Dopo aver pubblicato svariati trailer tra cui anche uno di animazione, Ubisoft ha lanciato sul mercato Immortals Fenyx Rising, un nuovo action game ambientato nella mitologia greca. Il titolo è disponibile per Google Stadia, Xbox Series X|S, le console Xbox One, PlayStation5, PlayStation 4, Nintendo Switch, Amazon Luna e GeForce NOW.
Qui il trailer e un estratto dal comunicato stampa:
Il gioco
Sviluppato dallo studio di Ubisoft Quebec, il team autore di Assassin’s Creed Odyssey, Immortals Fenyx Rising è una nuova ed emozionante IP che porterà le avventure mitologiche a nuovi e incredibili livelli. I giocatori vestiranno i panni di Fenyx, una semidivinità alata impegnata in una missione per salvare gli dèi dell’Antica Grecia e la loro casa da una maledizione oscura. Solo padroneggiando i leggendari poteri degli dèi, superando prove eroiche e affrontando terribili mostri mitologici, Fenyx sarà in grado di affrontare Tifone, il Titano più letale dell’intera mitologia greca.
Immortals Fenyx Rising è una variante entusiasmante e divertente del genere dei giochi d’azione e avventura open world, che offre un’esplorazione davvero avvincente attraverso spostamenti sempre dinamici. Corri in vaste zone aperte, scala montagne enormi e plana nei cieli per scoprire tutti i segreti delle varie regioni ispirate alle divinità greche attraverso l’Isola dorata.
Oltre a garantire un’esperienza avvincente a tutti gli aspiranti eroi, il gioco offre un’azione dinamica, frenetici combattimenti corpo a corpo e in aria, e storie ispirate alla mitologia greca. I giocatori dovranno combattere contro creature gigantesche come i Ciclopi, il Minotauro e Medusa, ma con l’aiuto della spada di Achille, l’arco di Ulisse e le ali di Dedalo, potranno anche lanciarsi in aria per affrontarle senza alcun timore. Oltre ai combattimenti, alcuni enigmi nello scenario metteranno alla prova la logica e la strategia dei giocatori, da semplici rompicapi fino agli epici sotterranei di Tartaro.
Paradox Interactive e John Romero, storico lead designer di Doom, hanno lanciato sul mercato Empire Of Sin, strategico a turni ambientato nella Chicago degli anni ’20. Il gioco è disponibile su PC, Mac, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.
Qui sotto il trailer e un estratto del comunicato stampa:
Questo gioco incentrato sui personaggi e ispirato ai noir permette ai giocatori di immergersi nello sfarzo e nel glamour dei ruggenti anni ’20, il tutto mentre lavorano dietro le quinte nel duro ventre del crimine organizzato. Spetta a te spingere, incantare e intimidire i tuoi avversari per farti strada verso la cima del potere e fare tutto il necessario per rimanere lì. Il gameplay di Empire of Sin è strutturato attorno a tre pilastri:
Roleplay: Scegli uno dei quattordici boss unici basati su gangster immaginari e del mondo reale, quindi parti per costruire e gestire il tuo impero criminale nella famigerata era del proibizionismo di Chicago. Scegli Al Capone o Goldie Garneau e manda il resto della malavita di Chicago a dormire con i pesci!
Empire Management: Costruisci il tuo Empire of Sin e gestisci l’economia della malavita di Chicago con saggezza commerciale, brutalità o notorietà a livello cittadino. Gestisci strategicamente i tuoi stabilimenti come speakeasies, catene di approvvigionamento, casinò e altro ancora.
Combattimenti a turni: Metti insieme una banda di assassini dagli oltre cinquanta gangster reclutabili di Empire of Sin e lanciali in un combattimento a turni per difendere ed espandere il tuo territorio o invia un messaggio alle gang avversarie.
“Empire of Sin è un lavoro pieno d’amore, un gioco che volevo realizzare da 20 anni”, ha affermato Brenda Romero, game director presso Romero Games. “Se i giochi riguardano la realizzazione dei desideri, chiunque abbia mai desiderato di gestire un impero criminale è pronto per questa titolo. Abbiamo progettato il gioco per metterti nel bel mezzo dell’azione, proprio all’inizio del Proibizionismo. Inutile dirlo, ma lo dirò: il team di Empire of Sin non vede l’ora che i giocatori si immergano in questo gioco.”
