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 Indiana Jones e l’Antico Cerchio, tutto quello che bisogna sapere in un unico video

A tre settimane dal lancio su Xbox Series X/S e PC (previsto per marzo 2025 su PlayStation 5), gli sviluppatori di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, MachineGames, hanno pubblicato su YouTube un video dettagliato che offre un’anteprima approfondita della nuova avventura dedicata al celebre archeologo. Il filmato si focalizza sulla trama, sul gameplay e sulle numerose attività che ci permetteranno di esplorare il mondo di Indy, andando oltre la narrazione principale.

Indiana Jones e l’Antico Cerchio ci trasporta negli anni ’30, in piena epoca nazista, dove l’archeologo più famoso del mondo affronta ancora una volta i suoi acerrimi nemici. L’antagonista principale è Emmerich Voss, incaricato di recuperare alcuni tra i più pericolosi artefatti per conto di Adolf Hitler. Questo incipit dà il via a una storia avvincente che il trailer approfondisce, introducendo anche diversi personaggi secondari, come Gina, una giornalista italiana destinata a svolgere un ruolo chiave nella trama.

Dal punto di vista del gameplay, il trailer mette in risalto l’iconica frusta di Indy, utilizzata sia in combattimento sia per risolvere enigmi ambientali indispensabili per progredire nella storia. MachineGames ha inoltre dato grande rilievo all’esplorazione libera delle varie ambientazioni, con la possibilità di risolvere enigmi in modi creativi e di scoprire elementi secondari e affascinanti, arricchendo l’esperienza narrativa e sbloccando trofei e segreti.

Non manca il classico revolver, ma gli sviluppatori hanno chiarito che gran parte dell’azione ruoterà attorno all’uso della frusta e al combattimento corpo a corpo. Tra l’altro, nel corso dell’avventura, Indy potrà acquisire nuove abilità che lo renderanno sempre più efficace, sia negli scontri a mani nude che nell’utilizzo della sua attrezzatura iconica.

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Editoriali

Red Dead Redemption II: un viaggio dal selvaggio west all’era contemporanea

Avete presente svegliarsi la mattina, uscire sul balcone e sentire l’odore di terra umida, qualche zoccolo di cavallo che echeggia nell’aria, quell’aria frizzantina tipica della mattina presto. I primi bottegai che aprono il proprio esercizio…maniscalchi, empori ed il saloon che probabilmente è rimasto aperto tutta notte. Vi affacciate, un paio di cavalli ad abbeverarsi, il sole che sorge da dietro le montagne e voi, con la vostra sigaretta, non ricordando come su quel balcone ci siete finiti, l’ultima cosa che ricordate è che la sera prima, in quel saloon proprio sotto di voi stavate scazzottando con un  tipo che aveva riso di voi e si era fatto sentire (cit). No, probabilmente non avete presente, a meno che non abbiate una macchina del tempo e siete Marty McFly o tranne che non abbiate giocato a Red Dead Redemption II!

Red Dead Redemption II, sviluppato da Rockstar Games, è stato acclamato come uno dei migliori giochi del decennio dal momento della sua uscita nel 2018. Ambientato nel 1899, alla fine dell’era del selvaggio West, il gioco segue le avventure di Arthur Morgan e della gang di Dutch van der Linde mentre cercano di sopravvivere in un mondo che cambia rapidamente.

Ma come possiamo attualizzare un titolo così specifico e storico ai giorni nostri? Esploriamo insieme come Red Dead Redemption II rimane rilevante nel contesto attuale, sia nel panorama dei videogiochi che nella cultura popolare. E soprattutto rispondiamo alla domanda delle domande: RDR II oggi, a distanza di oltre un lustro è ancora un titolo attuale? Non spoiler immagino non vi sorprender: sì, lo è. Ma scopriamo anche perché.

L’immersione nel dettaglio

Uno dei punti di forza di Red Dead Redemption II è la sua incredibile attenzione ai dettagli. Ogni aspetto del mondo di gioco è stato curato meticolosamente, dai paesaggi mozzafiato alle animazioni realistiche dei personaggi. Questo livello di dettaglio ha stabilito nuovi standard per l’industria dei videogiochi, influenzando titoli successivi e spingendo gli sviluppatori a investire maggiormente nella qualità visiva e nella narrazione interattiva.

Non possiamo non citare i muscoli del cavallo che si muovono fisicamente (inteso che la fisica è realistica) quando galoppa; non possiamo non citare le espressioni dei volti dei personaggi, giocanti e non; la barba di Arthur che col passare dei giorni cresce (ci si può anche radere si); l’intricata gestione del personaggio: Arthur deve mangiare e mangiare bene, riposare, stessa cosa il cavallo, insomma una gestione a 360 gradi dello sviluppo dei personaggi.

Non possiamo non citare la cura degli arredi e chissà quante cose ci siamo persi, RDR II è come un ottimo libro, più lo si gioca (o si rigioca) e più si scoprono dettagli.

In un’epoca in cui la realtà virtuale e aumentata stanno diventando sempre più popolari, la capacità di Red Dead Redemption II di immergere i giocatori nel suo mondo è più rilevante che mai. Anche se non è un gioco VR, la sua esperienza coinvolgente prefigura ciò che potrebbe essere possibile con tecnologie future.

