Categorie
News

Two Point Hospital, la JUMBO Edition in arrivo su console

SEGA Two Point Studios hanno comunicato che il gestionale sanitario più pazzo di sempre, Two Point Hospital, riceverà un nuovo bundle per console a partire dal 5 marzo 2021, la JUMBO Edition

Contenuti della JUMBO Edition

La Jumbo Edition include il gioco base, quattro espansioni e due pacchetti di oggetti, e offre un totale di 27 ospedali, 189 malattie e un’enorme quantità di oggetti da collocare nelle tue strutture sanitarie. Ogni espansione conduce i giocatori in nuove ambientazioni, dove dovranno affrontare malattie e sfide specifiche.

  • Bigfoot ti fa viaggiare sulle innevate Montagne Puntute, dove la celebr-yeti locale Bartholomew F. Yeti ha richiesto una migliore copertura sanitaria. Il signor Yeti avrà bisogno del tuo aiuto per curare nuove malattie come gli arti di ghiaccio, la bardanza e il morbo di Rousseau!
  • In Pebberley Island inizi la tua avventura nel tepore di Pebberley Reef, prima di lanciarti nell’esplorazione dell’impervia e fitta Giungla rigogliosa, e conquistare finalmente il mozzafiato Monte Topless, mentre provi a scoprire il segreto dell’eterna giovinezza.
  • In Incontri Ravvicinati gira voce che tu possa imbatterti in sorprese di un altro mondo. Affronta cospirazioni, scopri strutture segrete e malattie singolari come la sfrantascienza e la scarsa umanità. Magari riuscirai davvero a incontrare gli alieni…
  • Per tutti coloro che invece hanno il pollice verde e amano madre natura… nessun problema! In Evviva l’ambiente dovrai affrontare nuove meccaniche di gameplay per raggiungere il successo in maniera eco-sostenibile. Visita la prima città ecologica della Contea di Two Point, datti al giardinaggio e fai attenzione alla rapusite o alle dita verdi!

Fai un viaggio indietro nel tempo grazie a una fantastica collezione di 26 oggetti con cui decorare il tuo ospedale con il Pacchetto oggetti vintage , oppure dai spazio al tuo senso artistico con il Pacchetto oggetti mostra d’arte .

Two Point Hospital: JUMBO Edition sarà disponibile su Sony PlayStation 4 e Nintendo Switch sia in versione digitale, sia fisica, mentre su Microsoft Xbox One arriverà solo in versione digitale. La JUMBO Edition sarà giocabile anche su Xbox Series X|S e PlayStation 5 grazie alla retrocompatibilità.

Categorie
Recensioni

Empire of Sin per Nintendo Switch – Recensione

RECENSIONE IN UN TWEET

Empire of Sin è un gioco pieno di genio e sregolatezza come i suoi sviluppatori. I Romero hanno ricreato il mondo della criminalità organizzata degli anni venti con estrema cura, ma si sono persi nello sporco lavoro di rendere il gioco più accessibile e soprattutto meno ripetitivo nel lungo termine.

7


Romero Games è una casa di sviluppo indipendente con parecchie peculiarità. É la nona casa di sviluppo di John Romero, icona del mondo dei videogiochi grazie allo sviluppo con Id Software del leggendario Doom, oltre che Wolfenstein 3D e Quake, e i membri sono soltanto due persone: John e sua moglie Brenda. Di conseguenza, vivo questa recensione tra la comprensione delle difficoltà che può avere un titolo indipendente composto da soltanto due persone e un’aspettativa che non può rimanere delusa, se gli sviluppatori portano entrambi il cognome Romero.

Del resto, i Romero non sembrano avere paura dei limiti che può avere un gioco sviluppato da solo due persone nel 2020, perché in Empire of Sin c’è dentro tutto quello che un amante dei videogiochi vintage potrebbe amare. Il titolo è un gestionale con un sistema di combattimento di uno strategico a turni, con una trama che segue le regole dei giochi di ruolo e un gameplay che permette di muovere il proprio gangster in giro per una città divisa per distretti, dove sarà possibile portare a termine una storia principale legata al proprio personaggio, quest secondarie e ovviamente la conquista dell’intera Chicago degli anni ’20.

Angelo Genna e i suoi tratti distintivi.
Angelo Genna e i suoi tratti distintivi.

L’esaltazione del probizionismo

Cinema e TV ci hanno permesso di avere un’idea abbastanza chiara d cosa fosse Chicago durante i primi venti anni del novecento, ma Empire of Sin va oltre le soap opera. Il gioco inizia con la scelta di uno dei 14 boss disponibili. Tutti delinquenti realmente esistiti e che hanno provato a conquistare la città americana. Dal noto Al Capone alla giocatrice d’azzardo Stephanie St Clair passando per l’italiano Angelo Genna, i boss di Empire of Sin sono ricchi di dettagli degni di un gioco di ruolo di spessore. Ogni boss ha i propri punti di forza e le proprie debolezze visibili attraverso l’eccessivamente ricca scheda del gangster. Infatti, oltre ai valori numerici avremmo anche modo di leggere biografia e tratti del personaggio che può guadagnare anche durante la partita in base alle scelte fatte.

I numeri saranno utili per capire la forza del boss in combattimento e per affrontare le conversazioni con delle prove a scelta del giocatore, che possono essere di persuasione, leadership o intimidazione. La biografia e i dialoghi che affronteremo, invece ci fanno realmente entrare nella Chicago del peccato con una forza che sta a metà tra una serie TV e un libro di storia contemporanea. I gangster sono senza alcun dubbio l’aspetto più bello del gioco con una caratterizzazione unica che potremo constatare quando incontreremo gli altri personaggi. Specifico che per “forza” non mi riferisco soltanto al minimale albero dei talenti che permette di diversificare boss e gangster in combattimento, ma soprattutto alla caratterizzazione di ogni boss e del suo modo di fare. Non a caso la diplomazia è una delle caratteristiche principali del gioco, anche se ci accorgeremo ben presto che tutto è più caotico di quanto vorremmo.

