Se all’uscita di Call Of Duty Modern Warfare II (che abbiamo recensito) ci siamo espressi in modo molto positivo sul gioco in single player e quindi sulla campagna rivelatasi esplosiva ed avvincente, lo stesso non si poteva dire per il pacchetto multiplayer, apparso sì abbastanza completo con le feature che qualsiasi utente di CoD si aspetta, ma mancante in più punti, soprattutto senza un Battle Pass e senza quelle novità pubblicizzate da Activision. Per questo motivo, abbiamo atteso Call of Duty Warzone 2.0 per tornare sulle modalità PvP di CoD. In questo articolo, vi guiderò tra le modalità disponibili nella Season 01: la classica battle royale, Gulag e DMZ.
Battle Royale 2.0
Per parlare di Warzone 2.0 bisogna partire dalla classica modalità Battle Royale che tutti conosciamo: lancio dall’aeroplano, ottenere loot armi, completare missioni e rimanere vivi alla fine della giostra. La vera novità è Al-Mazrah, la nuova mappa che sorprende per la sua vastità – può ospitare fino a 150 giocatori. Al primo lancio si nota subito la differenza con il precedente Warzone, sia per l’effetto cromatico (ovviamente qui siamo nel deserto) e sia per la complessità del paesaggio che, solamente, ad impatto visivo lascia un po’ disorientati poiché Verdansk risultava più colorata e variegata. L’ambientazione desertica lascia spazio ad una sorta di monotonia cromatica, ma il punto forte della mappa è il level design, talmente ben strutturato che sembrerà di non giocare mai la stessa partita.
Su Al-Mazrah sono presenti 18 punti di interesse che percorrono tutta la città. Tra questi, ce ne sono anche alcuni peculiari che cambieranno il vostro modo di combattere: i grattacieli della City; i corsi d’acqua; l’Osservatorio.
Il sistema di loot è molto più approfondito rispetto al passato. In ogni partita, il giocatore dovrà fare i conti, aprendo le casse a sua disposizione, con un inventario (uno zaino) e i materiali reperibili, scegliendo accuratamente cosa portare con sé e cosa lasciare. Aprire una cassa e recuperarne il contenuto diventa quindi un’operazione che vi farà impiegare più di pochi istanti, modificando, di fatto, la vostra strategia. La presenza di roccaforti difese da Bot (di cui tutta la lobby conosce l’esistenza) è fondamentale per il recupero di armi ed attrezzatura necessaria per arrivare alla fine del round. Le specialità, invece, sono recuperabili tramite casse lanciate da aerei, ma questo avviene solo verso la fine della partita (che dura, mediamente, 15 minuti).
Consigli
Prima di gettarvi in battaglia sappiate che avrete a disposizione tre classi o meglio tre possibili equipaggiamenti da alternare che prevedono due armi, una principale ed una secondaria, due equipaggiamenti e tre specialità. Tra le armi vi consiglio di sceglierne due principali per avere una copertura quasi totale delle armi a medio e lungo raggio. Ad esempio una mitragliatrice leggera RPK, magari opportunatamente modificata in modalità armaiolo può risultare devastante per i nemici garantendovi la vittoria nella maggior parte degli scontri a media e lunga distanza. Oppure scegliere il TAQ-56, un fucile d’assalto molto preciso.
Ma la scelta è davvero vasta e ognuno troverà un’arma che riuscirà a soddisfarlo e a soddisfare determinate tattiche di combattimento. Altro aspetto di cui tener conto sono le diverse specialità che conferiscono al giocatore caratteristiche diverse. Esse sono : Avanguardia, Commando, Spettro, Esploratore, Sentinella, Guardiano, Specialista Armamenti e Ricognitore. Quindi scegliete bene prima di iniziare un turno. Ne va della vostra sopravvivenza.
Gulag
Infinity Ward ha modificato anche le dinamiche del Gulag rispetto al primo Warzone. Per rinfrescare la memoria ricordiamo che il Gulag è una sorta di prigione, in questo caso nei pressi di Al-Mazrah che ovviamente fa da sfondo al gioco, in cui vengono (de)portati i giocatori sconfitti per la prima volta in una sessione di battle royale. Stavolta i giocatori sono quattro, divisi in gruppi di due, che si scontrano per ritornare in partita. Quindi dovrete allearvi con il vostro compagno per sconfiggere l’altra coppia, compagno che, in caso di esito positivo, tornerà ad essere vostro avversario in gioco.
In realtà, i quattro malcapitati, potranno anche decidere di allearsi tra di loro, poiché, a 30 secondi dall’inizio del round, apparirà un secondino, una specie di mini-boss comandato dall’intelligenza artificiale, abbastanza tosto a dir la verità, il quale, se sconfitto, riporterà in gioco tutti e quattro i giocatori.
Modalità DMZ
La novità di Warzone 2.0 è la modalità DMZ: in pratica una versione riveduta del classico Battle Royale, in cui squadre di tre giocatori ognuna si batteranno in Al-Mazrah per completare missioni e recuperare bottino per poi raggiungere i vari punti di estrazioni dislocati per la mappa.
Mappa che risulta sicuramente più “sicura” non offrendo gli stessi pericoli della modalità precedente poiché i giocatori umani sono al minimo ma fortunatamente (o sfortunatamente) l’area è popolata da numerosi Bot IA spiccatamente intelligenti.
Infinity Ward, in merito, ha fatto un ottimo lavoro, poiché detti Bot reagiscono alle azioni degli utenti, risultando molto “veritieri”.
Il vostro loadout va composto attentamente prima dell’inizio del match; si ricarica ogni 2 ore e può essere composto anche da armi “preimpostate” dette “di contrabbando”, che però vengono perse nel momento in cui la vostra squadra viene completamente eliminata dal match.
I negozi funzionano come nel Battle Royale: è necessario, all’inizio di ogni partita DMZ, “arraffare” più soldi possibili per poter acquistare i dei miglioramenti che vi aiuteranno a fuggire dalla mappa perlomeno interi. Ad ogni nuovo inizio in DMZ si ripartirà comunque da zero, ma tutto quello che conserverete alla fine della missioni si tramuterà in punti XP, progetti arma, skin operatore, utilizzabili in seguito in Call of Duty o Warzone 2.0. Il sistema di avanzamento in DMZ è piuttosto semplice, completate le missioni affidate per riceverne sempre di più difficili, tutto qui. Ce ne sono bene 81 sbloccabili quindi non vi annoierete sicuramente!