Abbiamo citato gli NPC. Incredibile quanto questi siano autonomi. Non vedrete mai un solo personaggio non giocante in attesa del vostro arrivo per “recitare la sua battuta”, come avviene negli action GDR più recenti e penso a Hogwarts Legacy e Starfield, solo per fare due esempi famosi (quello che più si avvicina a RDR II è probabilmente Cyberpunk 2077, dopo un inizio difficile, un piccolo capolavoro anche lui).

Gli NPC vivono di vita propria, sicuramente con routine pre impostate, ma routine complesse, molto complesse tanto che addirittura se salvate un NPC secondario nelle piccole missioni in lungo e largo per la mappa, potrebbe capitare di reincontrarlo in altro luogo con lui che si ricorderà di voi continuando a ringraziarvi. Uno spettacolo.

Red Dead Redemption II Saloon

La narrazione contemporanea

La trama di Red Dead Redemption II, nonostante sia ambientata più di un secolo fa, affronta temi universali e senza tempo come la lealtà, la redenzione e il conflitto tra modernità e tradizione. Questi temi risuonano ancora oggi, in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e sociali.

La storia di Arthur Morgan e della gang di Dutch potrebbe facilmente essere vista come una metafora delle difficoltà che molte persone affrontano nel cercare di adattarsi a un mondo in continuo cambiamento. Questo tema viene ripreso più volte nel gioco ed è sempre tremendamente attuale. I protagonisti, ad un certo punto, risultano quasi vittime di un sistema che sta cambiando e li sta travolgendo senza scampo.

E nella narrazione questo disagio si percepisce vivido. Tanto da spiazzare anche l’utente… ed a me è capitato, quando da un paesaggio tipico western, le città di legno, i saloon e tutto il resto, ci si immerge nella città di Saint Denis, in piena rivoluzione industriale, con fabbriche, elettricità, tram, cinema e tutto (o quasi) ciò che siamo abituati ad incontrare nelle moderne città.

Infine, la narrazione non lineare e le scelte morali del gioco permettono ai giocatori di riflettere sulle proprie decisioni e sulle loro conseguenze, rendendo Red Dead Redemption II un’esperienza profondamente personale e attuale.

Una esperienza, perché di esperienza si tratta, che può essere rigiocata infinitamente prendendo altre vie e facendo altre scelte. Certo, la narrazione non cambierà, le missioni principali quelle sono ed alla fine la storia vi porterà sempre al solito punto, ma come ci arriverete dipenderà solo da voi.

Red Dead Redemption II: Alba

L’impatto sulla cultura popolare

Red Dead Redemption II ha decisamente lasciato un’impronta significativa sulla cultura popolare. I suoi personaggi indimenticabili, le citazioni iconiche e le ambientazioni suggestive sono diventati punti di riferimento nel mondo dei videogiochi e oltre. Le comunità di fan sono ancora attive e ansiose di condividere gameplay e contenuti, teorie e racconti personali legati alle loro esperienze di gioco.

Anche al di fuori del mondo dei videogiochi, Red Dead Redemption II ha influenzato altri media. Film e serie TV hanno tratto ispirazione dalla sua estetica e dalle sue tematiche, dimostrando che i confini tra i diversi media stanno diventando sempre più fluidi.

Lezioni di storia interattiva

Un altro aspetto interessante di Red Dead Redemption II è il suo valore educativo. Il gioco offre uno spaccato della vita nel selvaggio West e delle sfide affrontate dalle persone dell’epoca. Anche se non sostituisce un libro di storia, può essere un complemento avvincente per chi è interessato a conoscere meglio quel periodo.

Le interazioni con i personaggi, gli eventi storici rappresentati e i dettagli culturali accurati permettono ai giocatori di immergersi in un contesto storico in modo coinvolgente. Purtroppo, il videogioco come strumento didattico in Italia, è ancora uno sconosciuto, tranne pochissimi casi sporadici.

Evoluzione dell’industria dei videogiochi

Red Dead Redemption II ha anche avuto un impatto significativo sull’industria dei videogiochi stessa. Ha dimostrato che c’è un mercato per giochi di alta qualità con storie profonde e mondi dettagliati, incoraggiando altri sviluppatori a perseguire progetti ambiziosi. Inoltre, il successo del gioco ha evidenziato l’importanza di una buona narrazione, spingendo l’industria a investire di più in scrittori e sceneggiatori di talento. Personalmente credo che, altro che titoli quadrupla A dei nostri giorni (o presunti tali)… Arthur e i suoi avrebbero meritato la quadrupla A!

In un’epoca in cui i giochi multiplayer e free-to-play dominano, Red Dead Redemption II ha dimostrato che c’è ancora un pubblico appassionato di esperienze di gioco single-player, ben fatte e narrative. Questo equilibrio tra innovazione e tradizione è fondamentale per il futuro dell’industria dei videogiochi.

Red Dead Redemption II Online

Tecnologia ed innovazione

Dal punto di vista tecnico, Red Dead Redemption II ha introdotto diverse innovazioni che continuano a influenzare lo sviluppo di giochi contemporanei. Il motore grafico, la fisica avanzata e l’intelligenza artificiale dei personaggi non giocanti sono solo alcuni degli aspetti che hanno stabilito nuovi standard.

Il gioco utilizza tecniche avanzate di rendering per creare effetti visivi realistici, come la simulazione della luce e del tempo atmosferico. Queste tecnologie non solo migliorano l’estetica del gioco, ma aumentano anche il senso di immersione dei giocatori.

