Il prossimo capitolo della celebre saga, Doom: The Dark Ages, promette di ampliare la sua narrazione con un maggiore focus sulla trama. Gli sviluppatori hanno confermato che il gioco includerà più cutscene rispetto ai titoli precedenti, rispondendo così alla crescente richiesta dei fan di un universo narrativo più strutturato. Se finora la serie si è sempre concentrata sull’azione frenetica, questa volta la storia avrà uno spazio più significativo.
Fin dai primi capitoli, Doom ha messo il gameplay al centro dell’esperienza, lasciando la trama spesso sullo sfondo. Con The Dark Ages, questa tendenza cambia: il gioco introdurrà più scene d’intermezzo per sviluppare meglio la trama, offrendo ai giocatori uno sguardo più approfondito sulla mitologia e sugli eventi che plasmano il mondo di gioco.
Il direttore creativo ha spiegato che questa scelta deriva dalla volontà di arricchire l’universo di Doom, senza tuttavia appesantire l’esperienza con troppi elementi narrativi. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra azione e storia, mantenendo il ritmo serrato tipico della serie.
Un’evoluzione dettata dai fan
A spingere gli sviluppatori verso questa direzione è stato l’interesse crescente della community per la lore della serie. I giocatori si sono dimostrati sempre più affascinati dai dettagli narrativi nascosti nei giochi precedenti, portando il team a dare maggiore spazio alla trama di Doom The Dark Ages. Questa evoluzione dimostra come il franchise continui ad adattarsi alle richieste del pubblico, senza snaturare la sua essenza.
Nonostante l’aggiunta di nuove cutscene, Doom: The Dark Ages rimarrà fedele alle sue radici: azione frenetica, combattimenti brutali e un’ambientazione oscura e coinvolgente. Il nuovo equilibrio tra gameplay e narrazione potrebbe rendere l’esperienza ancora più immersiva, attirando sia i veterani della serie che i nuovi giocatori.
Doom: The Dark Ages è atteso il 15 maggio 2025 su Xbox Series X/S, PlayStation 5 e PC.
Il 28 febbraio 2025, Capcom ha pubblicato Monster Hunter Wilds su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC. Il nuovo capitolo della serie, sequel del fortunato Monster Hunter: World, ha già superato ogni record di vendite e guadagni. Sia per quanto riguarda Capcom che per l’intera industria videoludica.
Sul proprio sito ufficiale, Capcom ha rivelato che Monster Hunter Wilds ha venduto, nei primi tre giorni, otto milioni di copie. Grazie a questo record, Monster Hunter Wilds è il videogioco Capcom più velocemente venduto nella storia dell’azienda. Un successo straordinario se pensiamo che sia riuscito a superare franchise iconici come Street Figther, Resident Evil e Devil May Cry.
A questo traguardo se ne aggiunge anche un altro dichiarato da GameDiscoverCo: Monster Hunter Wilds ha generato entrate per oltre 69 milioni di dollarinelle prime 24 ore su Steam. Il valore è poi raddoppiato già a partire dal 2 marzo: 150 milioni di dollari di entrate su Steam.
Record straordinari che dimostrano l’amore del pubblico verso la serie e il divertimento che Monster Hunter sta dando, e ha dato in passato, a tutti i suoi videogiocatori.
La storia è ciclica, in particolare quella cinematografica. Così come Star Wars, anche il franchise di Indiana Jones è approdato tra le braccia di Topolino e questo movimento finanziario ha riportato in auge il personaggio cinematografico più iconico di sempre. Sin dagli anni 80, il successo di Indiana Jones si è riversato anche sugli altri medium, con particolare fortuna per quello videoludico dove l’archeologo americano è stato particolarmente produttivo. Abbandonata dunque la serie di LEGO, Indy torna nelle fattezze “umane” di Harrison Ford per una nuova avventura videoludica sviluppata da MachineGames (dal 2014 impegnati su Wolfenstein e Quake), guidati dall’esperto Todd Howard (produttore esecutivo del gioco). In questa recensione vi dirò se Indiana Jones e l’Antico Cerchio sia riuscito a fare meglio del suo coetaneo film del 2023.
