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Editoriali

Silent Hill 2 – Anteprima

Abbiamo analizzato l’ultimo video gameplay di Silent Hill 2 prima dell’uscita. Vi raccontiamo le nostre sensazioni

Ventitré anni dopo il capitolo originale, l’8 ottobre 2024, Silent Hill 2 ritornerà sui nostri dispositivi con un remake. A differenza di Capcom, che ha sviluppato i remake di Resident Evil internamente, Konami ha scelto di delegare una delle sue IP più preziose – e anche più bistrattate – a un team più che esterno, straniero. Silent Hill 2 Remake è attualmente in sviluppo presso Bloober Team, software house polacca con sede a Cracovia. Una scelta inconsueta per un publisher giapponese. Le motivazioni di questa scelta trovano risposta nell’ottimo lavoro svolto da Bloober Team con The Medium, su cui pesa la collaborazione con Akira Yamaoka, autore della colonna sonora del primo Silent Hill.

Da grande amante dei survival horror, e anche di The Medium che vi ho consigliato in tempi non sospetti, non ho potuto che seguire ogni singolo aggiornamento del nuovo Silent Hill 2. Fino ad oggi, il rischio di un flop era reale, ma dopo aver analizzato a fondo i video gameplay della demo, pubblicati una decina di giorni fa dai maggiori siti specializzati, mi sento di dire che Silent Hill 2 di Bloober Team sta andando verso la giusta direzione. Una coltre di nebbia è ancora presente, ma spero di poter diradare i dubbi maggiori in questa anteprima.

Welcome to Silent Hill

Le vicende iniziano quando James Sunderland, il protagonista di questa triste vicenda, riceve una lettera da Mary Sheperd, la sua defunta moglie venuta a mancare tre anni prima a causa di una malattia. Un uomo sconvolto compare nei nostri schermi. Un volto stanco quello di James, che si riflette allo specchio e sceglie di seguire lo scritto che lo conduce a Silent Hill, un posto sperduto colmo di nebbia, edifici abbandonati e quella vivida sensazione di stare dentro Twin Peaks di David Lynch. Nella fattispecie, la demo di Silent Hill 2, rispetto all’opera originale, ci conduce dentro il paese con estrema calma.

I primi minuti sono una lunga e lenta discesa verso gli inferi che si conclude con un incontro, con l’incontro per gli appassionati della saga. In Resident Evil era lo zombie intento a cibarsi, in Silent Hill 2 è una Lying Figure, un umanoide intrappolato in sé stesso, incapace di stare in piedi. Si tratta solo del primo dei tanti mostri pensati da Masahiro Ito. In questo frangente, quello che sconvolge ancora oggi il videogiocatore è la calma di James, che armato del suo bastone chiodato uccide la creatura con una calma inappropriata, esattamente come nell’opera originale. A guardar meglio, questa non è l’unica somiglianza. Dopo lo scontro ci si apre davanti la città: sì, siamo nuovamente a Silent Hill. Sono le stesse strade, gli stessi bar, gli stessi palazzi che trasudano di muffa che abbiamo conosciuto nel 2001. E la nebbia, quella stessa nebbia che era un escamotage per nascondere la distanza di rendering di PlayStation, ora diventa un dettaglio che esalta le capacità di Unreal Engine 5.

Ammodernare

Sin dai primi momenti si nota come la volontà di Konami sia quella di ammodernare il gioco senza prendersi particolari rischi. Le novità infatti sono sempre scelte sicure, poiché adottate con successo da altri remake oppure perché si ha la certezza del know-how. Ricade nel primo caso la scelta di puntare la telecamera dietro le spalle di James, esattamente come già visto in Resident Evil 2 Remake. D’altro canto, la certezza è Akira Yamaoka, che ha rinnovato con estremo successo tutta la colonna sonora, oggi ancora più bella rispetto al passato.

Un’altra aggiunta è l’enigma del Jukebox. Appena arrivati in città, dentro un locale, infatti troveremo sotto una coperta un jukebox di cui bisogna recuperare i pezzi e il vinile per farlo suonare nuovamente. Il motivo? La volontà di dare ai meno esperti della serie una linea guida per muoversi in città.

Corridoi angusti

Tutto il resto invece è tremendamente in linea con il passato, come richiesto dai fan e come accolto da Bloober Team. La seconda parte della demo ci porta dentro gli Appartamenti Wood Side per concludersi nei Blu Creek. Wood Side è il vero crash test prima della versione finale. Del resto, Silent Hill 2 ha sempre mostrato i muscoli nei luoghi angusti, nei corridoi, in ogni singola stanza così simile all’altra ma così diversa da tutte le altre. Dalla stanza con le falene, simbolo di transformazione e presagio di morte, fino alla pistola dentro il carrello della spesa come critica alla facilità con cui è possibile procurarsi delle armi negli Stati Uniti d’America. Silent Hill 2 ci fa assaporare il passato, ma rimodernando il level design, ridisegnato per essere pronto ad affrontare il pubblico del 2024.

Combattimenti

Chi non è pronto per affrontare le difficoltà del gioco sembra invece essere James Sunderland. Nelle fasi di combattimento il protagonista mostra molti dei suoi limiti. La sensazione, credo voluta, è quella di avere tra le mani un personaggio che non sa impugnare una pistola. Sparare è difficile e molto spesso diventa più facile utilizzare il bastone chiodato insieme alle nuove schivate; ora infatti, James può schivare i colpi, ma anche i suoi nemici. Una scelta semplice, perché di gran lunga più limitata rispetto alla controversa schivata di Resident Evil 3, ma estramamente efficace nel contesto del gameplay. Silent Hill 2 non è mai stato un videogioco di azione e non lo è nemmeno il suo remake. I nemici sono temibili, i proettili sono pochi e lo scontro fisico è realmente rischioso, sia che affrontiamo una lying figure che un mannequin.

L’anteprima di Silent Hill 2 termina negli Appartamenti Blue Creek dopo la prima sfida con Pyramid Head. Testa di Triangolo mantiene ancora tutto il suo fascino e Bloober Team non ha cambiato assolutamente nulla, per scelta: tutte le scene iconiche, dallo “stupro” alle movenze sono rimaste inalterate. Il risultato è quel senso inalterato di gore metafisico, che lo ha reso il personaggio più iconico della serie.

Dubbi e certezze

Silent Hill 2 Remake è migliorato tanto in pochi mesi, soprattutto dopo aver generato diversi dubbi nelle ultime uscite. Bloober Team e Konami hanno saputo raccogliere i feedback del pubblico, adattandoli a quello che stavano già creando. Il risultato è armonioso: coerente con il passato, ma contemporaneo nella realizzazione. Per questo motivo non bisogna aspettarsi qualcosa di rivoluzionario come avvenuto con Final Fantasy VII Remake. D’altro canto, il rischio di un gran buco nell’acqua sembra solo un lontano scongiurato ricordo.

I dubbi riguardano soprattutto la capacità di Silent Hill 2 di generare ancora oggi la stessa ansia di un tempo. Sarà in grado di creare nuovamente quelle sensazioni di fastidio e disgusto che si provavano giocando all’opera per PlayStation 2? Il timore che sia stato tutto edulcorato per adattarsi ai tempi moderni c’è. Però dopo questa demo c’è la sensazione che ci sia la possibilità di godere dell’eterno Silent Hill 2 sotto una nuova veste. Siamo ben lontani dalle attese dopo P.T. di Kojima, ma ora credo che questo remake sia quanto più vicino possibile all’idea originale del Team Silent.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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