, il gioco ha ricevuto un’accoglienza caldissima e sta macinando numeri da record. Dopo un’analisi approfondita e un’attenta riflessione sul gioco, ecco a voi la nostra recensione di quello che è il titolo più caldo di questi ultimi mesi!

Un’eredità difficile

Come la maggior parte di voi già saprà, Sparking! Zero è in realtà il nuovo capitolo della leggendaria saga Budokai Tenkaichi. Questa serie (da sempre intitolata Dragon Ball: Sparking in originale), il cui ultimo episodio, Budokai Tenkaichi 3, è apparso nel 2007 su PS2, è tutt’oggi una delle più amate in assoluto tra gli appassionati dell’opera di Toriyama.

Nonostante questo, l’attesa che i fan hanno dovuto sopportare per un nuovo episodio è stata davvero lunghissima. Come prevedibile, anche le aspettative che Sparking! Zero aveva su di se erano elevatissime. Scopriamo ora se il gioco si è rivelato all’altezza.

Fedele alla tradizione

La serie Sparking! ha fin dalle origini condensato tutte le caratteristiche fondanti del genere arena fighters, di cui è considerata uno dei precursori. Pur trattandosi di giochi di lotta, infatti, i titoli di questa serie hanno da sempre presentato alcuni elementi peculiari e originali. Primo fra tutti, la possibilità di muoversi liberamente all’interno di un’ambiente tridimensionale, in gran parte distruttibile.

Per valorizzare maggiormente l’esperienza tridimensionale, la visuale viene posta non a lato del personaggio, bensì alle sue spalle. Naturalmente, essendo un gioco tratto da Dragon Ball, tutti (o quasi) i personaggi sono in grado di volare, caratteristica che va ad aumentare ulteriormente le possibilità strategiche offerte dallo scenario.

Altra caratteristica cardine della serie e riproposta in Sparking! Zero è la semplicità dei comandi. Il giocatore ha a disposizione un tasto per gli attacchi ravvicinati, uno per quelli d’aura, uno per gli scatti e due per la difesa, rispettivamente parata e contrattacco. Completano il quadro i due dorsali, destinati al volo, e il pulsante per la carica dell’aura.

Se siete fan dei vecchi giochi, potete stare assolutamente tranquilli. Sparking! Zero ripropone tutti gli elementi del gameplay dei titoli originali. Basteranno pochissime partite per sentirsi a casa e ritrovare tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna dei vecchi giochi.

Dragonball: Sparking! Zero

Insieme a Budokai Tenkaichi torna anche il suo immenso roster che ha sempre contraddistinto la serie. Stavolta sono ben 182 i lottatori a disposizione. Questi personaggi sono tratti un po’ da tutta l’opera di Toriyama, dalla prima parte del manga fino ai più recenti film dedicati a Super. Naturalmente, si tratta in molti casi di versioni alternative o di particolari forme dello stesso personaggio, ma le possibilità di scelta restano elevatissime.

Dobbiamo però confessare di essere rimasti perplessi di fronte ad alcune esclusioni, come la forma Super Saiyan Rage di Trunks o il Super Saiyan Blu potenziato di Vegeta, relegato a semplice abilità a tempo. Nonostante queste sbavature, il roster resta il più vasto e completo mai apparso in un gioco di Dragon Ball. Tuttavia, l’effetto nostalgia e il numero dei personaggi selezionabili non bastano a fare un grande gioco. Analizziamo dunque più a fondo tutto quello che Sparking ha da offrire.

Battaglie, extra e sorprese

Dragon Ball! Sparking Zero: Goku Black

Dopo un breve tutorial, con l’ennesimo scontro tra Goku e Vegeta, il giocatore ha la possibilità di accompagnare il nostro eroe attraverso vari scenari, che rappresentano le diverse modalità di gioco. Si passa dalla casa di Mr. Satan al padiglione del torneo Tenkaichi, fino ad arrivare alla mitica Kame House. Pur avendo apprezzato l’originalità dell’idea, abbiamo trovato la navigazione tra i vari menù non sempre scorrevolissima. Nella modalità a due giocatori non è nemmeno possibile selezionare in contemporanea la nostra squadra di lottatori. Avremmo apprezzato maggiormente la presenza di una hub iniziale dalla quale spostarsi nelle varie sessioni di gioco.