“Empire of Sin è il cocktail perfetto per i videogiochi: fonde insieme la strategia e il gameplay gestionale per cui Paradox è noto con nuovi sapori come il combattimento a turni, il tutto ambientato nel mondo meticolosamente ricreato della Chicago degli anni ’20”, ha affermato Ebba Ljungerud, CEO di Paradox. “Portare questo ambizioso progetto al traguardo è stata una meravigliosa impresa con Romero Games e siamo entusiasti che da oggi i giocatori possano compiere i primi passi nel proibizionismo!”
The Irregular Corporation e White Owls Inc. hanno annunciato The Good Life, un RPG freestyle in cui vestiremo i panni di una giovane fotografa investigativa. Il titolo, dopo una fruttuosa campagna su Kickstarter, arriverà durante l’estate del 2021 su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC.
In The Good Life , i giocatori vestono i panni della fotografa newyorchese Naomi, la cui vita prende una piega inaspettata e si ritrova nella pittoresca cittadina rurale inglese di Rainy Woods. Apparentemente pare che tutti gli abitanti del posto conducano una vita tranquilla e felice. Tuttavia, mentre Naomi inizia a pagare i suoi debiti attraverso la fotografia e qualche lavoretto part-time, inizia a scoprire che non tutto è come sembra nella “cittadina più felice del mondo”. Gli abitanti mutaforma rappresentano solo l’inizio del mistero che Naomi dovrà svelare in The Good Life …
Usa le tue abilità da detective e impara tutti i segreti del fotogiornalismo investigativo per mettere a nudo i segreti di Rainy Woods. Tieni gli occhi aperti mentre svolgi strani, ma piacevoli, lavori part-time per far quadrare i conti, ma fai attenzione a non strafare, perché potresti beccarti un raffreddore. Metti da parte un po’ di soldi e vivi sfruttando i frutti della terra curando il tuo giardino, stringi amicizie (ma occhio ai nemici) e vivi una bella vita a Rainy Woods, soprattutto dopo che avrai la tua fedele pecora da portare a spasso per la cittadina. (Sì, davvero).
Originariamente annunciato in una campagna Kickstarter che ha raggiunto immediatamente i suoi traguardi di finanziamento appena dopo il reaveal, lo stile narrativo indimenticabile di SWERY e White Owl condurrà tutti gli appassionati in un viaggio unico e pieno di sorprese nel corso del prossimo anno su PC, Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch.
Id Software e Bethesda hanno annunciato che finalmente il porting per Nintendo Switch di Doom Eternal è in arrivo sul mercato. Il titolo sarà disponibile solo in versione digitale a partire dall’8 dicembre.
Grazie alla collaborazione con gli amici di Panic Button, lo studio che ha realizzato le versioni per Nintendo Switch di DOOM (2016), Wolfenstein II: The New Colossus e Wolfenstein: Youngblood, potrai finalmente affrontare la campagna per giocatore singolo o sfidare i tuoi amici online in BATTLEMODE comodamente dal divano o dove vuoi tu.
Prova la combinazione suprema di velocità e potenza in DOOM Eternal, l’innovativo sparatutto in prima persona basato sul motore grafico idTech 7. Armato di lanciafiamme da spalla, lama da polso, armi da fuoco potenziate, nuove abilità e tanto altro, sei lo sterminatore di demoni più implacabile mai esistito.
La mira con giroscopio arriva su DOOM Eternal per Nintendo Switch con un’opzione che ti consente di sfruttare la funzione giroscopica dei controller Joy-Con. L’opzione può essere usata insieme allo stick del Joy-Con, per una perfetta combinazione di immersione e precisione.
Potrai anche mettere la prova la tua abilità in BATTLEMODE, un’esperienza multigiocatore online 2 vs 1. Uno Slayer armato fino ai denti affronta due demoni controllati da giocatori in intensi combattimenti al meglio dei cinque round.
Siete interessati a giocare Doom Eternal in modalità portable?
Skeleton Crew Studio e Devolver Digital hanno annunciato che l’action-fantasy game Olija sarà disponibile a partire dagli inizi del 2021. Inoltre, il gioco uscirà anche su PlayStation 4 e Xbox One, oltre che su PC e Nintendo Switch, come già riferito dal publisher.
