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Diplomacy is Not an Option per PC – Recensione

Medioevo dai toni vivaci, sagaci, divertenti. Speriamo di vederne altri

Recensione in BREVE

Diplomacy is Not an Option si dimostra un titolo molto fresco, sotto vari punti di vista. Unisce ai classici elementi RTS, come la componente militare spinta, altri elementi innovativi come la gestione sociale. Questo unito anche alla leggera ironia del titolo, aiuta a rendere le sessioni interessanti e positivamente “leggere”(seppur equilibrate ed impegnative). La parte tecnica audio-visiva ha ampi margini di miglioramento, ma con i dovuti accorgimenti questo titolo può rivelarsi una vera gemma ed una novità per il genere. Da tenere sotto osservazione.

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Diplomacy is not an Option è un’interessante gioco di strategia in tempo reale atipico; infatti, si hanno dei toni già dall’inizio marcatamente ironici, a differenza dei classici RTS che non si presentano affatto come scherzosi. Cosa che rappresenta, se ben dosata, un gradevole elemento di contorno. Dei tentativi in tal senso si erano provati anche nei The Settlers, a mio avviso però con risultati altalenanti(sebbene siano davvero ottimi titoli). Ultimo appunto, ma non meno importante, dobbiamo tener presente che si tratta di un gioco in fase di sviluppo, un Early Access.

Se già in questa fase il gioco riesce a suscitare emozioni positive con dinamiche innovative, un buon gameplay (sempre cruciale) ed una discreta varietà di azioni da compiere, ci troviamo davanti ad un inizio promettente. Anche se sicuramente ci toccherà seguire lo sviluppo successivo, ma le premesse sono più che buone.

Il cattivissimo signore feudale

Orda ribelle
Una folla decisamente poco felice di ribelli

La trama del gioco è abbastanza chiara, impersoniamo un signore feudale ricco e annoiato, arrivato alla mezza età. Nessun eroe e regno da salvare per combattere il cattivone di turno, ma solo uno stanco signore alle prese con i suoi primi veri problemi. Sarà la noia, saranno i cittadini arrabbiati per le troppe inutili tasse per mantenere la corona, fatto sta che ad un certo ci si troverà a dover fronteggiare, letteralmente, orde di nemici.

L’elemento non puramente tecnico ma interessante che ho trovato, è soprattutto questo. Mi sembra importante ribadirlo. Nessuna buona causa da perseguire ma solo semplici e crudi interessi di chi non vuole rinunciare ai propri privilegi. Questo pone sotto una lente diversa lo spettacolo offerto, che suggerisce il titolo stesso non permette di esercitare diplomazia ed è assolutamente necessario ed obbligatorio sporcarsi le mani. Divertendosi magari.

Parlando del comparto tecnico, mi sento di segnalare un po di mancanza di un audio o colonna sonora a supporto veramente coinvolgente. Chiaro che questo è un elemento non essenziale, soprattutto per la tipologia di gioco, ma buone musiche non guastano mai e creano atmosfera. Per la parte grafica non si grida al miracolo, seppur allo stesso modo dell’audio, questa non è una componente cruciale in un RTS. Come si dice solitamente però, una grafica leggermente più dettagliata non avrebbe guastato.

Tirando le somme ci si trova davanti ad una trama decisamente interessante, con una parte tecnica non eccellente ma capace di fare il suo dovere. Tenendo saldo in mente che si tratta comunque di un Accesso Anticipato. Per questo mi sento di dire che sarà importante la strada che gli sviluppatori decideranno di imprimere nel tempo. Le condizioni per fare bene sembrano esserci tutte, con i dovuti accorgimenti.

La vittoria ama la preparazione

Invasione
La situazione non sembra delle più rosee…

Per quanto riguarda la giocabilità e le tattiche, devo ammettere che il titolo è proprio ben strutturato. Assieme ad una trama scherzosa ed a tratti ironica, troviamo elementi strategici importanti.

Iniziamo con le strutture messe a disposizione ed il contesto offerto in generale. Risulta molto interessante la presenza di un gigantesco tech tree, che si dimostra fondamentale nel medio lungo termine, per sopravvivere alle orde. Il poter costruire edifici più velocemente, così come renderli più resistenti agli attacchi nemici, sarà quel che farà la differenza tra vittoria e sconfitta.