L’ecosistema online

Anche se Red Dead Redemption II è principalmente conosciuto per la sua campagna single-player, l’espansione online, Red Dead Online, ha creato un nuovo modo per i giocatori di vivere il selvaggio West. Questa modalità ha permesso di creare una comunità globale di giocatori, fornendo nuove avventure e contenuti regolari. Anche se Red Dead Online non ha avuto lo stesso impatto di GTA Online, è comunque un esempio.

Red Dead è un gioco completo sotto tutti i punti di vista. Errori tecnici e bug sono quasi infinitesimali. Una esperienza che consiglio a davvero tutti, giocatori maturi e non. Un gioco che non sente assolutamente il peso degli anni, che scalzerebbe tranquillamente un giocone dei giorni attuali e che regala ancora ore ed ore di divertimento.

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Frostpunk 2: in due mesi vendite per oltre 500 mila copie

Frostpunk 2, l’atteso sequel del popolare strategico-gestionale, ha superato le 500 mila copie vendute in appena due mesi dal lancio, consolidando il suo status come uno dei titoli di maggior successo del 2024 nel panorama PC. Secondo il rendiconto finanziario di 11 Bit Studios, il gioco ha raggiunto quota 511.000 copie al 14 novembre, con oltre 350.000 unità vendute già nella prima settimana. Questo risultato ha permesso al titolo di recuperare completamente i costi di sviluppo nel giro di pochi giorni.

Edizione Deluxe e mercati chiave

Un elemento interessante riguarda il ruolo dell’edizione Deluxe, che ha rappresentato quasi la metà delle vendite totali (48,7%). Questo pacchetto esclusivo includeva contenuti aggiuntivi come l’artbook digitale, la colonna sonora, oggetti di gioco unici e l’accesso anticipato a tre DLC futuri, dimostrando che i fan del franchise sono disposti a investire in un’esperienza più completa.

Dal punto di vista geografico, la Cina si è confermata il mercato principale, contribuendo al 24,2% delle vendite globali, seguita dagli Stati Uniti (18,5%) e dall’Europa, con Germania e Polonia rispettivamente al terzo e quarto posto. Questo dato sottolinea la crescente popolarità di Frostpunk 2 in mercati diversi, con vendite e una community globale sempre più ampia.

Il futuro del franchise

Con numeri così promettenti, Frostpunk 2 punta ora a superare i traguardi del primo capitolo, che ha venduto 1,4 milioni di copie nel primo anno. L’uscita del gioco su console potrebbe dare ulteriore slancio alle vendite, aprendo le porte a nuovi mercati e consolidando il successo della serie.

Frostpunk 2 e le sue vendite record dimostrano ancora una volta la capacità di 11 Bit Studios di realizzare titoli che coniugano qualità e profondità, conquistando pubblico e critica in tutto il mondo. Il 2024 si conferma così un anno d’oro per il genere strategico-gestionale.

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 Final Fantasy VII Remake: Parte 3, la trama è pronta

Square Enix ha ufficialmente confermato che la trama di Final Fantasy VII Remake: Parte 3 è completa. A nove mesi dall’uscita di Final Fantasy VII Rebirth, Yoshinori Kitase (producer) e Naoki Hamaguchi (director) hanno annunciato durante l’evento G-Star 2024 che il lavoro sul capitolo conclusivo della trilogia remake sta procedendo come previsto, con l’obiettivo di non far attendere troppo i fan.

“La trama è attualmente completa, il concept è stato deciso e il team di sviluppo sta lavorando al gioco”, hanno dichiarato Kitase e Hamaguchi. Il finale è stato scritto, il che lascia intendere che il capitolo conclusivo offrirà una conclusione epica e fedele al progetto iniziato nel 2020.

Un mondo più vasto grazie all’aeronave

Uno degli aspetti più interessanti di Final Fantasy 7 Parte 3 sarà l’introduzione dell’aeronave, che modificherà significativamente la struttura del gameplay. Hamaguchi ha spiegato che il team vuole garantire ai giocatori la possibilità di esplorare liberamente una mappa ancora più vasta, mantenendo una prospettiva elevata per valorizzare gli scenari. “Per Rebirth abbiamo creato una mappa estesa basata sul gioco originale, ma con l’aeronave stiamo cercando di spingerci oltre, offrendo un’esperienza open world mai vista prima nel remake.”

Lancio possibile entro questa generazione

Il ritmo serrato dello sviluppo fa pensare che il gioco possa arrivare entro la fine dell’attuale generazione di console. Sebbene una data ufficiale non sia stata annunciata, la determinazione di Square Enix di non far slittare troppo l’uscita sembra chiara.

Con la trama di Final Fantasy VII Remake: Parte 3 pronta e un mondo di gioco che promette nuove emozioni, l’ultimo capitolo della trilogia si prepara a essere uno degli eventi più attesi dai fan del franchise.

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Phil Spencer e il futuro di Xbox: un’evoluzione oltre la console

Oggi Xbox non è più solo una console. La recente campagna pubblicitaria di Microsoft, accompagnata dal brano hip-hop “The Choice is Yours” dei Black Sheep, ha introdotto il nuovo concetto: “This is an Xbox”. Il video inizia con una Series X, ma poi si sposta su una TV smart, un telefono, un PC portatile e un PC da gioco, mostrando come la visione di Xbox sia ormai più di una semplice macchina da gioco. Con Xbox Cloud Gaming lanciato nel 2019, i giocatori possono ora trasmettere in streaming i loro giochi Xbox su qualsiasi dispositivo compatibile, creando un’esperienza che va oltre la console fisica. In aggiunta all’advertising, anche Phil Spencer ha speso parole sul futuro di Xbox e del suo ecosistema.