Olija è un gioco sulla ricerca di Faraday, un uomo naufragato e poi intrappolato nel misterioso paese di Terraphage. Armato di un leggendario arpione, lui e altri naufraghi cercano di lasciare questo paese ostile per tornare nelle loro terre d’origine.
Attraverso avventurose esplorazioni, narrazioni e combattimenti taglienti, il giocatore scoprirà un mondo strano e i suoi abitanti, tra cui Olija, una donna enigmatica a cui Faraday si legherà.
I videogiocatori per PC possono provare su Steam una demo gratuita, già disponibile.
Ubisoft ha condiviso un nuovo ed epico trailer di animazione in vista del lancio ormai imminente di Immortals Fenyx Rising. Il gioco, infatti, sarà disponibile dal 3 dicembre 2020 per Stadia, PlayStation 4, la famiglia di dispositivi Xbox One (tra cui Xbox One X), Nintendo Switch, Epic Games e Ubisoft Connect. Immortals Fenyx Rising sarà anche disponibile per PlayStation 5 e Xbox Series X|S, oltre che su Ubisoft+, il servizio in abbonamento di Ubisoft.
In questo breve corto d’animazione, creato da CLM BBDO, Fenyx affronta alcune creature mitologiche come il Minotauro, il Ciclope e il Grifone con il brano How You Like Me Now dei The Heavy in sottofondo. Usando la spada di Achille, l’ascia di Atalanta e l’arco di Ulisse, Fenyx sconfigge i mostri uno dopo l’altro, facendo una tacca nella roccia dopo ogni vittoria e mentre enormi massi si staccano dalla cima, alla fine plasma l’intera montagna… e il suo mito!
Sviluppato dallo studio di Ubisoft Quebec, autore di Assassin’s Creed Odyssey, Immortals Fenyx Rising è una nuova ed emozionante IP che porterà le avventure mitologiche a nuovi e incredibili livelli. I giocatori vestiranno i panni di Fenyx, una semidivinità alata impegnata in una missione per salvare gli dèi dell’Antica Grecia e la loro casa da una maledizione oscura. Solo padroneggiando i leggendari poteri degli dèi, superando prove eroiche e affrontando terribili mostri mitologici, Fenyx sarà in grado di affrontare Tifone, il Titano più letale dell’intera mitologia greca.
Che ne pensate di questo trailer di animazione su Immortals Fenyx Rising?
Mars Horizon è un gestionale a turni divertente e impegnativo, oltre che un’istruttiva introduzione al fantastico mondo dello spazio. Le missioni spaziali stupiscono per i loro dettagli e i mini-giochi possono essere una vera sfida. Purtroppo la ripetitività e un end-game lineare possono minare la rigiocabilità.
8
La prima cosa che ho fatto quando ho terminato la mia avventura su Mars Horizon è stato cercare, per la prima volta in assoluto, la cronistoria di tutte le missioni che le agenzie spaziali hanno sostenuto su Marte dal 1960 a oggi. Se lo scopo del gestionale a turni sviluppato da The Irregular Corporation e Auroch Digital, in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea, è quello di far appassionare nuove persone all’astronautica, allora il titolo è un successo.
Per fortuna, i videogiocatori possono stare tranquilli, perché Mars Horizon riesce a essere divertente anche come gioco gestionale. Affermazione non banale in un genere monopolizzato da serie sacre come Civilization, Tropico, SimCity e Football Manager, e da una necessità di maniacalità nel bilanciamento.
Le basi
Dopo aver scelto una delle cinque agenzie spaziali a disposizioni, tra cui la NASA e l’ESA, Mars Horizon diventa una corsa verso l’atterraggio dei primi astronauti su Marte che parte dal gennaio 1957. Il titolo inizia con una visuale del sistema solare e un lungo tutorial ci fa addentrare nel mondo dei giochi gestionali a turni e delle agenzie spaziali. Infatti, indipendentemente dal vostro grado di conoscenza, il gioco amplierà la vostra cultura sull’ingegneria delle missioni nello spazio.
Per farlo sarà necessario padroneggiare i concetti fondamentali e le risorse di un’agenzia spaziale. In Mars Horizon tutto ruota attorno a ricerca, missioni, strutture e diplomazia, mentre le risorse necessarie sono il supporto, i punti scienza e i fondi. Il supporto corrisponde al prestigio dell’agenzia e si ottiene portando a termine con successo le missioni. Questo garantirà un appoggio economico che si tramuterà in denaro, i fondi. Inoltre, le missioni garantiranno anche punti scienza fondamentali per la ricerca.
