S.T.A.L.K.E.R. 2 è ufficialmente in fase gold: questa è la notizia che molti fan della serie stavano aspettando. Dopo un lungo e complesso sviluppo, S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl è finalmente pronto per il lancio e debutterà su PC e Xbox Series X/S il 20 novembre. Il titolo, che si è guadagnato grande attenzione negli anni per la sua ambientazione cupa e per le meccaniche di gioco survival in un mondo post-apocalittico, è ora in fase gold, il che significa che la versione finale è pronta per la stampa e la distribuzione digitale.
Entrare in fase gold rappresenta un traguardo importante per il team di GSC Game World, che ha superato sfide significative lungo il percorso di sviluppo. Infatti, la realizzazione di Heart of Chornobyl è stata complessa, segnata non solo dalle classiche difficoltà legate alla programmazione e alla produzione, ma anche da ostacoli esterni come l’impatto della guerra in Ucraina. Il team, pur tra difficoltà logistiche e di sicurezza, ha continuato il lavoro, dimostrando una forte determinazione nel portare a termine il progetto.
Una lunghissima attesa
S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl è tra i giochi più attesi degli ultimi anni, con una fanbase che ha seguito da vicino ogni aggiornamento. La notizia della fase gold è stata annunciata via Twitter, dove GSC Game World ha pubblicato un breve trailer con scene di gioco inedite e ha scherzosamente accompagnato la notizia con l’espressione “G.O.N.E. G.O.L.D”, un gioco di parole che richiama l’acronimo del titolo (Scavengers, Trespassers, Adventurers, Loners, Killers, Explorers, and Robbers).
Nonostante l’annuncio, il team ha confermato che il gioco potrebbe comunque ricevere aggiornamenti al lancio per risolvere eventuali problemi tecnici minori. Questo approccio è ormai comune nel settore, dove le patch al day-one garantiscono un’esperienza più stabile per i giocatori.
Con la sua complessa narrativa, l’ambientazione inquietante di Chornobyl e le meccaniche di sopravvivenza, S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl si propone di offrire un’esperienza immersiva e avvincente. Il mondo aperto in cui i giocatori si muoveranno sarà popolato da nemici pericolosi, anomalie soprannaturali e situazioni che richiederanno scelte strategiche.
L’appuntamento per esplorare l’oscuro universo di S.T.A.L.K.E.R. 2 è fissato per il 20 novembre, quando i giocatori potranno finalmente immergersi in questa nuova avventura.
Dal 7 novembre, gli idraulici del gaming ritornano su Nintendo Switch, grazie all’uscita di Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, un nuovo capitolo che riporta alla ribalta i celebri fratelli Nintendo in un’avventura a tema marittimo. Con una storia tutta nuova e dinamiche di gioco uniche, i due iconici personaggi si preparano a conquistare ancora una volta il cuore dei giocatori.
La nuova avventura di Mario e Luigi, intitolata Mario & Luigi: Fraternauti alla Carica, promette una coinvolgente esplorazione di terre lontane e ambientazioni ricche di dettagli, il tutto condito con l’inconfondibile umorismo che ha reso celebre la serie. I giocatori si uniranno ai due fratelli in un viaggio per riconnettere l’arcipelago di Elettria, una terra frantumata attorno al Centralbero e divisa in isole sparse. Salpando a bordo dell’isola-nave Solcamari, i Bros. dovranno collaborare per scoprire la causa della disgregazione dell’arcipelago e affrontare un mondo pieno di sfide, nemici e personaggi unici.
Mario e Luigi saranno controllati simultaneamente, con ogni pulsante dedicato a uno dei due personaggi, permettendo ai giocatori di eseguire azioni combinate, come salti, schivate e attacchi speciali, noti come Azioni Fratelli. Queste combinazioni permettono ai due di superare nemici e ostacoli con attacchi di squadra, dando maggiore profondità al sistema di combattimento a turni.
Dopo il recente successo del film Super Mario Bros. – Il Film, questa nuova uscita su Nintendo Switch punta a capitalizzare la rinnovata popolarità dei due fratelli. Con ambientazioni marine colorate e un sistema di combattimento che mescola azione e strategia, Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è stato pensato per offrire un’esperienza nostalgica e al contempo innovativa, ricca di riferimenti alla storia del franchise, ma con nuove dinamiche.
Dragon Age: The Veilguard è finalmente arrivato, segnando un importante ritorno per il celebre studio BioWare, che punta a riportare il franchise al suo massimo splendore. Il gioco è attualmente disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC (incluso il supporto per Steam Deck), ed è accessibile attraverso le principali piattaforme di distribuzione digitale, come Steam, EA app ed Epic Games Store.
In questo capitolo, i giocatori si immergeranno in una storia epica ambientata nel mondo di Thedas, dove il protagonista Rook, un eroe completamente personalizzabile, si opporrà ai piani di Solas, il “Temibile Lupo”. Solas intende abbattere il Velo che separa il mondo mortale da quello dei demoni, ma un errore nel suo rituale scatena due antichi e potenti nemici. Per fermare questa minaccia, Rook dovrà riunire una squadra di compagni unici, ciascuno con abilità speciali e storie personali che influenzeranno il corso della narrazione e il destino dell’intero mondo.
BioWare ha dedicato grande attenzione ai dettagli tecnici e grafici: Dragon Age: The Veilguard promette un’esperienza visiva avanzata, con supporto al ray tracing, framerate illimitato su PC e funzionalità HDR10+ per migliorare la qualità dell’immagine. Il gioco è inoltre ottimizzato per PS5 Pro e disponibile in versione “Ultimate” tramite NVIDIA GeForce NOW, offrendo ai giocatori un gameplay ancora più fluido e immersivo.