Ritorno all’avventura
L’Antico Cerchio è tutto all’insegna del ritorno, sia dentro che fuori lo schermo. Il ritorno di Indiana Jones nel mondo videoludico passa proprio con il ritorno all’avventura di Indy. Tutto inizia infatti tra i corridoi del Marshall College, dove il nostro protagonista insegna archeologia. Il dottor Jones ha deciso, senza troppa convinzione, di abbandonare le ricerche sul campo a favore di una vita più tranquilla, ma si sa, se Indy non è alla ricerca dell’avventura, allora sarà l’avventura a cercare lui.
La trama prende il via con l’irruzione di un energumeno all’interno del museo universitario e il furto di un manufatto egizio. Il motivo è ovviamente collegato all’Antico Cerchio, un manufatto divino di cui non vi racconterò nulla, ma che ci riporta indietro all’epicità dei primi film di Indiana Jones.
Siamo nel 1937, dopo gli eventi dell’Arca Perduta, ma prima dell’Ultima Crociata. La seconda guerra mondiale è alle porte e gli indizi a seguito del furto conducono Indy in Italia, in particolare a Città del Vaticano, dove una cospirazione ha dato libero accesso ai fascisti tanto alla Città quanto al suo tesoro culturale. Tanto basterebbe per rendere affascinante il viaggio di questo nuovo Indy, ma MachineGames è andata oltre le mie aspettative.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è un viaggio in un mondo che teme una nuova Grande Guerra. E tutte le mete del gioco sono eccezionali nella loro cura: Italia, Egitto, le giungle del Siam (Thailandia), Himalaya e qualche altra piacevole sorpresa che sarete voi a scoprire. E con loro i personaggi, reali e di fantasia, che hanno fatto la storia del globo e di questo titolo. Tra questi anche Mussolini, che fornirà il massimo supporto all’arcinemico del gioco, ovviamente nazista, Emmerich Voss.
Un particolare plauso va fatto agli attori dell’Antico Cerchio tanto per la qualità attoriale quanto per il doppiaggio. I complimenti non sono solo per Troy Baker, interprete di Indy applaudito anche da Harrison Ford, ma anche e soprattutto Marios Gavrilis, che impersona Voss, un occultista nazista senza scrupoli che ci riporta al nefasto periodo dell’Ahnenerbe. Per fortuna non saremo soldi a fronteggiare i nazisti. L’Indy Girl prescelta per questa avventura è la giornalista Gina Lombardi, magistralmente interpretata da Alessandra Mastronardi.
Sotto il punto di vista tecnico, lo stile e le texture grafiche sono di altissimo livello. La scelta di avere tantissimi intermezzi in stile cinematografico è vincente. Durante la mia partita sono stato un po’ protagonista del videogioco e un po’ spettatore di un film di Indiana Jones, ed è stato bellissimo, anche perché le musiche di Gordy Haab sono eccezionali e meriterebbero di stare in una sala cinematografica.
Il mondo di gioco è suggestivo, così come la resa grafica dei suoi personaggi. Indy è Harrison Ford e gli altri attori si distinguono per la loro bellezza. Sotto questo punto di vista, l’unica nota negativa è sulle animazioni. Più di una volta la Mastronardi della mia partita (ma non solo) ha sofferto movimenti e spasmi ben lontani dalla realtà.
Quello appartiene a un museo
Il canovaccio moderno dei videogiochi si adatta perfettamente a un titolo su Indiana Jones. Nonostante l’Antico Cerchio non sia un open world (ogni parte del mondo è un maxi-livello a sè stante), MachineGames mi ha permesso di gestire le missioni come avrei fatto in videogiochi come Skyrim o Cyberpunk 2077.
Di conseguenza, si può decidere se andare direttamente fino alla fine del gioco seguendo la missione principale oppure fermarsi ad aiutare i personaggi non giocanti e soprattutto esplorare e scoprire tutti i segreti, manufatti e perk che il gioco ci dona. Nello specifico, Indiana Jones non aumenterà di livello, ma potrà potenziarsi attraverso la lettura di libri, che troveremo in giro per il mondo o che potremmo acquistare da alcuni speciali negozianti. Inutile dire che fa parecchio comodo affrontare il finale con qualche abilità in più.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è un action in prima persona in cui è possibile combattere, ma decisamente sconsigliato. Negli scontri diretti, le armi principali sono due: i nostri pugni e un’arma speciale (il revolver di default). Come avrete già intuito, la scelta migliore è sempre quella che fa meno rumore. Sparare un colpo di pistola significa attirare l’attenzione di praticamente tutti. E morte spesso certa. D’altro canto le scazzottate sono abbastanza potenti già nella versione base, anche se in generale è sempre meglio essere furtivi.
