NIS America ha annunciato che The Legend of Heroes:Trails of Cold Steel IV per Nintendo Switch sarà disponibile il 9 aprile 2021 in Europa e Nord America. La data d’uscita della versione PC verrà annunciata prossimamente. Trails of Cold Steel IVè già disponibile per PlayStation 4.
A proposito del gioco:
L’Impero Ereboniano è sull’orlo di una guerra totale! Il gioco è ambientato poco dopo la fine di Trails of Cold Steel III e gli eroi della Classe VII si trovano a fronteggiare le forze dell’Impero nel tentativo di fermare il loro desiderio di dominio totale. Inoltre, l’eroe della guerra civile di Erebon e istruttore della Classe VII, Rean Schwarzer, è scomparso. Ora, gli studenti della Classe VII, vecchi e nuovi, devono unirsi agli eroi di tutto il continente per salvare il mondo dalla distruzione totale.
Caratteristiche principali:
La Reunion definitiva – Con il più grande roster della storia della serie, in questo titolo tutti gli eroi del mondo si uniscono alla causa! Gli eroi della Classe VII si unisono alla Crossbell’s Special Support Section insieme agli eroi di Liberl.
Sistema di combattimento perfezionato – Vecchi e nuovi combat system si uniscono al già raffinato combattimento della serie The Legend of Heroes, inclusa la possibilità di evocare mech giganti sul campo per attacchi devastanti, utilizzare l’Auto Battle per combattimenti più opportuni e utilizzare Lost Arts, la più potente magia Orbica capace di invertire le sorti della battaglia.
Mini giochi– Prenditi una pausa dalle epiche battaglie con una serie di mini-giochi tra cui Vantage Master, fishing e puzzle games, oltre ad alcuni completamente nuovi come Poker, Blackjack e Horror Coaster
Durante i The Game Awards, Riot Forge e Airship Syndicate hanno mostrato un’anteprima del gameplay diRuined King: A League of Legends Story, il nuovo gioco di ruolo ambientato nel mondo di League of Legends, in arrivo su console e PC l’anno prossimo.
Insieme al trailer, è stato pubblicato un post di approfondimento sul gameplay che spiega ciò che i giocatori troveranno nel gioco nel 2021. Le due aziende sono pronte a mostrare ulteriori dettagli di Ruined King: A League of Legends Story il prossimo anno.
Cyberpunk 2077 è finalmente disponibile sul mercato dopo ben otto anni di attesa. Se su PC abbiamo potuto apprezzare la qualità grafica del nuovo open world di CD PROJECT, le versioni PlayStation 4 e Xbox One sono state tenute segrete fino al lancio, e adesso ne capiamo il motivo.
Le ormai old-gen stanno mostrando il fianco a tanti problemi di natura tecnica culminanti in drop di framerate, crash del gioco e l’impressione di essere completamente da soli in quella che sarebbe dovuta essere un’affollata Night City, a causa di una scarsissima presenza di personaggi non giocanti rispetto alle altre versioni dell’RPG.
Considerando la penuria di console next-gen e la popolarità di PlayStation 4, possiamo pensare che la maggior parte dei videogiocatori dovranno decidere se giocare un titolo in condizioni penose o aspettare delle patch che risolvano gli importanti problemi di ottimizzazione. Fortunatamente, in questo scenario desolante le piattaforme in cloud brillano.
Google Stadia ha ottenuto l’attenzione dei giornalisti grazie a una versione con una qualità molto vicina alle console next-gen, o comunque anche superiore alle cross-gen come PlayStation 4 Pro. Di conseguenza, sento l’esigenza di fare questo articolo per tutti i possessori di PlayStation 4 e Xbox One, che vogliono giocare subito a Cyberpunk 2077, ma non vogliono ovviamente comprare nessun’altra console che non sia PlayStation 5 o Xbox Series X, attualmente non disponibili.
Chi conosce il mondo del cloud gaming è cosciente che in Italia ci sono due principali competitor, in attesa di Amazon Luna. Stiamo parlando di Google Stadia e GeForce NOW. Se il primo è ormai un nome noto, la scelta Nvidia può non essere così conosciuta. Di conseguenza, vi spiegherò nel dettaglio la differenza tra le due piattaforme, così potrete scegliere al meglio dove giocare in cloud Cyberpunk 2077.
Requisiti minimi
Google Stadia e Nvidia GeForce NOW sono entrambi due servizi di cloud gaming. In poche parole, il vostro computer si collegherà a un server remoto e sfrutterà la vostra connessione internet per inviare i segnali di input prodotti dal vostro controller, o mouse + tastiera, mentre riceverà come output le immagini sullo schermo. Grazie alla tecnologia attuale, l’unico requisito necessario è una discreta connessione internet che, secondo i fornitori, deve avere:
Google Stadia
NVIDIA GeForce NOW
Velocità download minima
10 Mbps
15 Mbps
Velocità download minima per 4K (Stadia) 1080p (GFN)
35 Mbps
25 Mbps
Requisiti di connessione a paragone.