Tra i punti di forza di questo capitolo ci sono le meccaniche di combattimento avanzate e una struttura narrativa che enfatizza le scelte e conseguenze. Ogni decisione influenzerà non solo il protagonista, ma anche le relazioni con i compagni e l’evoluzione del mondo circostante. Il sistema di creazione del personaggio è il più completo mai visto nella serie, consentendo ai giocatori di personalizzare profondamente il proprio avatar.
Il titolo è stato acclamato come “meritevole di un posto nel pantheon dei GDR”, ed è ora nelle mani dei giocatori, pronto a essere esplorato.
Pokémon GCC Pocket, l’ultima app lanciata da The Pokémon Company, porta l’esperienza del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon direttamente su smartphone. Ora disponibile per il download gratuito su dispositivi iOS e Android, Pokémon GCC Pocket reimmagina la dinamica del famoso gioco di carte in una versione ottimizzata per il digitale, con una serie di funzionalità innovative pensate appositamente per il mobile.
La nuova app offre ai giocatori la possibilità di collezionare carte con la prima espansione disponibile, Geni Supremi, che include alcuni dei Pokémon più iconici della regione di Kanto. Grazie a funzionalità inedite come l’apertura di buste digitali e la “pesca misteriosa”, ogni giorno gli utenti possono ottenere nuove carte e ampliare la propria collezione senza costi aggiuntivi. La “pesca misteriosa” permette inoltre di trovare carte rare e in lingue diverse, aggiungendo varietà e internazionalità alla collezione di ogni giocatore.
Tra le caratteristiche principali di questa nuova app, spicca la possibilità di aprire buste di espansione digitali. Ogni giorno i giocatori possono aprire fino a due buste gratuite, scoprendo nuove carte da aggiungere alla loro collezione. Con la funzione “pesca misteriosa”, è possibile ottenere una carta casuale dalle buste aperte dai giocatori di tutto il mondo, dando così l’opportunità di arricchire la propria collezione con carte in lingue diverse.
Per quanto riguarda la collezione delle carte, Pokémon GCC Pocket consente ai giocatori di raccogliere non solo carte dalle illustrazioni nostalgiche, ma anche nuove immagini esclusive per la versione digitale. Alcune carte includono speciali effetti visivi, come il parallasse, che aggiunge profondità alle immagini, o le cosiddette “carte immersive”, che danno l’impressione di entrare nel mondo dell’illustrazione. Inoltre, i giocatori possono personalizzare la propria collezione digitale con bacheche, raccoglitori e accessori unici.
Le lotte su Pokémon GCC Pocket sono state ottimizzate per offrire partite rapide e immediate. Grazie alle regole semplificate per mobile, i giocatori possono godersi battaglie veloci sia da soli che contro altri. Per rendere il gioco accessibile a tutti, l’app include modalità come la lotta automatica, mazzi a noleggio e costruzione automatica del mazzo, ideali per chi è alle prime armi o preferisce sfide rilassate.
Con Pokémon GCC Pocket, il Gioco di Carte Collezionabili Pokémon si adatta al mondo digitale mantenendo l’esperienza e l’emozione del gioco originale. Disponibile gratuitamente su App Store e Google Play, l’app è un must per i fan di Pokémon di tutte le età, offrendo un’esperienza immersiva e accessibile ovunque e in qualsiasi momento.
Tutto è pronto per Milan Games Week 2024, l’appuntamento annuale che dal 22 al 24 novembre trasformerà Fiera Milano in un punto d’incontro per migliaia di appassionati di videogiochi, fumetti, cinema e musica. L’evento, organizzato da Fiera Milano in collaborazione con Fandango Club Creators, promette un’esperienza senza precedenti con ospiti di fama internazionale, tornei eSports, panel esclusivi e incontri dedicati alla cultura pop.
La Milan Games Week 2024 presenterà un programma ricco di contenuti che spazieranno dalle ultime novità dell’universo videoludico ai talk show con personaggi iconici. Nei padiglioni 9, 11, 13 e 15 e presso l’Auditorium della fiera, i visitatori potranno esplorare il meglio del gaming globale e italiano, incontrare sviluppatori e partecipare a panel che analizzeranno le tendenze del settore e la crescente importanza della narrativa e delle performance attoriali nei videogiochi.
Tra i protagonisti, il Central Stage ospiterà il leggendarioShinji Mikami, creatore di Resident Evil, che ripercorrerà la sua carriera sabato mattina davanti ai fan. Per gli appassionati del recente successo Baldur’s Gate III, ci sarà anche un talk esclusivo con quattro membri del cast, pronti a raccontare la loro esperienza.
Non solo gaming: Milan Games Week 2024 si arricchisce con la terza edizione dell’Urban Show, un festival musicale di tre giorni che vedrà esibirsi alcuni dei nomi più influenti della scena rap e trap italiana, da Andry the Hitmaker a Lele Blade. Radio 105, media partner ufficiale, animerà la fiera con eventi live e meet&greet con gli artisti, mentre Warner Music Italy offrirà ulteriori occasioni di incontro per i fan.
Spazio anche alla creatività italiana grazie alla collaborazione con IIDEA, che proporrà tre panel dedicati ai videogiochi italiani con protagonisti Untold Games, Stormind Games e Jyamma Games. Ogni studio svelerà il dietro le quinte di un titolo in uscita, offrendo una prospettiva unica sullo sviluppo di videogiochi in Italia.