L’Antico Cerchio è soprattutto un videogioco in cui conta la furtività, anche se molto diluita. I nemici hanno un indicatore sopra la testa che si riempe abbastanza lentamente. Non sarà troppo difficile passare inosservati e sarà sempre possibile cogliere di sorpresa i nemici alle spalle colpendoli alla testa con praticamente qualsiasi oggetto immaginabile (con effetti esilaranti, come i film insegnano).
Le fasi stealth, e la loro importanza, mi portano a parlare del punto più negativo del gioco. Nella mia esperienza, l’intelligenza artificiale è stata sotto la media per la maggior parte del gioco con un netto miglioramento solo nei livelli conclusivi. Più di una volta, in Città del Vaticano, sono riuscito a superare interi pezzi gremiti di fascisti semplicemente correndo fino alla porta che faceva scattare un cinematic. Per fortuna stiamo parlando di un videogioco estremamente ironico dove anche questi problemi passano in secondo piano, ma sono stato sorpreso, in negativo, dai pattern dei nemici.
Non fatevi però trarre in inganno: Indiana Jones non è, e credo non voglia proprio essere, un FPS stealth. Anzi, la scelta è la più azzeccata possibile, ma quello che rende l’Antico Cerchio un’opera sopra la media è la possibilità di vivere in prima persona un film di Indy, da protagonista, e al massimo dell’esperienza. Ed essere Indiana Jones significa risolvere enigmi.
Gli enigmi ambientali sono il vero fulcro dell’Antico Cerchio ed è qui che ho dovuto pensare come l’archeologo più famoso al mondo. MachineGames ha voluto rendere il gioco accessibile a tutti, ma come insegna Super Mario, anche sfidante per i veterani. Gli enigmi della missione principale mi hanno messo in difficoltà in qualche punto e mi hanno costretto a usare la macchina fotografica di Indy per avere un indizio in più.
Dove però le cose si fanno difficili è nelle secondarie e nella scoperta dei tanti misteri del gioco. Per trovare la maggior parte dei collezionabili, sarà necessario utilizzare la testa e soprattutto la frusta. Quest’ultima è appena utile durante i combattimenti, ma diventa fondamentale per gli enigmi ambientali.
Come avrete già capito, esattamente come in Skyrim dello stesso Todd Howard, la trama principale è solo una parte del divertimento e tutto il mondo vi spinge a divertirvi. Il level design è realizzato con la stessa qualità dei migliori Wolfenstein di MachineGames, poiché offre diverse strade per raggiungere lo stesso obiettivo. E qualora non vi bastasse, sappiate che Indy può camuffarsi. I travestimenti non solo vi daranno un’altra arma speciale in sostituzione al revolver, ma anche la possibilità di non essere (quasi completamente) avvistati dai nemici di estrema destra.
In definitiva, mi sono goduto fino all’ultimo centimetro di questo mondo perché è bello essere Indiana Jones: è bello esplorare il mondo, trovare gli artefatti più rari e collezionare mappe, libri e attrezzatura nazista. E il videogioco vi mette nelle condizioni di farlo nel miglior modo possibile. Per quanto io non sia un appassionato del platinare i giochi, una volta terminata questa recensione tornerò tra il deserto di Giza e i monumenti di Roma per scoprire ogni singolo mistero ancora da scoprire, perché del resto sono il miglior archeologo del mondo.
Conclusione
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è il miglior videogioco di Indy mai creato. Un’affermazione di gran valore se consideriamo la lunga lista di videogiochi sull’archeologo americano, di cui tante avventure grafiche di altissimo livello. MachineGames è riuscita nel miracolo di sfruttare un’IP così importante al massimo del suo potenziale, creando una storia credibile che potrebbe tranquillamente essere trasportata su pellicola. La scelta di un gameplay basato sugli enigmi e supportato da uno stealth in prima persona è vincente, nonostante l’intelligenza artificiale sia decisamente acerba. Tutto il resto invece è tremendamente bello. Un must play per chiunque, anche per chi non ha mai visto un film di Indiana Jones.
