C’è una regola non scritta, ma troppo spesso applicata, per cui sono necessarie sette ore per recensire un videogame. Avete mai letto recensioni, anche di grande testate, in cui si parlava di criticità in un videogame che venivano risolte proseguendo con il gioco? Probabilmente il recensore, per una questione di tempi stretti, si è limitato a descrivere quello che ha visto e non era l’intero gioco.
Se si riservasse lo stesso trattamento a Xenoblade Chronicles 2, il suo voto sarebbe tremendamente basso, perché le prime ore possono essere provanti per molti giocatori, me incluso.
Probabilmente, la scelta più onesta sarebbe fare due recensioni di Xenoblade Chronicles 2. Infatti, le prime 15 ore di gioco sono un enorme tutorial che dovrebbe essere considerato come una preparazione al titolo vero e proprio.
Passata la tempesta, posso raccontarvi la mia esperienza per convincervi a non abbandonare il gioco troppo presto. Infatti, superati alcuni punti, il gioco prenderà un altro ritmo e sarà molto più piacevole camminare sopra la schiena dei titani. Sono onesto, sarebbe un vero peccato non aver vissuto questa profonda avventura, quindi vi aiuterò per quanto mi è possibile a tornare su Xenoblade Chronicles 2.
Open World
Molti dei migliori titoli degli ultimi anni sono degli Open World. Da Zelda: Breath of The Wild, passando per The Witcher 3 fino a Red Dead Redemption 2, il mondo aperto è stata la base di molti capolavori moderni.
Però, la parola mondo aperto suona a volte un po’ ipocrita. Si parla spesso di grande libertà, ma non sono pochi i casi di Open World contenenti dei subdoli vincoli, che ci costringono a seguire comunque una linea ben precisa.
Per esempio, in Zelda: Breath Of The Wild si parte da una regione molto limitata per poi allargarsi totalmente quando si dispone della paravela. Una scelta assennata, perché Nintendo ci guida fino a quando non prendiamo confidenza con il sistema di gioco.
In Xenoblade Chronicles 2, sognatevelo!
Nelle prime ore di gioco mi sono ritrovato in un mondo in cui i livello 5 sono al fianco dei mostri livello 35 e mentre ragionavo sul perché, venivo massacrato da un mostro volante, che mi planava addosso con tutti i suoi 15 livelli in più. La prima cosa che ho imparato, e che vi consiglio caldamente, è muovere la telecamera anche per guardare in alto, perché l’aggro dei mostri può essere realmente difficile da interpretare e trovarsi nelle fauci del nemico è estremamente facile.
Gestione dell’aggro
Il mondo aperto di Xenoblade Chronicles 2 si fonda sul concetto di realismo. È logico vedere un cucciolo di Riik al fianco della sua controparte adulta, ma può essere molto frustrante lanciare un sassolino al piccolo Riik per ritrovarsi poco dopo addosso tutti i familiari, anche quelli più distanti.
Il sistema di gestione dell’aggressività dei nemici mi è costata la vita molte volte all’inizio del gioco e la morte può sopraggiungere anche se si è particolarmente accorti. Infatti, i nemici sono sempre in movimento, causando non poco mal di testa anche a chi si sforza di evitarli.
I miei consigli sono due: tenere bene le distanze dai mostri più aggressivi, che attaccano a vista, e soprattutto prendere in considerazione l’elevata possibilità di essere attaccati anche da altri mostri della stessa specie presenti nell’area, anche se distanti.
Questi accorgimenti potrebbero costringervi a superare una zona semplicemente correndo più velocemente possibile. Non abbiate vergogna nel farlo, è una scelta assolutamente sensata e realistica.
Dialoghi
Ho scelto di giocare un JRPG e so che il numero di parole che dovrò leggere sarà molto alto. Però a differenza di altri giochi di ruolo, in Xenoblade Chronicles 2, sono pochi i dialoghi che possono essere sottovalutati. Infatti, il diario delle quest è molto scarno e le frecce che indicano la zona in cui andare, non sono sempre di aiuto.