La Milan Games Week & Cartoomics si conferma dunque come un evento imperdibile per i fan e i professionisti del settore, in grado di unire generazioni e passioni diverse sotto lo stesso tetto.
Dicono che il mondo dei videogiochi sia un paradiso di relax e divertimento. Quelli che lo dicono evidentemente non hanno mai provato a finire uno di questi dieci giochi! Se siete come me, ogni tanto vi viene un inspiegabile bisogno di sfidare i vostri nervi e la vostra sanità mentale, tanto da intraprendere questi giochi con lo stesso entusiasmo di chi salta in un pozzo sperando in un morbido atterraggio. Eccomi qui, a condividere le mie cicatrici (e un po’ di odio).
Siete pronti a scoprire i giochi più difficili della storia? (Spoiler: non ci sono lieti fini.)
10. Ninja Gaiden
Ninja Gaiden è quel gioco che ti dice: “Vuoi essere un ninja? Bene, soffri come un ninja!” Dimenticate i tutorial rilassati e le modalità “easy” di certi titoli moderni. Qui la parola “difficile” viene fuori dal manuale d’istruzioni per accoglierci con affetto. Il gameplay è fantastico, certo, ma se vi fermate anche solo un attimo per godervelo, un nemico spunta fuori e vi abbatte senza pietà. Dopo ore di sudore e grida, potreste pensare di aver finito… invece c’è un boss più difficile dietro l’angolo. Se siete masochisti e ninja mancati, questo è il gioco per voi.
9. F-Zero GX
Il gioco di corse più cattivo mai creato. F-Zero GX ha la peculiarità di sembrare facile… per i primi dieci secondi. Poi, scopri che ogni curva è una potenziale catastrofe, ogni pilota avversario è un ninja, e ogni “boost” è una spinta verso la follia. Quando riesci a completare una pista, ti senti un dio. Ma chi ti ha detto che la vera sfida sono le piste ha dimenticato i Grand Prix e il boss finale. Sì, un boss in un gioco di corse. Non chiedetemi altro: ho ancora i flashback notturni.
8. Dark Souls
Ah, Dark Souls. Il primo incontro con questo titolo si svolge sempre allo stesso modo: crei il tuo personaggio con speranza e immaginazione, scegli un nome epico… poi, dopo pochi passi, il mondo ti ricorda chi è il vero boss qui. Non è solo un gioco difficile: è una maratona di sofferenza, dove ogni nemico sembra conoscere le tue debolezze. Dark Souls è un gioco che ti prende per mano… solo per spingerti giù da una scogliera. Ma stranamente, continui a tornare, perché ti convinci che “questa volta andrà meglio”. Spoiler: no, non andrà meglio.
7. Cuphead
Con il suo stile cartoonesco e un’adorabile grafica anni ‘30, Cuphead sembra quasi una passeggiata nei campi fioriti dell’infanzia… finché non premi “start”. Questo gioco non si gioca: si sopravvive. Ogni boss è una coreografia di schivate, colpi, e bestemmie trattenute, e se sbagli anche solo di un millisecondo, addio. Eppure, il mix di disperazione e risate isteriche che provoca è pura droga. Complimenti agli sviluppatori per aver creato un’opera d’arte che, molto probabilmente, sarà anche causa di diverse crisi nervose.
6. Ghosts ‘n’ Goblins
Un classico da sala giochi che non perdona. In Ghosts ‘n Goblins, giochi nei panni di un cavaliere che perde letteralmente i pantaloni al primo danno. Se questo non fosse abbastanza, ogni passo avanti è una danza tra demoni, scheletri e altre creature uscite dagli incubi. La cosa peggiore? Una volta finito il gioco, ti viene detto che era tutto un’illusione e devi rifare tutto da capo. Esatto. Siete finiti in un circolo di sofferenza infinita, e ora è troppo tardi per tirarsi indietro.
5. Contra
Contra è come un film d’azione anni ‘80, ma con un solo finale: la tua inevitabile sconfitta. Un gioco da sparare e correre dove ogni proiettile può far fuori il tuo soldato. La difficoltà è così alta che gli sviluppatori hanno dovuto inventare il famigerato “Konami Code” solo per dare ai poveri giocatori una speranza. Quindi, se un giorno vi svegliate pensando di voler provare una “difficoltà d’altri tempi”, Contra è la risposta. Ma ricordate: con grande potere viene grande frustrazione.
4. Super Meat Boy
Oh, Super Meat Boy. Un gioco dove la tua unica missione è non morire… ogni tre secondi. Il protagonista è un pezzo di carne sanguinolento che deve saltare su muri pieni di seghe circolari, palle di fuoco e trappole che nemmeno in un film dell’orrore. Ogni livello ti fa sentire come se fossi sempre ad un passo dal trionfo, ma proprio quando pensi “ce l’ho fatta!”, cadi inesorabilmente in un’altra lama affilata. Solo i giocatori più pazienti – o testardi – riusciranno a finire questo gioco con il sorriso sulle labbra.
3. I Wanna Be The Guy
Con un titolo come I Wanna Be The Guy, non c’è inganno: questo è un gioco che separa i “ragazzi” dai “veri uomini”. È una parodia dei platform classici, ma con trappole così assurde che è praticamente una dichiarazione di guerra al giocatore. Ogni cosa, dalla grafica ai boss, è progettata per farti perdere la calma. Se riesci a finirlo, congratulazioni: sei ufficialmente “il ragazzo”. Ma non prendiamoci in giro: il percorso è pieno di momenti in cui vorrai solo piangere (o lanciare il controller).