Il PlayStation State of Play ha permesso a Metal Gear Solid Delta: Snake Eater di mostrarsi ancora una volta. Un nuovo trailer ha confermato la data di uscita: il 28 agosto2025 Metal Gear Solid Delta arriverà su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.
Il video ci ha anche fatto conoscere, nuovamente, i membri dell’Unità Cobra e ha rivelato il ritorno dello special game: “Snake vs Moneky”. Quest’ultimo sarà disponibile, per ora, solo su PlayStation e PC (nuove comunicazioni arriveranno anche per la versione Xbox).
Lo showcase di PlayStation è servito anche per dare il via ai preordini per tutte le edizioni digitali e fisiche del gioco, che ricordiamo essere il remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater, l’opera di Hideo Kojima che debuttò nel 2004 su PlayStation 2.
La saga di Age of Empires approda su nuovi lidi. Dopo anni di attesa, due capitoli storici del franchise arriveranno finalmente su PlayStation 5. Age of Empires su Sony PlayStation diventa quindi una realtà con l’annuncio ufficiale di Age of Mythology: Retold e Age of Empires II: Definitive Edition, che verranno rilasciati sulla console Sony nei prossimi mesi.
L’annuncio arriva in un periodo d’oro per il brand, che ha raggiunto 60 milioni di giocatori in tutto il mondo. I due titoli saranno disponibili con tutti i contenuti e gli aggiornamenti già presenti sulle altre piattaforme, supportando anche il cross-play per permettere ai giocatori di sfidarsi indipendentemente dal sistema utilizzato.
Due titoli strategici in arrivo su PS5
Il primo gioco ad arrivare su PlayStation 5 sarà Age of Mythology: Retold, previsto per il 4 marzo. Il titolo, oltre a una grafica migliorata, porterà con sé l’espansione Immortal Pillars, che introdurrà il pantheon cinese, nuove unità mitologiche e mappe inedite. I preordini sono già aperti, con la Premium Edition che includerà automaticamente l’espansione al momento del lancio.
In primavera, invece, toccherà a Age of Empires II: Definitive Edition fare il suo debutto su PS5. Questa versione include tutte le espansioni pubblicate fino a oggi, garantendo un’esperienza completa e fedele alla sua controparte PC e Xbox.
Il futuro di Age of Empires
L’arrivo di Age of Empires PlayStation segna un momento storico per il franchise, che continua a espandersi su nuove piattaforme. Oltre ai due titoli in arrivo su PS5, il 2025 vedrà il lancio di nuovi contenuti per Age of Empires IV, con due espansioni previste, tra cui Knights of Cross and Rose in primavera. Anche Age of Empires Mobile riceverà aggiornamenti significativi, con eventi speciali e nuove campagne.
Con questa espansione strategica, Microsoft e il team di sviluppo dimostrano la volontà di rendere Age of Empires un brand accessibile a un pubblico sempre più ampio, mantenendo al tempo stesso l’altissima qualità dei suoi titoli.
Riportando i risultati finanziari del terzo trimestre terminato il 31 dicembre 2024, Rockstar ha confermato la data di uscita di GTA 6 per l’autunno 2025 su PlayStation 5 e Xbox Series X e S. Ciò significa che, almeno per il momento, GTA 6 è ancora in linea con la finestra di lancio precedentemente annunciata e non ha subito ritardi.
Parlando con IGN prima della pubblicazione del rapporto finanziario, il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, ha dichiarato che, sebbene ci sia sempre il rischio di uno slittamento, la società si sente “davvero fiduciosa riguardo all’uscita nell’autunno 2025”.
“C’è sempre il rischio di uno slittamento e penso che non appena pronunci parole come assolutamente, porti sfortuna”, ha risposto Zelnick quando IGN gli ha chiesto quanto fosse sicuro che Rockstar rispettasse la data di uscita di GTA 6. Ha poi aggiunto: “Quindi ci sentiamo davvero bene a riguardo”.