Purtroppo, la velocità di download non è sufficiente per garantire un ottimo servizio di cloud gaming, che necessita anche di una connessione stabile, che non perda pacchetti durante il trasporto. Infatti, la perdita di pacchetti significa perdere dei frame con conseguente scatti in-game, soprattutto nelle situazioni più concitate.
Test della connessione
Per capire se la vostra connessione è in grado di gestire una partita in cloud gaming, basterà collegarvi al sito Speedtest di Ookla e verificare la vostra velocità in download e il vostro ping. L’upload non è di nostro interesse. Se volete essere ancora più scrupolosi, vi consiglio di scaricare la versione “software” di SpeedTest, che vi mostra anche il jitter, che fornisce il ritardo di ricezione dei pacchetti.
A mio avviso, una connessione accettabile dovrebbe avere almeno 20 Mbps di velocità di download effettivi e un ping non superiore a 20 ms. Considerate, che mi sto tenendo abbastanza largo, perché personalmente ho avuto brutte esperienze di gioco con una connessione con 50 Mbps e ping inferiore a 15 millisecondi.
Inoltre, vi consiglio di dotarvi di cavo ethernet. Le connessione via cavo sono di gran lunga più stabili, ed essendo ancora agli albori del cloud gaming di massa, usare un cavo fa realmente la differenza. Per esperienza personale, ho riscontrato problemi di lag via Wi-Fi anche con una connessione da 400 Mbps con un ping pari a 8 millisecondi.
Infine, secondo uno studio che trova conferma nella mia esperienza personale, se siete vicini ai requisiti minimi, Google Stadia garantisce una maggiore stabilità rispetto a GeForce NOW. Come è ovvio pensare, Google possiede una quantità di nodi di gran lunga maggiore rispetto a Nvidia, che permettono prestazioni in condizioni pessime maggiori rispetto chiunque, o almeno fino a quando non vedremo all’azione la tecnologia Amazon anche in Italia.
Libreria
La differenza nella gestione della libreria è il principale motivo di differenza tra i due servizi.
Google Stadia è un vero e proprio “market” come Steam, Epic Games Store o GOG in cui comprate il gioco e potete giocarlo solamente in cloud. Questo significa che se domani, per un qualsiasi motivo, avrete una pessima connessione internet e un ottimo computer, non potrete giocare ai vostri titoli, perché il servizio funziona solo online.
D’altro canto, GeForce NOW usa i titoli che risiedono sulla vostra libreria Steam o Epic Games Store (e GOG solo per Cyberpunk 2077). Di conseguenza, GeForce NOW è un extra a un gioco che avete già acquistato e che, se volete, potrete giocare anche su un PC. Per esempio, se avete un PC di fascia alta nella vostra residenza, ma vi state per spostare in un’altra abitazione per le vacanze, e se avete una connessione dignitosa, potrete giocare il titolo in streaming e godervi Night City anche lontano dal vostro amato PC, che sfrutterete al vostro ritorno.
Qualità Video
La qualità video dei due servizi dipende dall’architettura che ci sta dietro.
GeForce NOW installa Cyberpunk 2077 su un PC remoto, lo avvia, recupera i dati dalla vostra libreria online come Steam e vi fa godere il gioco in un PC di fascia alta. Questo significa che giocherete a Cyberpunk 2077 su un PC in cui potrete modificare le impostazioni grafiche e attivare la famosa tecnologia Nvidia, il Ray-Tracing (RTX).
Data la clamorosa differenza qualitativa di Cyberpunk 2077 tra PC e console, l’opzione proposta da GFN è molto allettante, ma bisogna tener conto che la risoluzione massima proposta da Nvidia è 1080p. In altre parole, niente 4K.
L’architettura di Stadia, invece vi fa giocare a un vero e proprio porting del gioco ottimizzato per delle macchine linux adibite ad hoc. Questa scelta implica che la versione che state giocando non è né PC, né console, ma una versione stand-alone che nel caso di Cyberpunk 2077 è molto vicina alle console next-gen in termini di qualità grafica.
Il pregio è che Google ha previsto il supporto per il 4K, mentre non è ancora disponibile il Ray-Tracing, che comunque ha promesso in futuro per Cyberpunk 2077. Inoltre, gli aggiornamenti del titolo potrebbero arrivare un po’ in ritardo rispetto alla versione PC. Fortunatamente, il gioco è stato reso disponibile nella versione 1.02 così come le altre versioni, ma siamo sempre nelle mani del publisher che deve comunque preparare delle patch specifiche per la piattaforma Google.
