Continua a far parlare di séil nuovo Dragon Ball: Sparking! Zero. Da poche ore infatti Bandai Namco ha rilasciato un nuovo trailer che ha rivelato altri combattenti che vanno a ingrossare il già nutrito roster del gioco. Questa volta è stato confermato che Sparking Zero conterrà anche i principali protagonisti della serie Dragon Ball GT.
Dragon BallGT non è certamente la serie più amata legata al mondo di Dragonball, tuttavia al suo interno vi sono personaggi e trasformazioni (primo tra tutti il super Saiyan 4) da sempre molto apprezzati dai fan.
Nel trailer possiamo vedere Goku GT, con le sue varie evoluzioni (SS1, SS3 e SS4), il malvagio Baby-Vegeta, anch’egli presente in tutte le sue incarnazioni, la piccola Pan, il potentissimo Super Ishinlon (o Omega Shenron in americano), Vegeta Super Saiyan 4, Ub (presente anche nella forma fusa con Majin Bu) e ovviamente Gogeta Super Saiyan 4. Non sembra invece esserci traccia di Trunks né di Super 17, il terzo antagonista storico della saga.
Vedremo se anche loro verranno aggiunti prima della release del gioco. Ogni personaggio nel trailer ha mostrato tutte le sue tecniche più caratteristiche, replicate alla perfezione anche nella nuova veste grafica. Dopo la saga di Buu e GT, il roster di Dragon Ball: Sparking! Zero sta diventando sempre più mastodontico, e non ci stupirebbe se finisse davvero con l’includere ogni combattente mai apparso nella saga. Vedremo se anche il gioco si rivelerà all’altezza di raccogliere l’eredità della saga Budokai Tenkaichi!
Come era lecito aspettarsi, anche la saga di Buu, e i suoi protagonisti, faranno parte di Dragon Ball Sparking! ZERO. L’ultimo arco narrativo di Dragon Ball Z si presenta nel nuovo picchiaduro di Bandai Namco con tutti i protagonisti principali al gran completo e tanti nuovi personaggi e altrettante versioni di Majin Buu, Goku, Gohan e Vegeta.
Il nuovo trailer di Sparking! ZERO ha svelato diverse trasformazioni di Buu. In particolare, Super Buu (Gotenks assorbito), Super Buu (Gohan assorbito) e Kid Buu. Non mancano però anche tanti altri protagonisti, alcuni già presentati in passato. Nello specifico, il trailer mostra anche altri eroi giocabili come Goku Super Sayan 3, Majin Vegeta, ma anche il mago Babidi, Darbula e personaggi meno in vista come Spopovich e Yamu.
Dragon Ball Sparking! ZERO è il nuovo capitolo della serie Budokai Tenkaichi, che uscirà l’11 ottobre 2024 su PlayStation 5 Xbox X/S e PC.
Bandai Namco ha rivelato la data d’uscita di Dragon Ball: Sparking! Zero: il nuovo capitolo di Budokai Tenkaichi sarà disponibile dall’11 ottobre 2024per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC. L’azienda nipponica ha inoltre aperto i pre-order fisici e digitali del gioco.
Dragon Ball: Sparking! Zero sarà disponibile in ben cinque versioni, di cui riportiamo qui sotto il comunicato stampa ufficiale:
Edizione Standard
Digital Deluxe Edition: include l’Edizione Standard, 3 giorni di Accesso Anticipato al gioco e il Season Pass, che include oltre 20 personaggi tra cui alcuni da DRAGON BALL SUPER SUPER HERO e DRAGON BALL DAIMA e Shenron Evocato che può sbloccare oggetti. È incluso anche l’accesso anticipato ai personaggi DLC.
Digital Ultimate Edition: contiene il contenuto della Deluxe Edition, l’Ultimate Upgrade Pack che include il Costume di Goku (Super) con il Bastone Magico, un Emote Voice Set, 1 oggetto per la personalizzazione e 2 sfondi per le carte del giocatore. Questa edizione dà anche la possibilità di evocare Super Shenron per sbloccare oggetti o personaggi.
Collector Edition: include il contenuto della Digital Ultimate Edition, un diorama esclusivo a tema DRAGON BALL: Sparking! ZERO e un segnalibro metallico.
Premium Collector Edition: disponibile esclusivamente sul Bandai Namco Store include il contenuto della Collector Edition, una Steelbook e 4 carte esclusive dal gioco DRAGON BALL SUPER CARD GAME Fusion Worlds
Come bonus pre-order, ci sarà l’accesso ai seguenti personaggi senza la necessità di sbloccarli nel gioco: Gogeta, Gogeta, Super Saiyan, Gogeta Super Saiyan God Super Saiyan, Broly, Broly, Super Saiyan e Super Saiyan Broly, Full Power. Inoltre, un altro personaggio giocabile sarà svelato più avanti.
