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Assassin’s Creed: Valhalla per PC – Recensione

Un titolo carico di ambizione e un punto di partenza per il futuro della serie.

RECENSIONE IN UN TWEET

Assassin’s Creed: Valhalla è divertente e si affaccia al mondo dei giochi di ruolo senza abbandonare il suo stile action. L’introduzione di un sistema di combattimento più complesso aumenta la profondità di un titolo, che purtroppo tra alti e bassi è ancora lontano dagli altri capolavori open world.

8.5


A due anni di distanza da Odyssey, Ubisoft torna alla carica armata di corni potori e vichinghi assetati di conquista. Assassin’s Creed: Valhalla è un gioco ambizioso, così come i protagonisti che racconteremo in questa recensione. Se volessimo sforzarci in un’analogia, così come gli isolati “danesi” hanno messo a ferro e fuoco la più centrale e vivace Inghilterra del IX secolo, così Ubisoft Montreal, dalle fredde terre del Canada vuole conquistare i cuori degli appassionati del gelo, ancora affezionati a un titolo di ben nove anni fa, The Elder Scrolls V: Skyrim.

La Norvegia

Assassin’s Creed: Valhalla comincia il suo racconto dalle fredde terre di Norvegia dove prenderemo subito in mano la nostra, o il nostro dato che è possibile scegliere, protagonista, Eivor. Nei primissimi minuti sposteremo la nostra eroina, ancora bambina, in una dimora ricolma di gente in festa e dettagli che lasciano a bocca aperta anche i videogiocatori più esigenti. Il primo importante gesto che dovremmo compiere non è casuale. Il simbolismo alimenta la serie e il bracciale che consegneremo in segno di alleanza al capo del Clan del Corvo, sarà lo stesso gesto che riceveremo quando stringeremo alleanze durante la storia di una Eivor ormai adulta.

Norvegia, meraviglia del creato.
Norvegia, meraviglia del Creato.

Purtroppo, i festeggiamenti non dureranno molto e presto ci ritroveremo nel bel mezzo di un massacro in cui la giovane Eivor mostrerà il suo coraggio non fuggendo fino a quando il figlio del capo clan, Sigurd, non la porta in salvo. Da ora in poi, i due saranno inseparabili e una volta cresciuti potranno finalmente vendicarsi di quanto avvenuto anni prima.

Consci della propria forza, della Confraternita degli Assassini che fornirà ad Eivor la famosa Lama Celata, e delle proprie visioni, interpretate da Layla, Eivor e Sigurd vogliono farsi spazio nel ghiaccio di Novergia, ma non sono questi i piani di una terra che vuole unirsi sotto un’unica bandiera. Il clan del corvo, nel nome del padre di Sigurd, accetta l’unione e i due saranno costretti a sfogare la propria ambizione in una nuova terra, l’Inghilterra.

Tra Storia e Leggenda

Gli eventi narrati da Assassin’s Creed: Valhalla sono spesso così dettagliati che fan sorgere nel giocatore la voglia di capire dove inizia la leggenda e finisce la storia.

L’unificazione della Norvegia sud-occidentale avviene nell’872 grazie Harald Harfagre. La folta capigliatura presente nel gioco non è un caso. Infatti, Harald fu noto come “Bellachioma” e i suoi successori regnarono fino al 1319.

D’altro canto, Sigurd Styrbjornson è probabilmente un personaggio che prende vita dalla mitologia norrena. Infatti, Sigurd I di Norvegia nacque dopo gli eventi narrati, nel 1090, mentre Sigfrido, noto anche come Sigurd, è un importante personaggio di fantasia della Saga dei Völsungar. Inoltre, le sue gesta sono narrate nel poema epico La canzone dei Nibelunghi, ma anche nelle dolci note di Richard Wagner in L’anello del Nibelungo.

L’Inghilterra

Ravensthorpe sarà il punto di partenza delle nostre scorribande. Il nostro scopo in terra di Albione è stringere alleanze con i clan limitrofi al fine di poter continuare l’espansione norrena in Inghilterra. Ogni alleanza corrisponde a una vera e propria saga, cioè una lunga, spesso anche troppo, quest che porterà come premio finale l’alleanza con quella regione. Per iniziare una nuova saga sarà necessario recarsi all’edificio principale del nostro insediamento, la casa lunga del clan. Qui Randvi e una mappa ci permetteranno di ottenere informazioni su quelle terre e i loro personaggi.