Ma cosa significa questo per il futuro della console Xbox? Molti fan si sono detti preoccupati che Microsoft possa abbandonare il mercato delle console in favore di una strategia completamente basata sul cloud. Secondo Phil Spencer, CEO di Xbox, però, non si tratta di un’uscita dal mercato hardware: “Sicuramente svilupperemo più console in futuro e altri dispositivi”, ha dichiarato in una recente intervista con Rolling Stone. Spencer ha sottolineato che, nonostante la forte crescita del gaming su PC e cloud, le console non scompariranno, ma evolveranno in linea con le nuove esigenze del mercato.

L’evoluzione dell’ecosistema Xbox

La strategia di Xbox punta a creare un ecosistema che consenta ai giocatori di accedere ai propri giochi preferiti su qualsiasi piattaforma. Spencer ha chiarito che il futuro di Xbox non riguarda più un singolo dispositivo, ma un network di dispositivi interconnessi che possono offrire una fruizione del gaming su TV, PC, smartphone e dispositivi portatili. Con l’acquisizione di aziende come Bethesda e Activision Blizzard, Microsoft ha ampliato il suo portafoglio di giochi, ma non ha imposto restrizioni alle uscite su altre piattaforme, mantenendo la visione di una fruizione cross-platform.

Il futuro di Xbox si gioca sulla versatilità. Spencer ha detto che la crescita maggiore di Xbox si è verificata su PC e cloud, non sul mercato delle console tradizionali. Nonostante ciò, la console rimane un pilastro fondamentale per la comunità, ma Xbox è pronta a diversificarsi con nuove forme di hardware, come dispositivi portatili che potrebbero entrare in competizione con i recenti sistemi di gioco come l’Asus ROG Ally e il Valve Steam Deck. Con il cloud gaming sempre più centrale, Xbox sta cercando di reinventarsi per i prossimi 20 anni, puntando su esperienze di gioco fluide e accessibili ovunque.

Phil Spencer ha concluso che la visione di Xbox è quella di un marchio che duri nel tempo, pronto ad adattarsi e ad evolversi in un futuro dove i giochi siano disponibili ovunque, con qualsiasi dispositivo, ma sempre con il marchio Xbox al centro dell’esperienza.

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Metal Slug Tactics – Recensione

Metal Slug Tactics è un titolo che ha suscitato grande interesse tra i fan della storica serie Metal Slug e anche in redazione che ha voluto a tutti i costi farne una recensione e qualche mese fa anche un provato. Sviluppato da Leikir Studio e pubblicato da Dotemu, Metal Slug Tactics rappresenta una svolta significativa rispetto ai classici run ‘n’ gun della serie, poiché introduce un gameplay strategico a turni.

Chiunque abbia vissuto l’epoca d’oro delle sale giochi ricorderà con affetto il frenetico Metal Slug, un’esplosione di azione a scorrimento orizzontale che non lasciava un attimo di respiro. Ora, dimenticate quel ritmo adrenalinico. Metal Slug Tactics si reinventa completamente, adottando un gameplay che premia la pianificazione e la strategia.

La domanda sorge spontanea: questa trasformazione ha mantenuto lo spirito originale della serie? La risposta è un entusiastico “sì, con riserva”. Vediamo perché.

Hot Stuff

Metal Slug Tactics trasporta i giocatori in un mondo di strategia a turni appunto, dove ogni mossa deve essere pianificata con attenzione. Il gioco mantiene l’iconico stile artistico pixelato della serie, ma lo combina con una griglia tattica che ricorda titoli come XCOM per fare un esempio.

I videogiocatori controllano un gruppo di personaggi, ognuno con abilità uniche, e devono affrontare missioni che richiedono l’eliminazione di nemici, la conquista di obiettivi e la sopravvivenza in situazioni difficili.

Una delle caratteristiche più interessanti è la varietà di personaggi disponibili. Ogni personaggio ha un set di abilità specifiche che possono essere utilizzate in combinazione per creare strategie complesse. Ad esempio, Marco è un combattente versatile con abilità di supporto, mentre Trevor è un attaccante potente ma fragile. Questa diversità permette ai giocatori di sperimentare diverse combinazioni di squadre e tattiche. 

Recensione Metal Slug Tactics: Nave

Un tuffo nella nostalgia

La trama di Metal Slug Tactics porta i giocatori ad affrontare il malvagio generale Donald Morden, che minaccia la pace mondiale con il suo esercito di soldati e macchine da guerra. La storia è raccontata attraverso cutscene animate e dialoghi tra i personaggi, che aggiungono profondità e contesto alle missioni. 

L’ambientazione è ricca di dettagli e richiami ai giochi precedenti della serie. I fan di lunga data riconosceranno molti elementi familiari, come i veicoli Slug, i prigionieri da salvare e i nemici iconici. Tuttavia, il gioco introduce anche nuove ambientazioni e nemici, mantenendo l’esperienza fresca e interessante ma soprattutto, direi, coinvolgente.