In sintesi, GeForce NOW è consigliato per chi ha un schermo Full HD, perché potrete attivare il Ray-Tracing e godere di tutta la qualità della versione PC, mentre chi ha una TV in 4K potrebbe pensare di sfruttare questa feature con Google Stadia.
Da tenere in mente che l’RTX su GeForce Now e il 4K su Stadia sono disponibili solo nei rispettivi abbonamenti a pagamento. Inoltre, se Stadia permette di giocare a Cyberpunk 2077 gratuitamente in 1080p senza RTX, GFN nella sua versione gratuita permette un 1080p senza RTX con sessioni dalla durata di un’ora. Scaduto il tempo, dovrete uscire e rientrare.
Google Stadia Premiere Edition
Sono un grande estimatore di GeForce NOW di cui ho l’abbonamento Founders, ma ho scelto di giocare Cyberpunk 2077 su Google Stadia per sfruttare un’importante offerta speciale. Chiunque acquisti Cyberpunk 2077 entro il 18 dicembre riceverà gratuitamente Google Stadia Premiere Edition, dal valore di 99 euro. Il kit è composto da Chromecast Ultra e Joypad Stadia per giocare sulla TV con performance maggiori rispetto alla versione browser.
Conclusione
Le due offerte sono abbastanza variegate da giustificare dei dubbi non banali su quale piattaforma scegliere. Di conseguenza, dipende molto dalle vostre esigenze da videogiocatore. Personalmente, vi invito a riflettere sulle seguenti domande e classificarle per priorità:
La mia connessione arriva appena ai requisiti minimi? Se sì, Google Stadia è la scelta principale.
Voglio la massima qualità grafica e la libertà di personalizzazione tipica dei PC? GeForce NOW è la vostra scelta.
Ho una TV 4K? Google Stadia.
Utilizzerò ancora i servizi in streaming dopo Cyberpunk 2077? Se sì, Google Stadia Premiere Edition è un’opportunità da non perdere.
Vorrei recuperare tanti giochi spendendo poco (ad esempio, The Witcher 3 in sconto su Steam o i giochi gratuiti di Epic Steam Games), ma non ho una piattaforma all’altezza. GeForce NOW vi permette di farlo su tanti giochi (ma non tutti).
NIS America ha pubblicato sul proprio canale YouTube lo story trailer di Ys IX: Monstrum Nox, GDR action sviluppato da Nihon Falcom.
Ys IX continua la serie iniziata nel 1987 con Ys I: Ancient Ys Vanished e di cui l’ultimo capitolo,Ys VIII: Lacrimosa of Dana, è stato pubblicato nel 2017 su PlayStation Vita, PlayStation 4, Nintendo Switch. Nel nuovo capitolo, oltre al protagonista della serie Adol Christin, i giocatori controllano molti altri personaggi, ognuno con il proprio stile di gioco.
Ys IX: Monstrum Nox sarà disponibile su PlayStation 4 il 5 febbraio 2021, mentre arriverà nell’estate 2021 su Nintendo Switch e PC.
Dopo oltre otto anni di attesa, CD PROJEKT RED ha finalmente pubblicato sul mercato Cyberpunk 2077.
Vi riproponiamo dunque il trailer di lancio e un nuovo comunicato stampa del publisher:
In Cyberpunk 2077 i giocatori vestono i panni di V, un mercenario ambizioso, nella megalopoli futuristica di Night City, una città governata dalle Corporation e ossessionata dalla tecnologia e dalle modifiche cibernetiche dei corpi. All’inseguimento del prototipo di un impianto in grado di donare la vita eterna, i giocatori incontreranno un cast di personaggi profondi e stratificati, incluso il rocker ribelle Johnny Silverhand (interpretato da Keanu Reeves), potenzieranno il proprio personaggio con innesti in grado di modificare le proprie abilità e dovranno prendere decisioni difficili che avranno ripercussioni sul mondo e sulla storia.
Cyberpunk 2077 è disponibile da oggi per PC via GOG.COM, Steam e Epic Games Store, e per Xbox One, PlayStation 4 e Stadia ed è giocabile anche su console Xbox Series X | S e PlayStation 5. In un secondo momento, un aggiornamento gratuito a Cyberpunk 2077, che sfrutta appieno l’hardware di nuova generazione, sarà disponibile rispettivamente per i possessori delle versioni Xbox One e PlayStation 4. Le versioni GOG.COM e Steam hanno anche la feature aggiuntiva dello streaming via NVIDIA GeForce NOW.
SEGA ha reso disponibile Valkyria Chronicles 4 Complete Editionsullo store di Google Stadia al prezzo di 49,99 euro.