Anche se passeremo la maggior del tempo a vagare per la regione, la casa lunga per quanto caratteristica e sicuramente d’impatto, perde decisamente il confronto con alcuni dei centri di comando visti in passato. In particolare, non è facile raggiungere l’imponenza e la solennità di edifici come il castello di Masyaf o la Villa Auditore di Monteriggioni. Nonostante tutto, rimane gratificante poter vedere come Ravensthorpe migliori man mano che il clan acquisisce forza, sia in termini estetici data l’ingente quantità di personalizzazioni disponibili, sia grazie a nuove funzionalità, che si potranno aggiungere pagando con scorte e materiali grezzi raccolti durante le razzie.

L'Inghilterra di Assassin's Creed: Valhalla.
L’Inghilterra di Assassin’s Creed: Valhalla.

Obiettivi secondari

Il gioco seguirà una trama principale fatta di conquiste e intrecci con la Confraternita di Assassini, ma gli obiettivi secondari sono così tanti che anche dopo venti ore di gameplay sarete comunque costretti a premere la levetta analogica sinistra, mentre guardate la mappa, per capire cosa indica quel simbolo sulla legenda. Assassin’s Creed: Valhalla è un gioco che vorrete probabilmente finire al 100%, ma non sarà facile. Ubisoft, come troppo spesso ci ha abituato, ha creato un vortice di longevità artificiosa che allunga il titolo più di quanto ce ne sarebbe veramente bisogno.

Gli obiettivi secondari hanno tutti la stessa caratteristica di essere divertenti le prime volte e diventare eccessivamente ripetitivi andando avanti. Ogni zona che visiteremo ha un valore numerico per indicare il livello di difficoltà e tre indicatori: ricchezza, misteri e manufatti, che aumenteranno portando a termine le missioni. Tendenzialmente gli enigmi sono semplici, e se la prima volta che ripulirete una zona maledetta sarà incredibilmente figo, le volte successive probabilmente continuerete la vostra marcia nella splendida Britanna.

Divertimento in città

All’interno degli accampamenti e città alleate sarà possibile passare del tempo in diversi mini-giochi. Tra questi i più divertenti sono le battaglie di rime e il gioco di dadi Orlog.

La battaglia di rime verrà vista dai più giovani come un freestyle in salsa britannica, ma io ci vedo le gare di insulti di Monkey Island. Il capolavoro di LucasArts proponeva frasi lunghe e deliranti in rima, mentre Assassin’s Creed: Valhalla si limita a brevi frasi a cui bisognerà rispondere non solo in rima, ma anche con una cadenza di suono coerente. Tra le tre frasi da scegliere, due avranno sempre una rima, ma solo una avrà il suono giusto per colpire nel segno. Vincere una battaglia di rime aumenterà il vostro carisma che permetterà di avere dialoghi aggiuntivi in varie situazioni di gioco, anche della trama principale.

L’Orlog è un gioco di dadi a sei facce il cui scopo è azzerare la vita dell’avversario. Per farlo si dovrà attaccare lanciando i dadi fino a un massimo di tre volte a turno e fare danni con le facce dei dadi che indicano un’ascia o una freccia. In egual modo, ci si potrà difendere dagli attacchi delle frecce con il dado “scudo”, mentre l’elmo sarà utile contro le asce. Una faccia è vuota e non sortirà alcun effetto, mentre l’ultima ruberà un punto di favore divino, che si accumulano quando l’avversario non potrà bloccare il vostro colpo. I favori divini possono essere svariati e si attivano a partire da una serie di statuine collezionabili che otterrete giocando e vincendo a Orlog.

Paesaggi mozzafiato

L’Inghilterra di Assassin’s Creed: Valhalla è incredibilmente bella da vedere. La qualità di buona parte delle texture rende i paesaggi suggestivi e ispirati. In particolare, il mare è una spanna sopra tutto il resto, mentre la flora vive di una dualità. A volte l’erba sembrerà quasi reale, mentre alcune texture sembrano appena abbozzate tanto da stonare con la precisione di qualche cespuglio pochi metri dopo. Lo stesso vale per i personaggi di gioco. Eivor, Sigurd e molti altri norreni principali che incontrerete vi lasceranno a bocca aperta per la qualità del volto e dell’abbigliamento. D’altro canto, gli altri personaggi non giocanti, anche importanti per la trama, saranno approssimati e a volte addirittura simili tra loro.

L'acqua è stupenda.
La fisica dell’acqua è stupenda.