Uno degli aspetti più impressionanti di Metal Slug Tactics è la sua grafica. Il gioco utilizza una pixel art, tipica della serie, dettagliata e colorata che cattura perfettamente lo spirito dei giochi originali. Le animazioni sono fluide e i personaggi sono pieni di personalità e spesso, anche ironia. Ogni mappa è ricca di dettagli, con ambientazioni che spaziano da giungle lussureggianti a basi militari fortificate ad ancora deserti aridi.

Il comparto audio è altrettanto interessante, con una colonna sonora che mescola brani nuovi e remix di tracce classiche della serie. Gli effetti sonori sono soddisfacenti e contribuiscono a creare un’atmosfera coinvolgente. Le voci dei personaggi, sebbene limitate, aggiungono un ulteriore livello di immersione e di fedeltà ai titoli arcade.

Un viaggio per esperti

Metal Slug Tactics offre una sfida significativa, anche per i veterani dei giochi di strategia. Le missioni richiedono una pianificazione attenta e un uso intelligente delle abilità dei personaggi. La difficoltà aumenta progressivamente, con nemici più forti e situazioni più complesse man mano che si avanza nel gioco. 

La rigiocabilità è garantita dalla varietà di personaggi e abilità, nonché dalla presenza di missioni secondarie e obiettivi opzionali. Ogni partita può essere diversa a seconda delle scelte tattiche dei giocatori e delle squadre che decidono di utilizzare. Inoltre, il gioco include un sistema di progressione che permette di sbloccare nuove abilità e potenziamenti, incentivando i giocatori a tornare per migliorare le proprie prestazioni. 

Punti di forza

Uno degli aspetti più sorprendenti di Metal Slug Tactics è l’innovazione nel gameplay. Il passaggio dal classico stile run ‘n’ gun a un approccio strategico a turni è stato gestito con grande cura, preservando l’essenza dell’originale ma introducendo al contempo meccaniche nuove che arricchiscono l’esperienza. Questo cambio di genere non si limita a essere un semplice esercizio stilistico, ma trasforma il gioco in una sfida più profonda e appagante, senza mai perdere il fascino che ha reso celebre la serie.

Anche la varietà di personaggi gioca un ruolo fondamentale nel successo del titolo. Ogni membro del team possiede abilità uniche, offrendo ai giocatori la possibilità di esplorare diverse combinazioni strategiche. Che si preferisca un approccio più bilanciato o uno orientato all’attacco o alla difesa, il gioco invita a sperimentare e a scoprire la squadra perfetta per ogni stile di gioco. Questa flessibilità si traduce in una libertà creativa che mantiene l’interesse alto anche dopo molte ore di gioco.

Un altro punto di forza è l’eccellente comparto grafico e sonoro. La pixel art, dettagliata e vibrante, è un omaggio agli episodi classici ma con un tocco moderno che la rende ancora più accattivante. Le animazioni fluide e la cura nei dettagli contribuiscono a immergere il giocatore in un mondo ricco di personalità. Sul fronte audio, la colonna sonora combina brani originali e remix delle tracce storiche della serie, mentre gli effetti sonori e le voci sporadiche dei personaggi rafforzano l’atmosfera nostalgica e coinvolgente.

Infine, la longevità di Metal Slug Tactics è garantita dalla sua rigiocabilità. Tra missioni secondarie, obiettivi opzionali e un sistema di progressione ben strutturato, Metal Slug Tactics offre ore di contenuti, incentivando i giocatori a tornare per perfezionare le proprie strategie e completare tutte le sfide. Ogni partita può essere diversa, grazie alla combinazione di personaggi e tattiche disponibili, rendendo l’esperienza sempre fresca e stimolante.

Recensione Metal Slug Tactics: Esplosioni

Debolezze

Nonostante i suoi numerosi pregi, Metal Slug Tactics presenta alcune criticità che potrebbero influenzare l’esperienza di gioco. La curva di apprendimento rappresenta una delle sfide maggiori, soprattutto per chi è abituato all’azione frenetica dei capitoli precedenti. Adattarsi al nuovo stile strategico richiede pazienza e un certo periodo di rodaggio, il che potrebbe scoraggiare i fan storici meno inclini a questo genere.

Un’altra nota dolente è la ripetitività che si manifesta nelle fasi più avanzate del gioco. Sebbene le missioni iniziali siano ricche di varietà e sfida, col passare del tempo alcune situazioni tendono a ripetersi, riducendo leggermente l’entusiasmo dei giocatori più esperti. Questa sensazione di déjà-vu è mitigata dalla rigiocabilità e dalla diversità di personaggi, ma rimane comunque un aspetto da considerare.

Infine, sul fronte tecnico, il gioco non è del tutto esente da piccoli problemi. Sebbene durante le nostre sessioni non siano emersi bug gravi, alcuni utenti hanno segnalato difficoltà legate alla performance, che potrebbero minare l’esperienza complessiva. Fortunatamente, questi inconvenienti sembrano essere sporadici e non compromettono in modo significativo il valore complessivo del titolo.

Conclusione

Metal Slug Tactics è un titolo che riesce a innovare pur rimanendo fedele alle sue radici. La combinazione di strategia a turni e l’iconico stile di Metal Slug crea un’esperienza unica. Nonostante alcune debolezze, come la curva di apprendimento e la ripetitività, il gioco offre una sfida appagante e una rigiocabilità elevata. I fan della serie e gli appassionati di giochi di strategia troveranno in Metal Slug Tactics un titolo che vale la pena esplorare.

