Nintendo ha pubblicato un nuovo trailer per The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Il video ci porta dentro il Mondo del Nulla, una dimensione misteriosa che ha inghiottito oggetti e persone, tra cui l’eroico spadaccino e il Re di Hyrule.
Tra scontri con svariati nemici e avventure all’interno dei dungeon, il trailer ci porta fino agli scontri con i boss che possono essere affrontati, o evitati, sfruttando le repliche a nostra disposizione. Tra le maggiori novità del video di Echoes of Wisdom c’è la modalità spadaccina di Zelda, attivabile dopo aver raccolto una spada misteriosa. Questo potere consente a Zelda di trasformarsi in una versione femminile di Link e combattere nemici, a patto di avere l’energia sufficiente per farlo (indicato da una barra).
Prima di concludere il nostro breve viaggio nel Mondo del Nulla, il trailer introduce Danpei, un abitante di Hyrule capace di costruire automi utili per i combattimenti, ma fragili se eccessivamente danneggiati.
Echoes of Wisdom è il prossimo capitolo della serie The Legend of Zelda, il primo in assoluto con protagonista la principessa Zelda. Il videogioco, in esclusiva per Nintendo Switch, arriverà sui nostri dispositivi il 26 settembre2024, accompagnato dalla stessa veste grafica di Link’s Awakening.
Dopo una tiepida attesa e dopo la consapevolezza che avrebbe partecipato solo Microsoft tra i top, si è aperta stasera alle 20 ora italiana la Gamescom 2024 di Colonia. Geoff Knightley si presentato in modo molto anonimo ma a noi ciò che ci interessa sono i giochi che verranno presentati. Quindi partiamo subito con una carrellata dei giochi più rappresentativi della Opening Live.
Si apre con Borderlands 4, un franchise che dopo il flop del botteghino della controparte cinematografica, tenta di rilanciare il brand. Il teaser trailer non ha presentato nulla del gioco se non qualche accenno dell’ambientazione.
Trailer esplosivo e spettacolare invece per Call of Duty 6 Black Ops che ha mostrato una intera missione della modalità campagna, una missione di infiltrazione nello specifico. Esplosioni ed uccisioni a bizzeffe, nel classico stile COD.
Nuovo trailer per Directive 8020, horror cinematografico di sopravvivenza sviluppato da Supermassive Games. Il video mostra una donna in una stazione spaziale che fugge da se stessa, o almeno una copia di sé stessa prodotta da una entità aliena.
Sniper Elite Resistance si presenta alla Gamescom con un nuovo protagonista, Harry Hawker, agente britannico incaricato di scoprire e smantellare una nuova arma nazista.
Techland ha presentato Dying Light : The Beast, non un DLC ma un episodio stand alone ambientato nell’universo di Dying Light 2.
King of Meat, gioco indie, si presenta alla Gamescom con un buon trailer, un gioco cooperativo in cui un massimo di quattro giocatori devono sopravvivere ad una specie di show televisivo estremo.
Ed ecco il momento di Dragon Ball: Sparking! Zero, un trailer piuttosto classico che ha mostrato varie sezioni di gameplay. Bandai Namco ritorna quindi con un suo vero e proprio cavallo di battaglia.
Infiniti Nikki fa capolino nella manifestazione, un gioco di esplorazione, di azione e piattaforme in cui vestiremo i panni di una ragazza in un mondo fantasy colorato.
Torna a questo punto No More Room in Hell, il survival multiplayer che per l’occasione mostra alcune sequenze cinematografiche e sprazzi di gameplay.
Annunciata con un trailer la data anticipata di uscita di Path of Exile 2, parliamo di Steam e parliamo del 15 novembre 2024. Gioco di ruolo d’azione più di maggior successo di tutti i tempi il predecessore, vengono mostrate nuove sequenze con mostri davvero giganteschi!
Trailer cinematografico per il “possente” Warhammer 40.000 Space Marine, gioco che ricorda per atmosfere Gears of War e non a caso poiché mira a puntare ad essere il titolo di riferimento per gli shooters in terza persona.
Genshin Impact esce finalmente su Xbox Series X/S, data di uscita 18 novembre 2024.
Starfield ci consegna due sorprese, la prima è che è disponibile già da ora un update che introduce il veicolo REV-8 utilizzabile sui pianeti e la seconda è la data di uscita ufficiale del DLC Shattered Space che è il 30 settembre 2024.
Un gameplay trailer di Dune: Awakening, MMO molto interessante di Funcon basato sulla serie di libri e sul film è stato presentato sul palco della manifestazione, accolto con molto entusiasmo.
