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Stormgate: annunciato l’accesso anticipato per l’RTS dei veterani Blizzard

Frost Giant Studios è la software house fondata dai veterani che hanno lavorato a capolavori di Blizzard Entertainment del calibro di StarCraft III e Warcraft III. Non a caso, il loro primo videogioco sarà uno strategico in temporale: Stormgate di cui è stato annunciato l’Accesso Anticipato su Steam a partire dal 13 agosto.

Stormgate sarà un videogioco free-to-play, ma coloro che vogliono ulteriormente anticipare i tempi, potranno iniziare a giocare dal 30 luglio pre-acquistando un bundle già disponibile su Steam. I pacchetti disponibili sono tre: The Early Access Pack (€24.99) che include l’eroe Amara Human Vanguard Hero, il primo capitolo della campagna Vanguard, e il Gold Vanguard Army Accent; The Deluxe Early Access Pack (€24.99) che include tutti i contenuti dell’Early Access Pack più gli eroi Maloc Infernal Host, Auralanna Celestial Armada, e un pollo come compagno in-game; The Ultimate Early Access Pack (€59.99) che include tutti i contenuti del Deluxe Early Access Pack più i capitoli 2 e 3 della campagna Vanguard (disponibili dopo il lancio del 13 agosto) e il Firestorm Fog of War Shader.

Stormgate-accesso-anticipato-battaglia

I nomi dietro a Frost Giant rendono il titolo altamente interessante, ma lo studio ha anche sviluppato diverse pecualirità che rendo Stormgate un titolo da seguire. La prima è SnowPlay, una tecnologia che trasforma l’Unreal Engine 5 in un motore per strategici in tempo reale sofisticato e che attinge da vari generi, come i picchiaduro con l’inclusione del Rollback Netcode. La seconda è il Quick Macro Panel (QMP) che permette di avere a portata di mano tutte le azioni necessarie per costruire e gestire gli eserciti, mentre i gruppi di controllo automatizzati rendono il movimento degli eserciti estremamente facile.

E voi, giocherete Stormgate in Accesso Anticipato?

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Dragon Ball: Sparking! Zero ha una data d’uscita

Bandai Namco ha rivelato la data d’uscita di Dragon Ball: Sparking! Zero: il nuovo capitolo di Budokai Tenkaichi sarà disponibile dall’11 ottobre 2024 per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC. L’azienda nipponica ha inoltre aperto i pre-order fisici e digitali del gioco.

Dragon Ball: Sparking! Zero sarà disponibile in ben cinque versioni, di cui riportiamo qui sotto il comunicato stampa ufficiale:

  • Edizione Standard
  • Digital Deluxe Edition: include l’Edizione Standard, 3 giorni di Accesso Anticipato al gioco e il Season Pass, che include oltre 20 personaggi tra cui alcuni da DRAGON BALL SUPER SUPER HERO e DRAGON BALL DAIMA e Shenron Evocato che può sbloccare oggetti. È incluso anche l’accesso anticipato ai personaggi DLC.
  • Digital Ultimate Edition: contiene il contenuto della Deluxe Edition, l’Ultimate Upgrade Pack che include il Costume di Goku (Super) con il Bastone Magico, un Emote Voice Set, 1 oggetto per la personalizzazione e 2 sfondi per le carte del giocatore. Questa edizione dà anche la possibilità di evocare Super Shenron per sbloccare oggetti o personaggi.
  • Collector Edition: include il contenuto della Digital Ultimate Edition, un diorama esclusivo a tema DRAGON BALL: Sparking! ZERO e un segnalibro metallico.
  • Premium Collector Edition: disponibile esclusivamente sul Bandai Namco Store include il contenuto della Collector Edition, una Steelbook e 4 carte esclusive dal gioco DRAGON BALL SUPER CARD GAME Fusion Worlds

Come bonus pre-order, ci sarà l’accesso ai seguenti personaggi senza la necessità di sbloccarli nel gioco: Gogeta, Gogeta, Super Saiyan, Gogeta Super Saiyan God Super Saiyan, Broly, Broly, Super Saiyan e Super Saiyan Broly, Full Power. Inoltre, un altro personaggio giocabile sarà svelato più avanti.