Gli elementi tattici si possono dividere in due macro categorie, lungo termine e breve termine. A questo si aggiungono inoltre altre due categorie se vogliamo, gestione ordinaria e gestione di guerra.

Quando parlo di breve termine intendo tutto l’insieme di movimenti ed azioni che possono essere compiute nell’immediato, con vantaggi subito visibili. Il lungo termine invece è composto azioni e movimenti con vantaggi che si notano con il passare del tempo e possono non essere evidenti. Tutta la parte di ricerca si può assimilare agli elementi a lungo termine e le opzioni disponibili sono davvero tante.

Si passa dal potenziare l’esercito al potenziare la cittadella, piuttosto che abilitare l’università e le gilde. Seppur non sempre evidenti, le ricerche permettono di ottenere un vantaggio sul lungo termine, come la possibilità di espandere il tipo di truppe disponibili.

Il mix di questi due elementi permette di andare avanti, se non agevolmente, perlomeno con qualche possibilità di farcela. Il titolo permette molte di queste azioni, dal posizionamento truppe (arcieri nelle retrovie, macchine da assedio ancora più lontane, fanti in prima linea) fino alla scelta di chi attaccare. In definitiva il gameplay ci regalerà lunghe sessioni di gioco, interessanti ed abbastanza avvincenti.

Albero ricerche
L’albero di ricerche di Diplomacy is Not an Option

I due tipi di gestione citati sopra, ordinaria o di guerra, caratterizzano invece le attività svolte durante le diverse fasi del gioco. Ad esempio senza un’oculata gestione economica e sociale, si perde facilmente la battaglia nel lungo termine. Concentrandoci solo sulle spese militari rischiamo di finire il cibo o le risorse, andando incontro a probabili carestie o epidemie. Inoltre questo ci impedisce di crescere e permetterci una civiltà più avanzata, che anche militarmente può essere un limite. Non avere magazzini per le riserve di materiali, come ferro e pietra, può rivelarsi fatale nella costruzione di truppe, nella riparazione e la crescita degli edifici più importanti.

Allo stesso modo se non investiamo affatto sull’esercito, la partita avrà durata relativamente breve. D’altronde le battaglie sono la componente fondamentale, come lo stesso titolo ci ricorda.

La varietà di truppe e tipi di edifici è davvero buona. La possibilità inoltre di poter utilizzare la magia è davvero interessante. Pensavo potesse essere un elemento troppo invasivo ma risulta ben dosato. La presenza di edifici come cimiteri ed ospedali aiuta a creare un vero feudo da gestire ed è un’idea che anche spero più titoli riprendano. Qui troviamo quel pizzico di realismo necessario ad un vero gestionale che ponga qualche tipo di sfida. Oltre che non essere un elemento prettamente collegato alla parte militare.

attacco al nemico
All’attacco degli insediamenti nemici

Conclusioni

Per essere un titolo ancora in fase di sviluppo, Diplomacy is Not an Option è un gioco considerabile come già maturo. Ha poco da invidiare a titoli ben più grandi e blasonati. Unisce infatti una serie di elementi classici ad altri innovativi, come quelli di gestione della vita sociale.

Pecca magari un po per la realizzazione tecnica, con una resa visiva non troppo gradevole ed un audio forse troppo spoglio. Per tutto quel che concerne però giocabilità, elementi tattici e divertimento la strada sembra spianata. Di questo passo potremmo trovarci davanti ad una piccola gemma. Sicuramente da considerare e tenere sott’occhio.

Dettagli e Modus Operandi

  • Genere: RTS
  • Lingua: Inglese, Italiano
  • Multiplayer: No
  • Prezzo20,99€

Ho affrontato orde di paesani infuriati per circa 12 ore grazie a un codice gentilmente fornito dal publisher.

Di Alessio Demeli

Sono un appassionato di videogiochi da quando ero un bambino, quando iniziai con i primi sistemi operativi ms-dos a giocare.
Questa passione è stata la guida principale e forse la motivazione più forte a scegliere, come studi universitari e lavoro, la carriera nel mondo dell'IT.
Sono un appassionato inoltre di Machine Learning ed IA in generale, con un focus sulle Neural Networks (Reti Neurali).
Quando si parla di Intelligenza Artificiale applicata ai videogiochi poi, le mie sinapsi impazziscono!

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