Un sitdown tra boss.
Un sitdown tra boss.

Una città in movimento

Chicago è divisa in svariati quartieri, composti da strutture che possono essere acquistate o conquistate con la forza. L’obiettivo primario è ottenere il controllo del distretto attraverso l’acquisizione degli edifici, che potranno essere usati per produrre alcol, avviare attività illecite, hotel o roccaforti per il nostro boss. Come in ogni altro gestionale, i nemici tenteranno di fare la stessa cosa stringendo alleanze, dichiarando guerre e conquistando territori. Tanto con noi che tra di loro.

Durante la mia avventura con Angelo Genna posso dire di aver vissuto una duplice realtà. Infatti, le prime ore di gioco, quando il denaro fatica ad arrivare, saremo vittima dell’impero altrui. Mi sono sentito continuamente sotto pressione e dire di no a un avversario ha significato iniziare una guerra non voluta, con una serie di battaglie che non sono stato in grado di affrontare causandomi il reaload della partita.

Però, una volta superate le prime difficoltà, i boss sembrano avere maggior raziocinio e sarà possibile stringere alleanze e accordi che possano aiutare noi e far arrabbiare gli altri, fino ad arrivare a un graduale astio che porta a una vera guerra tra più clan. Penso che si sarebbe potuto fare molto di più sotto questo punto di vista, ma è positivo che i boss avversari siano delle schegge impazzite piuttosto che personalità totalmente passive, come troppo spesso si vede in alcuni mediocri gestionali.

La mappa di Chicago.
Una parte di West Loop Gate, un quartiere di Chicago.

Un GDR inaspettato

Quando riusciremo a tenere a bada i nostri caotici nemici, potremmo anche decidere di andare avanti con le quest di gioco che mi hanno positivamente sorpreso. Non troveremo mai nulla del genere in titoli puramente gestionali come Civilization o Football Manager. Infatti, il nostro alter ego potrà stringere alleanze, tradire e soprattutto gestire la “famigghia” anche attraverso una componente narrativa di livello. Nessuna delle missioni è realmente primaria, poiché tutte evitabili, ma l’ingente quantità di denaro che possono portare in cassa e l’interessante risvolto nelle trama vi porteranno a volerne affrontare quante più possibili.

In alcuni casi, bisognerà solamente migliorare delle strutture, così da rendere più redditizio, o produttivo, un edificio, ma nella maggior parte dei casi sarà necessario andare in giro per la città con la propria gang per risolvere questioni più o meno spinose. In particolare, ho trovato molto interessante la storia di Genna con colpi di scena basati su scelte moralmente difficili e una costante presenza della morte come normale prassi della Chicago degli anni ’20.

Per capire l’importanza della componente narrativa, bisogna specificare che le quest sono fondamentali per il ritmo del gioco, perché ci saranno dei momenti in cui dovremmo aspettare di accumulare abbastanza risorse, cioè denaro o alcol, per poter proseguire nella nostra espansione. Momenti solitamente morti in altri gestionali, ma che in Empire of Sin sono un ottimo momento per portare avanti la storia del nostro boss o cambiare i connotati a qualche delinquente.

Empire of Sin ha elementi GDR interessanti.
Empire of Sin ha elementi GDR interessanti.

Tante scelte e poche conseguenze

Se sul lato narrativo, ogni nostra scelta avrà una conseguenza, lo stesso non si può dire su quello gestionale. Teoricamente le cose da fare sono tante grazie a un menù molto ricco. Infatti, oltre a gestire il nostro boss, potremmo arruolare altri gangster che ci daranno una mano nelle nostre scorribande. Specifico che è stupefacente il livello di dettaglio che ha ogni singolo gangster data l’enorme mole di personaggi disponibili, e sbloccabili attraverso la notorietà che guadagneremo come delinquenti andando avanti con il gioco.

Inoltre, oltre a poter acquistare equipaggiamento al mercato nero, i menù permettono di gestire il nostro impero migliorando strutture, gestendo la diplomazia e spulciando i guadagni e le produzioni che provengono dalle nostre attività e da quelle degli avversari per poter pianificare alleanze e guerre. La quantità di informazioni è realmente imponente, ma la scarsa leggibilità rende tutto molto opinabile, soprattutto nella versione Nintendo Switch. Infatti, impostare il gioco in un’ottica data-driven è semplicemente non necessario e vi dimenticherete velocemente dei menù per tornare all’azione. D’altro canto, quando vi servirà cercare una struttura, potrà essere impegnativo usare il joypad per muoversi tra i menù, facendovi domandare se non si potesse usare qualche scorciatoia per evitare ogni volta di dover lavorare tra tabelle e ordinamento di colonne per un’operazione di pochi secondi.

attività Empire of Sin.
Le nostre attività.

Guerre di potere

Ovviamente, in una città piena di crimine, ci aspettiamo di battagliare tanto e spesso. In effetti è così, ma la soddisfazione non è quella auspicata. Il sistema di combattimento a turni in stile X-COM, o visto che parliamo della versione per Nintendo Switch meglio dire Mario + Rabbids Kingdom Battle, è una scelta sensata, ma allo stesso tempo pessima nella sua concezione.

La maggior parte degli scontri saranno subito fuori un edificio o al suo interno. Per farla breve, le mappe saranno praticamente sempre uguali con degli interni che caratterizzano la struttura, ma che offrono poco in termini di varietà. Purtroppo, lo stesso senso di monotonia affligge il sistema a turni. Indipendentemente, dal punto in cui saremo arrivati nella partita, gli scontri saranno sempre gli stessi e vedranno il nostro team, composto dal boss e gli altri scagnozzi, affrontare una serie di guardie che ripetono sempre le stesse mosse.