Dettagli e Modus Operandi
  • Piattaforme: PS5, Xbox Series S|X, Switch, PC, PS4, Xbox One e Game Pass
  • Data uscita: 05/11/2024
  • Prezzo: 24,99 €

Ho provato il gioco su Nintendo Switch grazie ad un codice fornito dal publisher

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Editoriali

Croc: Legend of the Gobbos – Videogiochi che ho amato

Quello dei platform, siano essi a due o tre dimensioni, non è certamentamente tra i generi più popolari del mercato videoludico. Certo, non mancano i giochi o le serie di successo, come i sempreverdi Super Mario, Sonic, ma anche Ratchet & Clank o il recente Astro Bot (sul blog trovate la nostra recensione). Tuttavia, i fasti degli anni 80 e 90, quando il genere platform dominava la scena, soprattutto nel mercato delle console casalinghe, sembrano ormai lontanissimi. Questo ci porta a parlare di Croc, un’icona oggi un po’ dimenticata di fine anni novanta.

Curiosamente, infatti, uno scenario simile si verificò a metà anni novanta, quando Saturn e Playstation si davano battaglia per il predominio del mercato. Anche in quel periodo storico, sebbene la console Sony godesse di un parco titoli davvero completo e ricco, sembrava non essere in grado di regalare agli utenti dei giochi a piattaforme realmente memorabili, nonostante il genere avesse letteralmente spopolato nell’era dei 16 bit.

Col tempo, naturalmente, la situazione andò migliorando e fecero la loro comparsa titoli di grande qualità, come la saga di Crash Bandicoot, Gex: Enter the Gecko, Ape Escape e Spyro the Dragon. Accanto a questi giochi era però presente anche un altro platform 3d, forse non altrettanto valido o famoso, ma che ha saputo lasciare un ottimo ricordo in numerosi fan, compreso chi scrive.

Si tratta di Croc: Legend of the Gobbos, uscito nel 1997 ad opera di Argonaut Software. In attesa della remaster, annunciata per il 2024, riscopriamo insieme questa piccola chicca della sconfinata libreria PSX.

Le origini di Croc

Croc

La realizzazione di Croc fu il frutto della collaborazione tra Agonaut Games e Fox Interactive, con quest’ultime che si occupò anche della pubblicazione. Obiettivo degli sviluppatori era creare un platform 3d che riuscisse, anche solo in parte, a ricreare la sensazione di libertà di movimento e le possibilità esplorative prodotte da quello che era, senza alcun dubbio, il miglior platform 3d in circolazione, ovvero Super Mario 64.

La maggior parte dei titoli a piattaforme che avevano visto la luce su Playstation fino a quel momento, come ad esempio Crash Bandicoot, pur risultando prodotti sicuramente validi e divertenti, non erano in alcun modo a replicare la vastità e la caratterizzazione dei livelli di Mario 64.

Croc, pur non raggiungendo la qualità e la genialità di Mario, ebbe l’indubbio merito di regalare anche ai giocatori di Playstation un’ esperienza di gioco che riusciva a rievocare le atmosfere ed il gameplay del primo, strepitoso, episodio 3d della saga dell’idarulico più famoso del mondo.

Coccodrillo al salvataggio!

La trama di Croc non potrebbe essere più semplice. All’isola dei Gobbos – strambe creature pelose – arriva una misteriosa culla. All’interno si trova Croc, un grosso cucciolo di coccodrillo. Il re dei Gobbos, Rufus, lo accoglie e si occupa personalmente delle sua educazione.

Un giorno però all’isola giunge il malvagio barone Dante, che sguinzaglia i suoi servi, i dantini, e riesce ben presto a catturare tutti i Gobbos. Solo Croc riesce a fuggire, anche grazie all’aiuto dell’uccello Beany.

Armato solo del suo zainetto e delle sue abilità di esploratore, Croc decide ben presto di lanciarsi al salvataggio, in una missione che lo porterà ad esplorare ogni parte delle isole limitrofe, nel tentativo di sconfiggere il malvagio Dante e di salvare tutti i suoi amici.

Esplorazione 3d

Il viaggio di Croc si sviluppa attraverso una serie di livelli, distribuiti in quattro isole principali. Il livello finale di ciascuna delle isole presenta la sfida con un gigantesco boss. Per terminare ogni livello, Croc deve raggiungere e suonare il gong posizionato al termine di ogni stage.

Ogni livello contiene anche numerosi collezionabili, in particolare una serie di gemme colorate e le varie gabbie contenenti i gobbos prigionieri. Salvare tutti i gobbos garantisce l’accesso ad una quinta isola, luogo di svolgimento dello scontro finale con Dante.

La resa grafica del gioco è davvero di buon livello e propone modelli di personaggi molto solidi e credibili e ambientazioni colorate e ben realizzate, sebbene provviste di un numero limitato di elementi. Anche il sonoro del gioco fa il suo lavoro, con musiche molto tranquille e orecchiabili, che donano al gioco un’atmosfera fiabesca e spensierata.

All’interno di ogni livello, Croc è libero di muoversi in ogni direzione e può esplorare liberamente ogni zona. Sebbene gli stages propongano spesso aree chiuse e non troppo vaste, il gioco riesce a trasmettere bene la sensazione di libertà e il gusto per l’esplorazione e la scoperta. Il nostro coccodrillo è anche dotato di un buon set di abilità, che rendono l’esperienza sempre varia e divertente.