Qui sotto il trailer e il comunicato stampa:
Questa versione include il gioco completo e tutti i DLC già pubblicati, che aggiungono nuove missioni e capitoli della storia. La Complete Edition offre l’esperienza di Valkyria Chronicles 4 definitiva, e grazie alla potenza dinamica della piattaforma Stadia, i giocatori potranno avere il pieno controllo della propria squadra durante la loro avventura mentre passano da uno schermo all’altro in maniera fluida durante le diverse sessioni.
Una storia di formazione in tempo di guerra – È il 1935 e la Seconda Guerra Europea (EWII) tra le federazioni atlantiche e l’alleanza imperiale dell’Europa dell’est infuria. Dopo aver ricevuto l’ordine dalla federazione, il giovane e appassionato comandante Claude Wallace deve condurre la Squadra E in un attacco lampo che ha l’obiettivo di concludere rapidamente il conflitto. Il plotone dovrà affrontare tempeste devastanti, soldati imperiali e i poteri divini delle Valkyria; riusciranno i forti legami e l’amicizia tra i membri della Squadra E a sopravvivere al gelido campo di battaglia?
Sistema di combattimento “BLiTZ” di nuova generazione – Il sistema di combattimento misto “BLiTZ” (“Battle of Live Tactical Zones”) rappresenta una vera innovazione di gameplay, capace di mettere insieme strategia a turni, meccaniche RPG e sparatutto in terza persona. Il BLiTZ viene utilizzato durante gli scenari di battaglia: l’azione si divide tra una modalità comando, con visuale a volo d’uccello, e una modalità azione con visuale in terza persona. A disposizione del giocatore ci sono sei classi di soldati, ovvero granatiere, cecchino, lanciere, ingegnere, truppe shock e ricognitori, numerose opzioni di supporto offensivo e difensivo e la possibilità per ogni unità di compiere un’azione speciale “Last Stand” prima di morire e tanto altro.
Stile grafico CANVAS – Torna lo stile grafico disegnato a mano tipico della serie, ancora più strabiliante su Stadia. Ispirato dai dipinti ad acquerello, il motore grafico CANVAS unisce elementi visivi di realtà e fantasia per creare un immaginario espressivo suggestivo e un mondo vivido ed emozionante. Il viaggio della Squadra E è un vero è proprio dipinto interattivo!
Il ritorno di un compositore leggendario – L’illustre Hitoshi Sakimoto, compositore originale della serie Valkyria Chronicles e di tanti altri epici ed emozionanti viaggi, ritorna a lavorare sulla saga con una colonna sonora orchestrale per Valkyria Chronicles 4 .
Battaglia completa – Oltre al gioco base, Valkyria Chronicles 4: Complete Edition contiene tutti i contenuti bonus pubblicati per il gioco, ovvero scenari aggiuntivi come mappe dalla difficoltà elevata e nuovi contenuti narrativi:
Squad E to the Beach
A Captainless Squad
Expert Level Skirmishes
The Two Valkyria
Advance Ops
A United Front with Squad 7
Il gioco è stato acclamato dalla critica nazionale e internazionale. Lo giocherete in cloud?
Empire of Sin è un gioco pieno di genio e sregolatezza come i suoi sviluppatori. I Romero hanno ricreato il mondo della criminalità organizzata degli anni venti con estrema cura, ma si sono persi nello sporco lavoro di rendere il gioco più accessibile e soprattutto meno ripetitivo nel lungo termine.
7
Romero Games è una casa di sviluppo indipendente con parecchie peculiarità. É la nona casa di sviluppo di John Romero, icona del mondo dei videogiochi grazie allo sviluppo con Id Software del leggendario Doom, oltre che Wolfenstein 3D e Quake,e i membri sono soltanto due persone: John e sua moglie Brenda. Di conseguenza, vivo questa recensione tra la comprensione delle difficoltà che può avere un titolo indipendente composto da soltanto due persone e un’aspettativa che non può rimanere delusa, se gli sviluppatori portano entrambi il cognome Romero.
Del resto, i Romero non sembrano avere paura dei limiti che può avere un gioco sviluppato da solo due persone nel 2020, perché in Empire of Sin c’è dentro tutto quello che un amante dei videogiochi vintage potrebbe amare. Il titolo è un gestionale con un sistema di combattimento di uno strategico a turni, con una trama che segue le regole dei giochi di ruolo e un gameplay che permette di muovere il proprio gangster in giro per una città divisa per distretti, dove sarà possibile portare a termine una storia principale legata al proprio personaggio, quest secondarie e ovviamente la conquista dell’intera Chicago degli anni ’20.