Durante i primi minuti in gioco, le prime cose che mi sono state richieste in qualità di capo al comando dell’ESA è lanciare un razzo-sonda per dei test scientifici. Facile a dirsi, più complicato da portare a termine. Per mandare in orbita il primo razzo della storia dell’ESA sono necessari: un piccolo lanciatore e il razzo-sonda vero e proprio. Ed è qui che entrano subito in gioco le correlazioni tra i pilastri cardine del titolo e le risorse.
Un finale scontato
A differenza di titoli come Civilization, in cui è possibile scegliere in che modo vincere la partita, in Mars Horizon si trionfa soltanto mettendo i piedi su Marte per primi. Questo comporta la necessità di avere un bilanciamento dei tre rami di ricerca: missioni, strutture e vettori.
Nel nostro caso, sarà necessario ricercare la missione del lancio del razzo-sonda e il suo payload nella sezione delle missioni, un piccolo lanciatore tra la ricerca delle strutture e i componenti per costruire il razzo da inviare sullo spazio nella sezione dei vettori. Inizialmente i fondi e punti scienza base sono sufficienti, ma andando avanti sarà sempre più necessario aumentare la quantità di missioni da portare a termine per non rimanere indietro.
Le missioni si dividono in milestone e richieste. Le prime sono i grandi avvenimenti della storia e quindi i nostri obiettivi primari. Le agenzie spaziali gareggeranno tra loro per ottenere il primato temporale. Le richieste, invece servono per aumentare le risorse necessarie, ottenere nuovi potenziamenti e migliorare il rapporto con i rivali grazie a delle missioni congiunte.
Missioni accurate
Quando ho inviato il curriculum per diventare il capo dell’ESA, ero a conoscenza che avrei passato la maggior parte del mio tempo a organizzare missioni nello spazio, ma non pensavo che gli sviluppatori sarebbero andati così a fondo. Le missioni di gioco si dividono in tre parti principali: costruzione del payload, costruzione del vettore e preparazione per il lancio.
In astronautica, il payload, o carico utile, è una parte del vettore, cioè del missile, che servirà per portare a termine la missione. Solitamente si tratta di un satellite, di un telescopio o di un’antenna. La parte interessante è che quelli che vedremo nel gioco sono payload realmente utilizzati dalle agenzie spaziali nel corso del tempo per portare a termine i compiti più importanti, che potremmo rivedere, insieme a tanti altri dettagli, nella Spacepedia, una dettaglia enciclopedia che sbloccheremo andando avanti nel gioco e nelle partite.
Nella prima fase della missione, ci limiteremo a pagare il carico e aspettare la sua costruzione. Una volta terminata, potremmo passare alla costruzione del veicolo che porterà il payload nelle orbite di uno dei pianeti o satelliti del sistema solare. Il missile è costituito da due parti: upper stage e booster. Il primo ha due caratteristiche, il peso di carico che può contenere e quanto lontano può essere lanciato. Il booster, invece sorregge lo stadio superiore, ma necessita di un lanciatore più o meno grande per essere usato.
Adesso che il nostro missile è pronto, siamo pronti per lanciarlo con o senza un equipaggio, in base alla tipologia della missione. Le prime volte, la fase di lancio è una delle cose più emozionanti che faremo. Però, dato la mia carriera decennale all’ESA, debbo confessare che dopo poco diventerà una pratica noiosa che si limita a un lancio di dadi, che se sfortunato porterà alla distruzione del vettore ed eventualmente alla morte del nostro equipaggio.
La pratica rende perfetti
Lo stesso discorso di stupore e noia vale per le missioni. Una volta che il payload è in orbita, dovremmo affrontare varie fasi che corrispondono tutte allo stesso mini-gioco. L’obiettivo è scambiare risorse con un sistema input-output, così da raggiungere la quantità minima di un determinato sottogruppo di risorse e poter stabilire una connessione tra la base spaziale e il satellite.