Una lotta impari.
Una lotta impari.

Di per sé, Empire of Sin fornisce una variegata serie di azioni in combattimento. Tutte le unità possono attaccare con le pistole o corpo a corpo, ripararsi, presidiare una zona e usare oggetti come granate o medikit. Le tipologie delle armi fanno il resto, tra mitragliatori, fucili a pompa e fucili da cecchino. In aggiunta, i gangster possono sfruttare i loro talenti attivi tra cui “mosse finali” e cure. Per questo, quando affronterete una “boss battle”, cioè una resa di conti fra boss, la battaglia sarà impegnativa, perché faremo la conoscenza anche di altri gangster abbastanza coriacei.

Purtroppo, la maggior parte dei combattimenti, e saranno tanti, prevede una sfida contro le guardie che presidiano le strutture, che non avranno capacità extra e soprattutto sono dotati di un’intelligenza artificiale terribile. Capiterà spesso di vedere nemici avventurarsi in attacchi corpo a corpo finendo accerchiati dal nostro team e, in ogni caso, il computer non agirà mai in gruppo, ma si limiterà sempre a fare una scelta che oserei dire casuale. Se a tutto questo aggiungiamo che durante una guerra le nostre strutture più scoperte saranno prese di mira costantemente, ci saranno dei momenti di gioco in cui dovremmo affrontare anche quattro o cinque battaglie una dopo l’altra con esito scontato e noia mortale. Mai come in Empire of Sin sarebbe stato gradito un meccanismo di risoluzione automatica.

Momenti di crudeltà.
Momenti di crudeltà con poche texture (su Switch).

Un’arma inceppata

Fino a questo punto, si può dire che Empire of Sin è un gioco che ha un gran potenziale, molto del quale ancora inespresso. Inoltre, considerando che il team di sviluppo è composto da solo due persone, si può chiudere un occhio su tante sbavature, ma ce ne sono alcune che non si possono tollerare dai veterani della Romero Games.

Dopo aver preso dimestichezza con l’interfaccia grafica, il gioco comincia a prendere la giusta direzione, ma troppo spesso mi sono imbattuto in una serie di bug della user interface che ha reso Empire of Sin eccessivamente frustrante. Buona parte di questi riguardano la fase più debole, quella del combattimento. Infatti, spesso sarà necessario premere più volte lo stesso pulsante, perché a quanto pare l’interfaccia non riconosce sempre i comandi. Tante volte ho evitato di effettuare un “Overwatch”, un appostamento della zona, perché ero già cosciente di dover ripetere la stessa sequenza più volte prima che il gioco l’accettasse. Purtroppo, lo stesso problema è presente anche per gli spostamenti e il sistema di coperture mi ha fatto sorgere dei dubbi sulla sua correttezza.

Il problema peggiore che ho affrontato riguarda la perdita del mio miglior gangster dopo aver terminato una battaglia. In realtà, era ancora presente sull’interfaccia, ma era totalmente invisibile e non utilizzabile. Il classico spegni e riaccendi ha funzionato a discapito del ritmo del gioco, che comunque fa sempre fatica a ingranare a causa dei caricamenti. Considerate che passeremo la maggior parte del tempo a spostarci dalla visuale del distretto all’entrare in un locale. Ogni volta che lo faremo sarà necessario un caricamento di svariati secondi, così come per cambiare distretto, entrare in modalità battaglia o parlare con un boss. Tempi che aumentano ulteriormente quando siamo costretti a ricaricare una partita a causa di un bug o di un agguato eccessivamente punitivo.

Scontri all'aperto.
Scontri all’aperto.

Il porting su Nintendo Switch

Per questo test, ho provato la versione 1.01 di Empire of Sin. Devo dire che gli sviluppatori si stanno impegnando nel patchare il gioco, ma sapere che esiste su tutte le altre versioni una 1.02, mentre su Nintendo Switch dovremmo aspettare anche fino a fine mese, non mi ha fatto particolarmente piacere dato gli importanti problemi del titolo.

Nonostante questo, Empire of Sin funziona bene su Nintendo Switch, ma si poteva sicuramente fare molto di più data la tipologia di gioco molto adatta alla modalità portable. Infatti, graficamente il gioco risulta piacevole in modalità docked, dove la possibilità di avere un’opzione che allarghi le icone, permette di giocare senza affaticare gli occhi e godere di qualche texture carina. Poche a dire il vero, perché il livello di dettaglio soprattutto sulle luci è stato abbassato eccessivamente e dopo il lavoro che è stato svolto con giochi frenetici come Doom e The Witcher 3 su Nintendo Switch, dire che si poteva fare di più è un eufemismo.

In portabilità, il gioco rimane comunque gradevole e sono sorpreso di come siano riusciti a metter dentro tutti quei menù zeppi di informazioni e scritte senza renderle totalmente illeggibili. Di conseguenza, possiamo bilanciare la minor qualità grafica, comunque a tratti piacevole, con la possibilità di giocare in movimento e affermare che gli unici svantaggi rispetto alle altre versioni sono il ritardo nelle patch e, rispetto alla versione PC, l’impossibilità di usare mouse e tastiera che rende l’esperienza certamente meno frustrante.

Lo slang può essere ostico.
Lo slang può essere ostico.

Conclusione

Empire of Sin è un vero peccato. Il titolo ha tantissime idee buone che avrebbero meritato di essere sviluppate da un team composto da più persone, che potevano dare una mano a risolvere tutte le lacune di un gioco con tanto potenziale.