L’esaltazione del probizionismo
Cinema e TV ci hanno permesso di avere un’idea abbastanza chiara d cosa fosse Chicago durante i primi venti anni del novecento, ma Empire of Sin va oltre le soap opera. Il gioco inizia con la scelta di uno dei 14 boss disponibili. Tutti delinquenti realmente esistiti e che hanno provato a conquistare la città americana. Dal noto Al Capone alla giocatrice d’azzardo Stephanie St Clair passando per l’italiano Angelo Genna, i boss di Empire of Sin sono ricchi di dettagli degni di un gioco di ruolo di spessore. Ogni boss ha i propri punti di forza e le proprie debolezze visibili attraverso l’eccessivamente ricca scheda del gangster. Infatti, oltre ai valori numerici avremmo anche modo di leggere biografia e tratti del personaggio che può guadagnare anche durante la partita in base alle scelte fatte.
I numeri saranno utili per capire la forza del boss in combattimento e per affrontare le conversazioni con delle prove a scelta del giocatore, che possono essere di persuasione, leadership o intimidazione. La biografia e i dialoghi che affronteremo, invece ci fanno realmente entrare nella Chicago del peccato con una forza che sta a metà tra una serie TV e un libro di storia contemporanea. I gangster sono senza alcun dubbio l’aspetto più bello del gioco con una caratterizzazione unica che potremo constatare quando incontreremo gli altri personaggi. Specifico che per “forza” non mi riferisco soltanto al minimale albero dei talenti che permette di diversificare boss e gangster in combattimento, ma soprattutto alla caratterizzazione di ogni boss e del suo modo di fare. Non a caso la diplomazia è una delle caratteristiche principali del gioco, anche se ci accorgeremo ben presto che tutto è più caotico di quanto vorremmo.
Una città in movimento
Chicago è divisa in svariati quartieri, composti da strutture che possono essere acquistate o conquistate con la forza. L’obiettivo primario è ottenere il controllo del distretto attraverso l’acquisizione degli edifici, che potranno essere usati per produrre alcol, avviare attività illecite, hotel o roccaforti per il nostro boss. Come in ogni altro gestionale, i nemici tenteranno di fare la stessa cosa stringendo alleanze, dichiarando guerre e conquistando territori. Tanto con noi che tra di loro.
Durante la mia avventura con Angelo Genna posso dire di aver vissuto una duplice realtà. Infatti, le prime ore di gioco, quando il denaro fatica ad arrivare, saremo vittima dell’impero altrui. Mi sono sentito continuamente sotto pressione e dire di no a un avversario ha significato iniziare una guerra non voluta, con una serie di battaglie che non sono stato in grado di affrontare causandomi il reaload della partita.
Però, una volta superate le prime difficoltà, i boss sembrano avere maggior raziocinio e sarà possibile stringere alleanze e accordi che possano aiutare noi e far arrabbiare gli altri, fino ad arrivare a un graduale astio che porta a una vera guerra tra più clan. Penso che si sarebbe potuto fare molto di più sotto questo punto di vista, ma è positivo che i boss avversari siano delle schegge impazzite piuttosto che personalità totalmente passive, come troppo spesso si vede in alcuni mediocri gestionali.
Un GDR inaspettato
Quando riusciremo a tenere a bada i nostri caotici nemici, potremmo anche decidere di andare avanti con le quest di gioco che mi hanno positivamente sorpreso. Non troveremo mai nulla del genere in titoli puramente gestionali come Civilization o Football Manager. Infatti, il nostro alter ego potrà stringere alleanze, tradire e soprattutto gestire la “famigghia” anche attraverso una componente narrativa di livello. Nessuna delle missioni è realmente primaria, poiché tutte evitabili, ma l’ingente quantità di denaro che possono portare in cassa e l’interessante risvolto nelle trama vi porteranno a volerne affrontare quante più possibili.
In alcuni casi, bisognerà solamente migliorare delle strutture, così da rendere più redditizio, o produttivo, un edificio, ma nella maggior parte dei casi sarà necessario andare in giro per la città con la propria gang per risolvere questioni più o meno spinose. In particolare, ho trovato molto interessante la storia di Genna con colpi di scena basati su scelte moralmente difficili e una costante presenza della morte come normale prassi della Chicago degli anni ’20.
Per capire l’importanza della componente narrativa, bisogna specificare che le quest sono fondamentali per il ritmo del gioco, perché ci saranno dei momenti in cui dovremmo aspettare di accumulare abbastanza risorse, cioè denaro o alcol, per poter proseguire nella nostra espansione. Momenti solitamente morti in altri gestionali, ma che in Empire of Sin sono un ottimo momento per portare avanti la storia del nostro boss o cambiare i connotati a qualche delinquente.