Quando gli è stato chiesto un aggiornamento sullo stato dello sviluppo di GTA 6, Zelnick è rimasto piuttosto riservato: “Penso che il gioco sia atteso con impazienza sia internamente che esternamente”, ha detto. “Sappiamo che Rockstar punta alla perfezione. Non proclamo mai il successo prima che si verifichi. Mi piace dire che l’arroganza è il nemico del successo continuo, quindi siamo tutti vigili, guardandoci le spalle e consapevoli che la concorrenza non dorme. Tutta la nostra azienda è super entusiasta”.
Il 20 marzo2025, con il lancio di Assassin’s Creed Shadows, debutterà l’Animus Hub, una piattaforma progettata per offrire un accesso unificato ai giochi della saga. Scopriamo Animus Hub come funziona e quali funzionalità mette a disposizione dei giocatori.
Un’esperienza connessa e fluida
Animus Hub rappresenta un punto di ingresso immediato all’universo di Assassin’s Creed, consentendo ai giocatori di esplorare una linea temporale dei protagonisti della serie, sbloccare ricompense gratuite e accedere a missioni aggiuntive in Assassin’s Creed Shadows. L’interfaccia del Hub è immersa nel “Dark Animus”, un ambiente che introduce nuovi elementi narrativi.
Ubisoft ha progettato questa piattaforma per esaltare il ruolo dell’Animus, la tecnologia presente nella serie di Assassin’s Creed che consente di rivivere le memorie genetiche degli antenati, rendendola centrale sia nella narrazione della saga che nell’esperienza di gioco futura.
Le funzionalità principali dell’Animus Hub
L’Animus Hub si articola in quattro sezioni principali:
Memories: permette di accedere ai momenti chiave della serie e rivivere avventure passate.
Projects: introduce nuove missioni giocabili, con contenuti aggiornati e sfide inedite.
Exchange: offre uno spazio per ottenere e scambiare ricompense gratuite.
Vault: una raccolta di elementi della storia moderna, disponibile sia nel gioco che nell’Hub.
Accessibilità e supporto
L’Animus Hub sarà disponibile su tutte le piattaforme, tra cui Xbox Series X/S, PlayStation 5, Ubisoft+, Amazon Luna e PC, integrandosi completamente con Assassin’s Creed Shadows. Tuttavia, non sarà un launcher indipendente e non supporterà titoli della saga precedenti ad Assassin’s Creed Origins.
Tutti i contenuti del Hub, comprese le ricompense, saranno gratuiti e sbloccabili attraverso il completamento di missioni. Gli Animus Keys, necessari per accedere ad alcune funzionalità, potranno essere ottenuti solo giocando, senza necessità di acquisti in-game.
L’Animus Hub funziona anche offline, con alcune funzionalità limitate, mentre per accedere a contenuti in tempo reale come gli eventi e gli aggiornamenti, sarà necessaria una connessione a Internet.
Con il lancio di Assassin’s Creed Shadows, Ubisoft prevede di espandere ulteriormente l’Hub con nuovi contenuti e aggiornamenti costanti, rendendolo un punto di riferimento per tutti gli appassionati della saga.
Durante l’ultimo Xbox Developer Direct, il team di Team NINJA ha svelato nuovi dettagli su Ninja Gaiden 4, sottolineando che le avversità rappresentano il concetto chiave del gioco. Dalla fase iniziale alla conclusione di ogni livello, ogni elemento di gioco è stato progettato per mettere alla prova le abilità del protagonista, Yakumo, e mantenere alta la tensione.
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
Ninja Gaiden 4 introduce nuove meccaniche, come l’uso di fili e rotaie per la traversata, che arricchiscono l’esperienza senza compromettere l’essenza hardcore della serie. “Abbiamo voluto mantenere la tensione aggiungendo elementi ad alta velocità, come le azioni su rotaia e filo, per aumentare la sfida continua”, ha dichiarato il producer Nakao.
L’ambientazione cyberpunk di Tokyo, caratterizzata da una pioggia densa e carica di miasma del Dark Dragon, contribuisce a creare un’atmosfera cupa e intensa. Nakao ha sottolineato il lavoro svolto sugli effetti visivi, come la resa della pioggia sui personaggi e le superfici, per garantire un impatto visivo fedele allo stile della serie.