Per questo motivo, sarà fondamentale fare attenzione a quel che si legge per poter proseguire in determinate quest. Inoltre, gli sviluppatori hanno concesso l’attivazione di una sola missione alla volta, cosa che rende fastidioso completare le missioni secondarie.
Ho parlato con altri giocatori di Xenoblade Chronicles 2 e una buona parte di loro mi ha rivelato di aver completato pochissime missioni secondarie. I motivi sono lampanti sin dalle prime ore di gioco.
La prima motivazione è il poter attivare al massimo una singola quest alla volta, rendendo molto snervante dover andare sul menù e attivare ogni volta la missione.
La seconda motivazione risiede nuovamente nel mondo aperto. In Xenoblade Chronicles 2 non ho ancora avuto il problema di essere sotto-livellato per la main quest. Di conseguenza, non sembra esserci un gran motivo per fare le missioni secondarie. Allo stesso tempo, l’open world non aiuta chi vuole andare in giro per la mappa.
Il mio consiglio è di seguire solamente la missione principale per almeno le prime 15 ore e tornare appositamente per le side quest in un secondo momento.
Troppe informazioni
La quantità di testo da leggere non colpisce solo le missioni, ma anche i tutorial. Il loro pregio è che sono abbastanza chiari, ma le meccaniche hanno una certa complessità. È assolutamente normale dimenticarsi la sequenza di status Fiaccamento > Atterramento > Lancio > Schianto, tanto che all’inizio ho dovuto giocare con lo smartphone al fianco fino a quando la sequenza non mi si è impressa in mente.
Internet contiene tutte le meccaniche del gioco. Se non vi ricordate qualcosa, andate a cercarla, perché vi sarà molto utile dopo.
La solitudine
Considerate anche che molte combo non potrete usarle all’inizio, perché sarete da soli. Fate le vostre prove, ma rendetevi conto che a volte alcune cose non si potranno fare con il solo Rex in party.
Nel momento in cui vi troverete con il solo Rex in party, pensate alla sopravvivenza. A breve ritroverete i compagni squadra, quindi preoccupatevi solo di andare avanti con la missione principale, aspettando tempi migliori.
Come avrete capito, le prime ore di Xenoblade Chronicles 2 mettono alla prova il vostro spirito di sopravvivenza. Immergetevi nel gioco come se fosse un Survival Horror. Dovete solo sopravvivere, ci saranno momenti migliori per esaltarsi con combo e meccaniche extra.
Conclusione
Xenoblade Chronicles 2 ha una curva di apprendimento molto particolare. Siamo seguiti passo passo, ma ogni tanto ci lasciano da soli per fare le nostre esperienza e quando succede è assolutamente normale sentirsi spaesati.
Xenoblade Chronicles 2 è come un corso di informatica. Pensiamo di aver capito tutto leggendo libri e articoli teorici, ma quando ci mettiamo davanti allo schermo, non sappiamo nemmeno trovare il pulsante d’accensione del computer. Però, passato lo shock iniziale, Xenoblade Chronicles 2 è una storia coinvolgente, che non vi farà rimpiangere la scelta di essere andati avanti dopo le prime difficoltà.
Mi auguro che con questi piccoli consigli vi abbiano fatto venir voglia di dare una seconda possibilità a Xenoblade Chronicles 2, un capolavoro unico nel suo genere grazie a delle meccaniche complesse, che hanno sbalordito anche un fan del genere . Nel mio caso, ho cominciato a giocare i JRPG 22 anni fa, poi mi sono innamorato anche di quelli occidentali, a partire dal primo Baldur’s Gate. Non mi sbalordisce più nulla dei GDR, ma il capolavoro di Monolith Soft per Nintendo Switch c’è riuscito.
Xenoblade Chronicles 2 è una nicchia in una nicchia, ma se lo avete acquistato, vi meritate di scrollarvi di dosso la frustrazione e godervelo in tutta la sua straordinaria bellezza.