Tante scelte e poche conseguenze
Se sul lato narrativo, ogni nostra scelta avrà una conseguenza, lo stesso non si può dire su quello gestionale. Teoricamente le cose da fare sono tante grazie a un menù molto ricco. Infatti, oltre a gestire il nostro boss, potremmo arruolare altri gangster che ci daranno una mano nelle nostre scorribande. Specifico che è stupefacente il livello di dettaglio che ha ogni singolo gangster data l’enorme mole di personaggi disponibili, e sbloccabili attraverso la notorietà che guadagneremo come delinquenti andando avanti con il gioco.
Inoltre, oltre a poter acquistare equipaggiamento al mercato nero, i menù permettono di gestire il nostro impero migliorando strutture, gestendo la diplomazia e spulciando i guadagni e le produzioni che provengono dalle nostre attività e da quelle degli avversari per poter pianificare alleanze e guerre. La quantità di informazioni è realmente imponente, ma la scarsa leggibilità rende tutto molto opinabile, soprattutto nella versione Nintendo Switch. Infatti, impostare il gioco in un’ottica data-driven è semplicemente non necessario e vi dimenticherete velocemente dei menù per tornare all’azione. D’altro canto, quando vi servirà cercare una struttura, potrà essere impegnativo usare il joypad per muoversi tra i menù, facendovi domandare se non si potesse usare qualche scorciatoia per evitare ogni volta di dover lavorare tra tabelle e ordinamento di colonne per un’operazione di pochi secondi.
Guerre di potere
Ovviamente, in una città piena di crimine, ci aspettiamo di battagliare tanto e spesso. In effetti è così, ma la soddisfazione non è quella auspicata. Il sistema di combattimento a turni in stile X-COM, o visto che parliamo della versione per Nintendo Switch meglio dire Mario + Rabbids Kingdom Battle, è una scelta sensata, ma allo stesso tempo pessima nella sua concezione.
La maggior parte degli scontri saranno subito fuori un edificio o al suo interno. Per farla breve, le mappe saranno praticamente sempre uguali con degli interni che caratterizzano la struttura, ma che offrono poco in termini di varietà. Purtroppo, lo stesso senso di monotonia affligge il sistema a turni. Indipendentemente, dal punto in cui saremo arrivati nella partita, gli scontri saranno sempre gli stessi e vedranno il nostro team, composto dal boss e gli altri scagnozzi, affrontare una serie di guardie che ripetono sempre le stesse mosse.
Di per sé, Empire of Sin fornisce una variegata serie di azioni in combattimento. Tutte le unità possono attaccare con le pistole o corpo a corpo, ripararsi, presidiare una zona e usare oggetti come granate o medikit. Le tipologie delle armi fanno il resto, tra mitragliatori, fucili a pompa e fucili da cecchino. In aggiunta, i gangster possono sfruttare i loro talenti attivi tra cui “mosse finali” e cure. Per questo, quando affronterete una “boss battle”, cioè una resa di conti fra boss, la battaglia sarà impegnativa, perché faremo la conoscenza anche di altri gangster abbastanza coriacei.
Purtroppo, la maggior parte dei combattimenti, e saranno tanti, prevede una sfida contro le guardie che presidiano le strutture, che non avranno capacità extra e soprattutto sono dotati di un’intelligenza artificiale terribile. Capiterà spesso di vedere nemici avventurarsi in attacchi corpo a corpo finendo accerchiati dal nostro team e, in ogni caso, il computer non agirà mai in gruppo, ma si limiterà sempre a fare una scelta che oserei dire casuale. Se a tutto questo aggiungiamo che durante una guerra le nostre strutture più scoperte saranno prese di mira costantemente, ci saranno dei momenti di gioco in cui dovremmo affrontare anche quattro o cinque battaglie una dopo l’altra con esito scontato e noia mortale. Mai come in Empire of Sin sarebbe stato gradito un meccanismo di risoluzione automatica.
Un’arma inceppata
Fino a questo punto, si può dire che Empire of Sin è un gioco che ha un gran potenziale, molto del quale ancora inespresso. Inoltre, considerando che il team di sviluppo è composto da solo due persone, si può chiudere un occhio su tante sbavature, ma ce ne sono alcune che non si possono tollerare dai veterani della Romero Games.
Dopo aver preso dimestichezza con l’interfaccia grafica, il gioco comincia a prendere la giusta direzione, ma troppo spesso mi sono imbattuto in una serie di bug della user interface che ha reso Empire of Sin eccessivamente frustrante. Buona parte di questi riguardano la fase più debole, quella del combattimento. Infatti, spesso sarà necessario premere più volte lo stesso pulsante, perché a quanto pare l’interfaccia non riconosce sempre i comandi. Tante volte ho evitato di effettuare un “Overwatch”, un appostamento della zona, perché ero già cosciente di dover ripetere la stessa sequenza più volte prima che il gioco l’accettasse. Purtroppo, lo stesso problema è presente anche per gli spostamenti e il sistema di coperture mi ha fatto sorgere dei dubbi sulla sua correttezza.