Il mondo di Dragon Ball è pronto a tornare con un’esperienza di gioco che promette di far sognare tutti i fan del franchise. Jun Furutani, produttore di Dragon Ball: Sparking! ZERO, ha recentemente illustrato le modalità di questo attesissimo titolo, che si preannuncia come una pietra miliare per i videogiocatori appassionati di Goku, Vegeta e compagni.
La prima modalità introdotta da Furutani è la Episode Battle. In questa modalità per giocatore singolo, i fan potranno scegliere tra otto personaggi iconici, tra cui Goku e Vegeta, e vivere o rivivere alcune delle battaglie più memorabili di Dragon Ball Z, arrivando fino al Torneo del Potere di Dragon Ball Super. La particolarità della modalità risiede non solo nelle battaglie, ma anche nelle sequenze filmate che immergono il giocatore nella storia, offrendo la possibilità di prendere decisioni cruciali che porteranno a scenari alternativi del franchise. Questo livello di interattività non solo rende omaggio alla narrazione originale, ma permette anche di esplorare “what if” affascinanti che arricchiranno ulteriormente l’esperienza di gioco.
La seconda grande novità è la Custom Battle. Questa modalità permette ai giocatori di creare e vivere scenari personalizzati con i loro personaggi preferiti. Le Bonus Battle sono scenari predefiniti dagli sviluppatori con condizioni di vittoria uniche e sequenze filmate esclusive. Tuttavia, la vera innovazione risiede nella possibilità di creare da zero personaggi, condizioni e battaglie, o di modificare quelle esistenti, per dare vita agli scontri dei propri sogni. Una volta creati, questi scenari possono essere condivisi con la comunità globale, offrendo infinite possibilità di gioco e interazione tra i fan.
Pur essendo concepito principalmente per il multiplayer online, Dragon Ball: Sparking! ZERO non dimentica l’importanza del gioco offline e per questo motivo sarà presente la modalità multigiocatore offline.
Dragon Ball: Sparking! ZERO è il nuovo picchiaduro di Bandai Namco della serie Budokai Tenkaichi tratto dall’omonimo manga di Akira Toriyama. Il titolo, in arrivo l’11 ottobre 2024su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC, così come tutta la serie, mira a combinare elementi di narrazione, azione e personalizzazione, rendendo omaggio alla saga che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo.
Se c’è una serie videoludica dedicata all’opera magna di Akira Toriyama che più di ogni altra è rimasta nei cuori dei videogiocatori, questa è sicuramente la saga di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi. Fin dall’uscita del primo capitolo, questi picchiaduro sono infatti riusciti ad ottenere grandi consensi da parte dei fan del manga e dell’anime.
Forse non tutti lo sanno, ma il nuovissimo Dragon Ball Z: Sparking! Zero, di prossima uscita, altro non è che il quarto capitolo di questa fortunata serie. In attesa dell’arrivo di Zero, la cui uscita è prevista per il 2024, prendiamo la nostra capsula del tempo e lanciamoci alla riscoperta di tutti i capitoli di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi.
Da Budokai a Tenkaichi
Come abbiamo più volte avuto modo di ricordare, la storia tra Dragon Ball e il medium videoludico è stata tutt’altro che idilliaca. A parte poche eccezioni, era davvero raro che i giochi dedicati alla saga di Goku e compagni fossero titoli davvero validi o memorabili.
Le cose iniziarono a cambiare con l’arrivo della serie Dragon Ball Z: Budokai, da non confondere proprio con Budokai Tenkaichi, infausto nome occidentale di Dragon Ball Z: Sparking. Budokai è stata una trilogia dei picchiaduro 3D, pubblicata da Bandai e Atari e sviluppata da Dims per PlayStation 2, antecedente a Sparking/Budokai Tenkaichi, che riuscì finalmente a donare ai fan di Goku e soci dei giochi divertenti, ben realizzati e con una personalità ben definita. In particolare, il terzo capitolo della saga, uscito nel 2004 sempre su PS2, si rivelò un titolo davvero di tutto rispetto.