2. Sekiro: Shadows Die Twice
I fan di Dark Souls pensavano di essere preparati… ma poi è arrivato Sekiro. Questo gioco ti spinge a giocare come un vero samurai: devi avere pazienza, disciplina e perfetta tempistica. Non basta difendersi o attaccare a caso; ogni movimento richiede precisione chirurgica. Gli scontri con i boss sono lezioni di umiltà che ci fanno apprezzare ancora di più la nostra mortalità. E se pensi che “morire due volte” sia solo un modo di dire… be’, preparati a contare anche fino a dieci.
1. Battletoads
Infine, il leggendario Battletoads. Questo è il Monte Everest dei giochi difficili, una sfida di resistenza fisica e mentale. La famosa “Turbo Tunnel” è il peggior incubo di qualsiasi giocatore, dove la velocità è tanto alta che solo chi ha riflessi da pilota di F1 può sperare di sopravvivere. I giocatori si sono chiesti per anni se qualcuno l’abbia mai finito senza trucchi. Non so voi, ma io ancora sogno quel tunnel, con i miei rospi verdi che continuano a schiantarsi. Complimenti a chi ha avuto la forza e la follia per arrivare fino alla fine di questo viaggio.
Questi dieci giochi non sono solo difficili: sono un’esperienza che ti segna. Se mai li avete provati, sapete di cosa sto parlando. Se no, sappiate che il vero coraggio non è completarli, ma iniziarli. Siete pronti?
Ci siamo. Dopo una lunghissima attesa Dragon Ball: Sparking! Zero è finalmente arrivato. Uscito ormai da alcune settimane, il gioco ha ricevuto un’accoglienza caldissima e sta macinando numeri da record. Dopo un’analisi approfondita e un’attenta riflessione sul gioco, ecco a voi la nostra recensione di quello che è il titolo più caldo di questi ultimi mesi!
Un’eredità difficile
Come la maggior parte di voi già saprà, Sparking! Zero è in realtà il nuovo capitolo della leggendaria saga Budokai Tenkaichi. Questa serie (da sempre intitolata Dragon Ball: Sparking in originale), il cui ultimo episodio, Budokai Tenkaichi 3, è apparso nel 2007 su PS2, è tutt’oggi una delle più amate in assoluto tra gli appassionati dell’opera di Toriyama.
Nonostante questo, l’attesa che i fan hanno dovuto sopportare per un nuovo episodio è stata davvero lunghissima. Come prevedibile, anche le aspettative che Sparking! Zero aveva su di se erano elevatissime. Scopriamo ora se il gioco si è rivelato all’altezza.
Fedele alla tradizione
La serie Sparking! ha fin dalle origini condensatotutte le caratteristiche fondanti del genere arena fighters, di cui è considerata uno dei precursori. Pur trattandosi di giochi di lotta, infatti, i titoli di questa serie hanno da sempre presentato alcuni elementi peculiari e originali. Primo fra tutti, la possibilità di muoversi liberamente all’interno di un’ambiente tridimensionale, in gran parte distruttibile.
Per valorizzare maggiormente l’esperienza tridimensionale, la visuale viene posta non a lato del personaggio, bensì alle sue spalle. Naturalmente, essendo un gioco tratto da Dragon Ball, tutti (o quasi) i personaggi sono in grado di volare, caratteristica che va ad aumentare ulteriormente le possibilità strategiche offerte dallo scenario.
Altra caratteristica cardine della serie e riproposta in Sparking! Zero è la semplicità dei comandi. Il giocatore ha a disposizione un tasto per gli attacchi ravvicinati, uno per quelli d’aura, uno per gli scatti e due per la difesa, rispettivamente parata e contrattacco. Completano il quadro i due dorsali, destinati al volo, e il pulsante per la carica dell’aura.
Se siete fan dei vecchi giochi, potete stare assolutamente tranquilli. Sparking! Zero ripropone tutti gli elementi del gameplay dei titoli originali. Basteranno pochissime partite per sentirsi a casa e ritrovare tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna dei vecchi giochi.
Insieme a Budokai Tenkaichi torna anche il suo immenso roster che ha sempre contraddistinto la serie. Stavolta sono ben 182 i lottatori a disposizione. Questi personaggi sono tratti un po’ da tutta l’opera di Toriyama, dalla prima parte del manga fino ai più recenti film dedicati a Super. Naturalmente, si tratta in molti casi di versioni alternative o di particolari forme dello stesso personaggio, ma le possibilità di scelta restano elevatissime.
Dobbiamo però confessare di essere rimasti perplessi di fronte ad alcune esclusioni, come la forma Super Saiyan Rage di Trunks o il Super Saiyan Blu potenziato di Vegeta, relegato a semplice abilità a tempo. Nonostante queste sbavature, il roster resta il più vasto e completo mai apparso in un gioco di Dragon Ball. Tuttavia, l’effetto nostalgia e il numero dei personaggi selezionabili non bastano a fare un grande gioco. Analizziamo dunque più a fondo tutto quello che Sparking ha da offrire.
Battaglie, extra e sorprese
Dopo un breve tutorial, con l’ennesimo scontro tra Goku e Vegeta, il giocatore ha la possibilità di accompagnare il nostro eroe attraverso vari scenari, che rappresentano le diverse modalità di gioco. Si passa dalla casa di Mr. Satan al padiglione del torneo Tenkaichi, fino ad arrivare alla mitica Kame House. Pur avendo apprezzato l’originalità dell’idea, abbiamo trovato la navigazione tra i vari menù non sempre scorrevolissima. Nella modalità a due giocatori non è nemmeno possibile selezionare in contemporanea la nostra squadra di lottatori. Avremmo apprezzato maggiormente la presenza di una hub iniziale dalla quale spostarsi nelle varie sessioni di gioco.