Sparking! Zero propone tutte le modalità classiche, tra cui l’allenamento, molto utile per familiarizzare con le meccaniche di gioco, sia di base che avanzate. Le varie lezioni che ci verranno impartite da Piccolo (Junior) risultano sempre chiare e aiutano sia i neofiti che i giocatori esperti a padroneggiare praticamente tutte le mosse e abilità presenti nel gioco.

Non manca naturalmente la possibilità di cimentarsi in scontri singoli, sia 1vs1 sia a squadre e la possibilità di affrontare tutti i principali tornei presenti nell’anime, tra cui anche il Torneo del Potere di Super. La modalità di scontro in locale tuttavia ci ha abbastanza deluso, soprattutto per via della possibilità di giocare in un solo stage, la stanza dello Spirito e del Tempo. É naturalmente presente anche la possibilità di giocare online, sulla quale torneremo più avanti.

Troviamo poi il negozio, attraverso cui sbloccare personaggi nuovi, abiti alternativi e alcune capsule contenenti abilità personalizzabili. Nella modalità galleria, invece, potremo ascoltare le tracce audio del gioco, riguardare i replay da noi salvati e osservare i modelli di tutti i personaggi, accompagnati da alcune simpatiche descrizioni fornite da Chichi, Videl e Bulma.

Nel santuario di Kami avremo la possibilità, una volta raccolte tutte le sfere del drago, di evocare uno fra i tre draghi divini presenti nella serie. La potente creatura può esaudire uno dei nostri desideri, che si traduce naturalmente in un contenuto sbloccabile riservato. La sala del grande Zeno, infine, è riservata alla riscossione di varie ricompense legate alla nostra progressione nel gioco.

Il cuore di Sparking! Zero, tuttavia è costituito dalla modalità Episodio Battaglia. Si tratta, di fatto, di un vero e proprio Story mode. Tuttavia, come stiamo per scoprire, riserva diverse novità e sorprese.

Episodi classici e inediti

La modalità Episodio Battaglia ci permette di scegliere un personaggio tra Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Freezer, e Black Goku. A questi si aggiungeranno due ulteriori personaggi, sui quali non diamo anticipazioni. Una volta selezionato il nostro personaggio, il gioco ci propone una serie di scontri legati ad alcuni momenti salienti della saga di Dragon Ball.

Naturalmente, trattandosi di singoli episodi, per di più legati al punto di vista di un singolo personaggio, la trama generale di Dragon Ball viene solamente abbozzata. In ogni caso abbiamo apprezzato la scelta degli sviluppatori di proporre una selezione ben scelta di battaglie anziché limitarsi all’ennesima trasposizione della storia dell’anime. Interessante soprattutto la scelta di inserire anche il punto di vista dei malvagi.

Sparking! Zero, però, va oltre. In alcune battaglie, soddisfacendo determinate condizioni o compiendo alcune scelte precise, vengono sbloccati alcuni eventi alternativi, denominati episodi Sparking. Senza fare troppi spoiler, si tratta di veri e propri scenari What If?, che permettono ai giocatori di vivere eventi di trama completamente inediti. Ad esempio, che sarebbe successo se vegeta avesse scelto di collaborare maggiormente col figlio Trunks in vista del Cell Game?

Sebbene questi episodi non sempre brillino per coerenza ed originalità, abbiamo molto apprezzato questa trovata. Non solo infatti gli episodi Sparking permettono finalmente di affrontare scenari completamente inediti, ma mostrano quasi sempre un’ottima conoscenza del manga e delle sue dinamiche, senza scadere nel puro fanservice o in soluzioni narrative affrettate ed incoerenti.

Nel complesso, abbiamo davvero apprezzato questa modalità, sebbene vi siano delle sbavature. Ad esempio, la navigazione tra un episodio e l’altro non è sempre facilissima, poiché avviene all’interno di una mappa in cui talvolta sono mescolati episodi dedicati a personaggi differenti. Anche gli obiettivi da completare per sbloccare un bivio non sempre sono risultati chiari. Si tratta quasi sempre di battere un avversario in un certo tempo oppure di sconfiggere nemici contro cui dovremmo solo sopravvivere. Una maggior chiarezza, tuttavia, non avrebbe guastato.

