Sono passati solo pochi giorni dalla presentazione di Nintendo Switch 2, eppure la nuova console ibrida della grande N continua a far parlare di sé. Tra polemiche per i prezzi di lancio, curiosità per le nuove funzionalità e dubbi sull’effettiva resa dell’hardware, è indubbio che l’annuncio sul lancio di Nintendo Switch 2 abbia lasciato diverse perplessità. Tra i titoli presentati, quello su cui Nintendo sembra scommettere di più è certamente l’ultimo nato della saga di Super Mario Kart, ovvero Mario Kart World.
Toccherà di nuovo alle folli corse con protagonista il baffuto idraulico e la sua allegra banda fare letteralmente da apripista per il nuovo gioiellino targato Nintendo. In attesa di mettere le mani sul nuovo episodio della serie, vi proponiamo una retrospettiva sull’intera saga di Mario Kart, per meglio prepararci ad accogliere Mario World. Mettiamoci alla guida dei nostri kart e lanciamoci nella corsa più pazza del mondo!
Le origini di Mario Kart

Il primo capitolo della saga di Mario Kart apparve nell’agosto del 1992 in Giappone per il glorioso Super Nintendo, col titolo Super Mario Kart. Curiosamente, il gioco avrebbe dovuto essere un sequel di F-Zero, gioco di corse futuristico apparso sempre su SNES. Per rendere più semplice la diffusione, si decise di includere nel gioco i personaggi della saga di Super Mario.
Questo primo episodio presentava già tutti i tratti fondamentali della serie. Dopo aver scelto uno tra gli otto protagonisti, presi un po’ da tutti i titoli dedicati a Mario apparsi fino a quel momento. Il giocatore avrebbe dovuto affrontare una serie di corse a bordo del proprio Kart contro gli altri sette personaggi.
Le corse erano rese ancora più imprevedibili grazie alla presenza di numerosi power up, che permettevano di accellerare improvvisamente, saltare parti del tracciato, attaccare gli avversari tramite gusci volanti o banane e persino diventare momentaneamente invulnerabili o rimpicciolire temporaneamente tutti i nemici.
Oltre alle gare singole e alle prove a tempo, i giocatori potevano competere nella modalità Gran Prix. Questa modalità presentava 4 diverse coppe da quattro gare ciascuna, oltre a tre livelli di difficoltà differenti (le famose classi 50, 100 o 150). Per avanzare nel torneo era necessario arrivare almeno quarti, pena la perdita di una vita. Una volta esaurite le vite sarebbe stato Game over.
Principale punto di forza del gioco era naturalmente la modalità multigiocatore, che permetteva a due amici di sfidarsi a schermo diviso in corse singole o di competere in un Gran Prix. Era presente anche una simpatica modalità battaglia, in cui lo scopo sarebbe stato colpire l’avversario sfruttando i bonus fino ad esaurire le sue vite, rappresentate da palloncini colorati. In questa modalità le gare si svolgevano in specifiche arene chiuse.
Il gioco ottenne un successo esplosivo, soprattutto grazie alla sua incredibile giocabilità. Sebbene padroneggiare il sistema di guida non fosse semplice, esso sapeva donare enormi soddisfazioni. Degna di nota era soprattutto la meccanica del drift. Premendo uno dei tasti dorsali, era infatti possibile dare inizio ad una sorta di derapata, che donava una piccola accelerazione in uscita dalla curva. Dominare questa meccanica risultava essenziale per riuscire a vincere i Gran Prix a difficoltà elevate.
Anche dal punto di vista grafico, il gioco dava sfoggio delle potenzialità dello SNES, riuscendo a creare una sensazione di profondità e tridimensionalità. Il comparto sonoro faceva anch’esso il suo lavoro, con vari motivetti orecchiabili che divennero un marchio di fabbrica della serie.
Mario Kart 64

Per avere un nuovo episodio della serie Mario Kart, i giocatori dovettero attendere ben 4 anni. Il secondo capitolo, Mario Kart 64, vide infatti la luce nel 1996, naturalmente, su Nintendo 64. Causa di questo ritardo furono le tempistiche lunghissime che accompagnarono lancio e distribuzione del 64 bit della casa di Kyoto.
Mario Kart 64 ripropone la formula vincente del capitolo precedente, trasportando le folli corse di Mario in un mondo realmente in tre dimensioni. Mario Kart 64 infatti sfruttava il potente hardware del Nintendo 64 per creare delle piste completamente in grafica 3d poligonale, aumentando di molto il senso di realismo e profondità. Curiosamente, i personaggi vennero invece rappresentati in due dimensioni, sfruttando una tecnica chiamata billboarding.
Dal punto di vista del gameplay, il gioco rimaneva pressoché invariato, salvo per la fisica dei kart, leggermente ritoccata. L’unica reale novità rispetto al passato, oltre alla già citata grafica in 3d, era la possibilità di giocare in multiplayer fino ad un massimo di 4 giocatori tramite schermo diviso.
Nel complesso, il gioco fu bene accolto, anche se dovette subire diverse critiche. Molti giocatori ritennero Mario Kart 64 troppo simile al predecessore. Inoltre, il gioco era accusato di non sfruttare appieno le potenzialità del Nintendo 64. Queste perplessità non impedirono al gioco di raggiungere i 10 milioni di copie vendute.
Mario Kart formato tascabile