I ragazzi di The Irregular Corporation si sono veramente sforzati per cercare di rendere più variegato possibile questa sequenza. Purtroppo, ripeterla continuamente diventa troppo presto monotona. Andando avanti nel gioco sbloccherete sempre nuove risorse, come l’equipaggio, o malus che renderanno il puzzle effettivamente sfidante. Tra uno shift e un disturbo nella comunicazione, il fattore fortuna sarà determinate, ma potrà essere bypassato attraverso l’utilizzo della fondamentale risorsa elettrica. Solitamente, l’obiettivo minimo è facilmente raggiungibile, ma anche i veterani troveranno difficoltà nel completare la sequenza che garantisce una ricompensa bonus.
La difficoltà di gioco è impegnativa già a livello normale. Infatti, non solo i rompicapo potranno mettere in difficoltà, ma soprattutto le altre agenzie spaziali che si muoveranno con velocità e precisione. Fallire una missione porterà molto spesso a dover rinunciare al primo posto e costringerà a una pianificazione accurata per recuperare il tempo perso. Sotto questo punto di vista, Mars Horizon offre una sfida, fattibile ma impegnativa, ai neofiti e un ottimo passatempo anche agli esperti del genere.
Non vi voglio svelare ulteriori dettagli, ma Mars Horizon saprà stupire su tanti aspetti. Il primo lo noterete andando avanti nelle ere di gioco a dimostrazione di un game design ragionato. Anche il comparto grafico è gradevole, ma la ripetitività colpisce anche il design di strutture, veicoli e soprattutto un comparto musicale decisamente basilare e alla lunga troppo ripetitivo.
Conclusione
Mars Horizon è un indie che mi ha saputo sorprendere. Si tratta di un gestionale divertente per qualsiasi tipo di giocatore, ma se siete nuovi del genere e cercate un titolo entry-level, Mars Horizon è quello che fa per voi. L’ottimo bilanciamento della difficoltà vi farà sentire il fiato sul collo di questa pazza corsa verso l’atterraggio su Marte. Ovviamente il gioco non è esente da difetti. In particolare, il titolo potrebbe stancare a causa di una ripetitività dovuta a una costante mancanza di fondi e dall’eccessiva enfasi sul puzzle game delle missioni.
Dopo aver avuto successo con l’ESA, sarà mia cura portare alla vittoria tutte le altre agenzie spaziali. Però sono cosciente che il gioco può risultare troppo monotono a causa di una scelta di end-game ben precisa che lascia poco spazio di manovra. È un duro lavoro, ma non possiamo permettere a Elon Musk di monopolizzare il settore!
Red Rope: Don’t Fall Behind è come un diamante grezzo, perdersi nel Labirinto in compagnia di un amico è un’esperienza unica, ma mostra il fianco se giocato in solitaria a causa di comandi spesso confusionari e frustranti.
7.5
Chi tra voi ricorda quella reliquia del passato, di tanto in tanto riesumata, conosciuta con il nome di co-op locale? Nell’era del multiplayer online, del matchmaking istantaneo, dell’accessibilità a qualunque costo, un manipolo di temerari sviluppatori, solitamente indipendenti a dire il vero, si cimenta in una riesumazione che ricorda un po’ un team di archeologi che scavando rinviene i resti di un glorioso passato.
Tutti ammirano l’importante ritrovamento, ne comprendono l’importanza storica, ma subito dopo tornano al mondo moderno. Un mondo che è andato avanti, un mondo comodo e fruibile nel minor tempo possibile. Eppure quei pezzi di passato a volte ritornano prepotenti a ricordarci che consultare la celeberrima friend list e giocare con i propri amici è sicuramente comodo, ma che due Joy-Con, un divano ed un videogioco hanno un non so che di magico, una sensazione di condivisione reale, palpabile.
È proprio quella sensazione che i ragazzi di Yonder, studio tutto italiano, vogliono farci provare con il loro titolo di punta, Red Rope: Don’t Fall Behind, interessante puzzle game che basa il proprio gameplay sulla coordinazione e la complicità che solo un’esperienza locale può dare. Il titolo infatti ci metterà nei panni di una coppia composta da un uomo ed una donna, rispettivamente Him ed Her, che finiti all’interno di un misterioso Labirinto, dovranno lavorare all’unisono per raggiungere il centro dell’imponente struttura, per poi svelarne i segreti.
La particolarità dell’avventura risiede però nel titolo del gioco. Infatti, i due protagonisti sono legati l’uno all’altra da un filo rosso e dovranno quindi agire come se fossero un tutt’uno, rimarcando quanto i sensi di complicità e comunione stiano alla base di quest’opera.