Sparking! Zero propone tutte le modalità classiche, tra cui l’allenamento, molto utile per familiarizzare con le meccaniche di gioco, sia di base che avanzate. Le varie lezioni che ci verranno impartite da Piccolo (Junior) risultano sempre chiare e aiutano sia i neofiti che i giocatori esperti a padroneggiare praticamente tutte le mosse e abilità presenti nel gioco.
Non manca naturalmente la possibilità di cimentarsi in scontri singoli, sia 1vs1 sia a squadre e la possibilità di affrontare tutti i principali tornei presenti nell’anime, tra cui anche il Torneo del Potere di Super. La modalità di scontro in locale tuttavia ci ha abbastanza deluso, soprattutto per via della possibilità di giocare in un solo stage, la stanza dello Spirito e del Tempo. É naturalmente presente anche la possibilità di giocare online, sulla quale torneremo più avanti.
Troviamo poi il negozio, attraverso cui sbloccare personaggi nuovi, abiti alternativi e alcune capsule contenenti abilità personalizzabili. Nella modalità galleria, invece, potremo ascoltare le tracce audio del gioco, riguardare i replay da noi salvati e osservare i modelli di tutti i personaggi, accompagnati da alcune simpatiche descrizioni fornite da Chichi, Videl e Bulma.
Nel santuario di Kami avremo la possibilità, una volta raccolte tutte le sfere del drago, di evocare uno fra i tre draghi divini presenti nella serie. La potente creatura può esaudire uno dei nostri desideri, che si traduce naturalmente in un contenuto sbloccabile riservato. La sala del grande Zeno, infine, è riservata alla riscossione di varie ricompense legate alla nostra progressione nel gioco.
Il cuore di Sparking! Zero, tuttavia è costituito dalla modalità Episodio Battaglia. Si tratta, di fatto, di un vero e proprio Story mode. Tuttavia, come stiamo per scoprire, riserva diverse novità e sorprese.
Episodi classici e inediti
La modalità Episodio Battaglia ci permette di scegliere un personaggio tra Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Freezer, e Black Goku. A questi si aggiungeranno due ulteriori personaggi, sui quali non diamo anticipazioni. Una volta selezionato il nostro personaggio, il gioco ci propone una serie di scontri legati ad alcuni momenti salienti della saga di Dragon Ball.
Naturalmente, trattandosi di singoli episodi, per di più legati al punto di vista di un singolo personaggio, la trama generale di Dragon Ball viene solamente abbozzata. In ogni caso abbiamo apprezzato la scelta degli sviluppatori di proporre una selezione ben scelta di battaglie anziché limitarsi all’ennesima trasposizione della storia dell’anime. Interessante soprattutto la scelta di inserire anche il punto di vista dei malvagi.
Sparking! Zero, però, va oltre. In alcune battaglie, soddisfacendo determinate condizioni o compiendo alcune scelte precise, vengono sbloccati alcuni eventi alternativi, denominati episodi Sparking. Senza fare troppi spoiler, si tratta di veri e propri scenari What If?, che permettono ai giocatori di vivere eventi di trama completamente inediti. Ad esempio, che sarebbe successo se vegeta avesse scelto di collaborare maggiormente col figlio Trunks in vista del Cell Game?
Sebbene questi episodi non sempre brillino per coerenza ed originalità, abbiamo molto apprezzato questa trovata. Non solo infatti gli episodi Sparking permettono finalmente di affrontare scenari completamente inediti, ma mostrano quasi sempre un’ottima conoscenza del manga e delle sue dinamiche, senza scadere nel puro fanservice o in soluzioni narrative affrettate ed incoerenti.
Nel complesso, abbiamo davvero apprezzato questa modalità, sebbene vi siano delle sbavature. Ad esempio, la navigazione tra un episodio e l’altro non è sempre facilissima, poiché avviene all’interno di una mappa in cui talvolta sono mescolati episodi dedicati a personaggi differenti. Anche gli obiettivi da completare per sbloccare un bivio non sempre sono risultati chiari. Si tratta quasi sempre di battere un avversario in un certo tempo oppure di sconfiggere nemici contro cui dovremmo solo sopravvivere. Una maggior chiarezza, tuttavia, non avrebbe guastato.
Battaglia personalizzata
Per restare in tema di battaglie inedite, Sparking! Zero offre anche un’ulteriore modalità chiamata Battaglia Personalizzata. Questa modalità si divide a sua volta in Battaglie bonus e battaglie personalizzate. Le battaglie bonus sono ulteriori scenari inediti, stavolta molto più scanzonati e slegati alla trama di gioco. Molti di questi scenari vengono sbloccati progredendo nel gioco.
Battaglia Personalizzata invece è un vero e proprio editor di scenari, che permette ad ogni giocatore di creare i propri episodi inediti. Inizialmente, le opzioni a disposizione saranno limitate, ma andranno via via ampliandosi completando i vari episodi. Si tratta, anche in questo caso, di un passatempo divertente ed intrigante, reso ancora più interessante dalla possibilità di condividere le proprie creazioni e sperimentare quelle altrui.
Va detto che l’editor non è sempre pratico e le possibilità di scontro offerte tendono alla lunga ad assomigliarsi. Resta comunque una modalità sicuramente valida e un’ottima aggiunta al pacchetto.
Pronti per una nuova sfida!