Dopo altri cinque anni di attesa, fece la sua apparizione il terzo capitolo della saga. Questa volta, però, Nintendo decise di realizzare, per la prima volta, un episodio di Mario Kart per la sua console portatile di punta, ovvero il Game Boy Advance.
Il gioco riproponeva le medesime modalità dei suoi predecessori e un gameplay con pochissime reali innovazioni. Tuttavia, Super Circuit poteva vantare ben 40 piste differenti. Oltre ai circuiti nuovi, vennero recuperate anche tutte le piste del Mario Kart originale. Oltre a questo, il gioco sfruttava il cavo di collegamento del GBA per permettere a più giocatori di sfidarsi tra loro in modalità multiplayer.
Era anche possibile condividere i propri “fantasmi”, ovvero i giri migliori realizzati nelle prove a tempo, per permettere ai giocatori di migliorarsi costantemente. Purtroppo, la modalità multiplayer soffriva di vari rallentamenti ed imperfezioni di gameplay, che andavano a penalizzare l’esperienza. Nel complesso, anche Super Circuit ottenne un ottimo successo ed è tutt’oggi considerato uno dei migliori giochi per GBA.
Doppio scatto

Nel 2003 fu la volta di Mario Kart: Double Dash, uscito per Game Cube, la nuova console casalinga della grande N. Oltre all’ovvio aggiornamento grafico e al maggior numero di personaggi, questo nuovo Mario Kart portò con sé una serie di novità di Gameplay.
Anzitutto, ora le gare si svolgevano a coppie. Mentre il primo dei sue personaggi si occupa della guida, il secondo gestisce l’uso degli oggetti. Questa scelta faceva sentire il suo peso soprattutto in multiplayer, dove i giocatori potevano cooperare correndo sullo stesso veicolo e scambiandosi i ruoli all’occorrenza. A proposito di multiplayer, Double Dash, oltre all’ormai canonica modalità a quattro giocatori, permetteva a ben otto partecipanti di sfidarsi insieme in modalità LAN.
Il gioco inoltre potenziava il sistema delle derapate, permettendo l’uso di una sorta di mini turbo. Quest’ultimo si attivava muovendo lo stick a destra o a sinistra durante una derapata ed era contrassegnato da uno scintillio giallo. Era addirittura possibile, per i giocatori più esperti, sfruttare questo mini turbo anche nei rettilinei, utilizzando in modo sapiente il drift. Infine, i personaggi erano divisi in base alle categorie di peso. Ad ogni categoria erano assegnati determinati Kart, le cui prestazioni variavano notevolmente, proprio per rispettare le caratteristiche delle varie categorie.
Anche questo gioco venne accolto favorevolmente ed ottenne un ottimo successo di vendite. Ancora una volta, però, non mancarono alcune critiche. A far storcere il naso era la mancanza di reali novità, che rendeva il gioco ancora troppo simile a Mario Kart 64, sebbene fossero trascorsi 7 anni tra un gioco e l’altro.
Ritorno al portatile

Nel novembre 2005 uscì su Nintendo DS, la fortunata console portatile a due schermi, il quinto capitolo della serie Mario Kart, ovvero Mario Kart DS. Stavolta si trattò di un successo veramente epocale, visto che il gioco venne acclamato all’unanimità dalla critica e riuscì a vendere quasi 24 milioni di copie, divenendo il terzo gioco più redditizio della saga.
I fattori di questo successo furono molteplici. Anzitutto, il comparto tecnico. Mario Kart DS presentava una grafica solidissima, con modelli poligonali ben definiti, sfondi molto ampli e dettagliati e un’ottima fisica di gioco, in grado di rendere in maniera ottimale la frenesia e dinamicità delle corse.
Inoltre, il gioco proponeva diverse migliorie di gameplay. In Mario Kart DS le prestazioni vengono determinate dalla selezione del veicolo. Ognuno dei dodici personaggi infatti dispone di tre kart tra cui scegliere, ognuno con il suo bilanciamento. Questo rendeva essenziale per il giocatore conoscere i vari mezzi, per comprendere quale meglio si adattava al suo stile di guida. Inoltre Mario Kart DS potenzia la meccanica del Drift, rendendola ancora più essenziale per ottenere buoni piazzamenti.
Infine, questo quinto episodio rinnovava anche le modalità di gioco, introducendo la modalità missione, in cui il giocatore non deve solo vincere una corsa, bensì realizzare i vari obiettivi via via proposti. Infine, il gioco supportava anche una modalità online, attraverso la quale potevano sfidarsi tra loro giocatori da ogni parte del mondo tramite il servizio Nintendo Wi-Fi Connection, i cui server sono ora archiviati.
Mario Kart sbarca su Wii