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Nintendo Direct: orario e dettagli della conferenza del 18 giugno

Un fulmine a ciel sereno. Il Direct di Nintendo è finalmente giunto come un temporale estivo in questo 18 giugno 2024. A ventiquattro ore dall’annuncio, il Nintendo Direct arriverà sui nostri schermi e ci mostrerà le novità della società di Kyoto.

L’annuncio è arrivato via X (Twitter) e contiene tutti i dettagli necessari per seguire al meglio la conferenza. Il Nintendo Direct del 18 giugno 2024 si concentrerà sui videogiochi in arrivo nella seconda metà del 2024 per Switch. Come conferma il tweet: “La presentazione non conterrà alcuna informazione sul successore di Nintendo Switch“.

Alle ore 16:00 italiane, Nintendo svelerà in circa 40 minuti i giochi che ci porteranno fino al prossimo Natale. Come al solito, sarà possibile seguire l’evento sul canale YouTube di Nintendo, anche in italiano.

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Il Museo Nazionale del Cinema inaugura la Video Game Zone

Il 2 luglio, il Museo Nazionale del Cinema di Torino inaugurerà VIDEO GAME ZONE, una delle prime aree permanenti in Italia e al mondo, interamente dedicata ai videogiochi all’interno di un’istituzione museale. La Video Game Zone sarà allestita in una chapelle dell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e sarà curata dal direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, e Fabio Viola, in collaborazione con l’Università degli studi di Torino.

Il percorso espositivo vuole immergere il visitatore nel mondo dei videogiochi grazie a una proiezione centrale che propone un montato di film e serie tv che hanno citato, omaggiato o si sono ispirate al videogioco e alla gaming culture. Quattro postazioni audiovideo mostrano le intro e i trailer dei videogiochi, dev. diaries che raccontano il processo di realizzazione, immagini di repertorio relative al making of e al game play che danno uno spaccato dell’evoluzione dell’estetica del videogioco e delle tecniche di produzione: dal rotoscope all’introduzione della motion catpure e del live action. Teche espositive, contenenti concept art e appunti, sketches e documenti di design, nonché assets di preproduzione e props provenienti dai vari universi narrativi videoludici, completano l’allestimento.

Tra le importanti personalità che hanno contribuito, una delle persone di maggior spicco è Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che ha sottolineato che portare i videogiochi all’interno del Museo Nazionale del Cinema ha lo scopo di intercettare un momento di grande cambiamento. Con lo stesso entusiasmo, Fabio Vola, co-curatore dell’allestimento si è così espresso:

Se il cinema con la sua immagine in movimento ha plasmato l’immaginario collettivo attraverso la narrazione visiva, i videogiochi hanno esteso questo immaginario, offrendo non solo storie da guardare, ma anche da vivere e influenzare direttamente grazie alla loro natura di immagine interattiva. L’introduzione dei videogiochi al Museo Nazionale del Cinema non solo è un passaggio formale nel riconoscimento come forma d’arte a pieno titolo ma vuole sottolinearne e stimolare il dialogo tra forme d’arte diverse ma assolutamente complementari, mostrando le intersezioni, le influenze reciproche e le potenzialità espressive uniche di questi due medium che hanno segnato il XX e XXI secolo

Fabio Viola

Infine, il Museo Nazionale del Cinema ha intrapreso una campagna di acquisizione legata al mondo del gaming, che non si limita alla versione giocabile ma include rari e inediti materiali di produzione e game design, quali concept art, manuali tecnici, appunti, storyboards, disegni preparatori, sceneggiature e oggetti utilizzati internamente nelle fasi creative prima del rilascio. La prima tranche di acquisizioni prevede 13 titoli che spaziano dal 1989 al 2023:

  • Alan Wake 2 (Remedy Entertainment, 2023)
  • Another World (Éric Chahi, 1991),
  • Assassin’s Creed Mirage (Ubisoft, 2023)
  • Braid (Number None, 2008)
  • Broken Sword (Revolution Software, 1996)
  • Death Stranding Director’s Cut (Kojima Productions, 2021)
  • Detroid: Become Human (Quantic Dream, 2018)
  • Final Fantasy VII (Square Enix, 1997)
  • Gone Home (Fullbright, 2013)
  • Heavy Rain (Quantic Dream, 2010)
  • Life is Strange (Square Enix, 2015)
  • Prince of Persia (Jordan Mechner, 1989)
  • Read Dead Redemption (Rockstar Games, 2010)

Inoltre, altri tre giochi dallo stile molto cinematografico sono già stati pensati per ampliare le acquisizioni: Her Story (Sam Barlow, 2015); Telling Lies (Annapurna Interactive, 2019); Immortality (Half Mermaid, 2022).