Dopo aver esplorato le principali modalità del gioco, veniamo finalmente a parlare del gameplay di Sparking! Zero. Come già accennato, lo stile di gioco dei vecchi Budokai Tenkaichi viene riproposto in maniera molto fedele. Sparking! Zero propone un sistema di combo molto accessibile, basato sull’alternanza tra i comandi di attacco e attacco con aura.
Molto importante è anche la padronanza sui movimenti del personaggio. Sparking propone tutta una serie di scatti, spostamenti istantanei e slanci di aura utili per attaccare velocemente l’avversario, ma anche per ottenere le finestre di tempo necessarie a ricaricare l’aura. Sono qui introdotte per la prima volta anche un paio di spostamenti rapidi che permettono di ridurre immediatamente le distanze con l’avversario, a costo di alcuni indicatori di aura.
Altrettanto importante è la capacità di gestire la difesa. Sparking! Zero mette a disposizione una serie di parate, schivate e contrattacchi, che occorre conoscere e saper utilizzare con precisione. In aiuto dei neofiti giunge la sopraccitata modalità allenamento, che propone una guida abbastanza esauriente su tutte le tecniche di attacco e difesa presenti nel gioco.
Il gameplay di Sparking! Zero ripropone tutti i punti di forza dei primi titoli della serie. Si tratta certamente di un gioco di combattimento molto accessibile, che può essere imparato facilmente da qualunque giocatore. Sebbene le meccaniche avanzate necessitino di un bel po’ di pratica, imparare i comandi base è infatti relativamente semplice. I personaggi tendono a proporre tutti il medesimo schema di combo, mentre tutte le mosse speciali possono essere attivate semplicemente premendo il tasto per l’aura insieme ad uno dei due pulsanti d’attacco.
Oltre all’aura, torna anche la riserva dei punti abilità. Si tratta di un’ulteriore barra di energia che si riempie col passare del tempo e i cui indicatori sono rappresentati da numeri luminosi. Nel corso dello scontro, è possibile spendere queste riserve per attivare trasformazioni o abilità speciali. Caricando al massimo la barra dell’aura e rinunciando ad un indicatore è poi possibile attivare la modalità sparking, che dona un momentaneo aumento di potenza e la capacità di estendere le combo. In questa modalità è possibile anche eseguire la mossa finale del nostro personaggio, in grado di infliggere danni davvero devastanti.
Naturalmente, non tutti apprezzeranno fino in fondo questo stile di gioco. La semplicità dei comandi rende il gameplay molto meno profondo ed interessante rispetto, ad esempio, ad un Tekken 8 o anche a un Dragon Ball FighterZ. Anche le eccessive somiglianze tra i personaggi limitano la varietà. Oltre che dalla potenza e velocità di attacco e carica di aura, infatti, i personaggi si differenziano solamente per le loro mosse speciali e per le abilità.
Nel complesso, comunque, il combat system fa un buon lavoro, proponendo un’esperienza complessivamente divertente e sufficientemente interessante anche per un giocatore esperto. Oltre alle nuove abilità, ciò che maggiormente distingue Sparking! Zero dai precedenti giochi della saga è l’enorme fluidità dei movimenti, che rende gli scontri scorrevoli e coinvolgenti, anche nelle fasi più concitate e in mezzo alle esplosioni più deflagranti.
Non mancano purtroppo alcune sbavature. In molte occasione è capitato che il nostro personaggio perdesse il proprio orientamento senza motivi apparenti, causando enormi aperture all’attacco nemico. Anche gli attacchi “a inseguimento”, in cui il nostro personaggio si lancia automaticamente verso l’avversario, sono talvolta risultati imprecisi, creando momenti di gran frustrazione. Si tratta comunque di piccolezze, che non vanno certamente a penalizzare la fruizione generale dell’esperienza.
Guerrieri Z da tutto il mondo
Come già accennato, Dragon Ball: Sparking! Zero propone anche una modalità online, che, negli ultimi giorni, ha fatto segnare numeri da record per quanto riguarda il numero di giocatori collegati contemporaneamente. In questa modalità è possibile scegliere se combattere 1vs1 oppure a squadre. Vista l’enorme sproporzione tra la forza dei personaggi, la modalità 1vs1 è di fatto più improntata al casual gaming, sebbene, in caso di scontro tra personaggi dalla forza simile, non sia raro assistere a grandi sfoggi di abilità.
Molto più interessante la modalità a squadre. Per comporre il proprio team, infatti, ogni giocatore ha a disposizione una serie di punti battaglia. Ogni personaggio, in base alla sua forza, presenta un costo differente. Dunque, la scelta di un personaggio troppo potente comporterà l’uso di un numero di lottatori più limitato. Questa situazione ha portato i giocatori a cercare di ottimizzare i punti a disposizione, andando ad individuare quelli che sono i combattenti che offrono il miglior rapporto tra costo ed effettiva forza.
Nella costituzione del metagame, grande importanza hanno le abilità a costo. Queste ultime infatti spesso e volentieri donano vantaggi che possono andare a modificare radicalmente l’andamento degli scontri. Unesempio è l’abilità colpo immagine residua, che dona un tempo limitato di schivate automatiche. Oppure finto coraggio, che permette di incassare i colpi nemici per un tempo limitato senza venire storditi. In questa situazione, si sono rivelate scelte vincenti alcuni personaggi su cui ben pochi avrebbero scommesso, come ad esempio Crilin o gli androidi n. 19 e n. 20.