Il gioco dei Romero è forte sulla componente narrativa e sulla parte GDR del titolo, ma soffre una scelta troppo incauta sulla parte gestionale e del sistema di combattimento. In entrambi i casi, noia è la parola principale. Non voglio dire che non mi sia divertito nella Chicago del gioco, ma quando le missioni principali cominceranno a scarseggiare e dovremmo gestire la conquista di tutti i quartieri, Empire of Sin soffre dove dovrebbe essere forte, perché si tratta di ripetere in continuazione le stesse azioni fino al prossimo afflusso di denaro. Per quanto riguarda il combattimento strategico a turni, invece il titolo è semplicemente troppo acerbo e sarebbe stato consigliabile affidare questa parte del lavoro a un esperto del settore, perché si può far un gran lavoro anche con pochi tasselli come dimostrato da Ubisoft Milano con il suo Mario + Rabbids Kingdom Battle.

In altre parole, Empire of Sin è un gioco da lasciar decantare. Lo consiglio a chi è appassionato della criminalità organizzata dei primi anni del ‘900 e agli amanti del genere gestionale curiosi di provare dei titoli meno “puri”. In ogni caso, tranne che non abbiate la necessità di provare subito qualcosa di nuovo, consiglio di attendere qualche patch e magari un leggero calo di prezzo prima di avventurarsi nel proibizionismo statunitense.

Dettagli

  • Genere: gestionale, strategia, gioco di ruolo
  • Lingua: inglese
  • Multiplayer: no
  • Prezzo: 39,99 euro
Categorie
News

Football Manager 2021 è ora disponibile anche sulle console Xbox

Sports Interactive e SEGA hanno annunciato che Football Manager 2021 Xbox Edition è ora sul mercato. La serie torna sulle console Microsoft dopo oltre dieci anni di assenza in una versione semplificata basata sull’edizione Touch.

Il titolo manageriale calcistico più famoso del mondo torna su console dopo oltre dieci anni. Football Manager 2021 Xbox Edition ti porta sulle panchine più importanti del mondo in una versione pensata per sfruttare al meglio il controller Xbox. Realizzata sulla base della popolare edizione Touch, FM21 su Xbox è una versione semplificata di quella per computer, che offre stagioni più rapide e si concentra sui compiti principali dell’allenatore.

FM21 arriverà su Nintendo Switch entro la fine dell’anno.

Noi abbiamo recensito la versione PC. E voi, che edizione state giocando?

Categorie
Recensioni

Football Manager 2021 per PC – Recensione

RECENSIONE IN UN TWEET

Football Manager 2021 tiene il controllo del gioco impreziosendo le sue giocate con un match day notevolmente migliorato, ma non riesce a pungere con una rivisitazione della sezione media poco utile, mentre i problemi classici della serie non permettono al titolo di portare a casa il trofeo più importante.

8.5


Tra le tante domande che gli amanti del calcio si pongono ogni anno ce ne sono alcune che hanno più importanza di altre. Dopo nove anni, in molti vogliono sapere se il campionato di calcio italiano avrà un nuovo proprietario, se Messi rimarrà per sempre al Barcellona, se Pep Guardiola riuscirà finalmente a vincere la Champion’s League con il suo City e, soprattutto, se quest’anno Football Manager non rovinerà nuovamente la vostra carriera lavorativa o scolastica di qualsiasi grado.

Nonostante questo difficile periodo in cui anche il mondo del pallone sta vivendo le difficoltà del Covid-19 e sta soffrendo la scomparsa di Diego Armando Maradona, voglio rispondere all’annosa domanda. Per farlo sarà necessario sia recensire i cambiamenti rispetto l’anno passato per i veterani della serie, sia far comprendere agli allenatori in erba se questo è l’anno giusto per entrare nel circolo vizioso del manageriale di calcio più famoso di sempre.

Jurgen chi?
Jurgen chi?

Proprio lui!

Football Manager condivide ancora qualcosa con le sue controparti simulative come PES e FIFA. Entrambi i generi vivono di un costante rinnovo anno dopo anno. Una ricerca delle perfezione fino al prossimo grande cambiamento. Football Manager 2021 è figlio di questa evoluzione in cui è difficile trovare un vero padre, se non andando indietro di almeno una decade. Nel mio caso, l’ultimo incontro con Football Manager risale al lontano anno 2015 e posso confermare che viste tutte insieme, le novità sono tante.

La mia esperienza con Football Manager 2015 mi ha portato a conoscere una quantità scandalosa di forum italiani, internazionali e youtuber ancor prima di giocare la prima amichevole. Se quella sensazione da allenatore fai-da-te ha appassionato i più longevi fan della serie, la stessa scelta non ha permesso al titolo di Sports Interactive di ottenere nuovi proseliti, a meno di giocare la ridotta versione FM Touch.

Footall Manager 2021, invece mostra la precisa scelta di sviluppatori e SEGA di voler rendere il gioco sempre più accessibile nelle sue impostazioni di default, con la possibilità di manualizzare ogni singola operazione per chi vuole andare nel dettaglio.

Ingegneri dell’allenamento

Nonostante non sia una novità di quest’anno, il passo più grande rispetto al titolo che ho conosciuto sei anni fa, risiede nella gestione dell’allenamento, più profonda, ma allo stesso tempo più automatizzata. Gli aspiranti allenatori che vogliono iniziare con Football Manager 2021 devono sapere che possono passare la prima stagione a prendere solo decisioni di alto livello. Infatti, si potrà vincere anche scegliendo inizialmente solo la tattica da utilizzare, per poi pian piano addentrarsi nel mondo della teoria dell’allenamento con estrema cautela.

I veterani, invece vorranno programmare ogni singola giornata, divisa in tre sezioni, in cui sarà possibile allenare il fisico in praticamente ogni sua caratteristica, così come lavorare su una determinata caratteristica della tattica da usare. D’altro canto, se volete un approccio più immediato, è possibile usare gli schemi predefiniti per periodo temporale, come i preziosi allenamenti pre-stagionali o i ritiri, oppure concentrarsi, come sicuramente farete durante l’intera stagione calcistica, sulla tattica principale che vorrete usare.