Dove ci troviamo?
Questa è la domanda che in molti si porranno negli istanti seguenti il primo avvio, ed il gioco non tarderà nel rispondere, seppur non utilizzando parole. Infatti, Red Rope non fa uso né di dialoghi, fatta eccezione per pochissimi NPC, né d’intermezzi. A rendere tutto più enigmatico, è la mancanza di un tutorial a schermo, che ci imporrà di osservare l’ambiente che ci circonda e dedurre chi siano Him ed Her, perchè si trovino nel Labirinto e chi siano i suoi abitanti, espediente narrativo recentemente sdoganato da una saga divenuta poi un genere, i souls-like. In questo caso però l’approccio adottato risulta a tratti sin troppo ermetico. Riteniamo sarebbe stata utile la presenza di una piccola introduzione al mondo di gioco, in modo da fornire al giocatore la giusta “chiave di lettura”, essendo il titolo permeato di simbolismi non semplicissimi da cogliere ad un primo sguardo.
L’ambiente di gioco invece, il Labirinto, è diviso in più zone: un’area “sicura” che fungerà da collegamento con tutte le altre, ed in cui potremo dialogare con i pochi, stravaganti, NPC, fare incetta di ombre, la valuta utilizzata in un rudimentale sistema di scambio, o semplicemente goderci qualche istante di pace, occasione assai rara all’infuori di questa oasi felice. Al di fuori della civiltà troveremo varie “case” in cui si svolgerà il gioco vero e proprio, aree ricche di nemici e puzzle da risolvere. Ogni casa è contraddistinta da una personalità ed un tema ben precisi. Le prime che il gioco ci proporrà saranno le case ispirate alle quattro stagioni, ognuna con la propria “gimmick” a contraddistinguerla, sempre caratterizzate da un ottimo level design, un sapiente posizionamento dei nemici e puzzle di difficoltà via via crescente, ma dalle meccaniche già ben definite.
La componente artistica è realizzata con una classica, ma ben fatta pixelart con visuale top down, a cui siamo abituati già da anni. È bene però notare che la prospettiva, soprattutto in presenza di dislivelli, non sempre sarà chiarissima, portando i giocatori a morti inaspettate e francamente evitabili. Chiude il tutto una colonna sonora che esalta l’atmosfera cupa e misteriosa che permea l’intero titolo, seppur alla lunga possa risultare ripetitiva. Gli effetti sonori, invece risultano di qualità altalenante, con alcuni di ottima fattura, mentre altri, come il “pianto” del bambino custode delle chiavi, che stonano con tutto il resto.
Una corda per ghermirli…
Veniamo ora al vero piatto forte di Red Rope, ovvero il gameplay nudo e crudo. Premettiamo subito che il grado di sfida offerto è decisamente alto rispetto a quello a cui il mercato videoludico ci ha abituati già da svariati anni, e potrebbe risultare a tratti frustrante.
L’intera esperienza si basa su una meccanica apparentemente semplice, ovvero l’utilizzo della corda che lega i due protagonisti e che risulterà essere l’unica arma contro le dozzine di entità che ci ostacoleranno lungo il viaggio verso il centro del dungeon. I suoi utilizzi saranno i più disparati e saranno i giocatori a dover intuire come utilizzarla per sbarazzarsi delle creature che abitano le tantissime sale del Labirinto. Passeremo dall’utilizzo della corda come una “morsa” per stritolare il più debole degli zombie fino all’estenderla completamente per poi farla passare su dei fuochi fatui, che di conseguenza si estingueranno liberandoci il passaggio. La corda ha tantissimi altri utilizzi, ve lo assicuriamo, alcuni dei quali originalissimi, che non vi elencheremo per non rovinarvi la sorpresa.
… e nel buio incatenarsi
Oltre che arma, la corda rappresenterà anche il vincolo tra i due compagni di viaggi, limitandone la libertà di movimento. Questo renderà indispensabile la cooperazione e comunicazione di entrambi i giocatori, poiché basterà anche solo sfiorare una creatura nemica per decretare la prematura dipartita di entrambi i nostri eroi, con conseguente perdita di preziose vite. Infatti, è presente un contatore che una volta esaurito porterà al gameover definitivo, con conseguente eliminazione di tutti i progressi ottenuti fino a quel momento.