Un livello di difficoltà senza compromessi
La difficoltà rimane un punto centrale in Ninja Gaiden 4, con un equilibrio tra attacco e difesa che premia la precisione e la strategia. Nakao ha affermato che il gioco trae ispirazione dal livello di sfida di Ninja Gaiden 2, integrando nuove dinamiche che renderanno l’esperienza più appagante per i veterani e accessibile ai nuovi giocatori.
“I nemici sono maestri della difesa e dell’aggressione implacabile, ma il giocatore non avrà mai la sensazione di uno svantaggio ingiusto”, ha spiegato Nakao, sottolineando la filosofia di bilanciamento che ha caratterizzato la saga sin dagli esordi.
Una delle novità più interessanti mostrate durante la presentazione è la Bloodraven Form, una tecnica che permette a Yakumo di manipolare il sangue proprio e dei nemici per creare armi letali. Questa trasformazione consente di effettuare mosse devastanti, come la Bloodbath Kill, capace di eliminare intere ondate di avversari con un solo colpo.
Ninja Gaiden 4 arriverà su Xbox Series X/S, PC, Steam e PlayStation 5, con disponibilità dal primo giorno su Game Pass.
Fin dalla sua prima apparizione all’Xbox Games Showcase, Clair Obscur Expedition 33 ha catturato l’attenzione per il suo stile visivo straordinario e le sue meccaniche di gioco diverse dal solito. Sandfall Interactive, il team dietro lo sviluppo, ha rivelato nuovi dettagli sul combat system durante il recente Developer Direct, sottolineando come ogni personaggio potrà essere giocato in modi differenti grazie a meccaniche uniche.
Un sistema di combattimento profondo e variegato
Clair Obscur Expedition 33 promette di offrire un gameplay strategico che combina elementi a turni con meccaniche in tempo reale come la parata e la schivata, garantendo un’azione dinamica e coinvolgente. Ogni personaggio dispone di uno stile di gioco specifico, con abilità e alberi di competenza personalizzabili.
“Non volevamo che il gioco fosse solo bello da vedere” ha dichiarato Guillaume Broche, CEO e Creative Director di Sandfall Interactive. “Ogni personaggio ha un proprio stile e può essere giocato in molti modi diversi, con meccaniche e alberi di abilità unici”.
Durante il Developer Direct, Sandfall Interactive ha mostrato come il sistema di personalizzazione permetta di configurare il proprio stile di gioco prima della battaglia. I Pictos, modificatori legati all’equipaggiamento, si evolvono in abilità passive chiamate Lumina, offrendo ulteriori opzioni tattiche dopo ogni quattro battaglie.
Personalizzazione e libertà strategica
Ogni personaggio introduce meccaniche esclusive che influenzano il gameplay. Lune, ad esempio, accumula “Stains” ogni volta che utilizza un’abilità, per poi sfruttarle in modi diversi durante il combattimento. Gustave, invece, possiede un braccio potenziato chiamato “Overcharged arm,” mentre Sciel utilizza cariche solari e lunari per potenziare le proprie abilità.
Broche ha spiegato come la varietà di equipaggiamenti e abilità permetterà ai giocatori di sperimentare combinazioni uniche, spingendoli a scoprire strategie sempre nuove. “Il sistema consente di creare build straordinarie, offrendo una profondità senza precedenti nel genere”.
Esplorazione e una mappa di gioco ispirata ai JRPG
Oltre al combattimento, Clair Obscur Expedition 33 presenta un mondo di gioco vasto e ricco di segreti. La mappa, ispirata ai classici JRPG, è stata progettata per offrire un senso di esplorazione e avventura. “Abbiamo voluto riportare la classica mappa di viaggio nei giochi di ruolo, dando ai giocatori la sensazione di intraprendere una vera e propria spedizione”, ha affermato Broche.
Clair Obscur Expedition 33 è atteso su Xbox Series X/S, PlayStation 5 e PC con un’uscita prevista nel 2025.
Durante l’evento Xbox Developer Direct 2025, il team di id Software ha presentato DOOM: The Dark Ages, un prequel dei titoli acclamati DOOM (2016) e DOOM Eternal. Pensato per essere il capitolo più ambizioso della serie, il gioco introduce un’ambientazione dark fantasy che mescola elementi medievali con l’inconfondibile stile infernale della saga. L’obiettivo è offrire un’esperienza che coniuga l’azione brutale e viscerale tipica di DOOM con una nuova profondità narrativa e strategica.