Il motore 3D è finalmente realistico.
Il motore 3D è finalmente realistico.

Come in TV

Una delle più piacevoli novità di quest’anno riguarda invece il motore 3D. Finalmente, l’intelligenza artificiale dei giocatori rispecchia una vera partita di calcio ed è piacevole vedere i propri giocatori fare il loro mestiere. Durante le mie stagioni, non mi è capitato di vedere uscite folli dei portieri come negli anni passati e il maggior scandalo a cui ho assistito è forse l’eccessiva capacità delle ali, soprattutto invertite, di poter percorrere kilometri alla ricerca disperata di emulare il famoso gol del Pibe de Oro.

Specifico che questo velo di normalità ha colpito anche il temuto confronto con i giocatori. Una gradita novità di Football Manager 2021 ha introdotto un maggior rapporto con i propri giocatori, anche grazie alla possibilità di gesticolare al fine di mettere un punto esclamativo sulle proprie parole. Personalmente ritengo che la feature più importante sotto questo punto di vista rimane poter chiedere ai giocatori più influenti, che potete vedere in cima a una vera piramide gerarchica dello spogliatoio, di convincere i ragazzi più esigenti a darsi una calmata e pedalare per il bene della squadra.

Il parametro xG deve essere migliorato.
Il parametro xG deve essere migliorato.

Guarda mamma, come Jürgen 

Tornando da un lungo stop, la mia prima stagione ha previsto due forti basi: il Liverpool con il suo possente gegenpressing e l’automatizzazione di tutte quelle rogne che rendono il gioco eccessivamente ripetitivo in alcuni punti della stagione ed estremamente motivante in altri.

Mai come nella mia stagione inglese 2020/21, ho sentito di avere un club e uno staff a supporto. I progressi fatti dalla serie in questi anni hanno permesso ai club di esistere in quanto entità uniche. Calcare il campo di Anfield come allenatore significa accettare una profonda cultura fatta di obiettivi difficili, acquisti di giovani e rispetto dello stadio che ti fanno sentire realmente il manager dei Reds.

Un club storico.
Un club storico.

Lo stesso si può dire anche dello staff, che sempre più di rado fornisce informazioni completamente insensate come in passato, e che risulta veramente utile nella gestione di tutte quelle feature eccessivamente tediose. Purtroppo, tra i membri dello staff, i più importanti rimangono ancora i medici e i fisioterapisti.

Lo stile del gioco del Reds aumenta significativamente il rischio di infortuni, così come chiaramente specificato anche dal centro medico più volte. Però, terminare a novembre una partita in nove a causa degli infortunati, fa riflettere sulla risoluzione di uno dei maggiori problemi della serie. Anche in Football Manager 2021 sarete in balia del destino e se sarete tanto sfortunati nell’avere anche otto ragazzi in infermeria contemporaneamente, alla fine pagherete lo scotto di un mancato turnover.

Anche in FM21, esattamente come succede nelle precedenti edizioni, l’impossibilità di fare turnover si pagherà adeguatamente durante il periodo invernale in cui i giocatori non ne avranno più e gli avversari cominceranno a prendervi le misure.

Football Manager era, è, e probabilmente sempre sarà, un titolo estremamente impegnativo. Nonostante gli assidui frequentatori di Anfield hanno potuto vedere i propri beniamini ottenere una striscia positiva a doppia cifra, le pretendenti al titolo hanno continuato a starmi alle calcagna e in certi casi superarmi a dimostrazione che le squadre avversarie non staranno a guardarvi mentre macinate record e punti.

Condizioni metereologiche sensate.
Condizioni metereologiche sensate.

Black Friday

L’altro aspetto che necessita ancora una rivisitazione è il mercato. Durante il primo anno saremo costretti a partire con un budget più basso a causa dell’emergenza Covid-19 e sarà praticamente impossibile fare acquisti fino a gennaio. Inoltre, quando potremo mettere mano al portafogli, noteremo la solita necessità dei club di sparare prezzi senza senso, o ancor peggio, di cedere fuoriclasse a parametro zero.

Sono sicuro che molti di voi riusciranno a mettere le mani su Gianluigi Donnarumma a gennaio 2021. Nella mia partita ha rinnovato, ma mi sono fatto passare il dispiacere con David Alaba del Bayern Monaco divenuto a mani basse il miglior terzino dei Reds per molti anni.

D’altro canto, il calcio mercato è migliorato nel tempo e quella sensazione di andare a una negoziazione completamente bendato sembra essere passata grazie alla possibilità di parlare con l’agente del giocatore. L’agente metterà le cose in chiaro e aumenterà di gran lunga la chance di avere un incontro con il giocatore con esito positivo senza svenarsi, o quasi.

La difficile gestione del Covid

Così come noi tutti, anche Sports Interactive ha preso seriamente la decisione di gestire il problema Covid-19. Dalla cancellazione di EURO 2020, alla triste assenza dei tifosi sugli spalti, il mondo del calcio è stato colpito duramente e anche Football Manager ha deciso di tenerne conto.

Anche se la decisione, piuttosto di buon senso, di non aggiungere la malattia “Covid-19” come potenziale causa di infortunio e la presenza del pubblico, con tanto di guadagni generati dagli abbonamenti, può dar l’impressione che si sia voluti sorvolare sulla questione, così non è.

La prima stagione sarà più dura economicamente con meno denaro a disposizione per gli acquisti e più offerte di prestito rispetto al passato. Inoltre, alcuni campionati europei e sfide internazionali come la Champion’s League, permetteranno nelle primissime stagioni cinque cambi per poi tornare pian piano alla normalità, come ci auguriamo accada anche a tutti noi quanto prima.