Due nuovi trailer di Fatal Fury: City of the wolves, storica serie di picchiaduro SNK che per tanti anni ha conteso lo scettro a Street Fighter. Svelato un nuovo personaggio Mai Shiranui, un felice ritorno più che altro.
Marvel Rivals si presenta con un nuovo trailer e due nuovi personaggi giocabili: Winter Soldier e Capitan America, data di uscita? 6 dicembre 2024.
Nuovo trailer dello strategico Age of Mitology Retold con data confermata al 4 settembre 2024 anche su Game Pass.
Spettacolare trailer per Monster Hunter Wilds, un trailer che vede la squadra impegnata con ragni giganti, capaci di attaccare i nemici anche con il veleno.
Annunciato anche Monument Valley 3, disponibile dal 10 dicembre 2024 insieme ai primi due capitoli solo su Netflix.
Mostrato anche, in esclusiva su Meta Quest 3, Batman Arkham Shadow, una nuova avventura del cavaliere oscuro in realtà virtuale.
Dagli autori di Little Nightmares ecco un primo trailer e primissime immagini di Reanimal che presente con la serie prima citata diverse caratteristiche comuni anche se nel caso di Reanimal i toni sembrano più oscuri e terrificanti.
Ma ecco che Bandai Namco risponde proprio con Little Nightmares 3 con le prime sequenze di gameplay e i due protagonisti inediti, Low e Alone. Due personaggi che potranno contare l’uno sull’altro, in una storia fatta anche di amicizia.
La bellissima Anya Chalotra ci introduce nell’interessante Unknown 9 Awakening gioco ancora di Bandai Namco di azione.
Sale sul palco nientepopodimeno che Peter Molyneux (padre dei god game come Populous e Black & White) a presentare il suo ultimo lavoro, Masters of Albion, gioco ambientato in un mondo fantasy a metà tra un gestionale ed un action in terza persona.
Dopo un accenno rapido a Civilization VII che si preannuncia come il più grande e più bello Civilization di tutti i tempi e la nuova espansione di Diablo IV -Vessel of Hatred- in uscita l’8 ottobre 2024, ci avviamo con ritmo sostenuto verso la fine della Opening con il gran finale, non a caso lasciato per ultimo, quell’Indiana Jones and the great circle!
Del gioco abbiamo già visto molte sequenze del gameplay e altre ne sono state mostrate stasera, un avventura in prima persona molto interessante. Svelata la data di uscita, 9 dicembre 2024 e udite udite, nella primavera 2025 uscirà anche per Playstation, dando continuità così alla volontà di Microsoft di portare su altre piattaforme le sue esclusive, che probabilmente ora, tanto più esclusive non sono…
Chiudiamo con mini trailer molto criptico di un nuovo Mafia: the Old Country… e l’acquolina sale!
È il 1994: Sony ha appena presentato al mondo intero Playstation. Nel nostro lungo viaggio che racconta la storia dei videogiochi, la nascita di Sony PlayStation è un avvenimento così epocale che appare necessario dedicargli un intero articolo. Del resto, prima della console war con Xbox di Microsoft, ce ne fu un’altra che si colloca esattamente nel mezzo tra quest’ultima e la guerra tra Nintendo e Sega. Da quello scontro legale tra Sony e Nintendo nacque la console domestica più famosa di tutti i tempi.
Il Kutaragi-chip e SNES CD
Nel 1988, Sony giunse a un accordo con la Nintendo per contribuire allo sviluppo dei chip audio per la nuova console: il Super Nintendo. Uno degli ingegneri Sony, Ken Kutaragi, aveva sviluppato un prototipo per un nuovo chip chiamato Kutaragi-chip, un sintetizzatore del suono a 8 canali di cui Nintendo acquisì la licenza dopo una dimostrazione di grande effetto delle capacità del processore. Nel frattempo, la Grande N era alla ricerca di un formato multimediale nuovo per espandere il proprio mercato, affiancando il supporto di memorizzazione a cartucce: aveva cercato di lavorare con la tecnologia dei supporti magnetici sin dagli esordi ma il supporto presentava problemi.