Un ritorno alle origini, con nuove meccaniche
DOOM: The Dark Ages vuole offrire un’esperienza di combattimento più radicata e brutale, con un arsenale ampliato di armi e equipaggiamenti devastanti. Il team di sviluppo ha enfatizzato un approccio più strategico, rendendo il combattimento un “duello” piuttosto che una fuga frenetica. Tra le nuove armi spicca la Shield Saw, uno scudo-sega che consente di bloccare attacchi e decapitare nemici a distanza.
Oltre alla Shield Saw, i giocatori potranno utilizzare un enorme flail chiodato, un guanto elettrico in grado di paralizzare gli avversari e un possente maglio con effetti devastanti. DOOM: The Dark Ages punta a creare un loop di gioco fluido e coinvolgente, combinando attacco e difesa con nuove abilità melee. Ogni arma dispone di un set unico di upgrade e combinazioni di attacco, offrendo una vasta gamma di strategie di combattimento.
L’introduzione di elementi di combattimento corpo a corpo rappresenta un’importante evoluzione rispetto ai titoli precedenti, conferendo un ritmo più ponderato agli scontri. La possibilità di affrontare i nemici frontalmente, utilizzando armi medievali potenziate tecnologicamente, aggiunge una nuova dimensione tattica al gioco.
Ambientazioni oscure e immersive
L’esplorazione sembra essere un elemento chiave in DOOM: The Dark Ages, con livelli più aperti rispetto ai capitoli precedenti. Le ambientazioni includono foreste cupe, castelli imponenti e antichi campi di battaglia. I giocatori potranno muoversi liberamente, scegliendo quali obiettivi perseguire e scoprendo segreti nascosti.
Così come la frusta di Indiana Jones, uno degli strumenti fondamentali per l’esplorazione sarà ancora una volta la Shield Saw, utilizzata per attraversare crepacci, scalare pareti e aprire percorsi segreti. Il design di gioco è stato sviluppato per premiare la curiosità, offrendo loot e miglioramenti a chi si addentra nelle zone più nascoste del mondo di gioco. Inoltre, il videogioco prevede un sistema di progressione che incentiva l’esplorazione approfondita, con ricompense significative per chi si avventura fuori dai percorsi principali.
L’intero mondo di gioco è stato progettato con una cura, così definita, maniacale per i dettagli, offrendo scenari mozzafiato che combinano elementi gotici e futuristici in un mix unico e affascinante.
Storia e narrativa potenziata
Il comparto narrativo di DOOM: The Dark Ages sarà più accessibile, con cutscene d’impatto che portano in primo piano la storia del Doom Slayer. Il protagonista si troverà in un’epoca oscura, in cui il confine tra bene e male si assottiglia, mentre una minaccia antica minaccia di distruggere tutto.
“Abbiamo voluto creare un’esperienza che bilanciasse l’azione pura con una narrazione più strutturata,” ha dichiarato Hugo Martin, Game Director del titolo. La trama approfondirà le origini del Doom Slayer e il suo ruolo in un conflitto millenario tra forze demoniache e umane.
L’introduzione di nuovi personaggi e fazioni contribuirà a rendere la storia ancora più coinvolgente. Saranno presenti scene d’intermezzo curate nei minimi dettagli, capaci di immergere i giocatori nell’universo di DOOM come mai prima d’ora.
Uscita e piattaforme
DOOM: The Dark Ages sarà disponibile dal 15 maggio 2025 per Xbox Series X|S, Windows PC, Steam e PlayStation 5, con accesso immediato su Game Pass dal primo giorno. Grazie a Xbox Play Anywhere, i giocatori potranno godere del titolo su diverse piattaforme con salvataggi sincronizzati.
L’attesa è alta per questo nuovo capitolo, che promette di riportare la serie alle sue brutali origini, offrendo un mix di combattimento viscerale, esplorazione e narrativa immersiva. La possibilità di affrontare nuovi nemici di dimensioni epiche, di esplorare ambientazioni ricche di dettagli e di immergersi in una storia profonda renderanno DOOM: The Dark Ages un’esperienza imperdibile per i fan della serie e per i nuovi giocatori.