Battaglia personalizzata

Per restare in tema di battaglie inedite, Sparking! Zero offre anche un’ulteriore modalità chiamata Battaglia Personalizzata. Questa modalità si divide a sua volta in Battaglie bonus e battaglie personalizzate. Le battaglie bonus sono ulteriori scenari inediti, stavolta molto più scanzonati e slegati alla trama di gioco. Molti di questi scenari vengono sbloccati progredendo nel gioco.

Battaglia Personalizzata invece è un vero e proprio editor di scenari, che permette ad ogni giocatore di creare i propri episodi inediti. Inizialmente, le opzioni a disposizione saranno limitate, ma andranno via via ampliandosi completando i vari episodi. Si tratta, anche in questo caso, di un passatempo divertente ed intrigante, reso ancora più interessante dalla possibilità di condividere le proprie creazioni e sperimentare quelle altrui.

Va detto che l’editor non è sempre pratico e le possibilità di scontro offerte tendono alla lunga ad assomigliarsi. Resta comunque una modalità sicuramente valida e un’ottima aggiunta al pacchetto.

Pronti per una nuova sfida!

Dragon Ball! Sparking Zero: Allenamento con Piccolo

Dopo aver esplorato le principali modalità del gioco, veniamo finalmente a parlare del gameplay di Sparking! Zero. Come già accennato, lo stile di gioco dei vecchi Budokai Tenkaichi viene riproposto in maniera molto fedele. Sparking! Zero propone un sistema di combo molto accessibile, basato sull’alternanza tra i comandi di attacco e attacco con aura.

Molto importante è anche la padronanza sui movimenti del personaggio. Sparking propone tutta una serie di scatti, spostamenti istantanei e slanci di aura utili per attaccare velocemente l’avversario, ma anche per ottenere le finestre di tempo necessarie a ricaricare l’aura. Sono qui introdotte per la prima volta anche un paio di spostamenti rapidi che permettono di ridurre immediatamente le distanze con l’avversario, a costo di alcuni indicatori di aura.

Altrettanto importante è la capacità di gestire la difesa. Sparking! Zero mette a disposizione una serie di parate, schivate e contrattacchi, che occorre conoscere e saper utilizzare con precisione. In aiuto dei neofiti giunge la sopraccitata modalità allenamento, che propone una guida abbastanza esauriente su tutte le tecniche di attacco e difesa presenti nel gioco.

Il gameplay di Sparking! Zero ripropone tutti i punti di forza dei primi titoli della serie. Si tratta certamente di un gioco di combattimento molto accessibile, che può essere imparato facilmente da qualunque giocatore. Sebbene le meccaniche avanzate necessitino di un bel po’ di pratica, imparare i comandi base è infatti relativamente semplice. I personaggi tendono a proporre tutti il medesimo schema di combo, mentre tutte le mosse speciali possono essere attivate semplicemente premendo il tasto per l’aura insieme ad uno dei due pulsanti d’attacco.

Oltre all’aura, torna anche la riserva dei punti abilità. Si tratta di un’ulteriore barra di energia che si riempie col passare del tempo e i cui indicatori sono rappresentati da numeri luminosi. Nel corso dello scontro, è possibile spendere queste riserve per attivare trasformazioni o abilità speciali. Caricando al massimo la barra dell’aura e rinunciando ad un indicatore è poi possibile attivare la modalità sparking, che dona un momentaneo aumento di potenza e la capacità di estendere le combo. In questa modalità è possibile anche eseguire la mossa finale del nostro personaggio, in grado di infliggere danni davvero devastanti.

Naturalmente, non tutti apprezzeranno fino in fondo questo stile di gioco. La semplicità dei comandi rende il gameplay molto meno profondo ed interessante rispetto, ad esempio, ad un Tekken 8 o anche a un Dragon Ball FighterZ. Anche le eccessive somiglianze tra i personaggi limitano la varietà. Oltre che dalla potenza e velocità di attacco e carica di aura, infatti, i personaggi si differenziano solamente per le loro mosse speciali e per le abilità.