La nuova area sarà inaugurata da una Masterclass di David Cage, fondatore di Quantic Dream, che alla fine dell’evento riceverà il premio Stella della Mole per il fondamentale contributo e per il suo approccio pioneristico allo sviluppo narrativo nell’intersezione tra cinema e videogiochi.

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Dragon Ball: Sparking! ZERO, presentate tre nuove modalità

Il mondo di Dragon Ball è pronto a tornare con un’esperienza di gioco che promette di far sognare tutti i fan del franchise. Jun Furutani, produttore di Dragon Ball: Sparking! ZERO, ha recentemente illustrato le modalità di questo attesissimo titolo, che si preannuncia come una pietra miliare per i videogiocatori appassionati di Goku, Vegeta e compagni.

La prima modalità introdotta da Furutani è la Episode Battle. In questa modalità per giocatore singolo, i fan potranno scegliere tra otto personaggi iconici, tra cui Goku e Vegeta, e vivere o rivivere alcune delle battaglie più memorabili di Dragon Ball Z, arrivando fino al Torneo del Potere di Dragon Ball Super. La particolarità della modalità risiede non solo nelle battaglie, ma anche nelle sequenze filmate che immergono il giocatore nella storia, offrendo la possibilità di prendere decisioni cruciali che porteranno a scenari alternativi del franchise. Questo livello di interattività non solo rende omaggio alla narrazione originale, ma permette anche di esplorare “what if” affascinanti che arricchiranno ulteriormente l’esperienza di gioco.

La seconda grande novità è la Custom Battle. Questa modalità permette ai giocatori di creare e vivere scenari personalizzati con i loro personaggi preferiti. Le Bonus Battle sono scenari predefiniti dagli sviluppatori con condizioni di vittoria uniche e sequenze filmate esclusive. Tuttavia, la vera innovazione risiede nella possibilità di creare da zero personaggi, condizioni e battaglie, o di modificare quelle esistenti, per dare vita agli scontri dei propri sogni. Una volta creati, questi scenari possono essere condivisi con la comunità globale, offrendo infinite possibilità di gioco e interazione tra i fan.

Pur essendo concepito principalmente per il multiplayer online, Dragon Ball: Sparking! ZERO non dimentica l’importanza del gioco offline e per questo motivo sarà presente la modalità multigiocatore offline.

Dragon Ball: Sparking! ZERO è il nuovo picchiaduro di Bandai Namco della serie Budokai Tenkaichi tratto dall’omonimo manga di Akira Toriyama. Il titolo, in arrivo l’11 ottobre 2024 su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC, così come tutta la serie, mira a combinare elementi di narrazione, azione e personalizzazione, rendendo omaggio alla saga che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo.

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Editoriali

Xbox Games Showcase 2024: una conferenza dirompente

La controversa scelta di chiudere, tra gli altri, Arkane Austin e Tango Gameworks ha portato una pessima pubblicità a Xbox, e probabilmente anche una certa tensione tra i corridoi degli uffici del colosso americano. Per scrollarsi di dosso il mood negativo dei fan e i pessimi risultati di vendita di Xbox Series X/S, era necessario dare una scossa che dopo quattro anni non è mai arrivato. La soluzione poteva, e forse doveva, passare per l’Xbox Games Showcase 2024 e così è stato.

Era dai tempi dell’E3 in presenza che non si assisteva a un evento videoludico così denso di contenuti. Questa volta però lo show di Microsoft ha superato le aspettative non solo per quantità, ma anche per qualità. Xbox Games Showcase 2024 è stato il miglior evento online di videogiochi di tutti i tempi e un’eventuale ascesa della console e soprattutto del Game Pass non potrà che passare da questa conferenza.

