La console war 2020 tra PlayStation 5 e Xbox Series X non è l’unica insensata guerra che si combatterà quest’anno. Il cloud gaming è oggi solo una nicchia, ma sappiamo che vorrebbe dominare il futuro dell’industria videoludica ed è già in atto una battaglia per il predominio.
Le aziende che si vogliono imporre sono tre: Google, Microsoft e NVIDIA, con il marchio GeForce. Se non possiamo ancora giudicare il cloud gaming di Redmond, chi vuole giocare in cloud oggi, può scegliere tra Google Stadia e GeForce NOW. Io ho scelto GeForce NOW, perché mi ha permesso di tornare indietro negli anni e poter terminare un importante titolo che avevo abbandonato, Watch Dogs.
Cloud gamer
Sono un entusiasta del cloud gaming, perché mi permette di giocare anche con il mio Dell XPS 13, acquistato per la sua leggerezza, con la consapevolezza di non poter mai essere usato per il gaming. Inoltre, in questo momento di transizione, dove preferisco aspettare la nuova generazione, mi potrà dare la possibilità di giocare Cyberpunk 2077, e magari recuperare dei titoli che mi sono perso per strada negli ultimi anni e che Nintendo Switch non può supportare.
Queste necessità possono essere colmate anche da un PC da gaming. Un computer non segue le generazioni console. Se volessi giocare a Cyberpunk 2077, senza rischiare rallentamenti, oggi l’opzione migliore sarebbe acquistare un PC da gaming. Però, bisogna tener conto di due fattori determinanti: il costo e lo spazio fisico. Se da un lato giocare costa, dall’altro lato, non voglio traslocare per fare entrare in casa un computer da gaming.
Google vs NVIDIA
Rimane dunque un’unica opzione, il cloud gaming. Premettendo che, per questioni di comodità, gioco via Wi-Fi con una fibra ottica, che in questo momento mi garantisce quasi 400 Mbps, posso dire che sia Google Stadia che GeForce NOW sono due servizi ottimi. Li ho provati entrambi e la mia scelta ricade sulla tecnologia NVIDIA, perché mi ha dato l’emozione della nostalgia.
La differenza sostanziale tra i due servizi è la gestione della libreria. Google Stadia si sostituisce a servizi già consolidati come Steam, Uplay e l’emergente Epic Games Store. GeForce NOW, invece supporta le principali librerie delle piattaforme di distribuzione digitale.
Libreria e Prezzi
Mi sono appassionato al cloud gaming già da un po’, perché lo ritengo un servizio che possa colmare molte mie lacune videoludiche. Già in tempi non sospetti, mi sono iscritto alla beta di GeForce NOW. Non mi è mai arrivata una chiave, ma il Covid-19 mi ha permesso di avvicinarmi a Google Stadia.
Al servizio di Mountain View devo la possibilità di aver portato a termine, gratuitamente, SteamWorld Dig 2, dopo aver terminato il primo capitolo su Nintendo Switch. Sarei passato pure oltre al paragone negativo con la console nipponica. Del resto, giocare un indie su Nintendo Switch ha un sapore totalmente diverso che farlo su qualsiasi altra piattaforma. In particolare, l’avrei fatto perché Google Stadia mi darebbe la possibilità di giocare a Red Dead Redemption II.
Il titolo di Rockstar Games deve essere giocato, ma in una costante ricerca del risparmio, Google Stadia ne esce sconfitto. Infatti, sullo store l’Ultima Edition di Red Dead Redemption 2 costa 90 euro contro i 54 euro della stesse versione su Steam. In più, acquistare il titolo su Google Stadia permette di giocare solo in cloud. Se domani non avessi a disposizione una connessione internet decente, cosa del tutto possibile sul territorio italiano, finirei per non poterlo nemmeno far partire.
Il difetto di GeForce NOW
D’altro canto, se domani disponessi di un PC più performante, la versione Steam mi permetterebbe di giocarlo anche offline. Nel frattempo, potrei giocarlo in cloud gaming con GeForce NOW, se fosse disponibile. Infatti, Red Dead Redemption 2 non è giocabile sullo store NVIDIA, come tanti altri.