Insomma, anche la modalità online riflette bene la natura “ibrida” di Sparking Zero, che sembra davvero essere un prodotto che cerca di avvicinare sia giocatori casual, in cerca solo di qualche mazzata scanzonata, sia gli amanti del genere picchiaduro competitivo. Vedremo col passare dei mesi se queste due utenze così diverse riusciranno davvero a convivere. Unica nota davvero stonata è il fatto che il gioco, prima di ogni scontro, obblighi i giocatori ad assistere allo scambio di battute tra i personaggi, spesso superflue e ridondanti.
Una presentazione all’altezza
Graficamente parlando, Sparking! Zero centra quasi in pieno l’obiettivo. I personaggi sono rappresentati e animati in maniera davvero superba, sia durante il gameplay che nelle scene di intermezzo. Sia le pose che le animazioni facciali risultano praticamente identiche a quelle dell’anime e sono impreziosite dalla sensazione di “corposità” conferita dal motore 3D del gioco.
A proposito dei filmati di intermezzo, essi sono tutti realizzati con la medesima grafica del gioco. Per rendere più snella la narrativa, gli sviluppatori hanno optato per l’alternanza tra scene animate e semplici fermo immagine. Vista l’enorme quantità di episodi e saghe che il gioco va a coprire, non ce la sentiamo di bocciare questa scelta, anche perchè la resa grafica di tutte queste sequenze resta di buonissimo livello.
Meno riusciti sono invece gli sfondi. Se risultano quasi sempre fedeli all’anime e abbastanza ricchi di particolari, non si può fare a meno di notare un drastico calo di definizione rispetto ai personaggi. Sono invece degne di nota le varie mosse speciali dei personaggi, che spesso ricalcano fedelmente le tecniche viste nell’anime, riuscendo spesso anche a superarle in spettacolarità. Unica nota dolente, la lunghezza di queste animazioni, che spesso, soprattutto se inserite all’interno delle combo, rischiano di spezzare fin troppo il ritmo di gioco.
Anche il sonoro si mantiene su buonissimi livelli, con tracce che attingono sia al repertorio degli episodi passati sia musiche originali dell’anime. I vari brani risultano quasi sempre azzeccati e d’atmosfera, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento durante le battaglie.
Tirando le somme
Ma veniamo al proverbiale elefante nella stanza: Sparking! Zero è davvero il miglior gioco su Dragon Ball mai prodotto? La risposta, almeno per noi, è negativa. Intendiamoci, si tratta sicuramente di un ottimo prodotto, che farà la gioia di tutti i fan della serie Sparking e, in generale, dell’anime di Toriyama. Tuttavia, pur presentando un’offerta sicuramente ricca, Zero non porta alcuna innovazione realmente radicale.
Il gameplay, come abbiamo spiegato, ricalca in modo quasi maniacale quello dei vecchi episodi PS2. Le poche innovazioni inserite non vanno realmente ad evolvere e innalzare la qualità dell’esperienza e permangono, purtroppo, alcune delle vecchie imprecisioni del sistema di controllo. Inoltre, la natura ibrida del gioco, a metà fra titolo casual e picchiaduro competitivo, rende davvero difficile trovare un reale equilibrio nel gameplay.
La particolare modalità a episodi proposta dal gioco è sicuramente molto accattivante e regala agli appassionati diverse nuove storie, ma viene appesantita da una certa confusione e dall’eccessiva frustrazione provocata da alcune condizioni da soddisfare davvero infami.
Anche il comparto tecnico, seppur di ottimo livello, non riesce a donare al gioco quel tocco di originalità artistica in grado di rendere il suo stile inimitabile, come era accaduto coi meravigliosi sprites in 2d di Dragon Ball Fighters (che, per inciso, resta, a nostro giudizio, il miglior titolo dedicato a Goku e soci).
Dragon Ball: Sparking! Zero non è assolutamente un brutto titolo. Si tratta di un gioco di combattimento divertente, bello graficamente e ricchissimo di contenuti. Ogni singolo elemento del gioco è una dimostrazione di rispetto e amore per l’intera opera di Dragon Ball. Manca, ironicamente, proprio di quella scintilla che avrebbe potuto elevarlo a capolavoro assoluto. Tuttavia, se siete fan di Goku e soci compratelo senza alcuna esitazione. Divertimento e coinvolgimento sono garantiti.
Conclusione
Dragon Ball: Sparking! Zero farà sicuramente la gioia di ogni fan di Dragon Ball degno di questo nome. Un gameplay semplice ma appassionante, un numero enorme di combattenti, tantissimi contenuti e persino una modalità storia ricca di scenari inediti, con addirittura la possibilità di creare episodi personalizzati. Tuttavia, la mancanza di reali innovazioni, una serie di sbavature nel sistema di controllo e una certa confusione nella navigazione tra i contenuti gli impediscono di imporsi come vero capolavoro. Resta un gioco consigliatissimo ai fan dell’opera di Toriyama e in generale agli amanti dei giochi di combattimento.
Dettagli e Modus Operandi
Piattaforme: PS5, Xbox Series S|X, PC
Data uscita: 07/10/2024
Prezzo: 79,99 €
Ho testato il Dragon Ball Sparking! Zero a partire dal day one su PlayStation 5.
SEGA ha lanciato sul mercato Sonic x Shadow Generations, il nuovo titolo che combina le avventure di Sonic e Shadow. Il gioco è disponibile in versione fisica e digitale per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
La novità principale di Sonic x Shadow Generations è la nuova trama dedicata a Shadow, che introduce il ritorno della sua storica nemesi, Black Doom. I giocatori vestiranno i panni di Shadow, esplorando il suo oscuro passato e sbloccando nuovi poteri, come il potere Doom, per fermare la minaccia di Black Doom e salvare il mondo. L’avventura si sviluppa tra intense battaglie e momenti che svelano il passato di Shadow, con una narrazione arricchita da elementi inediti che approfondiscono il personaggio.