Specifichiamo che gli sviluppatori hanno provato a venire incontro ai giocatori con un counter che partirà da un numero molto elevato, cento vite, e che potrà essere incrementato in vari modi, più o meno semplici e accessibili. Inoltre, è presente anche una rudimentale funzione di salvataggio, acquistabile da un NPC in cambio di ombre, e disponibile solamente nell’area “sicura” del Labirinto.
Una menzione di onore va al bestiario, talmente nutrito e variegato che non sfigurerebbe nemmeno in un titolo dall’impronta più action. Durante le nostre ricerche incorreremo infatti in zombie, mummie, spettri, ranocchiette all’apparenza innocue e chi più ne ha più ne metta, regalando ad ogni zona del Labirinto una propria personalità ludica e visiva. Infine, non mancheranno nemmeno numerose boss fight, tutte realizzate con sorprendente creatività e mai scontate, che mostreranno quanto sia duttile la meccanica della corda.
Il misterioso viaggio all’interno del Labirinto avrà la durata di circa quindici ore, ma solo nel caso in cui la coppia giocante si riscopra particolarmente abile e coordinata, in caso contrario la longevità del gioco salirà esponenzialmente, complice anche la presenza di un numero limitato di vite che condurrà all’inesorabile schermata “You Died”. Dobbiamo appuntare che, nonostante questa meccanica aggiunga un po’ di pepe alla partita, dando valore tangibile alla perdita di ogni singola vita in nostro possesso, è pur vero che ripetere stanze che già si conoscono, o peggio ancora ricominciare un’intera partita, potrebbe risultare ripetitivo.
Meglio soli che… o forse no?
Fino ad ora vi abbiamo parlato dell’esperienza di gioco dal punto di vista di chi può usufruire della co-op locale, ma non tutti hanno la fortuna di avere un amico sempre pronto a dare man forte per scoprire cosa si cela nelle segrete del Labirinto. È chiaro che l’intero titolo sia concepito come un’esperienza da vivere in coppia, ma come si comporterà nell’esperienza in solitaria? Qui arriviamo al più grande difetto di Red Rope, ovvero la fruibilità di un gameplay immaginato per due persone, ma compresso in un solo pad, che comanderà i protagonisti della vicenda tramite entrambi gli stick.
Chiariamo subito che il titolo è completabile in solitaria, nonostante risulti decisamente più difficile che assieme ad un fido compagno. Fatta questa doverosa premessa dobbiamo constatare che tutta la magia ricreata nella coordinazione richiesta tra un giocatore e l’altro lascerà spazio ad un sistema di controllo, seppur meccanicamente preciso, chiaramente inadeguato ad una modalità single player.
Durante le fasi più concitate tenere d’occhio entrambi i personaggi, ricordare quale stick muove l’uno o l’altra e coordinare i movimenti di entrambe le dita risulterà spesso confusionario, a tratti frustrante. Al sistema di controllo, già difficile da padroneggiare in singolo, andranno aggiunte meccaniche che creeranno ancora più confusione. Per esempio, ci siamo imbattuti in una zona in cui i comandi dei personaggi sono spesso invertiti e il risultato è stato sentire il gioco eccessivamente punitivo. Nonostante siamo coscienti che Red Rope: Don’t Fall Behind sia un gioco cooperativo, avremmo davvero gradito che la modalità single player fosse curata con un maggior bilanciamento o quantomeno semplificata.
Conclusione
Red Rope è un titolo coraggioso, unico, piacevolmente anacronistico all’interno di un’industria che sempre più spesso punta al guadagno facile, alla standardizzazione ed agli investimenti sicuri. Lo stile ricercato, il level design a tratti brillante, l’atmosfera pregna di mistero fanno da sfondo ad un’ottima esperienza co-op, che grazie al grado di sfida proposto metterà alla prova amicizie, parentele e relazioni, regalando sempre un’esperienza piacevole ed unica nel suo genere.
Nonostante piccole sbavature, come effetti sonori a volte sottotono, una narrativa sin troppo ermetica ed una certa ripetitività di fondo già dopo il primo gameover, Red Rope: Don’t Fall Behind sarà un ottima aggiunta alla vostra libreria digitale, a patto però di avere una compagnia con cui condividere il bizzarro viaggio all’interno del labirinto. In caso contrario, preparatevi a una componente single player solo per veri veterani, confusionaria nei controlli e a tratti frustrante.
