Il 2021 è prossimo alla conclusione, e come ogni fine anno è tempo di fare bilanci, anche in materia di videogiochi. Questo doveva essere ricordato come il primo assaggio di next-gen, di tutte le novità che avrebbero portato PlayStation 5 e Xbox Series X|S, ma un po’ a causa della pandemia, un po’ a causa dei tanti gamer al momento scontenti, non abbiamo ancora assistito a un netto step generazionale. Per analizzare il 2021 ci siamo affidati ai dati pubblicati da Gameindustry.biz e Newzoo, che ogni anno forniscono spunti interessanti per fare una riflessione e posteriori di quello che è successo nel mondo del videogioco.
Il 2021 dei videogiochi
Innanzitutto, rispetto all’anno precedente le revenue sono in crescita: +1,4%. Parlando di numeri incredibilmente alti, significa un incremento di quasi 3 miliardi nel complesso. Rimane più o meno stabile il mercato PC, mentre cresce del 7% quello mobile, a dimostrazione di un mercato che ha ancora molte potenzialità e tante cartucce da giocarsi nei prossimi anni. Il 2021 segna invece una mini-crisi per il mercato console, che nel giro di 12 mesi ha perso il 6,6%. Il software sta diventando sempre più digitale: includendo tutte le piattaforme, solo il 6,6% è riferito all’acquisto del fisico: nel 2020 rappresentava il 9%. Il 99% del mercato PC è digitale, mentre per quel che riguarda le console c’è ancora una componente del 22,7% legata al fisico. In entrambi i casi le percentuali riferite al digital sono in crescita, guadagnando l’1% su PC e il 5,3% su console.
I videogiochi discussi in rete nel 2021
Nel 2021 più coperti in rete sono Fortnite e Cyberpunk 2077, esattamente come 12 mesi fa, ma in entrambi i casi c’è un calo sugli articoli pubblicati: nel 2020 superavano entrambi quota 70 mila, mentre nell’anno appena concluso si fermano rispettivamente a 60 e 43 mila. Non è stato un anno di prodotti che hanno particolarmente scaldato il cuore degli appassionati, visto che le new entry sono “solo” Resident Evil Village , Battlefield 2042 e New World. Lato companies, invece, è Nintendo la più coperta, con 360 mila articoli e oltre 110 mila di vantaggio rispetto alla seconda in classifica, Microsoft. Sony è la terza compagnia più citata, con un distacco di 70 mila su Microsoft. Per concludere la top 5, Epic games si posiziona davanti a Ubisoft. Tutte e 5 sono in calo rispetto all’anno precedente. I prodotti più cercati su Google risentono ovviamente delle mode: nel 2020 si parlava moltissimo di Among Us e Valorant, quest’anno invece compaiono IP tornate nel 2021, come Battlefield, Resident Evil, Call of Duty o FIFA. Fra i teaser e i trailer rilasciati nel corso del 2021, quello più apprezzato è stato Battlefield 2042, con oltre 22 milioni di visualizzazioni.
PlayStation 5, molestie, processi
Si parla anche di PlayStation 5, praticamente introvabile online, che nonostante tutti i problemi legati alla produzione, è stata la console di Sony che ha raggiunto più velocemente le 10 milioni di unità vendute. Il fatto che ora la scarsità sia una notizia di rilevanza mondiale, a differenza di quanto accaduto con la PS4, fa capire quando ad oggi il pubblico videogiocatore sia aumentato: secondo Newzoo, nel 2013 il mercato aveva un valore di 70 miliardi e i gamer erano “solamente” 1,2 miliardi (nel 2021 sono 3 miliardi). La stessa cosa si potrebbe dire per Microsoft, visto che Xbox Series X|S sta vendendo più della Xbox One, ma nonostante tutto se ne sottolinea l’introvabilità in negozio e online. Curiosi i numeri, anche un po’ polemici rilasciati da Gamesindustry, su fatti decisamente importanti accaduti negli ultimi 12 mesi: 3, le volte che il governo statunitense ha investigato Activision Blizzard; 0, i CEO che si sono dimessi dopo aver gestito situazioni di crisi legate al clima e ai rapporti all’interno dell’azienda in Riot Games, Ubisoft e Activision Blizzard; 16, i giorni di processo nel caso che ha visto Apple ed Epic Games sfidarsi in tribunale; 400 milioni, la cifra raccolta da Star Citizen grazie al crowdfunding, ma che però non ha ancora portato a una release definitiva.
Lo sport del futuro è esports
Gli esports sono uno dei trend degli ultimi anni. I gamer vengono ormai comunemente definiti atleti, e l’intero settore viene trattato alla pari di un qualsiasi sport tradizionale: da questo punto di vista, anche in Italia, c’è stato un grandissimo salto culturale. Ad oggi gli esport valgono complessivamente poco più di un miliardo di dollari, con un +14,5% rispetto al 2020. La maggior parte delle revenue è legata a sponsorship, che corrispondono attualmente a circa il 60% del totale. Il pubblico che segue competizioni di questo genere è pari a 465 milioni di utenti, diviso abbastanza equamente fra chi si interessa costantemente del settore e ne è appassionato, e chi invece è un sostenitore occasionale. Anche in questo caso parliamo di numeri in crescita, dal momento che si è registrato un incremento del 6,7% sui numeri del 2020, corrispondenti a circa 30 milioni di nuovi spettatori negli ultimi 12 mesi.
Cosa dice il futuro?
Stando alle previsioni di Newzoo, nel 2024 il mercato dovrebbe attestarsi quasi a 220 miliardi di dollari in totale: oltre la metà di questa cifra si dovrebbe riferire al settore mobile, che beneficerebbe non poco della graduale diffusione del 5G, permettendogli di superare abbondantemente quota 100 miliardi complessivi. Il cloudgaming vedrebbe quadruplicare nel giro di 3 anni le revenue, passando dagli attuali 1,5 miliardi agli oltre 6 miliardi nel 2024: lo sviluppo di ulteriori tecnologie e l’entrata in questo campo di ulteriori attori permetterebbe un processo che, vista la “crisi” del fisico, sembrerebbe più che scontato. Gli esports, secondo le stime, vedrebbero le revenue salire del 50% circa, attestandosi sui 1,6 miliardi, grazie anche alla spinta di un pubblico che da quasi 2 anni attende di tornare a vedere le competizioni dal vivo.
Sarà veramente così il mercato nel 2024? Difficile dirlo adesso, dal momento che stiamo attraversando un periodo di incertezza a livello globale. Quello che però è certo, è che il biennio 2020-2021 ha dimostrato che nonostante tutto quello che di negativo sta accadendo nel mondo, i videogiochi sono destinati a crescere, spinti da una domanda costantemente in crescita che con le nuove console troverà strade alternative per essere soddisfatta.