Il pacchetto include inoltre una versione completamente rimasterizzata di Sonic Generations, il titolo che unisce il gameplay nostalgico 2D di Sonic con quello moderno in 3D. La storia segue Sonic e i suoi amici nel tentativo di salvare il loro universo da una nuova minaccia spazio-temporale, e i giocatori potranno vivere nuovamente quest’avventura con grafica aggiornata e nuove sfide, pensate per le console di ultima generazione.
Per celebrare il lancio, SEGA ha pubblicato un nuovo trailer, che mostra l’azione frenetica e la storia di questa avventura. I fan di Sonic che si registreranno alla newsletter prima del 1° novembre 2024 riceveranno in omaggio la legacy skin di Sonic Jam per Sonic classico.
Con Sonic x Shadow Generations, SEGA rinnova l’universo di Sonic, offrendo un’esperienza che unisce passato e futuro, classico e moderno, in una formula pensata per soddisfare ogni appassionato della serie.
Remedy Entertainment e Epic Games annunciano il lancio della Alan Wake 2 Deluxe Edition per PlayStation 5 e Xbox Series X, in versione fisica. La Deluxe Edition include una copertina reversibile con artwork esclusivi e un codice per il download di Alan Wake Remastered, il primo capitolo rimasterizzato. A completare questa edizione speciale, un Expansion Pass che garantisce l’accesso a due DLC: “Night Springs” e “The Lake House”.
L’espansione “The Lake House”, appena rilasciata, permette ai giocatori di addentrarsi in una nuova avventura che svela i misteri di una struttura segreta del Federal Bureau of Control (FBC) situata sulle rive del Cauldron Lake. Interpretando l’agente FBC Kiran Estevez, i giocatori esploreranno i meandri della Lake House, luogo di ricerca paranormale dove un evento catastrofico ha spezzato il confine tra la realtà e il “Dark Place”. L’espansione aggiunge nuovi dettagli alla trama e offre un’esperienza di gioco che mescola suspense e horror psicologico.
Contestualmente, il team di sviluppo ha pubblicato l’Anniversary Update per tutti i possessori di Alan Wake 2. Questo aggiornamento gratuito include miglioramenti per la qualità dell’esperienza di gioco e nuove opzioni di Gameplay Assist, come il completamento automatico dei quick-time event, munizioni e batterie infinite, e la possibilità di uccidere i nemici con un solo colpo. Le nuove funzionalità offrono quindi maggiore flessibilità e personalizzazione per i giocatori.
I possessori di PlayStation e PC potranno, inoltre, sfruttare le nuove opzioni di controllo per il DualSense, tra cui il gyro aiming, regolabile in ogni aspetto. Su PlayStation 5 Pro, infine, Alan Wake 2 supporta due modalità grafiche migliorate, con la modalità Qualità che ora include il ray tracing.
Con la Alan Wake 2 Deluxe Edition e le novità introdotte, i fan del celebre scrittore tormentato potranno immergersi ancora più a fondo nel mondo oscuro e affascinante creato da Remedy.
Rebel Wolves, studio fondato nel 2022 da Konrad Tomaszkiewicz, veterano e Game Director di The Witcher 3: Wild Hunt, ha annunciato una partnership strategica con Bandai Namco per il lancio del suo primo titolo, Dawnwalker. Bandai Namco si occuperà della pubblicazione e distribuzione globale, sia digitale che retail, di questo nuovo gioco di ruolo d’azione dark fantasy su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S.
Il team di Rebel Wolves è composto da talentuosi sviluppatori, molti dei quali facevano parte del nucleo responsabile di The Witcher 3: Wild Hunt, uno dei giochi più apprezzati degli ultimi anni. Il progetto Dawnwalker si configura come un AAA action-RPG narrativo ambientato in un’oscura Europa medievale, un universo sandbox per un pubblico maturo. La struttura del gioco è sviluppata con l’Unreal Engine 5, e promette un’esperienza che unisce profonde meccaniche RPG e una narrazione immersiva.
Tomasz Tinc, Chief Publishing Officer di Rebel Wolves, ha descritto Bandai Namco come il partner ideale per portare Dawnwalker sul mercato globale, dichiarando: “Rebel Wolves è uno studio fondato su basi solide, una combinazione di esperienza e nuove energie. Bandai Namco Entertainment Europe, nota per il suo impegno nel genere RPG e l’apertura a nuove IP, è una scelta perfetta per il nostro team. Condivide i nostri valori e ha una lunga esperienza nella pubblicazione di giochi di ruolo narrativi”. Tinc ha aggiunto che il team non vede l’ora di collaborare con Bandai Namco per portare il primo capitolo della saga Dawnwalker ai giocatori di tutto il mondo.
Anche Alberto Gonzalez Lorca, VP for Business Development di Bandai Namco Entertainment Europe, ha espresso entusiasmo per l’accordo, considerandolo una tappa cruciale nella strategia dell’azienda per rafforzare la propria presenza nel mercato occidentale. La collaborazione permetterà di offrire a un pubblico globale un universo dark fantasy di grande impatto, creato da un team esperto e innovativo. Rebel Wolves ha annunciato che maggiori dettagli su Dawnwalker verranno rivelati nei prossimi mesi, accendendo così le aspettative per il primo capitolo di questa promettente saga.
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