Il problema peggiore che ho affrontato riguarda la perdita del mio miglior gangster dopo aver terminato una battaglia. In realtà, era ancora presente sull’interfaccia, ma era totalmente invisibile e non utilizzabile. Il classico spegni e riaccendi ha funzionato a discapito del ritmo del gioco, che comunque fa sempre fatica a ingranare a causa dei caricamenti. Considerate che passeremo la maggior parte del tempo a spostarci dalla visuale del distretto all’entrare in un locale. Ogni volta che lo faremo sarà necessario un caricamento di svariati secondi, così come per cambiare distretto, entrare in modalità battaglia o parlare con un boss. Tempi che aumentano ulteriormente quando siamo costretti a ricaricare una partita a causa di un bug o di un agguato eccessivamente punitivo.
Il porting su Nintendo Switch
Per questo test, ho provato la versione 1.01 di Empire of Sin. Devo dire che gli sviluppatori si stanno impegnando nel patchare il gioco, ma sapere che esiste su tutte le altre versioni una 1.02, mentre su Nintendo Switch dovremmo aspettare anche fino a fine mese, non mi ha fatto particolarmente piacere dato gli importanti problemi del titolo.
Nonostante questo, Empire of Sin funziona bene su Nintendo Switch, ma si poteva sicuramente fare molto di più data la tipologia di gioco molto adatta alla modalità portable. Infatti, graficamente il gioco risulta piacevole in modalità docked, dove la possibilità di avere un’opzione che allarghi le icone, permette di giocare senza affaticare gli occhi e godere di qualche texture carina. Poche a dire il vero, perché il livello di dettaglio soprattutto sulle luci è stato abbassato eccessivamente e dopo il lavoro che è stato svolto con giochi frenetici come Doom e The Witcher 3 su Nintendo Switch, dire che si poteva fare di più è un eufemismo.
In portabilità, il gioco rimane comunque gradevole e sono sorpreso di come siano riusciti a metter dentro tutti quei menù zeppi di informazioni e scritte senza renderle totalmente illeggibili. Di conseguenza, possiamo bilanciare la minor qualità grafica, comunque a tratti piacevole, con la possibilità di giocare in movimento e affermare che gli unici svantaggi rispetto alle altre versioni sono il ritardo nelle patch e, rispetto alla versione PC, l’impossibilità di usare mouse e tastiera che rende l’esperienza certamente meno frustrante.
Conclusione
Empire of Sin è un vero peccato. Il titolo ha tantissime idee buone che avrebbero meritato di essere sviluppate da un team composto da più persone, che potevano dare una mano a risolvere tutte le lacune di un gioco con tanto potenziale.
Il gioco dei Romero è forte sulla componente narrativa e sulla parte GDR del titolo, ma soffre una scelta troppo incauta sulla parte gestionale e del sistema di combattimento. In entrambi i casi, noia è la parola principale. Non voglio dire che non mi sia divertito nella Chicago del gioco, ma quando le missioni principali cominceranno a scarseggiare e dovremmo gestire la conquista di tutti i quartieri, Empire of Sin soffre dove dovrebbe essere forte, perché si tratta di ripetere in continuazione le stesse azioni fino al prossimo afflusso di denaro. Per quanto riguarda il combattimento strategico a turni, invece il titolo è semplicemente troppo acerbo e sarebbe stato consigliabile affidare questa parte del lavoro a un esperto del settore, perché si può far un gran lavoro anche con pochi tasselli come dimostrato da Ubisoft Milano con il suo Mario + Rabbids Kingdom Battle.
In altre parole, Empire of Sin è un gioco da lasciar decantare. Lo consiglio a chi è appassionato della criminalità organizzata dei primi anni del ‘900 e agli amanti del genere gestionale curiosi di provare dei titoli meno “puri”. In ogni caso, tranne che non abbiate la necessità di provare subito qualcosa di nuovo, consiglio di attendere qualche patch e magari un leggero calo di prezzo prima di avventurarsi nel proibizionismo statunitense.
SEGA ha annunciato che Valkyria Chronicles 4: Complete Edition, RPG con tratti action e strategici, sarà disponibile su Google Stadia a partire dall’8 dicembre.
Una storia di formazione in tempo di guerra – È il 1935 e la Seconda Guerra Europea (EWII) tra le federazioni atlantiche e l’alleanza imperiale dell’Europa dell’est infuria. Dopo aver ricevuto l’ordine dalla federazione, il giovane e appassionato comandante Claude Wallace deve condurre la Squadra E in un attacco lampo che ha l’obiettivo di concludere rapidamente il conflitto. Il plotone dovrà affrontare tempeste devastanti, soldati imperiali e i poteri divini delle Valkyria; riusciranno i forti legami e l’amicizia tra i membri della Squadra E a sopravvivere al gelido campo di battaglia?