Tre anni più tardi, nel 2008, la serie Mario Kart sbarcò su Nintendo Wii, una delle console di maggior successo della storia di Nintendo. Come prevedibile, il gioco presentava come principale innovazione l’utilizzo del sensore di movimento dei wiimote, che simulava l’utilizzo di un vero volante (il gioco era anche venduto insieme ad un gadget a forma di volante in cui poteva essere inserito il wiimote).
Questa caratteristica rendeva il gioco ancora più accessibile, anche grazia alla possibilità di scegliere una tipologia di controlli semplificati, che tuttavia non garantivano tutte le funzionalità legate al drift e ai mini turbo. In Mario Kart wii, infatti, la meccanica dei turbo tornava ulteriormente ampliata, grazie alla presenza di ben tre differenti livelli di accellerazione, contrassegnate da tre colori diversi e sbloccabili in base all’abilità nel prolungare le derapate. Era anche possibile prendere la scia di un avversario, beneficando di una poderosa spinta turbo.
Mario Kart Wii risultava anche ben realizzato graficamente e ricco di contenuti, dal momento che presentava ben 24 personaggi, 36 veicoli, divisi tra kart e moto, e 32 circuiti. Tornavano anche tutte le modalità tipiche della serie, con l’eccezione della modalità Missioni, mai più riproposta. Anche il comparto online, sebbene non perfetto, era presente e permetteva a ben 12 giocatori da ogni parte del mondo di sfidarsi.
Pur raggiungendo l’incredibile cifra di 37 milioni di copie vendute e sebbene avesse collezionato consensi quasi ovunque, Mario Kart Wii fu pesantemente criticato dai puristi per il cattivo bilanciamento degli oggetti, molti dei quali risultavano troppo forti e soprattutto, venivano assegnati con criteri non sempre coerenti. Inoltre, il gioco presentava un sistema di difficoltà in grado di adeguarsi in tempo reale all’abilità del giocatore. Tuttavia, questa funzionalità non sempre funzionava a dovere, creando frustrazione e nervosismo nei giocatori, che vedevano i loro sforzi e la loro abilità frustrate da un’assegnazione “sleale” degli oggetti.
Mario Kart passa al 3D

Era inevitabile che anche il Nintendo 3DS, la console portatile erede spirituale del DS, ospitasse un episodio della serie Mario Kart. ecco dunque arrivare, nel corso del 2011, Mario Kart 7. La principale innovazione di questa nuova versione di Mario Kart era la possibilità di guidare in prima persona, sfruttando il giroscopio del Nintendo 3DS. Questa scelta sfruttava bene l’effetto di tridimensionalità della console e rendeva le corse ancora più immersive e visivamente coinvolgenti.
Oltre a questo, Mario Kart 7 presentava alcuni tratti di corsa in cui il nostro veicolo avrebbe dovuto volare o immergersi in acqua per alcuni tratti, sempre per valorizzare l’esperienza della visuale in prima persona. Viene introdotta anche la possibilità di personalizzare i propri kart, selezionando il corpo principale, le ruote e l’attrezzo usato per planare. Tutte queste modifiche vanno naturalmente ad impattare la guidabilità del veicolo.
Per il resto, il gioco riproponeva in maniera fedele il gameplay e le modalità dei giochi precedenti, con la sola aggiunta di una modalità il cui scopo era raccogliere più monete degli avversari, chiamata coin runner. Il gioco ricevette una buona accoglienza, anche se venne criticata la sostanziale mancanza di reali novità.
Il capolavoro