All’epoca si sperimentò con un formato proprietario di floppy disk ma la natura magnetica riscrivibile rese il software di facile cancellazione, oltre alla onnipresente pirateria informatica (che fece la sfortuna ma anche la fortuna di tanti device, tra cui proprio PlayStation); di conseguenza, quando i dettagli del CDROM/XA – un’estensione del formato CD-ROM che combina audio compresso, grafica e computer data, il tutto accessibile simultaneamente – vennero resi noti, Nintendo se ne interessò. La casa di Kyoto affidò a Sony, che aveva creato CDROM/XA insieme a Philips, lo sviluppo di un drive CD da collegare allo SNES, informalmente chiamato SNES CD. In definitiva, Sony e Nintendo cominciarono a lavorare al nuovo progetto dando una forte risposta alla simile sinergia portata avanti da Sega e Jvc, basata però su comuni CD audio e CD+G, più facilmente piratabili.
Nel maggio 1991, SNES CD stava per essere presentato al CES. Tuttavia, quando il presidente di Nintendo, Hiroshi Yamauchi, lesse il contratto del 1988 tra Sony e Nintendo, si rese conto che questo permetteva a Sony un controllo completo su tutti i titoli usciti nel formato SNES CD. Yamauchi ritenne il contratto inaccettabile e cancellò segretamente tutti i piani per l’unione Nintendo-Sony nello sviluppo dello SNES CD; di consegeunza nel giorno del CES, invece di annunciare la loro alleanza, il presidente di Nintendo of America, Howard Lincoln, annunciò una nuova alleanza con Philips. Sony non si fece trovare impreparata: procedette in autonomia nella progettazione di una console proprietaria e dopo una campagna marketing aggressiva, il 3 dicembre 1994 fu presentata in Giappone la nuova console.
Scelte vincenti
La scelta di utilizzare il CD come supporto fisico si rivelò vincente sotto più punti di vista. La produzione dei CD aveva un costo così basso che gli sviluppatori riuscirono a ottimizzare nel tempo i guadagni anche su prodotti inizialmente invenduti. Inoltre, la decisione di supportare i CD Audio cambiò la concezione di home videogame console. PlayStation poteva essere utilizzato anche come un piccolo impianto stereo; di conseguenza anche i membri della famiglia che non erano interessati ai videogiochi avevano un motivo per accenderla e goderne le potenzialità. Infine, nonostante i tentativi iniziali di Nintendo, il supporto CD fu facilmente piratibile. Questa pratica scorretta, che Sony condannò ma su cui non mise mai in pratica vere e adeguate forme di contrasto, fu una vera fortuna per l’azienda nipponica: Playstation ebbe una diffusione capillare, sopratutto in Occidente, e divenne un fenomeno mondiale. Secondo dati non ufficiali, dalla nascita nel 1994 al 2014, PlayStation ha venduto 344 milioni di unità.
I videogiochi di PlayStation
Tra quei 344 milioni di utenti c’ero anche io: ricordo ancora con emozione la nascita di PlayStation, il giorno in cui fu tra le mie mani e l’enorme soddisfazione nello scoprire giochi in vero 3D. Parliamo di titoli che hanno riscritto la storia dell’industria videoludica come Gran Turismo, Tomb Raider, Driver, Spyro, Crash Bandicoot, Final Fantasy, ma anche videogiochi d’autore Metal Gear, Silent Hill e Resident Evil. Stilare una classifica dei giochi più importanti di Sony PlayStation richiede una lunga sezione a parte che potrebbe facilmente diventare un mero esercizio retorico e soggettivo. Quindi per avere un quadro dei titoli che più hanno segnato l’epoca di riferimento procederemo con la classifica dei dieci titoli più venduti, le cui sorprese che leggerete fanno riflettere sulla popolarità della console.
Il più venduto in assuoluto, con oltre 10 milioni di copie vendute, fu Gran Turismo, il titolo automobilistico per eccellenza i cui sequel raggiungono i giorni nostri. Al secondo posto, anche lui con oltre 10 milioni di copie vendute, c’è Final Fantasy VII, il JRPG per eccellenza. Conclude il podio Gran Turismo 2 a quota 9 milioni di unità vendute. Dopo Final Fantasy VIII al quarto posto troviamo un titolo diverso, il mitico picchiaduro Tekken 3. L’epoca “Rowling” permise anche ad Harry Potter e la Pietra filosofale di raggiungere il sesto posto in classifica. Questo risultato ci fa capire quanto fosse popolare la PlayStation a quei tempi: chi guardava Harry Potter (tutti) giocava anche al titolo su PSX (cioè tutti). Seguono a ruota il secondo e terzo capitolo di Crash Bandicoot, mentre a concludere la classifica ci sono, in ordine, Lara Croft con Tomb Raider e Solid Snake con Metal Gear Solid, gioco stealth per eccellenza, pietra miliare videoludica dell’immenso Hideo Kojima.