Molti giocatori, compreso il sottoscritto, a suo tempo rimasero sorpresi all’annuncio dell’arrivo di un nuovo titolo dedicato a Dragon Ball, Budokai Tenkaichi per l’appunto, che sarebbe uscito a meno di un anno di distanza da Budokai 3. Fin dai primi trailer, tuttavia, risultò chiaro che il nuovo gioco, stavolta sviluppato da Spike, sarebbe stato molto diverso da ciò a cui i fan erano abituati.
Un nuovo stile di lotta
Quando, nell’ottobre 2005, uscì Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi queste impressioni vennero confermate. Con Tenkaichi, infatti, gli sviluppatori decisero di rompere gli schemi, proponendo qualcosa di diverso da un tradizionale picchiaduro 3D. La visuale di gioco era infatti posta alle spalle del proprio lottatore, che poteva muoversi liberamente all’interno degli scenari 3D. Naturalmente, trattandosi di Dragon Ball, ogni lottatore aveva anche la capacità di volare, aspetto che andava ad aumentare ulteriormente la libertà di movimento.
Ogni personaggio disponeva di una serie di semplici attacchi. Un pulsante per gli attacchi veloci, uno per quelli potenti, uno per gli attacchi energetici ed uno per la difesa. Gli attacchi potevano essere combinati fra loro con grande facilità, permettendo anche ai neofiti di esibirsi in spettacolari combo. Anche l’esecuzione delle mosse speciali era estremamente semplice e necessitava solamente della pressione di un tasto dorsale accompagnato dal tasto triangolo e dalla croce direzionale (a patto, ovviamente, di disporre del Ki necessario).
Questa formula di gioco, denominata picchiaduro arena, avrebbe riscosso un ottimo successo tra i giocatori e sarebbe stata riproposta da numerose altre produzioni. Pur venendo molto apprezzato dai giocatori occasionali, questo stile fa tutt’oggi storcere il naso ai puristi del picchiaduro. Le critiche maggiori che normalmente vengono rivolte sono l’eccessiva somiglianza tra i lottatori e l’enorme sproporzione di potenza che esiste tra gli stessi. Sebbene ogni personaggio abbia le sue mosse speciali peculiari, le mosse base tendono ad essere molti simili tra un personaggio e l’altro. Una volta imparato ad utilizzare un lottatore, passare ad un altro è relativamente semplice. Anche gli attacchi speciali, sebbene presentino animazioni diverse, tendevano a somigliarsi molto.
Un piatto molto ricco
Oltre alla sua originalità, il grande punto di forza di Tenkaichi è senz’altro l’altissimo numero di personaggi selezionabili. Erano più di cinquanta, infatti, i lottatori selezionabili. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco c’erano naturalmente le mitiche trasformazioni. Queste ultime, come già accaduto in Budokai, non si concretizzavano in nuovi personaggi selezionabili, ma potevano essere sbloccate durante lo scontro, a patto di possedere il ki necessario. Fecero per la prima volta il loro esordio anche le trasformazioni in gorilla giganti (Oozaru in giapponese).
Anche per quanto riguarda gli stage, Spike fece davvero un buon lavoro, proponendo numerosi scenari che riproducevano fedelmente le ambientazioni dell’anime. Inoltre, molti degli elementi degli scenari erano distruttibili, mentre le super potevano addirittura alterare totalmente lo scenario. Tenkaichi offriva anche un buon numero di modalità di gioco, tra cui spiccavano Portale Z (ovvero la modalità storia), la battaglia suprema e il torneo mondiale.
Grazie a tutti questi elementi, Tenkaichi riuscì ad ottenere ottimi risultati di vendite. Il gioco tuttavia non riuscì ad ottenere un consenso altrettanto unanime da parte della critica, soprattutto sotto l’aspetto del gameplay, ritenuto troppo acerbo e macchinoso. I buoni risultati ottenuti da Spike aprirono tuttavia le porte ad un sequel, che si materializzò nel novembre 2006, sempre per PlayStation 2 e Nintendo Wii.
Più grande, più forte, più veloce
Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 (titolo originale Dragon Ball Z Sparking Neo) riproponeva in tutto e per tutto gli elementi vincenti del suo predecessore, riuscendo nel contempo a migliorare ogni suo aspetto.
La grafica appariva molto più dettagliata e piacevole da vedere, soprattutto per quanto riguarda i personaggi. I Guerrieri Z e i loro avversari apparivano ora molto più somiglianti alle controparti animate, specialmente nei loro visi. Anche la giocabilità era stata aggiornata, con un sistema di lotta molto più fluido e veloce e la possibilità di effettuare combo più complesse ed articolate. Venne inserita anche la possibilità di effettuati scontri a squadre, con un massimo di cinque lottatori per team.