La parte negativa di GeForce NOW è proprio la lista di titoli molto risicata. Nondimeno, alcuni publisher hanno abbandonato il servizio a causa di politiche non chiare, ma NVIDIA sembra stia risolvendo il problema, tanto da far fare un passo indietro a Square Enix, che sta rendendo nuovamente disponibile i suoi giochi.
Nonostante questo, GeForce NOW ha vinto su qualsiasi mio dubbio questa settimana, quando ho deciso di esplorare il catalogo del servizio. Ho cercato ogni gioco che posseggo sulle mie piattaforme e con enorme sorpresa ho scoperto che Watch Dogs è disponibile per giocare in cloud.
La nostalgia per Watch Dogs
Qualche anno fa, i miei amici mi hanno regalato un videogioco di cui parlavo in continuazione e che pensavo sarebbe stato un capolavoro, Watch Dogs. Effettivamente il titolo Ubisoft ha avuto un buon successo, tanto da aver avuto un sequel, Watch Dogs 2, ed è in arrivo un terzo capitolo, Watch Dogs: Legion. Nel 2014, il mercato digitale non era così importante, quindi Watch Dogs arrivò nelle mia mani in versione fisica, ma con l’obbligo di registrarsi su Uplay.
Il più grande difetto di Watch Dogs è l’essere stato sviluppato da Ubisoft. I problemi di ottimizzazione erano importanti. Il mio PC riusciva a farlo girare, ma nei tantissimi momenti in cui bisognava guidare, il mio povero computer stentava. Considerate che Watch Dogs è ambientato in un’enorme Chicago e preferivo spostarmi a piedi per non scattare. Follia pura, che mi ha costretto ad abbandonare il gioco, perché non erano condizioni tollerabili.
Nonostante lo considerassi un titolo stupendo, non ho potuto mai terminarlo e questo è sempre stato un colpo al cuore. Da un lato, perché volevo veramente giocarlo, dall’altro perché era un regalo e meritava di essere spulciato fino in fondo, soprattutto per il suo valore affettivo. Purtroppo questo non è mai avvenuto e ho finito per dimenticare Watch Dogs sullo scaffale della mia collezione di videogiochi. Fino a questa settimana.
Inizialmente, l’idea era di usare Watch Dogs come prova per valutare GeForce NOW. Dopo aver avviato il gioco, la bella sorpresa è stata riuscire a poter ripartire esattamente da dove avevo lasciato il videogame. Evidentemente, Uplay ha conservato i miei salvataggi sul proprio cloud e GeForce NOW mi ha fatto ricominciare proprio da lì. Il risultato è stato non voler più mollare il gioco, fino a quando non lo avrò finito.
È stato tutto molto casuale, ma non per questo non ci sono state delle emozioni. La bella sorpresa di riprendere i miei salvataggi. Il vedere lo stesso gioco, abbandonato per scarsa fluidità, così bello e godibile. La possibilità di poter terminare un gioco, che mi è stato regalato e su cui c’è un legame affettivo. Tutto questo, perché il servizio NVIDIA si collega direttamente alla mia libreria di videogame.
Conclusione
Pensandoci, la mia collezione di videogiochi è una parte di me. Mi ricorda quello che mi è piaciuto, quello che mi piace, e con la lista desideri, quello che vorrei giocare. Una serie di sentimenti che mi definiscono in quanto videogiocatore. La sconfitta di Google Stadia risiede in una libreria grigia orientata solo al futuro, a quello che acquisterò, senza potermi voltare indietro.
Penso che Microsoft entrerà prepotentemente nel settore del cloud gaming con l’Xbox Game Pass, ma non è presente in questo periodo di transizione in cui si attendono le nuove console. GeForce NOW e Google Stadia stanno prendendo vantaggio, ma solo il servizio NVIDIA sta dimostrando di poter venire incontro a quei gamer, che hanno veramente l’esigenza di usare il cloud. Magari in futuro la visione di cloud gaming sarà diversa da quella odierna, ma in questo momento videoludico, i sentimenti giocano un ruolo fondamentale e GeForce NOW mette a disposizione una piattaforma in grado di emozionare facendo leva anche sulla nostalgia.