First Party

Tutto inizia e tutto finisce (o quasi) con il primo capitolo CoD targato Xbox. Call of Duty: Black Ops 6 è stato il primo gioco presentato durante la conferenza con il benestare del pubblico statunitense. Non entreremo nel dettaglio di Black Ops 6, perché ha ricevuto una propria conferenza successiva molto dettagliata che esula dall’evento principale. In generale ci è piaciuta la coraggiosa scelta di portare gli anni ’90, ancora così vicini a noi. D’altro canto, aprire la conferenza con Call of Duty è stato il miglior modo per mostrare in muscoli dopo aver duramente lottato per acquisire Activision Blizzard.

Se Black Ops 6 ha fatto felici i videogiocatori più giovani, il secondo ha entusiasmato i veterani del settore e la critica: Doom: The Dark Ages arriverà nel 2025 con uno stile meno “alieno” rispetto al passato e più vicino a un demoniaco medioevo. L’atmosfera è perfettamente spiegata nel titolo Dark Ages, cioè quell’oscurantismo impropriamente associato al medioevo, ma anche da una nuova freccia al nostro arco: uno scudo con lame rotanti capace di proteggerci dagli attacchi e, allo stesso tempo, in grado di far male al nemico.

Tralasciando Age of Mythology: Retold,Microsoft Flight Simulator 2024 e State of Decay 3 che per motivi diversi non abbiamo la necessità di spiegare in queste righe, i first party di Xbox hanno saputo divertire, anche se con motivazioni diverse.

Avowed, lo Skyrim di Obsidian Entertainment ambientato nel mondo di Pillars of Eternity, si è mostrato in un forma decisamente migliore rispetto al passato. Circa un anno fa, il gioco aveva diverse lacune tecniche che sembrano essere state colmate, soprattutto in termini estetici. Da fan di Pillars of Eternity ne siamo felici, anche se la mancanza di una definitiva (per ora un generico 2024) ci fa pensare che potrebbe essere necessario aspettare ancora un pochino prima di vedere Avowed sulle nostre piattaforme casalinghe. Medesimo discorso vale per Indiana Jones e il Grande Cerchio. Un videogioco molto ispirato al mondo di Indiana Jones, con cinematic ricchi di carisma, ma di cui manca ancora una data ufficiale.

Per il 2025 che probabilmente diventerà 2026 per alcuni titoli, invece abbiamo avuto la possibilità di sognare in un crescendo di ottime impressioni e aspettative. Nel nostro personale climax, partiamo con South of Midnight, il delizioso action-adventure di Compulsion Games pieno di carisma grazie anche alla scelta della ripresa a passo a uno. Per descriverlo, ci piace citare tre giochi da cui South of Midnight sembra prendere ispirazione: Forspoken nei movimenti dei personaggi, Prince of Persia: The Lost Crown nella veste grafica e Star Wars Jedi: Survivor nel battle system.

Il resto dei first party mostrati sono per lo più cinematic, con un piccolo accenno di gameplay stealth per Perfect Dark. Quest’ultimo probabilmente non il migliore ma quello che a noi nostalgici è piaciuto di più. Nonostante siamo ammaliati dal fascino di Joanna Dark, non possiamo che rimanere a bocca aperta per Fable e Gears of War: E-Day. Sappiamo ancora poco di questi due, ma sembrano determinati nell’uscire dalla mediocrità dell’attuale settore videoludico.

Third Party

Negli ultimi anni, Xbox ha subito molto la partnership che Sony ha istituito con le case di sviluppo giapponesi, in particolare Capcom. Videogiochi com Resident Evil portano stupore e voglia di possedere una PlayStation 5. Microsoft ha fatto tesoro delle sconfitte e ha rilanciato con titoli di grande effetto che hanno dato lustro al brand statunitense. I titoli più in vista sono importanti e in ottima quantità: Dragon Age: The Veilguard, Metal Gear Solid Δ: Snake Eater, Assassin’s Creed Shadows, S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, Life Is Strange: Double Exposure. Anche se non vogliamo approfondirli ora, pensiamo che la loro presenza sia sintomo di un Xbox Games Showcase vitale e importante per il panorama videoludico.