Possiamo concludere affermando che Playstation ha cambiato il modo di intendere i videogiochi. Ha coinvolto anche generazioni più mature rispetto a quelle che erano state destinatarie del prodotto videogioco fino a quel momento. E questo grazie soprattutto ad una diversa maturità acquisita dai videogiochi, sviluppo scaturito indubbiamente dal salto tecnologico che avvenne con la nascita di Playstation.
Diciamoci la verità, nessuno il 18 giugno scorso nel, probabilmente ultimo anno di vita di Nintendo Switch, si aspettava un nuovo Zelda. Ma invece Nintendo, abituata a sorprendere il proprio pubblico, ci ha colti sia impreparati con un Direct improvviso, sia perché un nuovo Zelda, effettivamente, c’è stato. Uno Zelda atipico, se volete, nettamente in contrasto con gli ultimi due epici capitoli, ma c’è stato.
Zelda, la nuova protagonista
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom è l’ultima avventura Nintendo ambientata nel mondo di Hyrule che ha per protagonista, per una volta, proprio la principessa Zelda. Improvvisi squarci si sono aperti nel regno, squarci che sono causa della sparizione dei cittadini, e la prima vittima è proprio il nostro eroe Link, che prima di essere inghiottito riesce a distruggere il cristallo che imprigionava Zelda, liberandola.
Questo nuovo punto di vista comporta sicuramente un cambiamento netto al taglio narrativo modificando, di riflesso, il gameplay. Basta farsi strada a suon di spada! Ma ecco che la nuova arma, utilizzabile sin da subito da Zelda, è il bastone Tri, un bastone magico (non a caso donatele dalla fata Tri) che consentirà di creare repliche degli oggetti e dei personaggi incontrati.
Il potere della replica
Ed ecco allora che un tavolo può diventare un’arma, cosi come una sedia o una cassa che, se replicata, permetterà di raggiungere altezze altrimenti irraggiungibili o ancora il proprio peggior nemico, se replicato, potrebbe diventare il nostro migliore alleato. Un gameplay nuovo, fresco, imprevedibile che, si spera, darà nuova linfa al titolo appassionando sia vecchi fans della saga ma anche coloro che si stanno avvicinando per la prima volta al mondo di Hyrule.
Scorci di gameplay
Sappiamo anche, dal sito ufficiale nipponico del gioco, che la nostra eroina non sarà sola, ma avrà almeno 5 alleati, che sono stati svelati dalla casa nipponica: il Re di Hyrule e padre di Zelda, il Ministro Sadari del Governo di Hyrule, il Generale Ugi dell’esercito di Hyrule, la saggia Impa e Ruberi, fratello maggiore di Impa e ricercatore di portali.
La visuale del titolo, atipica per la saga, varia dall’ isometrico alla vista dall’alto (ricorda vagamente Cult of the Lamb). Gli enigmi sembra abbiano più punti in comune con i recenti Zelda che con quelli bidimensionali e il gameplay mette al centro dell’attenzione la creatività del giocatore consentendo probabilmente più strade per poter proseguire nel gioco.
Conosciamo il potere della replica ma ancora non sappiamo se sarà l’unico potere a disposizione della protagonista.
Echoes of Wisdom sarà disponibile per Nintendo Switch a partire dal 26 settembre prossimo ad un prezzo medio di 60 euro. Dal sito Nintendo è già in preordine con portachiavi omaggio, al costo di 13 euro in più si può prenotare la versione con pergamena dedicata da parete.
Infine, per i collezionisti è disponibile una versione di Switch Lite completamente dedicata al nuovo Zelda al prezzo di 229 euro.
Non ci resta che aspettare di poter tornare nel regno di Hyrule, stavolta nei panni di Zelda!
Ci aspettiamo che più di qualcuno di voi sentirà questo nome per la prima volta, ma ci sarà sicuramente una nicchia interessata a sapere che i primi tre capitoli di Desentsu No Starfysono ora disponibili su Nintendo Switch Online. Si tratta di una serie è composta da cinque episodi, usciti dal 2002 al 2009 su Game Boy Advance e Nintendo DS, con protagonista Starfy, una stella marina (e nel terzo episodio Starly, sua sorella) intenta ad attraversare diversi mondi sottomarini e a incontrare numerosi amici (e nemici) acquatici. Sviluppati dalla TOSE, si tratta di platform bidimensionali con uno stile e gameplay che ricordano molto Kirby.