Mucchio Selvaggio

Personalmente, la novità che ho più apprezzato di Football Manager 2021 è il match day nel suo insieme. Come già detto, l’engine 3D è veramente gradevole e la nuova interfaccia grafica riesce a essere tanto sintetica quanto funzionale, anche se non ho saputo apprezzare il parametro di expected goal, xG.

Questo KPI dovrebbe avere lo scopo di valutare la probabilità di goal di entrambe le squadre durante la partita. Dal mio punto di vista, può essere un discreto modo di capire come sta andando la partita quando ci sono poche azioni salienti, ma l’ho dimenticato molto in fretta a favore dell’idea che se ci sono poche azioni rilevanti, significa che il mio Liverpool non sta facendo abbastanza male all’avversario.

I social network sono una perdita di tempo anche su FM21.
I social network sono una perdita di tempo anche su FM21.

Giornalisti, male necessario

Spesso il rapporto tra media e allenatori non è semplice e Football Manager 2021 ne è la prova. I ragazzi di Sports Interactive hanno apertamente fatto capire che il loro interesse quest’anno era fornire più strumenti possibili per colmare le lacune comunicative della serie, soprattutto quando ci si interfaccia con i giornalisti.

L’idea di vedere la sala stampa, oppure il tunnel degli spogliatoi, e poter decidere se battere i pugni o sorridere ai giornalisti è realmente piacevole sulla carta, ma nella pratica è decisamente inutile. Mai come quest’anno ho deciso di delegare al mio vice le lunghissime sessioni con i giornalisti fregandomene apertamente delle loro simpatie, o per meglio direi antipatie, nei miei confronti. Un male necessario, come i social network.

Così come fatto per altre sezioni del gioco come la fase di negoziazione, Football Manager 2021 vuole raccogliere intere sezioni di gioco in un’intera schermata. Se molto spesso questa scelta è vincente data la presenza di informazioni chiare in poco spazio come nel caso del centro sviluppo, i media sono ancora il settore più in sofferenza. In particolare, la schermata dei social network può essere divertente da vedere le prime volte, ma diventa decisamente noiosa e spesso troppo caricaturale andando avanti con il gioco.

Conferenza stampa FM21
Capito Varriale?

Conclusione

Football Manager 2021 ha ulteriormente migliorato la serie senza stravolgerla. Il match day è diventato un appuntamento immancabile grazie a un engine 3D veramente migliorato. Inoltre, la maggiore interazione con i giocatori e un’interfaccia grafica più pulita aumentano l’immersione sul campo da gioco.

La parte comunicativa ha avuto un restyle importante che ha portato interessanti novità per quanto riguarda la gestione dello spogliatoio, ma che ha esaltato il gravoso problema della relazione con i giornalisti. Inoltre, alcune lacune della serie come gli infortuni e un calciomercato surreale permangono un problema anche in Football Manager 2021.

Nonostante tutto, FM 21 è il miglior manageriale di calcio in assoluto. Un must buy per ogni veterano data la possibilità di godere delle partite grazie a un’immersione maggiore, fiore all’occhiello di quest’anno. Inoltre, consiglio l’acquisto sia a chi viene da una lunga pausa come me, sia a chi vuole intraprendere per la prima volta la carriera di allenatore virtuale. Infatti, chi si è fermato qualche anno fa noterà che la serie è migliorata notevolmente nel corso del tempo. D’altro canto, i novizi apprezzeranno la scelta di SEGA e Sports Interactive di voler rendere sempre più accessibile il gioco anno dopo anno, con ottimi risultati anche in questa stagione.

In altre parole, se vi piacciono i gestionali impegnativi e siete degli amanti del pallone, FM21 è un acquisto di cui non vi pentirete.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: gestionale, manageriale
  • Lingua: italiano
  • Multiplayer: si
  • Prezzo: 54,99 euro

Ho portato al trionfo il Liverpool facendo dimenticare ai tifosi anche Jürgen Klopp in una ventina di ore, grazie alla deliziosa edizione fisica gentilmente fornita dal publisher.

Categorie
News

Football Manager 2021 è ora disponibile per PC

Sports Interactive e SEGA hanno lanciato sul mercato Football Manager 2021, il nuovo capitolo del celebre gestionale calcistico.

Gli allenatori che si sono divertiti con la beta in accesso anticipato di FM21 devono soltanto riavviare Epic Games Launcher o Steam e il gioco verrà aggiornato automaticamente alla versione completa. Tutti i progressi delle partite in single player disputate durante la beta verranno conservati nella versione completa del gioco.

La release definitiva di FM21 contiene diversi miglioramenti rispetto alla beta, e adesso sono disponibili anche lo Steam Workshop ed entrambi gli editor, sia quello in gioco, sia quello esterno.

In FM21 gli allenatori avranno più strumenti per controllare al meglio le sorti della propria squadra, sia dentro, sia fuori dal campo. Sono state introdotte, infatti, nuove meccaniche, un livello di analisi più sofisticato, e ogni manager ha a disposizione più informazioni e risorse.

Le interazioni con i giocatori e la stampa sono state completamente ripensate in modo da essere più verosimili, per garantire un’esperienza più autentica, mentre le partite sono diventate più spettacolari grazie ai miglioramenti del motore grafico e a una presentazione pre e post gara più dettagliata. Inoltre, gli allenatori potranno avere più voce in capitolo sul mercato e avranno la possibilità di festeggiare a dovere i propri successi alla fine della stagione.

FM21 Mobile introduce tre nuove nazioni, Argentina, Canada e Messico, nell’episodio più internazionale della serie per dispositivi mobili. Inoltre, questa versione può contare su diversi miglioramenti riguardo le tattiche, le interazioni e le dinamiche di gioco.

FM21 Touch su iOS e Android, e FM21 Xbox Edition saranno invece disponibili dal 1 dicembre 2020, mentre la versione per Nintendo Switch di FM21 Touch arriverà entro la fine dell’anno.