Per noi, il third party più entusiasmante proviene dalle sapienti mani di perfetti sconosciuti: Clair Obscur: Expedition 33, titolo di debutto di Sandfall Interactive. Ambientato in una Parigi distorta, Clair Obscur è un gioco di ruolo a turni dal design pulito e terrificante allo stesso tempo, quanto di più vicino possibile a quel senso di vuoto dato da Elden Ring di Hidetaka Miyazaki. Un gradino sotto preferiamo l’avventura “sonora” Mixtape: Nothing But the Hits, Winter Burrow che siamo certi che ci sorprenderà e l’esotico hero shooter FragPunk.

Per dovere di cronaca ma senza scendere nel dettaglio citiamo anche la presenza di Atomfall, Flintlock, Mecha Break e Wuchang: Fallen Feathers.

Live Games

I First e Third Party presentati potrebbero essere sufficienti per far felici i fan di Xbox e, più in generale, dei videogiochi. In realtà, Microsoft ha anche fornito ulteriori novità per i titoli già sul mercato. L’annuncio più importante è stato Diablo IV: Vessel of Hatred, la prima espansione dell’hack’n’slash di Blizzard che vedrà la luce l’8 ottobre. E sì, il cinematic è stato incredibile, come tutti quelli delle tre saghe principali di Blizzard (Diablo, Starcraft, Warcraft).

Interessante anche il nuovo DLC di Starfield, Shattered Space che aggiunge un tocco di divinità aliene nel bestiario dell’opera di Bethesda e la nuova espansione dell’infinito World of Warcraft, The War Within. Il resto invece interesserà solo i fan più accaniti dei rispettivi Game as a Service e riguarda The Elder Scrolls Online, Fallout 76 e Sea of Thieves.

Hardware

Poco prima di Gears of War: E-Day, che ha concluso l’Xbox Games Showcase 2024, Microsoft ha presentato anche delle, scarne, novità in termini di hardware. Nello specifico si tratta di due nuove versioni di Xbox Series X e una nuova versione di Series S. Quest’ultima riceverà un aggiornamento con uno storage da 1TB. Xbox Series X sarà invece disponibile anche in all-digital e in una Special Edition: Galaxy Black da 2TB.

Niente di straordinario, ma in fondo non abbiamo ancora la necessità di aggiornare il nostro hardware quanto piuttosto di ampliare la nostra libreria. E crediamo che Xbox sia riuscito nel proprio intento di far parlare dei propri videogiochi.

E voi che ne pensate dell’Xbox Games Showcase 2024? Vi è piaciuto? Diteci la vostra qui sotto nei commenti.

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Shin Megami Tensei V: Vengeance è ora disponibile

ATLUS ha appena pubblicato la versione definitiva del suo GDR post-apocalittico, Shin Megami Tensei V: Vengeance. Il gioco è disponibile da oggi 14 giugno 2024.

SMTV esce così dall’esclusiva Nintendo Switch: Vengeance è infatti disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One e, con il malumore che contraddistingue questa nota scelta di marketing di ATLUS, anche per Nintendo Switch.

Rispetto all’opera del 2021, Shin Megami Tensei V: Vengeance permette di giocare un nuovo percorso narrativo, il Canone della Vendetta incentrato su una drammatica storia composta da nuovi personaggi e un’enigmatica coorte di demoni, le Qadištu. D’altro canto, chi vuole vivere l’esperienza originale di SMTV, potrà farlo grazie al primo vero percorso narrativo denominato Canone della Creazione.

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Dragon Age Dreadwolf cambia titolo: ecco il nuovo nome

Gary McKay, direttore generale di BioWare Studio e produttore esecutivo di Dragon Age, ha pubblicato questa mattina un post sul suo blog in cui condivide alcune nuove notizie sul prossimo capitolo di Dragon Age, tra cui anche il nuovo titolo, che sostituisce Dreadwolf. Inoltre, McKay ha anche annunciato un video gameplay in arrivo il prossimo 11 giugno.

BioWare, per mezzo del suo diretto generale, ha annunciato che il prossimo capitolo della serie si chiamerà Dragon Age: La Guardia del Velo. Inoltre, ha sottolineato che questo periodo di lavoro è stato necessario per dare allo studio la possibilità esplorare nuovi concetti di gioco, incluse nuove idee sul multiplayer.