Nel 2014 uscì per Nintendo Wii U quello che è universalmente considerato il miglior Mario Kart in assoluto, ovvero Mario Kart 8. Il gioco presentava una splendida grafica in alta definizione, che regalava alle corse una pulizia ed una fluidità mai raggiunte fino a quel momento.
Tra le principali innovazioni, Mario Kart 8 introduce l’antigravità. In alcune sezioni della pista, il Kart poteva trasformarsi in una sorta di hovercraft, acquisendo la possibilità di aderire ad alcune pareti, permettendo di guidare letteralmente sottosopra. In queste fasi è anche possibile ottenere delle spinte turbo entrando in contatto coi kart avversari.
Oltre a questo, Mario Kart 8 presentava un numero altissimo di personaggi, tracciati e veicoli, suddivisi tra kart, moto e quad. Le modalità, invece, non presentavano particolari innovazioni. Furono aggiunte diverse piste alla modalità battaglia, per renderla più varia ed interessante. Inoltre la modalità online venne ampliata e perfezionata.
Tutte queste caratteristiche resero Mario Kart 8 un successo assoluto, rendendolo il gioco più venduto per Wii U. Questo enorme successo spinse Nintendo a realizzare una versione remake del gioco per Nintendo Switch. Nel 2017 venne dunque realizzato Mario Kart 8 Deluxe. Questa nuova versione migliorava la risoluzione del gioco, portandola a 60 fps al secondo stabili.
Il gioco inoltre migliora ulteriormente la modalità battaglia e consente ad ogni personaggio di trasportare due oggetti contemporaneamente. Inoltre vennero ulteriormente ampliati il numero dei personaggi e dei tracciati. In seguito al rilascio dei vari DLC, Deluxe arriva a contare ben 96 tracciati, suddivisi tra nuove piste e riedizioni di vecchi tracciati presi un po’ da tutta la saga.
Il successo di Mario Kart 8 Deluxe fu letteralmente esplosivo, al punto da diventare il gioco più venduto per Switch. Nintendo comunica che, sommando le vendite di entrambe le versioni, il gioco supera i 60 milioni di copie (se fosse vero si tratterebbe del quarto videogioco più venduto di sempre).
Gli Spin-off

Oltre ai titoli della serie originale, Mario Kart ha generato anche una serie di spin-off. Citiamo anzitutto la serie Mario Kart Arcade Gp. Si tratta di tre giochi, usciti tra il 2005 e il 2013 nelle sale giochi in collaborazione con Namco.
I primi due episodi, usciti nel 2005 e nel 2007 presentano un gameplay molto simile a quello dei giochi della saga principale. Le uniche novità consistono nella possibilità di selezionare ad inizio gara tre oggetti. Ogni volta che durante la corsa si attiva un bonus, esso sarà selezionato tra i tre oggetti scelti a inizio corsa.
Il terzo episodio, Mario Kart Arcade GP DX, del 2013, aggiunge tutte le novità viste in Mario Kart 7, tra cui l’utilizzo delle planate e le sezioni subacquee. Nel 2017 arrivò Mario Kart Arcade GP VR. Come suggerisce il titolo, questa versione venne realizzata appositamente per le sale giochi che avevano a disposizione la tecnologie VR e poteva essere giocato solo con l’ausilio di un visore.

Parliamo ora di Mario Kart Tour, versione mobile di Mario Kart distribuita nel 2019 per tutti i dispositivi Android e IOS. Il gioco tenta di riproporre le meccaniche tipiche della serie adattandole ai controlli tipici dei sistemi mobile. Tour presenta una grafica molto pulita ed un gameplay piuttosto profondo. Inoltre propone regolarmente una serie di tour, sorta di eventi in grado di proporre sfide sempre nuove ed aggiornate.
Tuttavia, il gioco, pur venendo scaricato da un numero altissimo di utenti, non ha ottenuto consensi unanimi. A finire nel mirino è stato soprattutto il sistema di microtransazioni presente in Mario Tour, che penalizza in maniera importante tutti gli utenti che non usufruiscono dell’abbonamento premium.
Chiudiamo la nostra rassegna con Mario Kart Live: Home Circuit. Uscito nel 2020, questo interessante esperimento consiste in un piccolo kart radiocomandato con alla guida Mario o Luigi. Sfruttando la propria Nintendo Switch e le funzionalità della telecamera posizionata all’interno del kart, Home Circuit consente di trasformare le stanze della propria casa in veri e propri tracciati, che possono essere organizzati a piacimento grazie all’ausilio di una serie di bandierine colorate, che fungono da checkpoints e da punto di arrivo. Pur senza far gridare al miracolo, Home Circuit ha ottenuto una buona accoglienza e rappresenta una ventata di aria fresca nella serie e nel panorama dei giochi di guida in generale.
In conclusione, la saga di Mario Kart è certamente una delle più longeve e di maggior successo nel panorama videoludico, soprattutto per quanto riguarda Nintendo. Il compito che attende Mario Kart world non è certamente tra i più semplici. Vedremo se Nintendo e la sua intramontabile mascotte riusciranno a stupirci di nuovo.