Comprerete Football Manager 2021?

Categorie
Recensioni

Mars Horizon per PC – Recensione

Recensione in un Tweet

Mars Horizon è un gestionale a turni divertente e impegnativo, oltre che un’istruttiva introduzione al fantastico mondo dello spazio. Le missioni spaziali stupiscono per i loro dettagli e i mini-giochi possono essere una vera sfida. Purtroppo la ripetitività e un end-game lineare possono minare la rigiocabilità.

8


La prima cosa che ho fatto quando ho terminato la mia avventura su Mars Horizon è stato cercare, per la prima volta in assoluto, la cronistoria di tutte le missioni che le agenzie spaziali hanno sostenuto su Marte dal 1960 a oggi. Se lo scopo del gestionale a turni sviluppato da The Irregular Corporation e Auroch Digitalin collaborazione con l’Agenzia spaziale europea, è quello di far appassionare nuove persone all’astronautica, allora il titolo è un successo.

Per fortuna, i videogiocatori possono stare tranquilli, perché Mars Horizon riesce a essere divertente anche come gioco gestionale. Affermazione non banale in un genere monopolizzato da serie sacre come Civilization, Tropico, SimCity e Football Manager, e da una necessità di maniacalità nel bilanciamento.

L'agenzia spaziale europea assume.
L’agenzia spaziale europea assume.

Le basi

Dopo aver scelto una delle cinque agenzie spaziali a disposizioni, tra cui la NASA e l’ESA, Mars Horizon diventa una corsa verso l’atterraggio dei primi astronauti su Marte che parte dal gennaio 1957. Il titolo inizia con una visuale del sistema solare e un lungo tutorial ci fa addentrare nel mondo dei giochi gestionali a turni e delle agenzie spaziali. Infatti, indipendentemente dal vostro grado di conoscenza, il gioco amplierà la vostra cultura sull’ingegneria delle missioni nello spazio.

Per farlo sarà necessario padroneggiare i concetti fondamentali e le risorse di un’agenzia spaziale. In Mars Horizon tutto ruota attorno a ricerca, missioni, strutture e diplomazia, mentre le risorse necessarie sono il supporto, i punti scienza e i fondi. Il supporto corrisponde al prestigio dell’agenzia e si ottiene portando a termine con successo le missioni. Questo garantirà un appoggio economico che si tramuterà in denaro, i fondi. Inoltre, le missioni garantiranno anche punti scienza fondamentali per la ricerca.

Durante i primi minuti in gioco, le prime cose che mi sono state richieste in qualità di capo al comando dell’ESA è lanciare un razzo-sonda per dei test scientifici. Facile a dirsi, più complicato da portare a termine. Per mandare in orbita il primo razzo della storia dell’ESA sono necessari: un piccolo lanciatore e il razzo-sonda vero e proprio. Ed è qui che entrano subito in gioco le correlazioni tra i pilastri cardine del titolo e le risorse.

Il pianeta terra è bellissimo.
Il pianeta terra è bellissimo.

Un finale scontato

A differenza di titoli come Civilization, in cui è possibile scegliere in che modo vincere la partita, in Mars Horizon si trionfa soltanto mettendo i piedi su Marte per primi. Questo comporta la necessità di avere un bilanciamento dei tre rami di ricerca: missioni, strutture e vettori.

Nel nostro caso, sarà necessario ricercare la missione del lancio del razzo-sonda e il suo payload nella sezione delle missioni, un piccolo lanciatore tra la ricerca delle strutture e i componenti per costruire il razzo da inviare sullo spazio nella sezione dei vettori. Inizialmente i fondi e punti scienza base sono sufficienti, ma andando avanti sarà sempre più necessario aumentare la quantità di missioni da portare a termine per non rimanere indietro.

Le missioni si dividono in milestone e richieste. Le prime sono i grandi avvenimenti della storia e quindi i nostri obiettivi primari. Le agenzie spaziali gareggeranno tra loro per ottenere il primato temporale. Le richieste, invece servono per aumentare le risorse necessarie, ottenere nuovi potenziamenti e migliorare il rapporto con i rivali grazie a delle missioni congiunte.

Tante missioni.
Tante missioni.

Missioni accurate

Quando ho inviato il curriculum per diventare il capo dell’ESA, ero a conoscenza che avrei passato la maggior parte del mio tempo a organizzare missioni nello spazio, ma non pensavo che gli sviluppatori sarebbero andati così a fondo. Le missioni di gioco si dividono in tre parti principali: costruzione del payload, costruzione del vettore e preparazione per il lancio.

In astronautica, il payload, o carico utile, è una parte del vettore, cioè del missile, che servirà per portare a termine la missione. Solitamente si tratta di un satellite, di un telescopio o di un’antenna. La parte interessante è che quelli che vedremo nel gioco sono payload realmente utilizzati dalle agenzie spaziali nel corso del tempo per portare a termine i compiti più importanti, che potremmo rivedere, insieme a tanti altri dettagli, nella Spacepedia, una dettaglia enciclopedia che sbloccheremo andando avanti nel gioco e nelle partite.

La Spacepedia è una chicca.
La Spacepedia è una chicca.

Nella prima fase della missione, ci limiteremo a pagare il carico e aspettare la sua costruzione. Una volta terminata, potremmo passare alla costruzione del veicolo che porterà il payload nelle orbite di uno dei pianeti o satelliti del sistema solare. Il missile è costituito da due parti: upper stage e booster. Il primo ha due caratteristiche, il peso di carico che può contenere e quanto lontano può essere lanciato. Il booster, invece sorregge lo stadio superiore, ma necessita di un lanciatore più o meno grande per essere usato.