Naturalmente, anche il roster fu ampliato, andando ad aggiungere numerosi personaggi tratti dai film e dalle ultime saghe di Dragon BallGT, per arrivare ad un numero complessivo di ben 75 personaggi, senza contare le varie trasformazioni. Da notare l’inserimento di numerosi personaggi giganti, in grado di offrire sfide davvero impegnative, soprattutto per i neofiti.
Rimanevano piuttosto invariate le modalità di gioco, con l’Avventura del Drago che sostituiva il Portale Z. In questa nuova modalità, soddisfacendo alcune condizioni particolari durante lo scontro, il giocatore aveva la possibilità di sbloccare alcune battaglie inedite. Si trattava di veri e propri What If, che andavano a modificare la trama originale proponendo scenari originali (spesso, a dire la verità, abbastanza poco credibili). Questa nuova modalità venne in generale molto apprezzata, perché mostrava finalmente qualcosa di inedito ed originale.
Budokai Tenkaichi 2, pur non riuscendo a conquistare la critica all’unanimità, soprattutto a causa del gameplay, ancora piuttosto ridondante e ripetitivo, venne molto apprezzato dai giocatori. La serie Tenkaichi era riuscita a costruirsi un nome e si erano create le condizioni per realizzare un ulteriore episodio.
Il Tenkaichi God
L’anno successivo, tra l’ottobre e il novembre del 2007, ecco arrivare, sempre per PS2 e Nintendo Wii, Dragon BallZ: Budokai Tenkaichi 3, capitolo definitivo (almeno finora) della trilogia. Anche in questo caso, Spike decise di non apportare stravolgimenti eccessivi al gioco, limitandosi a limare e ingrandire quel che ancora poteva essere migliorato.
Il roster venne ulteriormente ampliato, al punto che, contando le trasformazioni, il giocatore aveva a disposizione ben 161 personaggi, un numero davvero impressionante. Anche la grafica venne ulteriormente rifinita, soprattutto per quanto concerne la fluidità delle animazioni. Una gradevole novità è costituita dallo scorrere del tempo durante gli scontri, che causava transizioni dal giorno alla notte all’interno degli stage. Questi cambi potevano avere persino conseguenze sui lottatori (come con le trasformazioni in scimmia dei lottatori).
A livello di gameplay, vennero inseriti una nuova serie di attacchi, che sfruttavano in modo più profondo la barra del Ki, come le Blast Combo e le Z Counter, che sfruttavano il teletrsporto come arma sia offensiva che difensiva. Oltre alle consuete modalità, fa la sua comparsa il combattimento libero con punti distruzione. In pratica, ogni lottatore del roster aveva un differente valore in base alla sua forza. Stava al giocatore saper assemblare squadre bilanciate per numero e forza dei lottatori. Su Wii fece la sua comparsa anche una modalità online, purtroppo afflitta da frequenti disconnessioni e alti livelli di latenza.
D’altro canto la Modalità Storia fu abbreviata e suddivisa solo negli episodi principali delle varie saghe. Le novità principali consistevano nella possibilità di giocare alcune missioni nei panni dei cattivi e in una serie di episodi inediti, molto simili ai what if apparsi nell’episodio differente.
Anche questa volta, nonostante le recensioni piuttosto altalenanti, il gioco ottenne un ottimo successo, con oltre 700.000 copie vendute. Pur venendo generalmente riconosciuto come l’episodio migliore della saga, diversi giocatori criticarono la modalità storia fin troppo breve e la scarsità di vere innovazioni rispetto a Budokai 2.
Il futuro della saga
Dopo Tenkaichi 3 non venne rilasciato più nessun episodio della serie. Tuttavia, l’influenza della serie Sparking è rimasta sempre molto forte. Moltissimi dei giochi successivi dedicati a Dragon Ball, infatti, presero più di un’ispirazione dalla saga di Spike, come ad esempio la serie Raging Blast e Xenoverse.
Ora non rimane che attendere Sparking! Zero. Bandai Namco ha già rilasciato numerosi trailer e video dedicati al gioco. Le prime impressioni mostrano una grafica davvero spettacolare, ormai quasi indistinguibile da un vero anime. Anche la fluidità e velocità dell’azione sembrano davvero elevate. Per la gioia dei fan, questi primi gameplay sembrano mostrare uno stile di gioco molto vicino a quello della saga originale.
Vedremo se il nuovo capitolo saprà essere degno dell’eredità legata al nome che porta. Chissà, magari Zero potrebbe addirittura rivelarsi il miglior episodio della saga!
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