Nel complesso, girovagare via terra, o mandare in avanscoperta il vostro corvo Synin, vi darà la sensazione di rivivere i luoghi incontrati in capolavori come The Witcher 3, ma esplorare i fiumi con una drakkar è una sensazione unica, grazie anche a un comporto audio di livello per tutto il tempo, ma con picchi massimi durante le traversate in mare o poco prima di una delle tante razzie che andremo a compiere.

Esattamente come le altre missioni secondarie, le razzie sono terribilmente affascinanti all’inizio per poi diventare monotone dopo poco. Esse sono utili per raccogliere i materiali necessari per ampliare il nostro insediamento e forniscono un quadro psicologico della filosofia norrena. Nessuna Chiesa vicino ai fiumi è al sicuro, perché Eivor insieme alla sua ciurma potrà attaccare via mare questi luoghi di culto pieni di ricchezze.

Season Pass

Ho provato il primo contenuto disponibile sul pass stagionale di Assassin’s Creed: Valhalla. Si tratta della quest: “La leggenda di Beowulf”, che sarà disponibile quando arriverete in Inghilterra, ma che vi consigliamo di intraprendere un po’ più avanti quando la vostra potenza sarà adeguata per affrontare l’Anglia orientale. Inizialmente mi ero dimenticato che si trattava di un contenuto aggiuntivo, ma la qualità della sceneggiatura mi ha fatto velocemente porre il dubbio.

Non vi racconterò volutamente nulla in merito, perché la missione è abbastanza breve e ogni particolare potrebbe suonare come un spoiler, ma la sua narrazione densa la rende tra le migliori quest del gioco. La leggenda di Beowulf dovrebbe essere presa come punto di partenza per tutte le missioni secondarie di Assassin’s Creed: Valhalla, perché contiene le giuste emozioni senza essere inutilmente prolissa. Non posso che augurarmi che anche i prossimi contenuti del pass previsti per primavera ed estate 2021 prendano spunto da questo contenuto aggiuntivo.

Beowulf non è un nome nuovo per gli appassionati di mitologia e cinema. Infatti, Beowulf è un poema epico dell’VIII secolo “scritto in una variante sassone occidentale dell’anglosassone”. Ovviamente, non vi racconteremo i dettagli, ma il nome della missione non è casuale perché: “La leggenda di Beowulf” è un film del 2007 di Robert Zemeckis ispirato proprio dal poema.

Scontri impegnativi

Il sistema di combattimento di Valhalla ricalca fortemente quanto già visto in Odyssey, ma risulta molto più realistico del suo predecessore. Il nuovo combat system opta per combattimenti più fisici e brutali, mettendo da parte la dinamica degli interventi divini, ma risultando comunque spettacolare e variegato. Grazie all’implementazione della barra del vigore, i combattimenti ricalcano una versione semplificata dello stile souls-like, che possono diventare più impegnativi durante i boss fight. In questi casi, il nemico cambierà comportamento e aggressività durante lo scontro. Lo stile di combattimento è a totale scelta del videogiocatore che può optare per combattere a due mani, con arma e scudo oppure con doppia arma.

Queste audaci idee purtroppo si scontrano con un’intelligenza artificiale arretrata rispetto alla concorrenza. Infatti, troppo spesso abbiamo visto avversari completamente fermi e pattern di movimento sempre uguali che rendono i combattimenti tra truppe eccessivamente ripetitivi. I boss, invece, oltre ad essere carismatici, possono mettere a dura prova il giocatore con sequenze, forse un po’ ripetitive, ma sicuramente efficaci.

Assassin’s Creed: Valhalla è un gioco in cui si muore molto poco e che cerca di aiutare l’utente quanto più possibile. In particolare, lo fa con tre strumenti: equipaggiamento, talenti e abilità. I primi due sono collegati tra loro, mentre le abilità sono un extra solo per i giocatori che amano esplorare. In realtà, bisogna specificare che lo strumento più utile in combattimento sono le razioni, dei consumabili che ripristinano la salute e possono salvare da morte certa. Penso che siano d’accordo anche gli sviluppatori dato l’elevato costo in materie prime per aumentare la quantità che si può portare in giro.

I boss sono forti e carismatici.
I boss sono forti e carismatici.