Croc è infatti in grado di camminare, correre, saltare, attaccare con la coda ed effettuare uno schianto verso il basso, utile per liberare aree precedentemente ostruite. Croc può anche scalare alcune specifiche pareti ed appendersi a particolari superfici reticolate. In alcune aree, Croc ha anche la possibilità di nuotare.

Sebbene queste sezioni di gioco siano una sorta di bonus, totalmente separato dal resto del livello (non è possibile emergere e tuffarsi a piacimento), è innegabile come esse siano davvero curate. Croc può nuotare in due stili differenti e i suoi muovimenti sono sempre fluidi e semplici da controllare. Insomma, le sezioni di nuoto risultano uno degli aspetti meglio riusciti del gioco.

Non sempre ispirato risulta invece il design dei livelli. Intendiamoci, in generale, le varie aree risultano ben caratterizzate e varie. Diversi livelli alternano sezioni in superficie, zone sopraelevate ed aree sotterranee e vanno a sfruttare tutte le abilità del coccodrilletto in maniera intelligente. Molti livelli (soprattutto quelli finali) sono invece un semplice susseguirsi di trappole e marchingegni, spesso posizionati su piccole piattaforme separate. Anche l’ambientazione, in questi livelli, è solo abbozzata e spesso è complicato capire quale parte dell’isola il livello dovrebbe rappresentare.

Un buon successo

Croc

Al momento della sua uscita su Saturn e Playstation Croc ricevette una buona accoglienza. I voti della critica furono generalmente positivi, sebbene molti recensori evidenziarono una certa monotonia del gameplay, soprattutto nelle fasi più avanzate. Venne anche sottolineato come il gioco attingesse a piene mani da vari franchise più famosi, come Tomb Raider, Gex o il già citato Super Mario 64. Fu invece lodato soprattutto l’aspetto tecnico del gioco. Croc infatti riusciva a proporre un’esperienza credibile di esplorazione in 3d unendola ad una grafica e ad un sonoro di ottimo livello.

Croc fu ben accolto anche dai giocatori, realizzando ottime vendite. La versione Playstation, in particolare, riuscì a superare il milione di copie vendute negli USA. Visto il successo, Fox decise di proporre un sequel. Croc 2 vide così la luce nel dicembre del 1999, ma non riuscì a bissare il successo dell’originale. Dopo una serie di episodi semisconosciuti per cellulare apparsi nel 2000, Croc finì purtroppo nel dimenticatoio, soprattutto a causa dei problemi finanziari di Argonaut Software.

Nel corso del 2023 è stata annunciata la lavorazione di un remake in alta definizione del primo titolo. Vedremo se questa nuova versione si rivelerà un prodotto interessante e se l’affetto dei fan originali per il nostro coccodrillo è ancora ai livelli di un tempo. Nel frattempo, se non conoscete il gioco originale e siete amanti del genere platform, consiglio caldamente di recuperare il primo gioco e farci una partitina. Il viaggio di Croc potrebbe regalarvi diverse ore di divertimento.

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Sony rivela i videogiochi più venduti dell’ultimo quadrimestre

Nel resoconto fiscale più recente, Sony ha rivelato quali sono stati i videogiochi Sony più venduti nel quadrimestre terminato a settembre 2024. I tre titoli di punti sono: Helldivers 2, Ghost of Tsushima Director’s Cut e Astro Bot. Questi giochi non solo hanno segnato numeri di vendita importanti, ma hanno anche contribuito alla crescita dei profitti operativi dell’azienda, che ha registrato un incremento di 2,8 volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il primo posto tra i videogiochi Sony più venduti è andato a Helldivers 2. Pubblicato da Arrowhead Game Studios l’8 febbraio, il gioco ha venduto 12 milioni di copie su PlayStation 5 e PC. Helldivers 2 ha saputo conquistare i giocatori grazie al suo gameplay cooperativo e strategico, che lo differenzia dai tradizionali sparatutto e ha attirato un vasto pubblico.

Secondo e terzo posto: Ghost of Tsushima e Astro Bot

Al secondo posto tra i videogiochi Sony più venduti del periodo si trova Ghost of Tsushima Director’s Cut, che dal lancio del 16 maggio ha venduto 9,7 milioni di copie su PlayStation 5 e PC. Questa edizione ampliata del famoso titolo di Sucker Punch ha attratto nuovi fan e appassionati della serie grazie a miglioramenti grafici e a contenuti aggiuntivi che arricchiscono l’avventura originale.

Terzo in classifica è Astro Bot, uscito il 6 settembre su PS5, che ha raggiunto 1,5 milioni di copie vendute. Sebbene meno venduto rispetto ai primi due titoli, Astro Bot ha comunque ottenuto riscontri positivi dai giocatori e dalla critica, consolidando il suo ruolo come titolo esclusivo del catalogo PlayStation.

Sony ha anche menzionato il buon andamento di altri giochi, tra cui The Last of Us Part II Remastered e Horizon Forbidden West su PC, che hanno contribuito all’incremento dei profitti, anche se i dati di vendita specifici per questi titoli non sono stati rilasciati.