The Irregular Corporation e Auroch Digital hanno annunciato che il gestionale che simula un’agenzia spaziale, Mars Horizon, è adesso disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, al prezzo di 17,99 euro grazie a uno sconto nella prima settimana di lancio.
In Mars Horizon i giocatori assumono il controllo della propria agenzia spaziale all’alba dell’era della conquista dello spazio, con l’obiettivo di riuscire a mettere piede sul suolo di Marte. I giocatori dovranno gestire la ricerca scientifica, il supporto pubblico e, ovviamente, il reperimento dei fondi, mentre si impegnano a completare missioni e inviano i propri astronauti nello spazio. I direttori delle agenzie saranno anche impegnati in prima linea nella corsa allo spazio, sfidando gli altri istituti che hanno gli stessi obiettivi, scegliendo di collaborare con loro oppure di lavorare in completa solitudine.
Durante le missioni i giocatori dovranno affrontare momenti ad alta tensione in un gameplay a turni, dove ogni mossa può determinare il successo o il fallimento. Ogni decisione è critica: spenderai energia per sistemare il malfunzionamento di un’antenna o la conservi in caso di perdita di ossigeno? Forse rischiare tre mesi in più di pianificazione della missione avrebbe potuto prevenire il disastro? Quali tecnologie dovresti ricercare? Quali razzi dovresti costruire? È meglio puntare prima alla Luna o andare direttamente su Marte?
Mars Horizon è stato sviluppato in collaborazione con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, dove tutto lo staff, incluso il team ExoMars, è stato consultato riguardo i processi reali di pianificazione ed esecuzione di una missione per Marte. Il contributo continuo e fondamentale di ESA nel portare avanti l’esplorazione spaziale, per tutta l’umanità, si riflette nella passione infusa nelle missioni del gioco.
La colonna sonora ufficiale di Mars Horizon , che include materiali bonus esclusivi e riarrangiamenti, è disponibile su Steam. La colonna sonora è inclusa nella Orbital Edition di Mars Horizon , in bundle con il gioco, venduta al 15% di sconto.
Microids ha annunciato che il videogioco per bambini My Universe: Cooking Star Restaurant è adesso disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC e Mac.
Trama
Si parte proprio con l’apertura del ristorante: nei panni di un entusiasta e ambizioso giovane chef, dovrai superare tutti gli ostacoli che troverai sulla tua strada per diventare il migliore di tutti.
Attrai i clienti preparando i piatti più deliziosi, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti. Scegliendo con cura il menu e interagendo con i clienti, riuscirai a farti conoscere e a portare nel tuo ristorante sempre più food lover. Per farlo, dovrai vincere quante più sfide possibili.
Dovrai prenderti cura della tua brigata, e stare attento agli chef che incontrerai sulla tua strada, per fare in modo che ti aiutino a crescere, a migliorare tutte le tue capacità e ad affermarti come il migliore sulla piazza.
La fama che riuscirai a conquistarti ti consentirà di incontrare altri cuochi famosi da tutto il mondo, dal Giappone alla Francia, dagli Stati Uniti all’India fino, naturalmente, all’Italia. In questo modo riuscirai a dare alla tua cucina un respiro davvero internazionale.
Caratteristiche del gioco:
Un’avventura culinarian davvero unica – Impara a preparare oltre 30 differenti ricette da tutto il mondo, e ottieni i consigli e i segreti dai migliori cuochi internazionali!
Tantissimi mini-game – padroneggia le diverse abilità che ogni vero chef deve avere affrontando diversi mini-game, e fai del tuo meglio per soddisfare i clienti.
Sblocca nuove ricette – mano a mano che progredirai nel gioco, sbloccherai nuovi piatti diventando uno chef sempre più abile!
Prenditi cura dei client – Accogli e accompagna al tavolo tutti coloro che entreranno nel tuo ristorante, trattali con i guanti e soprattutto fagli provare la miglior esperienza culinaria che abbiano mai provato. Solo così ti assicurerai che torneranno a farti visita e, con il loro passaparola, la tua clientela diventerà sempre più ampia.
Il titolo continua la serie My Universe ed è disponibile al costo di 39,99 euro.
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