Non sappiamo bene i motivi per cui l’azienda di Kyoto abbia deciso di portare solo adesso questi titoli anche in Europa dato che solamente l’ultimo capitolo per Nintendo DS e Game Boy Advance, con il nome di The Legendary Starfy, era riuscito a superare il confine nipponico nel 2009. Gli altri quattro, usciti tutti per Game Boy Advance, sono rimasti fino ad ora in Sol Levante (e il quarto sembra che momentaneamente ci rimarrà).
L’arrivo su Nintendo Switch Online, il servizio a pagamento di Nintendo che offre anche un vasto catalogo di titoli del passato, non ha portato alcun cambiamento al gioco, inclusa la lingua. Desentsu No Starfy 1, 2, 3 sono disponibili solo in lingua giapponese.
Luigi’s Mansion 2 HD è ora disponibile su Nintendo Switch. Originariamente rilasciato nel 2013 su Nintendo 3DS, è stato rivisitato per Nintendo Switch. Il gioco d’avventura action vede Luigi esplorare e liberare cinque magioni infestate nella valle di Cupavalle, utilizzando il Poltergust 5000, un aspirapolvere speciale equipaggiato con uno strobobulbo per rivelare e stordire i fantasmi.
La versione per Nintendo Switch offre miglioramenti grafici e performance ottimizzate rispetto all’originale. Il gioco mantiene le sue caratteristiche distintive, tra cui la risoluzione di enigmi e la cattura di fantasmi, con l’aggiunta di funzionalità multiplayer che permettono di giocare in compagnia online o tramite la comunicazione locale della console.
Il lancio di Luigi’s Mansion 2 HD su Nintendo Switch rappresenta un’opportunità per riscoprire un classico della serie in una veste rinnovata. Luigi torna protagonista in un’avventura che combina elementi di azione e risoluzione di enigmi, con l’obiettivo di offrire un’esperienza di gioco adatta alle nuove generazioni.
Per me, cresciuto nella gloriosa epoca dei cabinati, un titolo sopra chiunque altro rappresentava la compianta saletta giochi. Ovviamente parlo di Metal Slug, la leggendaria saga run and gunSNK nata nel lontanissimo 1996. Una saga tutta azione, esplosioni ed enormi boss di fine livello via via sempre più strani. E da una direzione artistica ricercatissima ed inconfondibile.
Capirete quindi la mia perplessità durante il reveal trailer di Metal Slug Tactics, un titolo che pare essere l’antitesi di ciò a cui la serie ci abitua da ormai 27 anni. Perplessità seguita poi da curiosità per il lavoro del team francese Leikir Studio, che ci prometteva di trasporre l’esperienza di Metal Slug in salsa strategica, per di più a turni.
Adesso però alcuni dubbi possono essere sciolti. Finalmente potuto sviscerare la demo di Metal Slug Tactics e voglio darvi le mie prime impressioni, da appassionato di strategici, roguelite e soprattutto della saga di Metal Slug.
Il ritorno dei Falchi
Anche stavolta i Falchi Pellegrini, gruppo di specialisti capitanati dal leggendario Marco Rossi, dovranno sventare i piani del malvagio Generale Morden, capo dei Ribelli ed antagonista storico della saga. Per farlo dovranno conquistare vari settori a suon di mitragliatrici, granate, fucili laser e quant’altro. La trama è tutta qua, ed onestamente a me va benissimo così, da Metal Slug mi aspetto esplosioni, tank sproporzionati e qualche sano scambio di battute, cose tutte presenti già dalla demo, che permetterà di cimentarsi nel deserto di Argum, primo dei settori da conquistare.
Partiamo da un presupposto, Metal Slug Tactics è un tattico con elemeti roguelite in tutto e per tutto. Nessuna strana commistione di generi, di meccaniche action o semplificazioni varie. Qui si ragiona tanto, si soppesa ogni singola mossa disponibile, si gestiscono le scarse risorse nel miglior modo possibile e si tenta di sopravvivere. Ed il tutto funziona dannatamente bene, ma andiamo con ordine.
Tattica e pallottole
Ad un primo sguardo Tactics propone il più classico dei combattimenti a turni. Ogni personaggio ha a disposizione un’azione di movimento ed una di attacco, come in un qualsiasi Fire Emblem. Ora però aggiungiamo delle variabili. Partiamo dagli attacchi sincronizzati, tecnica fondamentale per portare a casa la vittoria: per innescarli basterà bersagliare un nemico presente sulla linea di tiro di un altro nostro compagno. Così facendo entrambe le unità attaccheranno in sincronia. Già questo aspetto aggiunge enorme profondità al posizionamento del nostro team, poiché difficilmente riusciremo a far fuori i nemici in tempo utile non sfruttando la sincronia.