Questi risultati sottolineano la forza del catalogo di Sony, che continua ad attrarre giocatori sia con titoli esclusivi di alta qualità che con collaborazioni con sviluppatori terzi.

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PS5 Pro, oltre 50 videogiochi nella lista dei titoli migliorati

Con l’uscita di PS5 Pro, Sony ha pubblicato una lista di videogiochi che sfrutteranno al meglio le potenzialità della console potenziata. Sono più di 50 i titoli inclusi nella PS5 Pro lista videogiochi ottimizzati per sfruttare al massimo la potenza della nuova console. Tra questi, figurano giochi di successo come Marvel’s Spider-Man 2, Alan Wake 2 e Resident Evil 4, che promettono di offrire un’esperienza visiva migliorata grazie a risoluzioni più alte, frame rate fluidi e tecnologie avanzate come il ray tracing.

Questi giochi, ottimizzati per la PS5 Pro, traggono vantaggio da nuove caratteristiche tecniche, come il PlayStation Spectral Super Resolution e la capacità di raggiungere 60Hz o 120Hz su schermi compatibili. La lista comprende alcuni dei giochi più amati dai fan, e spazia tra diversi generi, dagli action-RPG agli sparatutto, fino ai titoli di sport e avventura.

Esperienza immersiva

Con l’uscita di PS5 Pro, Sony punta a offrire ai giocatori un’esperienza immersiva grazie a prestazioni grafiche migliorate. La lista dei giochi ottimizzati al lancio include una vasta gamma di generi, dai titoli di azione e avventura ai giochi di ruolo e agli sportivi, pensati per trarre vantaggio dalla GPU aggiornata e dalle tecnologie visive avanzate della console. Tra i titoli principali che beneficeranno di queste migliorie troviamo anche:

  • Dragon Age: The Veilguard
  • Final Fantasy VII Rebirth
  • Horizon Forbidden West e Horizon Zero Dawn Remastered
  • Marvel’s Spider-Man Remastered e Miles Morales
  • Resident Evil Village
  • Star Wars: Jedi Survivor

Con il lancio della PS5 Pro, molti dei giochi inclusi nella lista offriranno grafica più dettagliata, effetti visivi realistici e frame rate stabili di 60Hz o 120Hz, trasformando l’esperienza di gioco per chi cerca il massimo dal proprio hardware. La lista attuale rappresenta solo l’inizio, con molti altri giochi in arrivo che sfrutteranno le capacità avanzate della console.

Gli sviluppatori hanno già confermato che saranno resi disponibili aggiornamenti specifici per i titoli elencati nella lista di videogiochi condivisa da Sony per PS5 Pro, con miglioramenti che vanno dalla risoluzione alle texture, passando per un’illuminazione dinamica e una maggiore fluidità di gioco. Per i giocatori che desiderano scoprire l’elenco completo dei giochi migliorati al lancio, è possibile accedere alla lista direttamente dal sito ufficiale di Sony.

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Astro Bot, le vendite sono “solamente” 1,5 milioni di copie

Astro Bot, l’acclamato platform di Asobi Studio ha, fino ad ora, totalizzato vendite per 1,5 milioni di copie dal suo lancio il 6 settembre 2024. Un risultato che, pur lontano dai numeri delle grandi produzioni, rientra nelle previsioni di Sony. Il dato è stato comunicato con il recente resoconto fiscale trimestrale, che copre il periodo fino al 30 settembre 2024. Sebbene non si tratti di vendite eclatanti, sembra che Sony abbia calcolato questo risultato come soddisfacente per un titolo che non rientra tra le produzioni di punta della compagnia.

Astro Bot è stato accolto positivamente dalla critica, che ha lodato il gioco per la sua qualità visiva, il gameplay coinvolgente e i numerosi riferimenti alla storia di PlayStation. Tuttavia, a differenza di franchise ben più noti come God of War o Horizon, il titolo non ha la stessa portata di mercato e, di conseguenza, anche le aspettative di vendita erano più contenute.

Un successo “di nicchia”

Il personaggio di Astro Bot, creato come simbolo di PlayStation VR, ha acquisito una certa popolarità negli anni grazie all’estetica simpatica e alla meccanica di gioco unica, ma si rivolge a una nicchia di giocatori specifica. La scelta di Asobi Studio di mantenere il titolo entro una produzione contenuta e il budget relativamente ridotto hanno probabilmente contribuito a rendere i 1,5 milioni di copie un risultato positivo.

Pur senza raggiungere numeri da capogiro, Astro Bot si conferma un ottimo prodotto di nicchia che arricchisce il catalogo di PlayStation. Il gioco riesce infatti a distinguersi grazie a elementi nostalgici, tra cui citazioni e riferimenti a celebri titoli e personaggi PlayStation, che hanno affascinato sia i nuovi giocatori che i fan storici della console.

Inoltre, la scelta di posizionare il gioco come esperienza premium per gli appassionati di platform 3D sembra aver ripagato Asobi Studio, permettendo al titolo di competere in una categoria meno affollata. Le recensioni (sul blog trovate anche la nostra) hanno enfatizzato la cura nella progettazione dei livelli e l’attenzione ai dettagli grafici, posizionando Astro Bot come un esempio eccellente nel suo genere.

Nonostante le vendite inferiori rispetto ai titoli più popolari, Astro Bot ha dimostrato che c’è ancora spazio per giochi che puntano alla qualità e al divertimento, e non necessariamente ai grandi numeri.