La Guida del Velo ci metterà nei panni di sette personaggi. Gary McKay ha anche promesso un gioco di ruolo profondo in cui le relazioni tra i membri della compagnia saranno fortemente impattanti. Proprio questo legame ha spinto il team a cambiare nome al gioco che fino ad oggi era noto come Dragon Age: Dreadwolf. Secondo McKay: « Il titolo originale non mostrava quanto ci teniamo ai nostri nuovi eroi, alle loro storie e al modo in cui dovrete unirli per salvare tutto il Thedas».

Infine, il post si conclude con un promemoria: l’11 giugno alle 17:00 ore italiane sul canale YouTube di Dragon Age sarà presente un video con oltre 15 minuti di gameplay tratti dai momenti iniziali del gioco. Dragon Age: La Guardia del Velo non ha ancora una data d’uscita ufficiale, ma sappiamo che uscirà per PlayStation 5, Xbox Series X/S, PlayStation 4, Xbox One e PC.

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Xbox Games Showcase e Black Ops 6 Direct in onda questo weekend

Microsoft ha ufficialmente dato il via alla sua stagione videoludica estiva annunciando due imminenti show in streaming: Xbox Games Showcase e Black Ops 6 Direct, il primo approfondimento interamente dedicato a Call of Duty da quando Activision Blizzard è nelle mani dell’azienda di Redmond.

L’Xbox Games Showcase sarà trasmesso in diretta streaming il 9 giugno 2024, a partire dalle 19:00 ore italiane. A seguire Activision Blizzard presenterà le proprie novità sul proprio sparatutto di punta, Call of Duty, in Black Ops 6 Direct. Tutti gli appassionati di Xbox, Call of Duty, ma anche del gaming in generale potranno seguire gli eventi del 9 giugno attraverso i canali YouTube, Twitch e Facebook di Xbox.

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System Shock Remake – Recensione

Alcune software house hanno l’onore di essere ricordate per il genere videoludico che hanno, di fatto, inventato. Tra queste, non può non esserci Looking Glass Studios. Fondata da Paul Neurath nel 1990 e fallita appena dieci anni dopo, Looking Glass è stata una delle aziende più importanti – e anche una delle più sfortunate – degli ultimi 40 anni grazie alla produzione di ben quatto opere che hanno rivoluzionato i videogiochi e ispirato tanti altri professionisti del settore qualche anno dopo. Ultima Underworld, Thief, System Shock e System Shock 2 ha definito un genere, gli immersive sim. Oggi, trent’anni dopo, vi parliamo di uno di questi giochi, System Shock la cui versione Remake è appena approdata anche su console: questa è la nostra recensione.

System Shock del 1994

Prima di affrontare il remake, vale la pena soffermarsi sulla travagliata storia di System Shock. Il gioco di Looking Glass Studios esce nel 1994, pochi mesi dopo Doom di Id Software, in un momento in cui vedono la luce tantissimi firstperson shooter ambientati nello spazio più remoto e aggressivo. Il risultato è inaspettato: System Shock è acclamato dalla critica specializzata che lo definisce, a ragione, un’opera unica e innovativa; il pubblico lo snobba. System Shock non vende abbastanza, circa 170mila copie, e serviranno anni per capire l’importanza di un’opera seminale che ha permesso a giochi come Deus Ex e Bioshock di essere anche solamente pensati.

I videogiocatori contemporanei molto probabilmente ben conoscono il sequel capolavoro System Shock 2, ma quasi certamente non hanno mai giocato il primo capitolo. Almeno fino al 2023, anno in cui Nightdive Studios, oggi sotto la bandiera di Atari, ha pubblicato System Shock Remake su PC, e da qualche settimana anche su console, così da permettere anche a questa generazione di videogiocatori di provare uno dei titoli più belli e sottovalutati della storia dei videogiochi.

System Shock Remake: dito medio

Odissea nello Spazio

System Shock è ambientato nel 2072, anno in cui il nostro alter ego hacker, senza nome, viene catturato mentre cerca di accedere a file riguardanti la Cittadella, una stazione spaziale di proprietà di una corporazione: la TriOptimum. Ben presto falliamo nel nostro lavoro e siamo condotti davanti a un dirigente della stessa corporazione. Il patto è chiaro: l’azienda si offre di far cadere tutte le accuse in cambio di un hacking di SHODAN, l’intelligenza artificiale che controlla la stazione, per fini ben poco nobili.