Nel complesso, comunque, il combat system fa un buon lavoro, proponendo un’esperienza complessivamente divertente e sufficientemente interessante anche per un giocatore esperto. Oltre alle nuove abilità, ciò che maggiormente distingue Sparking! Zero dai precedenti giochi della saga è l’enorme fluidità dei movimenti, che rende gli scontri scorrevoli e coinvolgenti, anche nelle fasi più concitate e in mezzo alle esplosioni più deflagranti.

Non mancano purtroppo alcune sbavature. In molte occasione è capitato che il nostro personaggio perdesse il proprio orientamento senza motivi apparenti, causando enormi aperture all’attacco nemico. Anche gli attacchi “a inseguimento”, in cui il nostro personaggio si lancia automaticamente verso l’avversario, sono talvolta risultati imprecisi, creando momenti di gran frustrazione. Si tratta comunque di piccolezze, che non vanno certamente a penalizzare la fruizione generale dell’esperienza.

Guerrieri Z da tutto il mondo

Dragonball: Sparking! Zero

Come già accennato, Dragon Ball: Sparking! Zero propone anche una modalità online, che, negli ultimi giorni, ha fatto segnare numeri da record per quanto riguarda il numero di giocatori collegati contemporaneamente. In questa modalità è possibile scegliere se combattere 1vs1 oppure a squadre. Vista l’enorme sproporzione tra la forza dei personaggi, la modalità 1vs1 è di fatto più improntata al casual gaming, sebbene, in caso di scontro tra personaggi dalla forza simile, non sia raro assistere a grandi sfoggi di abilità.

Molto più interessante la modalità a squadre. Per comporre il proprio team, infatti, ogni giocatore ha a disposizione una serie di punti battaglia. Ogni personaggio, in base alla sua forza, presenta un costo differente. Dunque, la scelta di un personaggio troppo potente comporterà l’uso di un numero di lottatori più limitato. Questa situazione ha portato i giocatori a cercare di ottimizzare i punti a disposizione, andando ad individuare quelli che sono i combattenti che offrono il miglior rapporto tra costo ed effettiva forza.

Nella costituzione del metagame, grande importanza hanno le abilità a costo. Queste ultime infatti spesso e volentieri donano vantaggi che possono andare a modificare radicalmente l’andamento degli scontri. Unesempio è l’abilità colpo immagine residua, che dona un tempo limitato di schivate automatiche. Oppure finto coraggio, che permette di incassare i colpi nemici per un tempo limitato senza venire storditi. In questa situazione, si sono rivelate scelte vincenti alcuni personaggi su cui ben pochi avrebbero scommesso, come ad esempio Crilin o gli androidi n. 19 e n. 20.

Insomma, anche la modalità online riflette bene la natura “ibrida” di Sparking Zero, che sembra davvero essere un prodotto che cerca di avvicinare sia giocatori casual, in cerca solo di qualche mazzata scanzonata, sia gli amanti del genere picchiaduro competitivo. Vedremo col passare dei mesi se queste due utenze così diverse riusciranno davvero a convivere. Unica nota davvero stonata è il fatto che il gioco, prima di ogni scontro, obblighi i giocatori ad assistere allo scambio di battute tra i personaggi, spesso superflue e ridondanti.

Una presentazione all’altezza

Dragon Ball! Sparking Zero: Goku vs Vegeta

Graficamente parlando, Sparking! Zero centra quasi in pieno l’obiettivo. I personaggi sono rappresentati e animati in maniera davvero superba, sia durante il gameplay che nelle scene di intermezzo. Sia le pose che le animazioni facciali risultano praticamente identiche a quelle dell’anime e sono impreziosite dalla sensazione di “corposità” conferita dal motore 3D del gioco.

