L’Università di Macerata ha creato la propria isola su Animal Crossing: New Horizons all’interno del Progetto Inclusione 3.0. Lo scopo è permettere agli studenti di incontrarsi in questo duro periodo di lockdown causato dalla pandemia del Covid-19.
L’iniziativa dell’Università di Macerata, in collaborazione con Nintendo e l’agenzia di comunicazione Promise Group, come detto dalla prof.ssa Giaconi, ha lo scopo di “valorizzare gli svariati stili comunicativi e creare diversi percorsi di personalizzazione per continuare a incontrarsi”.
Noi siamo partiti dall’ipotesi di progettare e costruire una “isola” UniMc, dove gli studenti si potevano (e si possono) incontrare e interagire grazie a modelli personalizzati. Dalla costruzione dell’isola, alla condivisione di argomenti importanti per il periodo che stavano vivendo, l’isola ha permesso di dar voce ai diversi potenziali espressivi, sfruttando le modalità preferite di interazione di ciascun studente. Il progetto ha permesso di valorizzare gli svariati stili comunicativi e creare diversi percorsi di personalizzazione per continuare a incontrarsi, in un periodo così delicato come quello che gli studenti, soprattutto con disabilità, stavano attraversando.
Prof.ssa Giaconi
La parola chiave è stata sinergia, un bell’esempio di rete per una filosofia dell’inclusione. Noi abbiamo messo le competenze scientifiche e una comunità che aveva voglia di creare, di fare qualcosa di nuovo e Promise Group ci ha permesso di realizzare tutto questo grazie al gioco Animal Crossing: New Horizons. Chiaramente, l’isola virtuale non toglie nulla all’incontrarsi in presenza ma è un valore aggiunto per avere più luoghi per fare comunità.”
Animal Crossing: New Horizons è il secondo gioco più venduto di sempre in Giappone, dopo a Pokémon Rosso/Blu/Verde e ha all’attivo più di 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo, molte delle quali durante il periodo di lockdown mondiale.
Fonte: Comunicato stampa