Adesso che il nostro missile è pronto, siamo pronti per lanciarlo con o senza un equipaggio, in base alla tipologia della missione. Le prime volte, la fase di lancio è una delle cose più emozionanti che faremo. Però, dato la mia carriera decennale all’ESA, debbo confessare che dopo poco diventerà una pratica noiosa che si limita a un lancio di dadi, che se sfortunato porterà alla distruzione del vettore ed eventualmente alla morte del nostro equipaggio.

Si parte.
Si parte.

La pratica rende perfetti

Lo stesso discorso di stupore e noia vale per le missioni. Una volta che il payload è in orbita, dovremmo affrontare varie fasi che corrispondono tutte allo stesso mini-gioco. L’obiettivo è scambiare risorse con un sistema input-output, così da raggiungere la quantità minima di un determinato sottogruppo di risorse e poter stabilire una connessione tra la base spaziale e il satellite.

I ragazzi di The Irregular Corporation si sono veramente sforzati per cercare di rendere più variegato possibile questa sequenza. Purtroppo, ripeterla continuamente diventa troppo presto monotona. Andando avanti nel gioco sbloccherete sempre nuove risorse, come l’equipaggio, o malus che renderanno il puzzle effettivamente sfidante. Tra uno shift e un disturbo nella comunicazione, il fattore fortuna sarà determinate, ma potrà essere bypassato attraverso l’utilizzo della fondamentale risorsa elettrica. Solitamente, l’obiettivo minimo è facilmente raggiungibile, ma anche i veterani troveranno difficoltà nel completare la sequenza che garantisce una ricompensa bonus.

Letteralmente un rompicapo.
Letteralmente un rompicapo.

La difficoltà di gioco è impegnativa già a livello normale. Infatti, non solo i rompicapo potranno mettere in difficoltà, ma soprattutto le altre agenzie spaziali che si muoveranno con velocità e precisione. Fallire una missione porterà molto spesso a dover rinunciare al primo posto e costringerà a una pianificazione accurata per recuperare il tempo perso. Sotto questo punto di vista, Mars Horizon offre una sfida, fattibile ma impegnativa, ai neofiti e un ottimo passatempo anche agli esperti del genere.

Non vi voglio svelare ulteriori dettagli, ma Mars Horizon saprà stupire su tanti aspetti. Il primo lo noterete andando avanti nelle ere di gioco a dimostrazione di un game design ragionato. Anche il comparto grafico è gradevole, ma la ripetitività colpisce anche il design di strutture, veicoli e soprattutto un comparto musicale decisamente basilare e alla lunga troppo ripetitivo.

Finalmente a terra.
Finalmente a terra.

Conclusione

Mars Horizon è un indie che mi ha saputo sorprendere. Si tratta di un gestionale divertente per qualsiasi tipo di giocatore, ma se siete nuovi del genere e cercate un titolo entry-level, Mars Horizon è quello che fa per voi. L’ottimo bilanciamento della difficoltà vi farà sentire il fiato sul collo di questa pazza corsa verso l’atterraggio su Marte. Ovviamente il gioco non è esente da difetti. In particolare, il titolo potrebbe stancare a causa di una ripetitività dovuta a una costante mancanza di fondi e dall’eccessiva enfasi sul puzzle game delle missioni.

Dopo aver avuto successo con l’ESA, sarà mia cura portare alla vittoria tutte le altre agenzie spaziali. Però sono cosciente che il gioco può risultare troppo monotono a causa di una scelta di end-game ben precisa che lascia poco spazio di manovra. È un duro lavoro, ma non possiamo permettere a Elon Musk di monopolizzare il settore!

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: Gestionale
  • Lingua: Inglese
  • Multiplayer: No
  • Prezzo: 17,99 €

Ho guidato le migliori agenzie spaziali alla conquista di Marte per una ventina di ore grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

Categorie
News

Mars Horizon è ora disponibile su PC e console

The Irregular Corporation e Auroch Digital hanno annunciato che il gestionale che simula un’agenzia spaziale, Mars Horizon, è adesso disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, al prezzo di 17,99 euro grazie a uno sconto nella prima settimana di lancio.

Qui il trailer:

In Mars Horizon i giocatori assumono il controllo della propria agenzia spaziale all’alba dell’era della conquista dello spazio, con l’obiettivo di riuscire a mettere piede sul suolo di Marte. I giocatori dovranno gestire la ricerca scientifica, il supporto pubblico e, ovviamente, il reperimento dei fondi, mentre si impegnano a completare missioni e inviano i propri astronauti nello spazio. I direttori delle agenzie saranno anche impegnati in prima linea nella corsa allo spazio, sfidando gli altri istituti che hanno gli stessi obiettivi, scegliendo di collaborare con loro oppure di lavorare in completa solitudine.

Durante le missioni i giocatori dovranno affrontare momenti ad alta tensione in un gameplay a turni, dove ogni mossa può determinare il successo o il fallimento. Ogni decisione è critica: spenderai energia per sistemare il malfunzionamento di un’antenna o la conservi in caso di perdita di ossigeno?  Forse rischiare tre mesi in più di pianificazione della missione avrebbe potuto prevenire il disastro? Quali tecnologie dovresti ricercare? Quali razzi dovresti costruire? È meglio puntare prima alla Luna o andare direttamente su Marte?

Mars Horizon è stato sviluppato in collaborazione con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, dove tutto lo staff, incluso il team ExoMars, è stato consultato riguardo i processi reali di pianificazione ed esecuzione di una missione per Marte. Il contributo continuo e fondamentale di ESA nel portare avanti l’esplorazione spaziale, per tutta l’umanità, si riflette nella passione infusa nelle missioni del gioco.

La colonna sonora ufficiale di Mars Horizon , che include materiali bonus esclusivi e riarrangiamenti, è disponibile su Steam. La colonna sonora è inclusa nella Orbital Edition di Mars Horizon , in bundle con il gioco, venduta al 15% di sconto.

Siete interessati a Mars Horizon?