Poco mossi dall’etica, ma interessati soprattutto ai beni materiali, accettiamo l’ultima proposta della TriOptimum: un prezioso impianto neurale militare. Già nell’incipit del gioco rimuoviamo i vincoli etici dell’intelligenza artificiale e finiamo in coma terapeutico per sei mesi. System Shock inizia quando ci risvegliamo dal nostro sonno e scopriamo che SHODAN ha preso il controllo della stazione. Tutti i robot a bordo sono stati riprogrammati per essere ostili e l’equipaggio è stato mutato, trasformato in cyborg o ucciso. E come se non bastasse, SHODAN vuole estendere il suo dominio sul pianeta Terra. Tocca a noi impedirlo e visto i danni che abbiamo fatto fino ad ora, sarebbe anche il minimo.

System Shock Remake: Shodan

Immersive sim

I giochi di Looking Glass Studios sono così importanti che tutte le loro opere principali sono racchiuse sotto un unico sotto-genere dei videogiochi di ruolo: gli immersive sim. In questo sub-genere, il videogiocatore ha la libertà di scegliere come raggiungere il suo obiettivo in un mondo limitato (non open world quindi) ma ricco di percorsi diversi. Una scelta coraggiosa per il tempo, che oggi è invece molto popolare e possiamo ritrovare in opere simili come Dishonored e Prey di Arkane Studios (ma anche se in forma di open world sulla serie di The Elder Scrolls o Cyberpunk 2077).

System Shock è uno degli immersive sim più sofisticati: abbraccia oltre al genere dei GDR, anche, e soprattutto, lo sparatutto in prima persona e il survival horror, nato appena un paio di anni prima con Alone in The Dark. System Shock Remake ripropone quanto già visto nel 1994 sotto una veste più snella, semplificata nell’utilizzo, ma ben ancorata al design – nel bene e nel male – dell’opera originale. In altre parole, System Shock Remake è complesso, difficile e a tratti tedioso esattamente come l’opera originale di cui sono stati smussati diversi angoli per renderlo, con successo, godibile anche per un pubblico abituato a giochi tripla-A in cui si è accompagnati per mano durante tutta l’avventura.

Nightdive Studios si è concentrata su un’interfaccia più pulita e su controlli più precisi. L’opera di Looking Glass Studios nasceva in un’epoca in cui le interfacce non avevano ancora uno standard ben delineato; di conseguenza, Doug Chuck e il suo team sperimentarono un sistema multi-tendina, così sovrapposte che causavono non pochi grattacapi ai videogiocatori. System Shock Remake rivede la user interface sostituendola con una tanto scontata per i giorni attuali quanto efficace: ogni cosa è al suo posto ed è possibile spostarsi tra mappa, inventario e registrazioni premendo, nel caso della versione console recensita, i dorsali del controller.

La console edition di System Shock Remake è particolarmente comoda. Il sistema di puntamento passa sui dorsali con il classico stile trigger-sinistro per puntare e trigger-destro per sparare. I comandi principali invece sono dedicati al salto, all’abbassarsi, al ricaricare le armi e ad attivare le interazioni (anche se la fantasiosa scelta di usare lo stesso tasto per attivare le batterie qualora presenti nel nostro inventario, è alquanto curiosa e dannosa).

Nightdive Studios ha reso i combattimenti meno noiosi rispetto al passato e decisamente più ostici, soprattutto se ci focalizziamo troppo velocemente verso la main quest senza esplorare la stazione spaziale con la calma e l’attenzione con cui è stata pensata l’esperienza videoludica. Nonostante non ci siano veri e propri cambiamenti nell’intelligenza artificiale, in questa versione del gioco i nemici sembrano più reattivi rispetto al passato. Questo rende il gunplay per nulla banale anche a livello di difficoltà normale (livello 2); nello specifico, System Shock Remake permette di impostare la difficoltà di gioco su tre livelli (1,2,3) modificando quattro parametri (combattimento, missione, cyber, puzzle).