Interessante anche la meccanica dell’adrenalina e della schivata. La prima è la risorsa utilizzabile per attivare le abilità, mentre la seconda diminuisce i danni causati dai nemici. Entrambe vengono generate spostando i propri personaggi, e più lontano li si muove più adrenalina e schivata vengono generate. Questo scoraggia lo stile di gioco estremamente difensivo, mentre viene premiato il buon posizionamento delle truppe ed il saggio utilizzo della mappa di turno nella sua interezza.
Aggiungiamoci poi che tutti i personaggi sono equipaggiati con due tipologie di armi, standard e speciali. Le armi standard hanno munizioni illimitate, e comprendono pistole, bombe, pugnali e quant’altro. Le armi speciali sono molto più potenti delle standard, con danno più elevato, maggiore area d’effetto, status alterati, ma con numero di utilizzi limitato. Inoltre ogni personaggio ha un suo set di abilità passive ed attive.
Bene, unite entrambe le cose ed avrete un roster decisamente variegato. Marco ad esempio è il buffer della situazione, mentre Eri si specializza nel danno ad area e nella mobilità. Tarma è il “tank” del gruppo, possedendo abilità che ne aumentano la resistenza, mentre Fio è la classica unità da supporto che manipola la posizione dei nemici.
Già da questa breve introduzione capirete che il titolo è in realtà molto complesso. Metal Slug Tactics permette molteplici build per ogni personaggio e sinergie da creare tra i 3 membri del nostro team. E di variabili ce ne sarebbero tante altre, come le mod arma che modificano radicalmente l’utilizzo dell’equipaggiamento, o gli asset strategici. Insomma, di carne al fuoco ne troverete tantissima, anche considerando che parliamo di una semplice demo.
Anche Roguelite
Il titolo presenta anche vari elementi cari agli amanti dei roguelite, come il sottoscritto. Partiamo dal dire che le mappe vengono create in maniera procedurale, “incollando” vari tileset tra loro. Così come posizionamento e tipologia dei nemici, la presenza o meno di veicoli e tanto altro è lasciato al caso.
La demo offre varie tipologie di missione, che vanno dal classico “elimina tutti i nemici” a varianti survival in cui resistere per un certo numero di turni ad un’orda di avversari, o ancora proteggere un npc o raggiungere l’area di estrazione designata. Inoltre ogni missione presenta un obiettivo secondario, che se soddisfatto da’ accesso a ricompense fondamentali per il successo della campagna.
Come in ogni roguelite che si rispetti anche qui potremo decidere noi quale missione affrontare prima, pianificando il percorso che vogliamo seguire per raggiungere il boss di fine zona.
Immancabile poi la pletora di sbloccabili, che vanno da nuove abilità attive/passive di ogni singolo membro a loadout di partenza differenti, mod arma e tanto altro. Come già detto, il content sembra ricchissimo già dalla demo.
Ci ha convinti?
In breve, si, decisamente. Mi aspettavo uno strategico caciarone, vista anche la saga di appartenenza. Invece mi sono trovato davanti ad una sorta di Into the Breach in salsa Metal Slug. Il bilanciamento va un attimo rivisto, la demo presenta qualche bug ed a volte si fa fatica a capire dove i nemici potranno colpire, ma siamo di fronte ad un’ottima base, e non vedo l’ora di mettere le mani sul titolo completo. Promosso!
Il decennio degli anni 90, per la storia dei videogiochi, è stato foriero di novità e di eventi epocali che hanno spostato l’utenza videoludica, gradualmente dalle sale giochi ai divani di casa. Gli eventi che hanno reso i videogiochi celebri durante gli anni 90 sono così tanti che abbiamo deciso di dividere questo periodo in due parti: il primo, di cui parleremo in questo approfondimento, inizia con la prima vera console war tra Nintendo e SEGA, passa per il boom delle console portatili e culmina con il controverso arrivo di Sony PlayStation sul mercato. Ovviamente senza mai dimenticare gli home e personal computer.
Home Entertainment
Negli anni 90, i costi più contenuti di TV, console e PC hanno reso il prodotto videogioco maggiormente fruibile ad una grande massa di persone, adulti compresi, seminando i germogli di ciò che saranno i family games, cioè i giochi per tutta la famiglia da condividere assieme, grandi e piccini. Agli inizi del decennio, dal lato home PC spopolavano macchine nate negli anni 80 che avevano raggiunto il pieno della loro maturità come Commodore 64 ed Amiga (normalmente nella versione 500) molto apprezzate sotto il punto di vista del gaming.