Sistema di combattimento “BLiTZ” di nuova generazione – Il sistema di combattimento misto “BLiTZ” (“Battle of Live Tactical Zones”) rappresenta una vera innovazione di gameplay, capace di mettere insieme strategia a turni, meccaniche RPG e sparatutto in terza persona. Il BLiTZ viene utilizzato durante gli scenari di battaglia: l’azione si divide tra una modalità comando, con visuale a volo d’uccello, e una modalità azione con visuale in terza persona. A disposizione del giocatore ci sono sei classi di soldati, ovvero granatiere, cecchino, lanciere, ingegnere, truppe shock e ricognitori, numerose opzioni di supporto offensivo e difensivo e la possibilità per ogni unità di compiere un’azione speciale “Last Stand” prima di morire e tanto altro.
Stile grafico CANVAS – Torna lo stile grafico disegnato a mano tipico della serie, ancora più strabiliante su Stadia. Ispirato dai dipinti ad acquerello, il motore grafico CANVAS unisce elementi visivi di realtà e fantasia per creare un immaginario espressivo suggestivo e un mondo vivido ed emozionante. Il viaggio della Squadra E è un vero è proprio dipinto interattivo!
Il ritorno di un compositore leggendario – L’illustre Hitoshi Sakimoto, compositore originale della serie Valkyria Chronicles e di tanti altri epici ed emozionanti viaggi, ritorna a lavorare sulla saga con una colonna sonora orchestrale per Valkyria Chronicles 4 .
Battaglia completa – Oltre al gioco base, Valkyria Chronicles 4: Complete Edition contiene tutti i contenuti bonus pubblicati per il gioco, ovvero scenari aggiuntivi come mappe dalla difficoltà elevata e nuovi contenuti narrativi:
Squad E to the Beach
A Captainless Squad
Expert Level Skirmishes
The Two Valkyria
Advance Ops
A United Front with Squad 7
Valkyria Chronicles 4: Complete Edition sarà acquistabile sullo store della piattaforma in cloud al costo di 49,99 euro.
Siete interessati a giocare Valkyria Chronicles 4 in cloud?
The Irregular Corporation e White Owls Inc. hanno annunciato The Good Life, un RPG freestyle in cui vestiremo i panni di una giovane fotografa investigativa. Il titolo, dopo una fruttuosa campagna su Kickstarter, arriverà durante l’estate del 2021 su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e PC.
In The Good Life , i giocatori vestono i panni della fotografa newyorchese Naomi, la cui vita prende una piega inaspettata e si ritrova nella pittoresca cittadina rurale inglese di Rainy Woods. Apparentemente pare che tutti gli abitanti del posto conducano una vita tranquilla e felice. Tuttavia, mentre Naomi inizia a pagare i suoi debiti attraverso la fotografia e qualche lavoretto part-time, inizia a scoprire che non tutto è come sembra nella “cittadina più felice del mondo”. Gli abitanti mutaforma rappresentano solo l’inizio del mistero che Naomi dovrà svelare in The Good Life …
Usa le tue abilità da detective e impara tutti i segreti del fotogiornalismo investigativo per mettere a nudo i segreti di Rainy Woods. Tieni gli occhi aperti mentre svolgi strani, ma piacevoli, lavori part-time per far quadrare i conti, ma fai attenzione a non strafare, perché potresti beccarti un raffreddore. Metti da parte un po’ di soldi e vivi sfruttando i frutti della terra curando il tuo giardino, stringi amicizie (ma occhio ai nemici) e vivi una bella vita a Rainy Woods, soprattutto dopo che avrai la tua fedele pecora da portare a spasso per la cittadina. (Sì, davvero).
Originariamente annunciato in una campagna Kickstarter che ha raggiunto immediatamente i suoi traguardi di finanziamento appena dopo il reaveal, lo stile narrativo indimenticabile di SWERY e White Owl condurrà tutti gli appassionati in un viaggio unico e pieno di sorprese nel corso del prossimo anno su PC, Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch.
Il gameplay è tratto dal percorso di vita di Nomad, una delle tre storie giocabili dai videogiocatori. Sarà possibile vedere l’azione sulle Badlands, l’area desertica che circonda Night City, e sulle strade della stessa megalopoli.
Cyberpunk 2077 uscirà il 10 dicembre 2020 per PC, Xbox One, PlayStation 4, Google Stadia e GeForce NOW, oltre che sulle console next-gen Xbox Series X|S e PlayStation 5
Che ne pensate di come gira il gioco sulle console PlayStation?
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