Il gameplay di Sytem Shock si basa su un’esplorazione abbastanza spinta. Non avendo alcuna memoria degli ultimi sei mesi, dovremmo ricostruire l’intera vincenda della Cittadella ascoltando le registrazioni e leggendo e-mail di personaggi secondari ormai defunti. Questa scelta narrativa rende il gioco realmente immersivo e ci costringe a seguire gli indizi all’interno di una mappa composta da vari piani con differenti ambientazioni che ben rappresentano un’azienda futuristica (con tanto di centro ricerca e zona executive). Nell’esplorazione, System Shock Remake è rimasto molto fedele al passato, invecchiando anche un po’ male: il backtracking può essere molto noioso (soprattutto se costretti a recuperare vita o consumabili) e particolarmente complesso se non balza subito all’occhio un oggetto utile ai fini della missione principale.

Per quanto concerne la parte ruolistica, il nostro personaggi ha due barre: una dei punti vita e una dell’energia. La prima ci mantiene in vita ovviamente, mentre la seconda viene consumata da determinate armi a lungo e corto raggio. A queste, si aggiungono pistole e fucili con tante, troppe forse, munizioni diverse, che offrono vantaggio se usate sul giusto nemico (mutanti, cyberborg e droni per la maggior parte).

Infine, una delle parte più iconiche è il cyberspazio, una dimensione “neurale” in cui ci muoviamo come se fossimo una navicella all’interno di uno spazio tra l’onirico e il concettuale. Il cyberspazio permette di raccogliere potenziamenti unici. In System Shock Remake questo spazio è stato nettamente migliorato rispetto al passato, in quanto adesso è molto meno caotico, più comprensibile, ma comunque ancora decisamente snervante in quanto il livello di difficoltà per arrivare fino in fondo è spesso decisamente elevato.

System Shock Remake: ciberspazio

Remake all’avanguardia

Tecnicamente System Shock Remake è un ottimo lavoro. Il motore grafico è di assoluta qualità e la nuova veste grafica svecchia mantenendo le atmosfere horror sci-fi immaginate nel 1994. I colori e lo stile cyberpunk sono deliziosi e una menzione d’onore va fatta ai nemici, moderni e ben dettagliati. L’unica nota stonata che ci sentiamo di fare riguarda le animazioni e gli sprite: tutto molto ripetitivo e fin troppo legnoso.

D’altro canto il comparto sonoro ha ricevuto un deciso rework sia alle musiche, ma soprattutto ai rumori ambientali. Una mina piazzata dai nemici continua ad avvisarvi del pericolo emettendo un beep sempre più intenso man mano che ci avviciniamo, mentre tutti i (pochi) nemici hanno almeno una frase che li introduce.

La nostra prova è stata effettuata su Xbox Series X dove la resa grafica è particolarmente piacevole e i tempi di caricamento sono velocissimi. Giocare System Shock Remake con un controller è un’esperienza godibile e che ci sentiamo di consigliare a qualsiasi fan, anche a quelli che solitamente preferiscono giocare con mouse e tastiere, poiché l’esperienza rimane inalterata.

Conclusione

System Shock Remake è un titolo che siamo felici di aver giocato, perché ci ha permesso di rivivere le medesime emozioni di trent’anni fa con una veste tecnica decisamente moderna. Il remake è un successo sul comparto grafico e sonoro, ma anche le poche migliorie apportate sull’interfaccia e sui controlli hanno fatto la differenza, poiché trasformano il titolo da un videogioco del 1994 a un gioco contemporaneo.

La scelta di mantenere il gameplay così come quello originale ha i suoi pregi, perché permette di godersi il titolo con la lentezza con cui era stato pensato, ma ha il risvolto negativo di non essere adatto a tutti. Esattamente come l’originale, System Shock Remake è un gioco difficile, complesso e non adatto a tutti. Chi ha il coraggio di goderselo seguendo i tempi dell’opera però potrà scoprire, o riscoprire, una pietra miliare del genere e dei videogiochi in generale.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series X/S, , PC, PS4, Xbox One
  • Data uscita: 21/05/2024 su console
  • Prezzo: 39,99 €

Ho provato System Shock Remake a partire dal day one su Xbox Series X.