Parlando di opere videoludiche, non basterebbe un’enciclopedia intera per elencarli tutti dato gli oltre 7000 titoli conosciuti per la piccolina di casa Commodore. Possiamo però ricordare trai i tanti giochi di altissimo valore, alcune pietre miliari dell’industria. Per Commodere 64: Defender of the Crown, Lemmings, Sensible Soccer, Civilization; per Amiga 500: Another World, Turrican II, Cannon Fodder, The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2 : LeChuck’s revenge, Wings of Fury, Raimbow Island, The Settlers, Populous e diverse trasposizioni migliorate e rivedute provenienti da altre piattaforme.
Console War: SEGA vs Nintendo
Il mercato console non restò certo a guardare. Proprio agli inizi del decennio, SEGA e Nintendo, che erano le regine indiscusse del mercato rispettivamente con SEGA Mega Drive, soprattutto in Nord America ed Europa, e Nintendo Entertainment System(NES) nella parte orientale del globo, cominciarono ad affacciarsi su un nuovo mercato, quello delle console portatili. La corsa all’oro portò Nintendo e SEGA a scontrarsi rispettivamente con Game Boy e Game Gear. La sfida, che abbiamo anche approfondito nel nostro articolo sulla storia del Game Boy, ha visto contrapporsi due idee nettamente diverse: l’accessibilità a basso costo di Nintendo contro la dispendiosa, soprattutto in termini di durabilità, qualità scelta da SEGA.
Game Boy vs Game Gear
Il Game Boy aveva il preciso di compito di funzionare con solamente quattro batterie; per farlo, gli ingegneri di Nintendo hanno lavorato su una console minimale: un processore Sharp settato a 4,19 Mhz; uno schermo integrato a cristalli liquidi con una risoluzione di 160×144 pixel monocromatico; un audio dotato di un solo altoparlante. La console portatile di Nintendo fu uno dei successi più grandi della storia dei videogiochi vendendo oltre 118 milioni di unità in tutto il mondo, diventando fenomeno di costume (celebre fu la foto dell’allora First Lady Hillary Clinton con un Game Boy in aereo)
I giochi per tale piattaforma si sprecarono, uno su tutti, Tetris che vendette ben 35 milioni di copie, diventando, di fatto, la vera e propria killer application del neonato di casa Nintendo.
Game Gear invece fu lanciato in Giappone nel 1990 e successivamente in Nord America ed Europa nel 91. La portatile di SEGA si presentava come un dispositivo di dimensioni più importanti del Game Boy. Il Game Gear si sviluppava in orizzontale invece che in verticale come la sua controparte Nintendo allo scopo di emulare il controller del SEGA Genesis così da essere più comodo da impugnare.
Il dispositivo SEGA era di gran lunga più all’avanguardia rispetto al suo competitor: aveva uno schermo retroilluminato da 3,2 pollici che mostrava fino a 32 colori simultaneamente tra una lista di 4096; il processore era uno Zilog Z80 da 8 bit e 3,5 Mhz ed era dotato di ben 16 Kb di RAM video. Infine, la funzionalità più eclatante era il Tv Tuner, un dispositivo che si agganciava al Game Gear rendendolo una TV portatile.
I presupposti vi erano tutti per un successo clamoroso del Game Gear, ma nonostante la superiorità tecnologica, i numeri non furono mai positivi, vendendo nella sua vita produttiva circa un decimo di quello che aveva venduto il Game Boy e costringendo SEGA ad abbandonare molto presto il supporto, concentrando i suoi sforzi, a quel punto, sulle console domestiche.
Console War domestica
In voga nei primi anni 90, sempre nel vortice della “battaglia” SEGA-Nintendo, il SEGA Megadrive ed il SEGA Saturn si contrapponevano al Super Nintendo prima e Nintendo 64 dopo.
Sega Saturn ed Nintedo 64 furuno le due delle console più potenti prima dell’avvento di Sony. Erano dotate di un proprio parco giochi ben definito, con esclusive che rendevano allettanti le console. I numeri ovviamente non hanno storia, con Nintendo sempre avanti in termini di vendite, quasi 33 milioni di acquirenticontro gli scarsi 10 milioni del Sega Saturn.