A proposito dei filmati di intermezzo, essi sono tutti realizzati con la medesima grafica del gioco. Per rendere più snella la narrativa, gli sviluppatori hanno optato per l’alternanza tra scene animate e semplici fermo immagine. Vista l’enorme quantità di episodi e saghe che il gioco va a coprire, non ce la sentiamo di bocciare questa scelta, anche perchè la resa grafica di tutte queste sequenze resta di buonissimo livello.

Meno riusciti sono invece gli sfondi. Se risultano quasi sempre fedeli all’anime e abbastanza ricchi di particolari, non si può fare a meno di notare un drastico calo di definizione rispetto ai personaggi. Sono invece degne di nota le varie mosse speciali dei personaggi, che spesso ricalcano fedelmente le tecniche viste nell’anime, riuscendo spesso anche a superarle in spettacolarità. Unica nota dolente, la lunghezza di queste animazioni, che spesso, soprattutto se inserite all’interno delle combo, rischiano di spezzare fin troppo il ritmo di gioco.

Anche il sonoro si mantiene su buonissimi livelli, con tracce che attingono sia al repertorio degli episodi passati sia musiche originali dell’anime. I vari brani risultano quasi sempre azzeccati e d’atmosfera, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento durante le battaglie.

Tirando le somme

Dragon Ball! Sparking Zero: Goku SSJ vs Vegeta SSJ

Ma veniamo al proverbiale elefante nella stanza: Sparking! Zero è davvero il miglior gioco su Dragon Ball mai prodotto? La risposta, almeno per noi, è negativa. Intendiamoci, si tratta sicuramente di un ottimo prodotto, che farà la gioia di tutti i fan della serie Sparking e, in generale, dell’anime di Toriyama. Tuttavia, pur presentando un’offerta sicuramente ricca, Zero non porta alcuna innovazione realmente radicale.

Il gameplay, come abbiamo spiegato, ricalca in modo quasi maniacale quello dei vecchi episodi PS2. Le poche innovazioni inserite non vanno realmente ad evolvere e innalzare la qualità dell’esperienza e permangono, purtroppo, alcune delle vecchie imprecisioni del sistema di controllo. Inoltre, la natura ibrida del gioco, a metà fra titolo casual e picchiaduro competitivo, rende davvero difficile trovare un reale equilibrio nel gameplay.

La particolare modalità a episodi proposta dal gioco è sicuramente molto accattivante e regala agli appassionati diverse nuove storie, ma viene appesantita da una certa confusione e dall’eccessiva frustrazione provocata da alcune condizioni da soddisfare davvero infami.

Anche il comparto tecnico, seppur di ottimo livello, non riesce a donare al gioco quel tocco di originalità artistica in grado di rendere il suo stile inimitabile, come era accaduto coi meravigliosi sprites in 2d di Dragon Ball Fighters (che, per inciso, resta, a nostro giudizio, il miglior titolo dedicato a Goku e soci).

Dragon Ball: Sparking! Zero non è assolutamente un brutto titolo. Si tratta di un gioco di combattimento divertente, bello graficamente e ricchissimo di contenuti. Ogni singolo elemento del gioco è una dimostrazione di rispetto e amore per l’intera opera di Dragon Ball. Manca, ironicamente, proprio di quella scintilla che avrebbe potuto elevarlo a capolavoro assoluto. Tuttavia, se siete fan di Goku e soci compratelo senza alcuna esitazione. Divertimento e coinvolgimento sono garantiti.

Conclusione

Dragon Ball: Sparking! Zero farà sicuramente la gioia di ogni fan di Dragon Ball degno di questo nome. Un gameplay semplice ma appassionante, un numero enorme di combattenti, tantissimi contenuti e persino una modalità storia ricca di scenari inediti, con addirittura la possibilità di creare episodi personalizzati. Tuttavia, la mancanza di reali innovazioni, una serie di sbavature nel sistema di controllo e una certa confusione nella navigazione tra i contenuti gli impediscono di imporsi come vero capolavoro. Resta un gioco consigliatissimo ai fan dell’opera di Toriyama e in generale agli amanti dei giochi di combattimento.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S|X, PC
  • Data uscita: 07/10/2024
  • Prezzo: 79,99 €

Ho testato il Dragon Ball Sparking! Zero a partire dal day one su PlayStation 5.

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