Un gioco di ruolo… semplificato

Il nuovo titolo Ubisoft schiaccia chiaramente l’occhio ai giochi di ruolo più di quanto fatto fino ad ora, ma rimane un gioco action. Infatti, potremmo migliorare l’equipaggiamento, ma basterà pagare in minerali di ferro e cuoio, o usare le rune trovate in giro per l’Inghilterra. Idee carine, ma che non portano reale giovamento. Infatti, non si sentirà mai la necessità di potenziare l’armatura né di sostituirla con un’altra, nemmeno quando deciderete di cambiare talenti. Specifichiamo che ogni set di armatura, oltre a fornire un bonus se sono indossati almeno cinque pezzi, fornisce bonus anche in base alla via di talenti scelta. Infatti, ogni pezzo in vostro possesso è caratterizzato da un colore, o animale, che può essere uno dei tre presenti tra le “costellazioni dei talenti”.

La divisione dei talenti è una versione più complessa di quanto visto in The Elder Scrolls V: Skyrim. Si partirà dal centro e spendendo punti talento si potrà proseguire per una serie di vie tutte incastrate tra loro. Il rosso, colore dell’orso, corrisponde al combattimento in mischia. Il blu è il colore del lupo e dell’attacco a distanza, mentre il giallo corrisponde al corvo e alle fasi in furtivo. Sono certo che giocatori più smaliziati troveranno le migliori combinazioni. Nel mio caso, ho scelto i talenti che sbloccavano l’attacco che ritenessi più utile per il mio stile di gioco e non ho mai avuto la necessità di tornare indietro.

Infine, l’ultimo aiuto fornito dal gioco sono le abilità che si sbloccano grazie ai “Libri del Sapere” sparsi in giro per il mondo. Si tratta di oggetti collezionabili che aggiungono degli attacchi speciali veramente poderosi. Come già detto, sono un extra dedicato ai videogiocatori che amano cercare gli obiettivi secondari, ma alcune abilità possono realmente spaccare il gioco, soprattutto quelle che prevedono l’uso dell’arco.

Eivor
Eivor.

Conclusione

Assassin’s Creed: Valhalla è un’opera mastodontica da oltre sessanta ore, come l’open world che Ubisoft Montreal ha deciso di proporre. Però, tale grandezza vive di alti e bassi tipica delle ultime produzioni della casa francese. Gli sviluppatori hanno cercato di prendere il meglio dai giochi di ruolo di maggiore successo. Alcune cose sono riuscite alla grande come il sistema dei talenti, ma altre hanno uno standard inferiore, come il voler eccessivamente semplificare l’equipaggiamento come in The Legend of Zelda: Breath of the Wild, senza però ottenere lo stesso risultato. Allo stesso modo, hanno cercato di introdurre nuove peculiarità alla serie. Alcune riuscite, come il sistema di combattimento più ragionato e i boss fight, altre da rivedere come le razzie.

L’ultimo capitolo di Assassin’s Creed vuole essere immediato in tutto quello che vi permette di fare e ci riesce ottimamente. L’ultima fatica di Ubisoft Montreal non è un complesso gioco di ruolo in cui dovrete gestire armature, armi, punti caratteristiche e combattimenti difficili. Si tratta ancora di un action, che vuole far rivivere a tutti i tipi di videogiocatori una parte di storia carica di leggenda, senza mai perdere la propria personalità.

Vi consiglio di giocare questo capitolo di Assassin’s Creed, perché nonostante la storia videoludica lo vedrà come un nuovo punto di partenza per la serie, si tratta di un titolo di qualità, capace di divertire e impegnare con leggerezza per tanto tempo. L’esperimento di osare è riuscito, ma per ambire al Valhalla dei capolavori open world bisognerà aspettare il prossimo capitolo.

Modus Operandi

Abbiamo giocato Assassin’s Creed: Valhalla grazie a un codice per PC fornito gentilmente dal publisher. La configurazione che trovate sotto ci ha permesso di giocare alla massima qualità grafica senza subire rallentamenti.

Tecnicamente il gioco si comporta bene. La qualità grafica è alta, ma alcuni scatti e glitch di troppo mostrano una mancanza nella cura dei dettagli. Piccoli difetti perdonabili e risolvibili con una patch, ma che non permettono al titolo di raggiungere la cappa.

Configurazione PC

  • Processore: Intel Core I5-9600k
  • Ram: 16 gb.
  • Scheda video: Gigabyte GeForce GTX 1660 SUPER.

Di Antonino Savalli

Nato con Nintendo, cresciuto con PlayStation e formato con il PC, ho sempre trovato nella scrittura il legame per apprezzare tutte le esperienze videoludiche (e non) vissute.

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