Questa differenza di numeri ha portato certamente anche ad una ripercussione sul parco giochi delle due console. Nintendo 64 ha sfornato titoli di altissimo livello come: Super Mario 64, The Legend of Zelda Ocarina of Time. E ancora Banjo-Kazooie, Golden Eye 007 e Super Smash Bros. Titoli first-party solidissimi, di produzione interna ma anche altri, vere e proprie pietre miliari, e penso a WWF Wrestlemania, Marble Madness, Battletoads, grazie anche a Rare, collaboratrice sin dagli albori della Nintendo. Una collaborazione così proficua tanto che Nintendo approvò che Rare lavorasse allo sviluppo di Donkey Kong!
Per il SEGA Saturn invece, considerando anche le poche vendite, il parco titoli non è mai stato all’altezza, non riuscendo a decollare e restando, alla fine, nell’ambito dei confini nazionali giapponesi perlopiù. E se la vogliamo dire tutta è anche mancato un Sonic dedicato!
In ogni caso, sono anni caratterizzati da una corsa all’ultima tecnologia, anni che hanno visto una lotta epica che nel corso di due generazioni, la quarta e la quintagenerazione di console, si sono sfidati le due più grandi mascotte videoludiche mai create: Mario e Sonic. Oggi sappiamo che SEGA fu il grande sconfitto di questa guerra che si combatté a cavallo di due decenni, ma la scontro portò anche un nuovo competitor, sempre giapponese, capace di trarre il massimo profitto per tanti anni a divenire.
Questa corsa alla tecnologia portò infatti sulla scena mondiale Sony e la sua PlayStation, anche se l’arrivo dell’ennesima console domestica giapponese fu quantomeno controverso. Il cosiddetto “scandalo” tra Sony e Nintendo nei primi anni 90 fu una storia di collaborazione finita male, che ebbe un impatto enorme sull’industria dei videogiochi.
SNES CD: lo scandalo che cambiò la storia
Nel 1991, durante il Consumer Electronics Show a Chicago, Sony annunciò che stava lavorando con Nintendo per creare una versione del Super NES con un lettore CDintegrato, progetto provvisoriamente intitolato “Nintendo PlayStation”.
Tuttavia, dietro le quinte, la situazione era tesa. Nintendo era diventatasempre più nervosa riguardo alle intenzioni di Sony, temendo che volesse utilizzare il progetto per entrare nel mercato dei videogiochi. Le sensazioni furono corrette: il giorno dopo l’annuncio di Sony, Nintendo rivelò di aver abbandonato la joint venture per lavorare con il suo rivale olandese Philips. Probabilmente la volontà di Nintendo era quella di spingere Sony fuori dal mercato videoludico il prima possibile, ma come sappiamo, il piano fallì miseramente.
La risposta di Sony fu immediata: il colosso nipponico creò Sony Computer Entertainment. La conseguenza più nota prende invece il nome della console domestica più famosa di sempre, quella che i genitori tiravano in ballo come sinonimo di console, anche quando giocavamo con un dispositivo Nintendo o Xbox. Nasceva Sony PlayStation.
Un fulmine a ciel sereno. Il Direct di Nintendo è finalmente giunto come un temporale estivo in questo 18 giugno 2024. A ventiquattro ore dall’annuncio, il Nintendo Direct arriverà sui nostri schermi e ci mostrerà le novità della società di Kyoto.
L’annuncio è arrivato via X (Twitter) e contiene tutti i dettagli necessari per seguire al meglio la conferenza. Il Nintendo Direct del 18 giugno 2024 si concentrerà sui videogiochi in arrivo nella seconda metà del 2024 per Switch. Come conferma il tweet: “La presentazione non conterrà alcuna informazione sul successore di Nintendo Switch“.
Alle ore 16:00 italiane, Nintendo svelerà in circa 40 minuti i giochi che ci porteranno fino al prossimo Natale. Come al solito, sarà possibile seguire l’evento sul canale YouTube di Nintendo, anche in italiano.
ATLUS ha appena pubblicato la versione definitiva del suo GDR post-apocalittico, Shin Megami Tensei V: Vengeance. Il gioco è disponibile da oggi 14 giugno 2024.
SMTV esce così dall’esclusiva Nintendo Switch: Vengeance è infatti disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One e, con il malumore che contraddistingue questa nota scelta di marketing di ATLUS, anche per Nintendo Switch.
Rispetto all’opera del 2021, Shin Megami Tensei V: Vengeance permette di giocare un nuovo percorso narrativo, il Canone della Vendetta incentrato su una drammatica storia composta da nuovi personaggi e un’enigmatica coorte di demoni, le Qadištu. D’altro canto, chi vuole vivere l’esperienza originale di SMTV, potrà farlo grazie al primo vero percorso narrativo denominato Canone della Creazione.
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